Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1977/1978
Serie C
05-02-1978 - Giornata: 21 - Piacenza - Galleana


Piacenza FC - Alessandria Calcio US 0 - 0 (0 - 0)


Alessandria Calcio US Lucetti Angelo, Moretti Franco, Contratto Renzo, Molinari Pietro, Colombo Antonio, Facchinello Gianni, Bologna Vincenzo, Bosetti Ermanno, Vagheggi Claudio, Bongiorni Gabriele, Baglini Stefano A disp.:Piccotti Enrico, Tonetto Flavio, (P) Vezzulli Ivano All.: Mattè Romano

Formazione avversaria
Piacenza: Ferioli, Mutti, Matricciani, Zanotti, Gandini, De Rossi, D'Aversa, Gritti, Cesati, Romano, Alessandrini.

Arbitro: Lanzetti Franco (Viterbo)
Note
Ammonito: Bologna [A] Spettatori: 4.073(paganti 2.767 e 1.206 abbonati per un incasso di 8.596.500 lire) Inizio gara ore 14.30

Commento
I GRIGI COSTRINGONO IL PIACENZA AL PARI L'Alessandria ha pareggiato a Piacenza e lo ha tatto con pieno merito: ha Impostato la partita sulla difensiva rendendosi pericolosa più volte in contropiede con Bologna, Vagheggi e 11 terzino Contratto, autore di numerose puntate In avanti che hanno creato lo scompiglio nella difesa locale; i piemontesi giunti a Piacenza con l'intento di tornarsene a casa con almeno un punto vi sono riusciti grazie soprattutto all'eccezionale giornata del portiere Lucetti autore di Interventi veramente pregevoli, ma tutta la difesa si è comportata egregiamente chiudendo ogni varco agli attaccanti piacentini. Il bomber Cesati è stato praticamente cancellato da Facchlnel- 10 mentre D'Aversa è stato controllato a dovere da Moretti. Al l'attacco molto bene Bologna e Vagheggi, due spine nel fianco del difensori piacentini. La partita non è stata trascendentale, il gioco è stato latitante per tutto l'incontro salvo che nel primo quarto d'ora durante il quale il Piacenza ha fatto le cose migliori, ma i suoi attaccanti oggi avevano le polveri bagnate, mentre i centrocampisti Gritti e Romano erano in giornata decisamente negativa. In sostanza, un Piacenza che continua a non covincere in casa, ma soprattutto denota nel suoi giocatori scarsa determinazione e poca convinzione nel loro mezzi. I locali hanno attaccato per quasi tutta la partita, ma lo hanno fatto In modo arruffone e Inconcludente e, se qualche sprazzo di gioco c'è stato, è stato dovuto più a combinazione che a calcolo. I piacentini possono recriminare su due rigori non concessi per altrettanti atterramenti di Zanotti prima e Romano poi e su di un fallo di mano In area di Colombo non rilevato dall'arbitro. Per il resto grigiore assoluto. Due righe di cronaca: il Piacenza attacca subito e al 7' usufruisce di un calcio di punizione dal limite, calcia fortissimo Romano, ma Lucetti è bravo a deviare; all'11 Zanotti viene atterrato In piena area quando era lanciato a rete, l'arbitro sorvola. Al 15', bella respinta in tuffo di Serloli su tiro di Vagheggi; al 16' gran tiro di Romano a (il ai palo. Il gioco si fa abulico e senza emozioni fino al 41' quando Romano impegna con un bolide Lucetti in una splendida parata In tuffo. Nel secondo tempo la fisionomia del gioco non cambia. (La Stampa - Ed. Sport - Ernesto Leone) RENZO, ASSO NELLA MANICA DI MATTE', RIDIMENSIONA IL PIACENZA Un Contratto... che vale un punto L’alessandrino, annullando Matricciani, un difensore fluidificante, ha messo in crisi la fonte del gioco "bianco-rossa". Per il Piacenza doveva essere una sgambata, almeno lo pensavano i tifosi alla vigilia della partita. « Bisogna approfittare del turno facile per proseguire verso la serie B », scrissero i colleghi emiliani su « 90 minuti », un supplemento sportivo in distribuzione al « Galleana ». Facile immaginare le reazioni e i mugugni al fischio finale dell’arbitro Lanzetti di Viterbo. Urla, invettiva e fischi all’indirizzo della squadra di Matte ed in minore misura agli atleti biancorossi di Galbiati. Un finale contestato e agitato, Io specchio di una partita tutt’altro che esaltante, conclusasi con il risultato più appropriato, lo zero a zero. I biancorossi alla vigilia --- puntavano molte chances per agguantare l’Udinese impegnata sul campo del Pergocrema. L’Alessandria è formazione di bassa classifica ma negli ultimi tempi sta fornendo prestazioni accettabili tanto da essere tra le squadre imbattute nel 1978 pur avendo visitato il campo del Treviso e ricevuto al Moccagatta la capolista. Galbiati e i suoi ragazzi tratti in inganno dalla posizione di retroguardia hanno, come si suole dire, preso sottogamba l'avversario convinto di schiaccarlo a proprio piacimento. E ’ invece accaduto il contrario, con la coda polemica della protesta dei quattromila tifosi accorsi allo stadio convinti di assistere alla sagra del gol. 1 piacentini con la Juniorcasale dispongono dell’attacco tra i più prolifici della serie C, ma gli alessandrini possono vantare una delle retroguardie più ermetiche, se poi trovano un Lucetti in forma, la barriera diviene insuperabile. L’allenatore Romano Mattò reso diffidente dai precedenti risultati della gestione Trebbi, ha preso le sue brave contromisure preparando ai padroni di casa la sorpresa di carnevale. Squadra infoltita a centrocampo, rapida nel chiudere sulle fasce laterali, a costo di sacrificare l’offesa. La prima mossa, quella vincente, di Contratto sulla fascia destra in opposizione all’altro difensore Matricciani. Il nazionale, operando sull’out ha costretto il terzino a tenerlo costantemente d’occhio, per evitare le incursioni sul suo settore dove a turno si inserivano Bologna controllato da Zanotti, e Molinari appostato sul centravanti arretrato Alessandrelli. Bosetti marcando a zona se la vedeva invece con Romano, un cliente poco raccomandabile sotto rete. Il tecnico ha poi completato le marcature affidando a capitan Colombo lo spauracchio Cesati e al ’’duro” Moretti l'altra punta D ’Aversa. Alle spalle dello sbarramento Facchinello con compiti prettamente difensivi: liberare l’area senza curarsi eccessivamente del controllo della sfera, per evitare di risucchiare davanti alla rete gli avversari. Ultimo baluardo Lucetti, tornato sul rendimento della fase iniziale della stagione, come vedremo referendo sui fatti salienti della partita. Mantenendo infine Bongiorni su Gritti che partiva da lontano, ha affidato a Vagheggi il compito di svariare sulle due estreme per costruire azioni utili per Baglini. L ’attaccante il compito lo ha assolto abbastanza lodevolmente, anche se nel finale è parso svuotato di energie; meno il collega Stefano apparso stranamente avulso dalle fasi del gioco. I mandrogni impostando sin dalle prime battute la tenzone in chiave difensiva, hanno rinunciato alla possibilità di insidiare la rete di Ferioli. Mister Mattè alla vigilia aveva parlato chiaro. « L ’Alessandria ha una sola possibilità per uscire con il minor danno possibile e con qualcosa di positivo dal « Galleana »: impedire agli avversari di giocare, costringendo i ’’senatori" a muoversi in continuazione per stroncarli. Lasciandogli lo spazio per manovrare ci troveremo con le ossa rotte. Il Piacenza è un antagonista in lotta per la promozione che sinora ha concesso alle viaggianti scio quattro punti contro sette vittorie conseguite. O si morde il freno o si finisce male ». I giocatori assimilando lo spirito delle parole