Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1977/1978
Serie C
19-03-1978 - Giornata: 27 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria Calcio US - Lecco Calcio 0 - 0 (0 - 0)


Alessandria Calcio US Lucetti Angelo, Tonetto Flavio, Contratto Renzo, Molinari Pietro, Colombo Antonio, Vichi Roberto, Vagheggi Claudio, Bongiorni Gabriele, Barozzi Roberto [46. Bologna Vincenzo], Bosetti Ermanno, Tascheri Aldo A disp.:Piccotti Enrico, (P) Vezzulli Ivano All.: Mattè Romano

Formazione avversaria
LECCO CALCIO: Bianchi, Giglio, Santi, Magni, Cerletti, Gustinetti, Corti [58. Ciapponi], Pozzoli, Galluzzo, Bocchinu, Pota. A disp.: Martignoni, Minini All.: Carpanesi Sergio

Arbitro: Esposito Liberato (Torre del Greco)
Note
Ammoniti: 29. Giglio [L], 38. Bianchi [L], 39. Pozzoli [L]. Spettatori: 1.500 Inizio gara ore 15.00

Commento
I GRIGI SI RIPETONO: 0-0 «La speranza è l'ultima a morire», afferma Matte, ma di speranze, almeno al tifosi, I giocatori dell'Alessandria continuano a darne poche. Anche oggi, impegnati contro un Lecco tutt'altro che pericoloso, non sono riusciti ad andare oltre un deludente 0 a 0, che lascia l'amaro in bocca. Un pareggio non certo utile per raggiungere il traguardo minimo della C1. L'Alessandria aveva in calendario alcune partite casalinghe consecutive, considerati i tre ricuperi con Pergocrema, Lecco e Triestina, i primi due di questi ricuperi sono finiti in parità, entrambi sullo 0 a 0, e oggi la posizione si fa più difficile. Resta da ricuperare, sabato prossimo l'Incontro con la Triestina. Considerati i precedenti, le speranze sono sempre più deboli. I grigi, abbastanza sicuri e decisi in difesa, continuano a mancare a centrocampo e, ovviamente, all'attacco: tante azioni, alcune anche buone da sfruttare, ma nessuno riesce a concretizzare poi la pressione in gol. E, l'abbiamo detto e ripetuto, senza far gol non si va avanti. Il Lecco, aggiungiamo, oggi non è praticamente esistito. Non essere riusciti a batterlo è allora una nota ancora più negativa per i « grigi ». Una cosa è ormai certa: qui non si tratta di colpe dell'allenatore, sono i giocatori che mancano, non hanno quanto meno le dati per fare una squadra degna di fare risultati. Scarse, le note di cronaca. Al 6' Tascheri si fa anticipare da Giglio. Tre minuti dopo Tascherl a Vagheggi, Il cui cross da destra viene portato dal vento a lambire la traversa. Il gioco ristagna deludente a centro campo, con errori, anche marchiani, da entrambe le parti; senza pericoli i portieri. Dopo la mezz'ora le due uniche azioni veramente pericolose del grigi. Al 36' In velocità azione Tascheri-Vagheggi-Tascheri, che In area h però anticipato da Santi, in angolo. Al 41' su calcio d'angolo (il Bosetti è Bongiorni ad avere la palla buona, ma alza troppo. Nella ripresa, al 54', tiro pericoloso di Pozzoli, che Lucetti non trattiene, ma nessuno è pronto ad Intervenire. Poi il gioco, malgrado il « pressing » del grigi, ripete il primo tempo. (La Stampa - Ed. Sport - Franco Marchiaro) COLOMBO E COMPAGNI SUL "VIALE DEL TRAMONTO" “Grigi,, allo sfascio: tramonta il calcio ? L’Alessandria con l’acqua alla gola, dopo i pareggi interni con il Pergocrema e il Lecco - Una squadra priva di personalità - Dai naufragio si salvano in pochi - Sabato ultimo appuntamento con la C 1 : si supera la Triestina o si sprofonda nell’anonimato Inutile cullarsi nelle illusioni, coltivare ad oltranza il sogno di raggiungere la C d’eccellenza. Mario Trebbi prima e Romano Mattò oggi, pagano lo scotto di una campagna acquisti errata, sballata, sotto certi aspetti suicida. Il presidente Bruno Cavallo, non abbiamo dubbi ed incertezze nel riconoscerlo, agì in buona fede a luglio: sbagliò grossolanamente