Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1977/1978
Serie C
05-03-1978 - Giornata: 25 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria Calcio US - Omegna AS 0 - 0 (0 - 0)


Alessandria Calcio US Lucetti Angelo, Molinari Pietro, Contratto Renzo, Facchinello Gianni, Colombo Antonio, Vichi Roberto, Bologna Vincenzo, Bosetti Ermanno, Vagheggi Claudio, Piccotti Enrico, Di Giulio Riccardo [57. Baglini Stefano] A disp.:Bellacomo Gianfranco, (P) Vezzulli Ivano All.: Mattè Romano

Formazione avversaria
Omegna: Colombo, Pioletti, Martines, Minati, Ghezzi, Travisani, Cassardo, Pittofrati, Enzo, Domenicali, Cappellazzo [71. Pirazzini]. All: Zanetti Diego

Arbitro: Paradisi Edoardo (Fano)
Note
Ammoniti: Facchinello [A]; Vichi [A], Martines [O], Minati [O] Spettatori: 2.000 di cui 1.492 paganti per un incasso di 3.911.800 lire Inizio gara ore 15.00

Commento
Recuperi: Bolzano – Juniorcasale 0-1 Omegna – Triestina 2-0 Pro Patria – Biellese 1-1 I grigi costretti allo 0-0 nel derby con l'Omegna ALESSANDRIA LOTTA MA NON PASSA Generosa prova degli uomini di Matte per uscire dai pantani di un'incerta classifica - L'allenatore: "L'appuntamento con la vittoria è solo rimandato" - L'orgoglio dei padroni di casa L'Alessandria offre il meglio di se stessa, ma nel derby con l'Omegna non riesco ad andare oltre al pareggio. I grigi hanno fatto quanto hanno potuto per superare l'avversario: niente da eccepire sul loro impegno e sulla combattività. Schiacciante anche il dominio territoriale, incalcolabile il volume di gioco prodotto, anche se sinceramente non è stato spettacolo per palati fini. L'Alessandria oggi non può dare di più, potrà però migliorare sensibilmente appena le sue punte diverranno più sbrigative, centrocampisti e rifinitori più pratici e lucidi. L'allenatore Matte che prima dell'incontro già prevedeva non poche difficoltà per cogliere il risultato pieno (la squadra era piuttosto malconcia in difesa per la assenza di Moretti) non disprezza il punto conquistato con l'Omegna. Si rifà viva l'Omegna al 36' con una riuscita serpentina m contropiede di Cappellazzo. Il tiro angolato è bloccato da Lucetti. Show dell'arbitro che ammonisce uno dopo l'altro tre giocatori e ferma alcune incursioni alessandrine per discutibili fuorigioco. Il tempo si chiude con un brivido per i grigi. Martines si sgancia sulla destra e traversa a Cassardo: l'ala corregge con un bel tocco di testa e Lucetti deve volare per neutralizzare. Ancora di scena l'Omegna al 53': tandem Cappellazzo - Cassardo e parata del portiere grigio. Poi l'Alessandria non concede più spazio agli avversari e si avventa in area rossonera. Al 59' mischia furiosa: tenta il tiro Vagheggi, respinge la barriera. La palla si smorza in area, Baglin a un passo non si avvede della facile occasione e la difesa libera. Riprende Bologna ma il suo tiro è deviato. Al 65' lancio di Bosetti ricata in area ad eccezione di Enzo. Settantunesimo: lungo lancio a Bologna, esce il portiere e perde la palla. Baglin è vicino ma non è pronto a sfruttare. Settantatreesimo: azione decisa di Facchinello, invito a Baglin e tiro radente a fil di palo. Ottantaduesimo: assalto dei padroni di casa con tiri di Bologna e Facchinello che Minati devia in corner. Ottantatreesimo: tiro di Piccotti, ancora in calcio d'angolo quindi colpo di testa di Bologna fuori bersaglio. Ottantacinquesimo: l'Omegna si rifugia nuovamente in corner: tiro violento di Facchinello oltre la traversa e un attimo dopo azione Baglin-Bologna. L'ala dell'Alessandria ha per l'ennesima volta la palla gol ma è sbilanciata e sbuccia clamorosamente. (La Stampa - Ed. Sport - Eros Mognon) IN BIANCO IL PRIMO DERBY DEGLI ALESSANDRINI Omegna in trincea «grigi» in difficoltà Abbiamo visto alla fine della partita il presidente Bruno Cavallo asciugarsi i sudori, gesto pienamente giustificato al termine dei novanta minuti di gioco. L’Omegna squadra senza troppe ambizioni, scesa ad Alessandria con il dichiarato traguardo di aggiungere almeno un altro punto in classifica, ha centrato l’obiettivo senza troppa fatica. Si