Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1968/1969
Serie C
20-04-1969 - Giornata: 30 - Piacenza - Galleana


Piacenza FC - Alessandria US 1 - 0 (1 - 0)
RETI: 9. Stevan [Pi]

Alessandria US Moriggi Avelino, Piacentini Lorenzo, Rossi Alberto, Chinellato Bruno, Colombo Antonio, Lojacono Francisco Ramon, Corbellini Giuseppe, Berta Massimo, De Luca Sergio, Daolio Fausto, Dori Franco All.: Pietruzzi

Formazione avversaria
PIACENZA FC: Ferretti, Grechi, Montanari, Zoff II, Favari, Bordignon, Stevan, Robbiati, Mola, Pestrin, Fracassa. All.: Molina Alberto

Arbitro: Bianchi Ferdinando (Firenze)
Note
Ammoniti: Chinellato [A] Berta [A], Rossi [A] Angoli: 6-4 Spettatori: 8.000 Cielo coperto, temperatura fredda, terreno in discrete condizioni Sono stati sottoposti a controllo antidoping, per quanto riguarda l’Alessandria, i giocatori Colombo, De Luca e Dori Inizio gara ore 15.00

Commento
ATTACCO ALESSANDRINO: PROBABILITA' ZERO Pur giocando nell’area piacentina gli avanti non sono riusciti a riequilibrare le sorti della gara - Unici tiri: le punizioni di Ramo Seconda sconfitta consecutiva: tramontato a Trieste il sogno di promozione ne è seguita la natura le deconcentrazione. Contro un Piacenza che incomincia a risentire dell’usura del lungo campionato disputato all'insegna del comando, i grigi hanno dovuto abbassare bandiera. In svantaggio di un gol dopo soli nove minuti di gioco, gli uomini di Pietruzzi non sono riusciti a mettere alle corde l’avversario. C’è stato un lungo quanto sterile dominio interrotto dalle solite punizione-bomba di Lojacono. De Luca schierato in un ruolo che non è il suo, è naufragato unitamente a Dori e a Chinellato apparso ancora una volta in giornata nera. La sconfitta di Piacenza non dovrebbe lasciare segni sul m orale della squadra che, a dire il vero, h a lottato con armi impari. L’Alessandria ha risentito in modo grave della mancanza di riserve capaci di sostituire degnamente i titolari. Si è cercato di fronteggiare i periodi neri con soluzioni tecniche che nella maggioranza dei casi sono fallite. E’ sperabile che nel futuro — e ci riferiamo al prossimo campionato di calcio — i dirigenti tengano in considerazione queste... dimenticanze. Visto che di pro mozione non se ne parlerà sino alla prossima stagione si potrebbe tentare il lancio di qualche giovane. Giocando senza l’assillo dei due punti le "speranze” potrebbero trarne giovamento. Pensare al futuro pare dunque l’imperativo del domani. Da troppi anni si attende ad Alessandria il miracolo di un grande campionato. E’ proprio impossibile? Confidiamo nell’ing. Sacco il quale promise di riportare l’undici] mandrogno in una posizione di preminenza. Dopo errori e scalogna il campionato 1969- 1970 dovrebbe finalmente segnare la riscossa di questa vecchia Alessandria che continua ad avere attorno a sè migliaia di sportivi. II tempo necessario per provvedere adeguatamente non manca: basta solo la buona volontà. I responsabili della barca grigia paiono bene intenzionati per cui non ci rimane che attendere il... miracolo. (Il Piccolo - Il Gattopardo) Dopo 9' il gol decisivo di Stevan GLI EMILIANI NON CONVINCONO MA BATTONO L'ALESSANDRIA E' destino che il Piacenza vada in Serie B: pur avendo disputato una delle più deludenti partite della stagione, gli emiliani sono riusciti a superare un'Alessandria orgogliosa e generosa, la quale nella ripresa ha dettato legge sfiorando il goal del pareggio, che non sarebbe stato certamente demeritato. Il Piacenza è andato in rete nei primi dieci minuti, sfruttando lo sbandamento generale difensivo dei grigi; al 9' infatti, dopo che una punizione di Fracassa era stata deviata in angolo da Chinellato, il Piacenza passava in vantaggio: Pestrin calciava dalla bandierina, Stevan saltava e di testa realizzava mentre i difensori alessandrini rimanevano immobili. A questo punto era logico pensare che il Piacenza, in virtù del vantaggio, avrebbe finito col travolgere gli avversari. Al contrario, dopo un bell'intervento di Moriggi coi pugni su ima « cannonata » di Mola, era l'Alessandria ad emergere e ad avvicinarsi ripetutamente alla zona-goal con alcuni tiri (fuori bersaglio) di Corbellini. Sembrava quindi che la capolista, soddisfatta del vantaggio, volesse tirare i remi in barca, riprendere flato ed attendere il momento propizio per dare il secondo colpo, quello del k.o. La realtà era ben diversa: in effetti, il centrocampo piacentino mancava di energia, difettava-di coesione in quanto il rendimento di Robbiati e di Pestrin lasciava a desiderare mentre alle loro spalle più di un giocatore (Favari e Montanari, ad esempio) stentava a controllare