del tecnico, hanno costruito a centrocampo una fitta ragnatela di uomini impedendo all’avversario di muoversi, di trovare spazio disponibile per fare viaggiare la palla nei corridoi. Il Piacenza sorpreso dalle strane marcature dei piemontesi, ha iniziato al piccolo trotto, quasi per studiare le mosse prima di sferrare il colpo vincente. Quasi senza accorgersene Cesati e compagni hanno accettato il ritmo imposto dagli ospiti. Tocchettando per linee esterne sono avanzati ripetutamente verso l’area avversaria senza troppo spazio. Gli unici ad industriarsi per allargare la manovra e sfruttare l’out, Zanotti e Gritti, severamente controllati. Nel primo tempo si è assistito ad un inutile pressing sulla tre quarti alessandrina senza stacchi imperiosi, tanto da consentire agli ospiti di chiudere davanti a Lucetti. Nella ripresa i grigi, intravedendo la possibilità di rosicchiare il punticino importante per la classifica, hanno stretto i tempi chiudendo ancor più le marcature per evitare sgradite sorprese. Respinte le insidie nei primi minuti, la compagine è divenuta più intraprendente rischiando qualche alleggerimento in profondità, senza perdere di vista il controllo della propria metà campo. I biancorossi sfumata la possibilità di centrare il bersaglio senza colpo ferire, si sono disuniti, innervosendosi ancor più, tanto da concedere spazi per gli incursori alessandrini sorpresi da tanta prodigalità.Nel finale in ben due occasioni hanno avuto la possibilità di osare l’impossibile.« E’ mancata la convinzione, ha ammesso Mattè alla fine,in caso contrario lo scherzo di carnevale poteva riuscirci». Un’Alessandria grintosa, decisa a trarre profitto dalla giornata di scarsa vena dei padroni di casa, caduti nel tranello del non gioco, dell’attesa.Adattando la manovra alle caratteristiche dei singoli giocatori, Mattè è riuscito ad ottenere un punto importantissimo ai fini della classifica. Una specie di regalo,considerate le ambizioni degli emiliani reduci da un indicativo pareggio sul campo del Lecco. Le caratteristiche di squadra corsara hanno trovato conferma in una trasferta considerata impossibile. I mandrogni chiusi dal pronostico, ma decisi a riscattarsi sono pienamente riusciti nell’intento. « Addormentare» i piacentini eratutt’altro che facile considerate le caratteristiche tecniche dei singoli giocatori, superiori ai grigi almeno di una spanna. tecnicamente parlando. Sono bastate tre marcature azzeccate, il convincimento personale dell’impossibilità di affrontare la vice capolista a viso aperto, per raccogliere una boccata d’ossigeno che potrebbe risultare decisiva nel momento in cui si tireranno le somme per restare in CI. L’Alessandria seppure faticosamente, sta raddrizzando una situazione che a fine dicembre pareva irrimediabilmente compromessa. Create le premesse è indispensabile proseguire con umiltà, senza abbandonarsi a voli pericolosi. Usufruendo i grigi di un ricupero (Pergocrema)l’aggancio con le compagini di centro classifica è ad un tiro di schioppo. I momenti salienti della partita sono relativamente pochi: si è giostrato molto a centrocampo senza creare troppe premesse per la conclusione. Sul piano prettamente tecnico, di bel gioco ne abbiamo visto poco. Ignorate le geometrie, gli scambi in velocità,le aperture sulle fasce. Il Piacenza è stato il primo a alla distanza ad avere ragione di un antagonista sceso al «Galleana» senza suonare la grancassa. Bastano poche battute per individuare il filone della contesa: l’Alessandria si è premunita a centrocampo e la mossa di Contratto su Matricciani è eloquente, il più intraprendente e