è difesa con ordine, ha stretto le file davanti ai disperados mandrogni, cogliendo il punto preventivato alla vigilia. L’Alessandria, si potrà obiettare, era priva di tre buone pedine (Moretti, Tonetto e Bongiorni): la giustificazione non regge davanti alla gran confusione creata dalla squadra di Matte. Il mister durante la settimana il sermoncino lo ripete sino alla monotoni poi, alla domenica, si trova con molto fiele e poche soddisfazioni. Viene logico e spontaneo domandarsi: il difetto non stava nel manico (leggasi allenatore) bensì nel materiale umano. Di partite brutte, bruttissime in questo campionato ne abbiamo viste moltissime: di discrete poche; belle, vivaci, interessanti nessuna. Il campionato, con il trascorrere lento e inesorabile delle giornate è giunto ad un punto critico: si suona la diana, oppure si rinfoderano le speranze guardando alla prossima C2 senza fare troppi drammi. I giocatori, ancora prima del tecnico devono compiere un approfondito esame di coscienza, ponderare il prò e il contro. L'incostanza del rendimento rende necessaria una spiegazione. Non si può essere leoni una domenica ed agnelli l’altra. Si tratta unicamente di scegliere la strada da percorrere; di avere il coraggio delle proprie azioni. Il punto guadagnato e quello perduto inducono ad una seria riflessione. L’Alessandria ha la possibilità di battersi per la C1, oppure il discorso deve considerarsi chiuso a quattro mesi dalla conclusione della stagione? Matte interpellato sull'argomento si affanna a rispondere positivamente asserendo di avere gli uomini idonei a conquistare l’ambito traguardo. Lo ripete in continuazione, non si sa bene se per autoconvinzione, oppure per libera scelta personale. Concediamo al tecnico la dote della massima onestà, rivolgendo conseguentemente i nostri strali ai calciatori, i protagonisti della domenica. Nella compagine mandrogna qualche uomo d’esperienza, dotato per disputare senza troppi affannila serie C lo troviamo. Capitan Colombo il libero Vichi, Bologna e Bosetti e lo stesso Facchinello sono giocatori sui quali potere contare nel periodo delle vacche magre. Ed i giovani? Vagheggi la sua parte la svolge abbastanza coscienziosamente; Contratto sballottato da un settore all'altro si difende con i denti pur non possedendo il piede di velluto; Molinari di grinta ne ha da vendere; Bongiorni, assente per l’infortunio di Bolzano, è giocato, re di buone possibilità. All’appello, oltre al portiere Lucetti (al momento immune da colpi) mancano unicamente Baglini e Di Giulio che costituiscono con Vagheggi le punte ufficiali di una compagine spuntata. Bastano gli atleti indicati, ai quali aggiungiamo Bellacomo, Chiogna, Gaudenzi, per uscire dall'anonimato? Il responso del campo è chiaramente negativo, ed i 19 punti in classifica lo confermano. L'Alessandria per cavarsi dall'impicci ha una sola arma, la detcrmizione. Le carenze tecniche sono troppo evidenti per supplirvi dall’oggi al domani. Le migliori prestazioni dell’undici capitanato da Colombo sono legate non all'efficienza fisica, ma alla volontà, alla determinazione di riuscire a capovolgere il risultato. Ogni qualvolta si è cercato di sorprendere l’antagonista sul piano del gioco sono state rimediate dalle grandi magre. E’ quanto avvenuto nel primo derby del girone di ritorno con un avversario per nulla irresistibile o trascendentale. E’ necessario stringere le file, e gli anziani devono essere d’esempio ai giovani, la maggioranza dei quali ha ancora molto da apprendere, da imparare. Quella con l'Omegna potrebbe essere l’ultima lezione, altre pecche ed errori non sono ammessi se si intende realmente iniziare un ciclo nuovo. Gli uomini chiamati a difendere i colori alessandrini devono sputare l’anima cercando di sopperire alle lacune con la grinta che caratterizza gli uomini volenterosi per nulla propensi ad arrendersi davanti alle avversità del destino L’attuale, sia detto per inciso, è un continuo calvario, una strada lastricata di pietre invece dell'asfalto liscio e scorrevole. Cosa accadrà in futuro, è difficile da