i calcoli ad ottobre quando rinunciò ad acquistare un attaccante vero. Il ’’commenda” pensava di rimediarvi con un altro tecnico, ma i fatti dimostrano quanto errato fosse il ragionamento. L’allenatore subentrato all'ex milanista, che ha pagato lo scotto di colpe altrui, nello spazio di una settimana ha provato ogni rimedio possibile alla sterilità dell’attacco, giubilando Baglini per Ferraris e Di Giulio ed infine Tascheri e Barozzi. Il risultato è rimasto invariato: i grigi sono spuntati, la ricerca del gol resta un pio desiderio. Quante possibilità esistono per uscire dal vicolo cieco? Poche, pochissime pur concedendogli ogni possibile vantaggio compreso l’aiuto della dea bendata. Nel calcio contano i gol; si gioca per metterne a segno il maggior numero possibile. L’Alessandria pur faticando, sudando, resta all’asciutto e quando riesce a trovare la via per superare il portiere avversario, un palo o una traversa, come accaduto mercoledì con il Pergocrema, si incarica di negarglielo. Il passaggio delle consegne tra l’ex presidente Remo Sacco e Bruno Cavallo, pare avere definitivamente affossato le possibilità di riscossa di una società che lo scorso anno riuscì, con una clamorosa rimonta, a concludere al sesto posto la lunga fatica. Le responsabilità del declino irreversibile vanno ricercate oltre la figura del commendatore -astigiano, nella stessa città. Troppi sono i magnati alessandrini che hanno rinunciato alla possibilità di assumere il peso societario, di dare un contributo tangibile per riportare le maglie grigie ai vecchi splendori. Nel momento stesso in cui Sacco decise di rinunciare a guidare il sodalizio di via Gentilini, si assistette ad un vero fuggi fuggi generale. Le condizioni per rilevare la società erano ottimali, ma nessuno credette nelle possibilità di una rimonta. Sulla breccia restò unicamente Bruno Cavallo che, intravedendo la possibilità di costruire una forte compagine, accettò di assumere la guida del sodalizio, il neo presidente ha sbagliato i suoi calcoli ripetendo, in peggio, gli errori del precessore. Invece di rinforzare adeguatamente fa compagine, di esporsi eccessivamente con la prospettiva di scuotere l’apatia degli alessandrini si è affidato alla politica della lesina con le conseguenze ben note. Davanti allo sfascio altri in quietanti interrogativi si profilano all’orizzonte. Bruno Cavallo resterà alla guida della società con programmi ben definiti di rilancio oppure lascerà ad altri a fine stagione, l’ingrato compito di iniziare la vera ricostruzione della società? Una risposta è impossibile considerate le condizioni di salute del "commenda” ai quali i medici hanno vietato di assistere alle partite. Ancora una volta l’Alessandria si trova nell’occhio del ciclone, senza prospettive future. Analizziamo, in attesa di possedere indicazioni più sicure su quanto accadrà a fine stagione, le due partite casalinghe giocate mercoledì e domenica. Conoscete il risultato della partita: Alessandria - Pergocrema 0-0. Una partita giocata all’insegna della mediocrità. Dopo la scoppola di Vercelli si attendeva l’immediata riscossa, la controprova. Fatica sprecata. I mandrogni pur dominando la partita per due terzi non sono riusciti a centrare il bersaglio. L’esperimento di Ferraris all’estrema sinistra, l’esclusione di Bosetti sono servite a ben poco. Il giovane attaccante chiamato a movimentare il gioco, a fungere da spalla al solitario Vagheggi ha fallito clamorosamente la prova confermandosi acerbo, inconsistente. L’Alessandria necessita di ben altra grinta per centrare il bersaglio. Per colmo di sventura una girata di testa di Bologna è andata a schiantarsi sulla traversa negando un gol che, forse, avrebbe cambiato