pericoloso dei biancorossi — pronto a scaricare la botta rasoterra. Lucetti si presenta sventando l’insidia. Trascorrono sei minuti e il solito Gritti mette in movimento Zanotti sulla destra, ma la difesa si salva in angolo. Dopo una uscita di Ferioli, i locali assumono nuovamente la regia delle manovre avanzando a scartamento ridotto decisi, (attraverso l’elaborazione della manovra, di riuscire a fare breccia. Gritti controllato da un Bongiorni eccessivamente preoccupato dal compito affidatogli fatica a tenere il passo del suo uomo, ma nella ripesa la solfa muterà radicalmente. Su corner di Zanetti (16’) la palla perviene a Romano, in attesa al limite dell’area di rigore: il centrocampista lascia partire la botta in diagonale e la sfera si perde di " 0 0 0 alla sinistra del portiere grigio. É’ il momento migliore dei "piacentini che sembrano avere in mano le sorti della partita; stringono gli alessandrini nella tre-quarti cercando inutilmente di - ’-si un varco al centro. Capitan Colombo sovrasta avversari e compagni di testa mentre alle sfalle Facchinello ramazza senza pietà. Il libero chiamato a sostituire Vichi non si fa nregare, deve conquistare un posto in squadra e sul piano dell’impegno non è secondo a nessuno. Quando i biancorossi riescono ad aprirsi un piccolo varco trovano sempre all’appuntamento un uomo in maglia grigia come accade al 20’ quando a sbarrare la strada al solitario Gritti sbuca Moretti pronto ad intervenire senza troppi complimenti. Il Piacenza insiste sulla treqauarti, ma Lucetti ha un lavoro di ordinaria amministrazione. I compagni si incaricano di toglierlo dall’impiccio. Anche Bosetti e Bologna retrocedono al limitare dell’area mantenendo il controllo della palla per consentire ai compagni di piazzarsi. I biancorossi hanno un’impennata al quarantesimo su ennesima azione scaturita da calcio d’angolo: Romano raccoglie una respinta della difesa mandrogna lasciando partire un gran diagonale, alla sinistra di Lucetti. Pare una palla imprendibile essendo molto tesa c destinata in fondo al sacco. L’alessandrino vola da un palo all’altro esibendosi in un gran numero di prontezza presentandosi puntuale all’appuntamento e sventando la minaccia. Il pallone esce sopra la traversa tra lo sgomento degli emiliani -ronfi a festeggiare l’avvenimento. Il Piacenza pur mantenendo la supremazia territoriale chiude il tempo senza »rossi vantaggi. L’Alessandria rinfrancata, affronta la ripresa in migliori condizioni di spirito, la possibilità di strappare il punto galvanizza gli ospiti, pronti a stringere le marcature, a contrastare decisamente l’avversario. I biancorossi non mollano e alla ripresa delle ostilità cercano di fare breccia. Inizia Matricciani al 46’ con un ottimo suggerimento per Alessandrini: Lucetti si libera in angolo. Il pasticcio si verifica al 50’ nel momento in cui Moretti in fase di disimpegno sulla linea bianca tocca la palla con una mano. 1 locali reclamano il rigore, l’arbitro Lanzetti fermo a pochi passi colloca la sfera, per la punizione, pochi centimetri oltre la fatidica linea.Gli emiliani protestano blandamente, segno evidenteche neppure loro sono certi di essersi guadagnati la massima punizione. Batte Cesati appoggiando corto su Romano pronto a cercare nuovamente l’angolino. L’estremo difensore alessandrino è in vena ed anche in quest’occasione mostrando prontezza di riflessi allontana oltre il palo. I piacentini si siedono. Sfumata la possibilità di passare i grigi ne approfittano per tirare il fiato. La contesa diviene equilibrata,la partita è apertissima ad ogni risultato. Il primo a trovare il gol ha i due