prevedere. L'Alessandria dopo la prossima trasferta di domenica a Vercelli disporrà di tre partite casalinghe: o le vince, oppure rinuncia ai sogni di grandezza. Inutile cullarsi sino all'infinito in una speranza che non trova concretezza sul terreno di gioco. Il punto casalingo serve nelle giornate storte per evitare il peggio; non basta se diventa una consuetudine come sta accadendo da troppe giornate al Moccagatta. L'ora della riscossa è suonata per l'Alessandria, rinviarla ulteriormente serve a ben poca cosa. Può convinvece i gonzi, dare speranza agli irriducibili non allo sportivo abituato a seguire la realtà.Sciupata la favorevole occasione con l'Omegna il punto perduto deve essere guadagnato sin dal prossimo turno al "Robbiano” contro i bianchi in attesa di racimolare i sei punti delle partite interne. Cinque servirebbero unicamente ad alimentare la fiammella, quattro a tenere desto un sogno destinato a restare tale sotto lo striscione di giugno. Mattò ed i suoi ragazzi devono rimboccarsi le maniche, dimostrare le reali capacità con continuità e non con la consueta corrente alternata. Il lungo preambolo era necessario per inquadrare la realtà, per evitate ulteriori malintesi. Conclusa la pre¬messa, entriamo in cronaca- diretta per commentare suceintamente l’ultima esibizione della squadra mandrogna. La partita si è conclusa a reti inviolate: l’Alessandria ha mantenuto costantemente l’iniziativa senza cavarne un ragno dal buco, cioè il goal. Pur nella precipitazione del momento di azioni di un certo rilievo i ragazzi di Mattè ne hanno costruite, ma sono mancati più o meno clamorosamente al momento della conclusione. Reti quasi fatte sono rimaste incompiute più per incapacità propria che dei difensori rosso¬neri. L’Alessandria impossibilitata a schierare il terzino Moretti e il centrocampista Bongiorni oltre allo squalificato Tonetto ha sopperito alla deficienza richiamando Molinari a far coppia con Contratto ed inserendo Facchinello in mediana. La scelta del Gianni è stata incerta sino all’ultimo: Mattè venendogli a mancare la spinta di Contratto e rapporto di Molinari aveva balenato, alla vigilia, la possibilità di ricorrere all’ormai dimenticato Bellacomo. Alla fine ha prevalso l’esperienza, ma sul piano del rendimento le risultanze sono per nulla soddisfacenti. Alla compagine mandrogna è venuto anzitutto a mancare la necessaria spinta per creare quell’indispensabile armonia per creare i presupposti del gol il centrocampo, ecco il punto dolente della gara. Troppe volte abbiamo visto uomini come Bosetti, Facchinello lo stesso Bologna portare la palla, avanzare con una miriade di passaggi laterali, tanta manna per il pacchetto difensivo ospite. Contro una formazione arroccata nella propria metà campo è necessario procedere per linee esterne, mantenere il gioco arioso per favorire gli inserimenti. Vagheggi e lo stesso Di Giulio in troppe occasioni hanno invece stretto verso l’area piccola ed ogni qualvolta invece hanno cercato di allargarlo sul settore destro non hanno trovato il compagno. Una squadra ansimante, arruffona, anche se animala dalla voglia di vincere. Poche le incursioni manovrate, geometriche: avanzate con il coltello stretto fra i denti, una inutile rincorsa verso la conquista del punto per sbloccare il risultato. Nella ripresa Mattè ha tentato la carta di Baglini per allargare il fronte offensivo senza riuscirvi nell’intento per mancanza del match winner. Troppe le occasioni a due passi dal portiere sciupate banalmente. L’Alessandria ha mostrato tutti i suoi limiti non riuscendo a costruire un efficace centrocampo capace di filtrare il gioco e di imbastire l’offensiva. Facchinello appostato sulla fascia sinistra per favorire gli alleggerimenti di Contratto (l'unico ad involarsi per servire i compagni al centro dell’area di rigore) raramente è uscito dal guscio: il rischio, mancandogli lo scatto, era troppo. Il Gianni si è limitato a leggere sgroppate per cercare di risolvere la partita con la ben nota castagna, ma i bolidi sono finiti quasi tutti al di fuori dello specchio