volto alla stanca esibizione dei ventidue protagonisti. Uno spettacolo deprimente, con giocatori incapaci di costruire azioni geometriche, di dare alla manovra chiarezza eretti protagonista mercoledì di una contestazione inopportuna contro il pubblico responsabile di averlo «beccato» aspramente. Le varianti studiate hanno portato all’esclusione di Bologna che molto aveva speso con il Pergocrema. Una formazione ’’rinfrescata” almeno sulla carta, chiamata a produrre il massimo sforzo per avere ragione dell’avversario di turno. L’ennesimo esperimento tentato dal tecnico è naufragato come i precedenti. L’Alessandria ha mantenuto l’iniziativa per i due terzi della contesa senza riuscire a mettere in difficoltà l’ospite. Un continuo affannarsi sulla fascia centrale, una selva di passaggi laterali, pochi lanci in profondità per mettere in movimento le estreme. Dal naufragio generale sa geometria per consentire gli inserimenti. Barozzi schierato con la maglia numero nove, di finto centravanti, raramente ha saputo trasformarsi in regista, il distributore di palloni. L’impegno di Bongiorni, un ragazzo interessante, è insufficiente per dirigere l’orchestrazione del dialogo con i compagni. I centrocampisti raramente seguono l’azione, si muovono a fisarmonica: gli avanti sono alla mercè dei difensori avversari. Pur giocando in casa abbiamo visto operare in profondità con un solo uomo, Vagheggi o Tascheri. L’ala sta dando un contributo notevole: un inesauribile motorino, sempre presente sulle fasce, rapido nel cercare il cross per compagni che, purtroppo, non riesce a vedere. Disponesse l’Alessandria di un uomo gol, di un math winner quanti problemi si risolverebbero. Purtroppo il ragazzo è solo. Mattè ha provato in rotazione prima Baglini; successivamente Di Giulio poi Ferraris ed infine Tascheri. Ad essere sinceri deve ricominciare da capo e non è escluso che sin da sabato si riveda un Baglini finalmente deciso a rompere gli indugi, a dare un contributo deciso alla compagine sempre più alla deriva, allo sfascio. Per salvarsi, per aggrapparsi alla speranza sono necessari, indispensabili i gol. Le buone intenzioni servono a poco, ad aumentare di rammarico per quanto si poteva fare non è stato fatto. La cronaca dell’ultima deludente partita è racchiusa in poche scarse note. L’Alessandria cerca di partire alla garibaldina, ma si arena al primo ostacolo. A suonare la diana è lui, l’irrequieto Vagheggi al 6’ con un calibrato servizio per Tascheri: l’attaccante invece di rompere gli indugi e cercare la conclusione al volo ha un attimo di indugio e la retroguardia libera. Il Lecco Sta in agguato mantenendo in avanti la coppia Galluzzo. Corti: i pericoli per la retroguardia alessandrina sono relativi. Il gioco ristagna a metà campo, i grigi faticano a trovare il passo giusto per avvicinarsi alla porta di Bianchi. Conquistano diversi calci d’angolo che nessuno sa sfruttare. Finalmente al 22’ una impennata: Vichi esce dalla sua area palla al piede, serve Bongiorni lanciando Vagheggi sulla sinistra. L'alessandrino si allunga troppo la sfera e il tutto sfuma. Neppure un fallo dal limite dell area per un fallo del portiere (era uscito dalla fatidica linea bianca su una rimessa riesce a dare ai grigi l’opportunità per sbloccare il risultato. Tascheri su suggerimento di Vagheggi opera un doppio scambio con l'ala, ma al momento di concludere alza la palla alle stelle. Lassù evidentemente nessuno vanta il ragazzo alessandrino. L’Alessandria mantiene il comando delle operazioni, cerca di trovare la giusta misura, ma è impresa da titani. Nel finale Barozzi denota incertezze aumentando la confusione. Lo nota pur Mattè che nell’intervallo decide di optare per Bologna