punti in tasca, ma nessuno osa. La tema di trovarsi il gol sul groppone rende le squadre prudenti. L’Alessandria pur senza rischiare sbilanciamenti in avanti accenna ad affrontare il contropiede per concedere una breve tregua ai difensori sottoposti per due terzi della contesa ad un durissimo lavoro. Avanza Vagheggi al 71’ nella più classica delle occasioni da contropiede, ma sciupa ripetendosi cinque minuti dopo quando al centro dell’area sono appostati ben tre compagni. E’l’occasione propizia per cercare lo sgambetto clamoroso;l’attaccante balbetta, poi effettua un tiro cross per Ferioli. L’ultimo brivido per gli alessandrini lo procura D’Aversa all’82’ con un colpo di testa da posizione ravvicinata, nettamente sopra la traversa. La compagine di capitan Colombo stringe ulteriormente gli spazi, mantiene il controllo del pallone in attesa del triplice fischio finale. Il pubblico è rassegnato ad accettare il pareggio poi si sfoga subissando gli alessandrini e i beniamini sotto un coro di proteste. (Il Piccolo - Il Gattopardo) Risultati: Biellese - Omegna 3-3 Junior - S.Angelo 2-0 Mantova - Audace 1-1 Novara - Pro Vercelli 0-0 Padova - Bolzano 0-0 Pergocrema - Udinese 1-1 Seregno - Pro Patria 0-0 Trento - Treviso 0-0 Triestina - Lecco 0-0 CLASSIFICA: Udinese p.30; Junior, Piacenza 29; Novara 26; Treviso, Biellese 23; Mantova, Triestina* 22; S.Angelo 21; Trento 20; Bolzano, Lecco, Padova, Pergocrema* 19; Alessandria, Pro Vercelli 17; Pro Patria, Omegna, Audace 15; Seregno 10 *una gara in meno MARCATORI: 10 reti: Ascagni (Juniorcasa¬le); 9 reti: Petta (Treviso); 8 reti: Cesati (Piacenza) e Andreis (Triestina). 7 reti: Dioni (Biellese), Basili (Juniorcasale), Frutti (Mantova), Piccinetti (Novara), Pellegrini (Udinese); 6 reti: Vitale (Audace), Schillirò (Biellese), Galluzzo (Lecco), A.Rossi (Padova), Ulivieri (Udinese). 5 reti: Sartori (Bolzano), Vriz e Zanotti (Novara), Mazzoleri (Pergocrema), Franzoni (Piacenza). Mutti, Pozzi e Perego(Sant'Angelo), Zandegù (Trevi¬so), Dri (Triestina), De Bernardi (Udinese). 4 reti: Vagheggi (Alessandria), Vendrame (Audace), Bercellino (Biellese), Cassardo (Omegna), Pillon (Padova), Alessandrini (Piacenza), Stefanelli (Treviso). Il punto sul campionato Il Novara è stato costretto al pareggio dalla Pro Vercelli: nessuno è apparso soddisfatto ma il pari avrebbe dovuto accontentare tutti. Su un terreno pesantissimo Casale e S.Angelo si sono date battaglia a viso aperto, la gara è filata sui binari della correttezza: è stata vinta dai locali; eccezionale prestazione di Ascagni, del Casale, che ha consolidato, con una doppietta il primato nella classifica cannonieri. Risultato giusto che ha ribadito i valori visti in campo: è finita in parità a Cremona tra Pergocrema e Udinese: i gol sono stati realizzati da De Bernardi per gli ospiti e il pari è stato di Corti. Derby rocambolesco a Biella: sei reti, due autogol, e due rigori; l'Omegna ha chiuso il primo tempo con tre gol di vantaggio, poi nella ripresa sono occorsi dieci minuti ai lanieri per riacciuffare le sorti della partita. E' continuata la serie di regali del Mantova, altro pareggio regalato all'Audace, entrambe le reti sono arrivate nella ripresa con il vantaggio dei locali grazie all'autorete di Conazzo, pareggio di Vitale al 31'. Giusto pareggio tra Lecco e Triestina la termine di un match nel quale c'è stata la costante proiezione offensiva dei locali ma gli ospiti sono usciti dal campo senza correre grossi rischi. Ennesimo risultato in bianco a Seregno: questa volta in occasione del derby con la Pro Patria, un solo tiro in porta nell'intero arco del match.