della porta dei cusiani. La posizione di Bosetti ci è apparsa troppo ibrida: l'ex tarantino è discreto in fase di impostazione, ma partendo da posizione troppo arretrata e curando eccessivamente la palla finisce di non trovare il compagno libero per raccogliere il passaggio.Imbrigliata sulla fascia centrale del campo i centrocampisti grigi sono avanzati con scambi a corta distanza dimenticando di lanciare i compagni sovente pronti allo scatto sull’out. Ne è scaturita una gara scadente, senza troppe emozioni, né per la retroguardia rossonera, né per i duemila spettatori tornati al Moccagat-ta dopo una lunga assenza nella speranza di assistere al ritorno alla vittoria. Mentre la difesa ha tenuto (Colombo non ha praticamente concesso spazio a quel vecchio volpone di Ezio) il centrocampo ha evidenziato lacune enormi imitato dal settore d’offesa dove il solo Vagheggi riesce a costruire qualcosa di positivo. Di Giulio ha corso molto senza trovare lo spunto risolutivo Baglini subentratogli nella ripresa ha mancato invece un’occasione favorevolissima denunciando mancanza di precisione e freddezza nei momenti cruciali della contesa. Come lucidità, freddezza si sono salvati in poch'anziano e inesauribile Colombo che ha anticipato il diretto avversario Enzo. Vichi deciso e sicuro negli interventi l’insistente Bologna anche se apparso evanescente nelle conclusioni ed il giovane Contratto per avere compreso l'importanza delle fasce laterali. Passiamo alla cronaca spicciola della partita giocata, con sidcrata la giornata per nulla propizia, davanti ad un pubblico abbastanza numeroso e tenendo conto del’attuale posizione in classifica degli alessandrini. I padroni di casa nella fase iniziale dimostrano di volere il risultato imbastendo con Vagheggi la prima azione ficcante. La palla perviene a Di Giulio lesto nell’appoggiare a Bologna: la mezza rovesciata del mandrogno manda la palla a lambire il legno alla sinistra del portiere. Bis dello stesso Vagheggi due minuti dopo: una lunga serpentina ai limiti dell’area di rigore e rasoterra bloccato dal Colombo rossonero. L’Omegna esce dalla metà campo al decimo grazie ad una punizione: sul calcio piazzato svetta la testa di Enzo; si accende la mischia, palla a Cassardo che da buona posizione conclude a lato. Ennesimo lancio da sinistra per Bologna: l’alessandrino in corsa si scontra con Colombo e Martines. Sono i due cusiani ad avere la peggio. L’arbitro Paradisi arresta il gioco dimenticandosi di ricuperare il tempo perduto. Le manovre alessandrine sono troppo laboriose e le conclusioni asfittiche. Gli attaccanti oltre la trequarti stringono al centro dove più fitta è la ragnatela dei difensori rossoneri; il settore destro è compietamente sguarnito e diversi palloni finiscono in zona morta. Facchinello al 19’ cerca di risolvere il problema con una staffilata da una trentina di metri, ma l’estremo difensore blocca a terra. Replica Cappellazzo a conclusione di un ottimo spunto sulla sinistra, ma è un tiro senza eccessive pretese per Lucetti. Paradisi, arbitro alquanto approssimativo nelle decisioni, per movimentare la contesa apre la serie delle ammonizioni con Vagheggi e Pittofrati. Il solito Vagheggi se ne va sulla sinistra al 41’, ma il segnalinee lo ferma per sospetta posizione di fuori gioco. L’Omegna continua ad insistere nella tattica prudenziale e uscendo allo scoperto unicamente a colpo sicuro come al 42’ con Martines. Sul lungo cross interviene Cassardo di testa senza fortuna. La ripresa ricalca l’andamento dei primi 45 minuti. L’Alessandria accentua la condotta offensiva, l’Omegna quella difensiva. Difesa e centrocampo rossoneri fanno buona guardia, evitano sbilanciamenti pericolosi nel campo avversario. Piccotti al 59’ esce dall’anonimato centrando: Baglini subentrato a Di Giulio ha tra i piedi la palla gol, ma non gli riesce l’aggancio. Davanti alla rete di Colombo si accende una furibonda mischia che Bologna conclude a lato per una deviazione in angolo. L’Alessandria insiste generosamente senza trovare lo spunto vincente, come al 65' quando Bologna