ritenuto maggiormente incisivo. Si punta in altre parole sull’esperienza per cercare di fare saltare il grimaldello della retroguardia dei lombardi. L'innesto del più esperto centrocampista pare dare maggiore consistenza alla compagine, ma sul fronte offensivo le note sono dolenti. Il Lecco riesce finalmente al 54’ ad impegnare con Bocchino il portiere Lucetti. Una staffilata da una ventina di metri con palla non trattenuta: Colombo esce dalla mischia palla al piede impostando l'ennesima offensiva. I lariani da questo momento non metteranno piede nell’area mandrogna. L’Alessandria si rimbocca le maniche, cerca disperatamente il gol. Le incursioni si susseguono, manca però l’uomo capace di fare fruttare tanto lavoro. Bongiorni al 67’ si ricorda di calciare da fuori area: un bolide angolatissimo sul quale Bianchi riesce a superarsi. Perchè gli alessandrini non cercano di "bombardare” il difensore avversario con conclusioni a lunga gittata vista l’impossibilità di entrare in area? Il pressing prosegue senza eccessivi brividi. Gli ospiti controllano con una certa facilità il gioco alessandrino. Si continua a trastullarsi al limite dell'area invece di gettarsi a testa bassa con la forza dell’ariete. Si manovra eccessivamente sulla fascia centrale; si ripete l’errore in prossimità dell’area di rigore Vagheggi cerca di farsi largo, di trovare lo spunto vincente. Dal suo piede al 74’ il pallone che potrebbe dare agli alessandrini affamati di gol il successo. Sul lungo cross nessun difensore riesce ad intervenire: Tascheri appostato alle spalle di tutti ha la possibilità di infilare Bianchi. Trattengono il fiato gli spettatori. Il ragazzo indugia, ha paura a tentare la conclusione volante e la grande possibilità sfuma. Riparte il solito Vagheggi al 78’ appoggiando su Bosetti rapido nel ’’pennellare” un pallone al centro dell’area per la testa di Bologna, il centrocampista colpisce con precisione, ma il portiere non si lascia sorprendere (Il Piccolo - Il Gattopardo) Risultati Audace - Bolzano 1-2 Biellese - Juniorcasale 0-1 Novara - Omegna 2-0 Pergocrema - Padova 2-0 Piacenza - Udinese 0-1 Seregno - Mantova 1-2 Trento-Pro Vercelli 3-0 Treviso - Sant'Angelo Lod. 2-0 Triestina - Pro Patria 2-0 CLASSIFICA: Udinese p.41; Juniorcasale* 38; Piacenza* 36; Novara* 32; Treviso, Mantova** 28; Pergocrema, Triestina 27; Trento 26; S.Angelo*, Lecco, Padova, Biellese, Bolzano* 25; Alessandria* 21; Pro Vercelli, Omegna 20; Pro Patria, Audace 19; Seregno 11 due gara in meno. *una gara in meno MARCATORI: 12 reti: Ulivieri (Udinese). 10 reti: Vitale (Audace), Ascagni (Juniorcasale), Cesati (Piacenza), Pellegrini (Udinese), Petta (Treviso). 9 reti: Basili (Juniorcasale),Sartori (Bolzano), Frutti(Mantova) e Andreis (Triestina). Il punto sul campionato La Junior ha vinto e si è mantenuta sulla scia della sempre più forte Udinese ma la squadra nerostellata ha palesato stanchezza: i suoi uomini hanno momenti di appannamento, soprattutto il centrocampo. C'è rimasta male la Biellese che ha disputato un incontro vigoroso, premendo di continuo, sprecando energie preziose, Era la partita più temuta dai friulani e l'Udinese l'ha vinta contro il Piacenza costruendo il successo nel secondo tempo, quando ha aggredito subito senza tanti complimenti mentre nel primo tempo la squadra ha atteso le mosse degli avversari. Novara ed Omegna hanno dato vita ad un incontro dai due volti: per i primi 45' il calcio è rimasto fuori dal rettangolo di gioco; nella ripresa, come rispondendo ad un tocco di bacchetta magica, gli azzurri si sono trasformati ed in pochi minuti hanno fatto quello che non avevano fatto nella prima frazione di gioco: Toschi e Piccinetti sono stati gli autori dei gol.