il diretto avversario. Le ali, Stevan e Fracassa, erano costrette a retrocedere alla ricerca di palloni ed in tale modo lasciavano troppo solo Mola il quale, comunque, dimostrava di sapersi arrangiare, magari con l'aiuto dei gomiti. Le azioni di contrattacco dei piacentini, quindi, non erano spontanee e veloci come in altre partite, bensì pesanti e farraginose. Il centrocampo alessandrino, avvalendosi di un formidabile Berta (vincitore persino dei tackles!) poteva rinserrare le file subito dopo il goal e tentare l'operazione-pareggio. Il volume di gioco creato dall'Alessandria, con Lojacono ad orchestrare la difesa e Berta il centrocampo, era enorme anche se l'apporto di Chinellato e di Daolio era discontinuo. Le tre punte ricevevano palloni in quantità ma i risultati erano modesti. Dori veniva neutralizzato con molta, troppa decisione, da Grechi mentre Corbellini insisteva nell'azione personale; De Luca, infine, si dava da fare ma il suo apporto era nullo pur avendo di fronte un Favari non certo all'altezza dei suoi giorni migliori. Gli unici pericoli per la porta difesa da Ferretti, quindi, venivano da alcuni calci di punizione tirati dà Lojacono, su uno dei quali, all'8' della ripresa, il portiere si salvava respingendo coi pugni. Nel secondo tempo, il Piacenza riusciva a superare la metà campo appena un paio di volte: le azioni emiliane, peraltro, erano cosi disordinate e frammentarie da non rappresentare alcun fastidio per Moriggi. Al contrario, l'Alessandria intensi ricava la pressione controllando continuamente il pallone ma la mancanza di stoccatori rendeva vano il prodigarsi di alcuni piemontesi. Verso la mezz'ora di gioco, Pietruzzi tentava il tutto per tutto e sganciava Lojacono mandandolo al posto di De Luca il quale a sua volta ritornava nel- primitivo ruolo di libero. Oramai, però, l'italo - argentino (fischiato, immeritatamente dai tifosi piacentini) non aveva più energie da spendere: l'unico attimo di su spense, veniva proprio da Lojacono che a 5' dalla fine nel mezzo dell'area di rigore colpiva male la sfera che usciva, saltellando, sfiorando il palo alla sinistra di Ferretti. In definitiva, vittoria del Piacenza ma risultato bugiardo: uno 0-0 sarebbe stato il verdetto giusto di un incontro che ha lasciato insoddisfatto più di un tifoso bianco rosso. L'affermazione, comunque, è servita ad attenuare certi difetti mo¬ strati dalla capolista che ora è praticamente in Serie B. Due parole anche per l'arbitro, il peggiore in campo assieme ai due guardalinee. Negli spogliatoi, Molina, trainer del Piacenza, onesto come sempre nelle sue valutazioni, riconosceva che la sua squadra non aveva soddisfatto: « L'Alessandria — ha detto — meritava certamente qualcosa di più. Il calcio, però, è fatto cosi ci siamo ripresi quel che non abbiamo avuto e meritavamo nell'andata». (La Stampa) Risultati: Monfalcone - Macobiasti 2-0 Piacenza - Alessandria 1-0 Pro Patria - Biellese 0-0 Savona - Legnano 0-0 Solbiatese - Venezia 3-0 Sottomarina - Rapallo 1-0 Trevigliese - Novara 1-1 Treviso - Triestina 0-0 Udinese - Marzotto 0-1 Verbania - Cremonese 0-1 CLASSIFICA: Piacenza p. 44; Udinese, Solbiatese, Triestina, Treviso 37; Alessandria, Novara, Savona 35; Monfalcone 33; Pro Patria 31; Trevigliese 30; Venezia, Legnano 28; Biellese, Verbania 24; Sottomarina, Marzotto, Cremonese 23; Macobiasti 20; Rapallo, 16 Marcatori: 17 reti: Blasig (Udinese) e Longo (Solbiatese); 15 reti: Solbiati (Pro Patria); 13 reti: Ciclitira (Monfalcone); 12 reti: Bellinazzi (Venezia); 11 reti: Del Barba (Solbiatese), Mola (Piacenza), Magistrelli (Treviso); 10 reti: Tomy e Lojacono (Alessandria), Ulivieri (Legnano), Giacomini (Triestina); 9 reti: Paina (Triestina); 8 reti: Gabetto (Novara), Pandolfì (Astimacobi); 7 reti: Bramati (Novara), Fregonese (Venezia), Fumagalli (Sottomarina); 6 reti: Medeot (Monfalcone), Stevan e Ferranti (Piacenza), Tumiati (Triestina), Dalmonte (Savona), Goffi (Treviso) Il punto sul campionato Seconda sconfitta casalinga per il Verbania, la vittoria è stata preziosa per la Cremonese: il gol ha portato la firma di Sudati realizzato da 25 metri. La Trevigliese è incocciata nell'ennesimo pareggio che ha portato a dodici le partite senza vittorie Deludente gara tra Savona e Legnano: la partita è stata dominata dalle opposte difese, i locali si attendevano qualcosa di più. Ancora un pareggio interno per la Pro Patria contro la Biellese: i bustocchi hanno premuto più a lungo, hanno sfiorato la rete due o tre volte e colpito un palo a un minuto dal termine. Troppo netto il divario tra Macobiasti e Monfalcone perchè i piemontesi potessero sperare in un esito positivo.