imbeccato da Molinari spara sopra la traversa. La migliore occasione per l’Alessandria si presenta al 72’. Il dialogo lo inizia Vichi inseritosi a dare manforte ai compagni appoggiando su Facchinello. Il centrocampista invita al dialogo Baglini ed il centra¬vanti in questa occasione mostra precisione e freddezza. Controlla la palla, si gira, cercando l'angolino alla sinistra di Colombo: la sfera attraversa la luce della porta facendo la barba al montante. Altra furibonda mischia al 76' con uscita alla kamikaze di Colombo per sventare un tiro di Piccotti: c’è la replica di Bosetti senza eccessiva fortuna. Una deviazione di Martines al 37' con il braccio e un tiro svirgolato di Bologna a quattro minuti dalla conclusione sono gli ultimi sprazzi di una partita che ha offerto rarissimi spunti tecnici degni di nota. Mattò ammette che in preventivo « cercano due punti », ma davanti all’impossibilità di sbloccare il risultato occorre fare buon viso a cattiva sorte. «Il punto serve per compiere un piccolo passo avanti. Non ci arrendiamo, continueremo a lottare» Il mister respinge ogni possibile ricorso al vittimismo, alla scalogna « Ogni partita è una battaglia, ammette, guai ad arrendersi». In cuor suo pensa ai ricuperi di Moretti e Bongiorni per consentire al centrocampo di godere di un miglior filtro. I gol chi li realizza? Il mister spera pur sapendo che non basta dominare le partite; per vincerle occorrono le reti. Speriamo in bene alla vigilia del derby numero due con la Pro Vercelli, a sua volta affamata di punti. L’Alessandria sembra intenzionata a percorrere la strada della speranza sino in fondo. E' un buon segno (Il Piccolo - Il Gattopardo) Risultati: Audace - S.Angelo 1-1 Biellese - Padova 0-1 Mantova - Pro Patria 0-0 Novara - Juniorcasale Pergocrema - Lecco 3-1 Seregno - Piacenza 0-1 Trento - Bolzano 1-0 Treviso - Udinese 0-1 Triestina - Pro Vercelli 2-0 CLASSIFICA: Udinese p.37; Juniorcasale, Piacenza 35; Novara* 29; Treviso 26; Mantova*, Triestina, Biellese 25; S.Angelo, Padova 24; Trento, Pergocrema 23; Lecco* 22; Bolzano* 21; Alessandria, Audace 19; Pro Vercelli, Omegna 18; Pro Patria 17; Seregno 11 *due gare in meno una gara in meno MARCATORI: 10 reti: Ascagni (Juniorcasale), Cesati (Piacenza), Ulivieri (Udinese), Vitale (Audace); 9 reti: Basili (Juniorcasale), Petta (Triestina), Pellegrini (Udinese). 8 reti: Piccinetti (Novara), Andreis (Triestina); 7 reti: Dioni (Biellese), Sartori (Bolzano), Frutti (Mantova), Zandegù (Treviso). 6 reti: Schillirò (Biellese), Galluzzo (Lecco), Vriz (Novara), A. Rossi (Padova), Mutti (San¬t'Angelo), Dri (Triestina), De Bernardi (Udinese); 5 reti: Zanotti (Novara), Mazzoleri (Pergocrema), Franzoni (Piacenza) Perego e Pozzi (Sant’Angelo) 4 reti: Bologna e Vaghegg (Alessandria), Vendrame (Audace), Bercellino (Biellese), Cassardo e Enzo (Omegna), Pillon (Padova), Rossi (Pergocrema), Alessandrini (Piacenza). Maruzzo (Pro Vercelli), Norbiato e Ballarin (Trento), Stefanelli (Treviso) Il punto sul campionato Pareggio della Junior sul campo del Novara, su un terreno appesantito dalla pioggia, calcio di rigore a parte, il Novara non ha fatto niente per vincere la partita. Sollecitato all'inseguimento della capolista Udinese, il Piacenza è passato sul campo del Seregno: i biancorossi hanno dovuto sudarsi il successo pur avendo messo in mostra una superiorità tecnico tattica ma il gol della vittoria è arrivato soltanto a dieci minuti dal termine. La Biellese ha subito la prima sconfitta sul proprio campo ad opera del Padova che ha ottenuto, con pieno merito, la piena posta in palio:il gol della vittoria è avvenuto su calcio di rigore. Sembrava una partita destinata a finire nel più squallido nulla, i giocatori erano ormai provati dal gran pedalare nel fango, è stata invece la squadra di casa, grazie alla miglior condizione atletica, ad agguantare la vittoria ormai insperata a venti minuti dalla fine grazie a un azione da calcio d'angolo. Opposta a un Treviso largamente rimaneggiato, l'Udinese ha espugnato Treviso: la rete decisiva è stata segnata da Ulivieri.