Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1977/1978
Serie C
16-04-1978 - Giornata: 30 - Busto Arsizio - Comunale


Pro Patria et Libertate Calcio - Alessandria Calcio US 0 - 1 (0 - 0)
RETI: 39. Chiogna E.[A]

Alessandria Calcio US Lucetti Angelo, Tonetto Flavio, Contratto Renzo, Bellacomo Gianfranco, Colombo Antonio, Vichi Roberto, Vagheggi Claudio [75. Molinari Pietro], Bosetti Ermanno, Chiogna Ezio, Bongiorni Gabriele, Piccotti Enrico A disp.:Baglini Stefano, (P) Zanier Adriano All.: Mattè Romano

Formazione avversaria
Pro Patria: Tacconi, Frigerio, Bartezzaghi, Vallacchi, Moroni, Berra, Ardemagni, Fortunato, Foglia, Aliverti [75. Lovato], Tomba. All: Urano Navarrini

Arbitro: Arienti Marco (Bologna).
Note
Ammoniti: 24. Berrà [P]; 49. Ardemagni [P] Spettatori: 2000 Inizio gara ore 15.30

Commento
UN COLPO DEI GRIGI A BUSTO ARSIZIO: 0-1 Meritata vittoria dell'Alessandria contro una Pro Patria rabbiosa nella seconda parte dell'incontro, ma sostanzialmente incapace di opporsi con ordine e vigore alla miglior disposizione tattica, e sotto certi aspetti anche tecnica, dei grigi piemontesi. Più coordinata e sicura nei movimenti, tacendo leva su un centrocampo mobile e puntuale, che sapeva lanciare con accortezza le punte e contrastare gli avversari, l'Alessandria ha ben figurato: molto bravo anche il centravanti Chiogna. La Pro Patria si è battuta con molta generosità, nella ripresa ha costretto' i grigi a chiudersi spesso in difesa, però, se si escludono due o tre occasioni, si deve dire che la squadra locale non è riuscita ad assicurarsi la supremazia sugli attenti avversari. Al 9', lo stopper alessandrino Colombo batteva a rete a colpo sicuro, ma Fortunato salvava sulla linea a portiere battuto. Al 23' ancora l'Alessandria andava vicina ai gol col guizzante Vagheggi, che su calcio d'angolo vedeva ribattere la sfera da Tacconi sulla linea di porta. E al 39' ecco per i grigi il premio del gol. Faceva tutto da solo l'agile Chiogna partendo in <t dribbling » da posizione arretrata, poi convergeva al centro e lasciava partire un gran tiro di destro che s'insaccava sotto la traversa, alla sinistra di Tacconi. Cambiava volto la partita nel secondo tempo, con la Pro Patria coraggiosamente proiettata in avanti, anche meglio disposta, ma sempre puntualmente contrastata in fase risolutiva. L'unica vera occasione capitava ai tigrotti al 29' quando Ardemagni tirava rasoterra a rete superando il portiere, ma trovando Bosetti, che ribatteva sulla linea di porta. (La Stampa - Ed. Sport - G.R.) Fatale ai “ tigrotti, la zampata dell’ORSO Romano Mattè rivoluziona la formazione azzeccando la mossa vincente. Il ritorno di Bellacomo e la scoperta di Chiogna.. centravanti, autori delle reti Mister Mattè non fa misteri nel ripetere, sino alla noia: «concentrazione e umiltà ». Sono le parole d’ordine del tecnico lanciate lo stesso giorno in cui assunse la responsabilità di guidare la squadra decisamente alla deriva. Aggiunge: «Un pareggio a Busto Arsizio, consente di affrontare il derbissimo con la Juniorcasaie in un clima disteso. Con maggiori probabilità di successo». Lo dice convinto tanto da lasciare credere di accontentarsi del punticino. Il presidente Bruno Cavallo invece è di ben altro avviso. « A Sant’Angelo si è giocato una grossa partita; con il Padova il pari lo abbiamo voluto sbagliando almeno dieci gol fatti; a Busto Arsizio si deve vincere ». Lo ascoltiamo per dovere professionale conoscendo l’Alessandria le possibilità di azzeccare il pronostico sono poche. Capitan Colombo ha un manipolo un po’ mattacchione: le busca sode a Seregno, ultimo in classifica, poi per rifarsi blocca l’Udinese e, tanto per gradire, conquista un punto preziosissimo a Piacenza ancora lanciata all’inseguimento del primo posto il "commenda” invece ha azzeccato in pieno, sovvertendo i pronostici della vigilia. Nelle ultime due trasferte gli alessandrini hanno colpito due centri portandosi a casa quattro punti, elevandosi in classifica tanto da raggiungere, udite, il dodicesimo posto. Alessandria miracolata? Oppure è lo stimolo della pallacanestro a scuotere il vecchio Orso, carico di acciacchi? Una cosa è certa: nella giornata in cui la città festeggia la promozione della Superga in A2 e il calcio pare definitivamente spacciato, la compagine di Mattè estrae dal cilindro non il coniglietto, ma i due punti. Cosa è accaduto nel clan mandrogno? La parola d’ordine di Mattè di stringere i denti, di lottare con la bava alla bocca, pare sia stata fatta proprio dai giocatori ed in particolare dagli anziani decisi a riscattarsi, approssimandosi la fine della stagione e la riapertura delle liste. Una buona quotazione di conquista con prestazioni di avanguardia non vivendo all’ombra della gloria conquistata in passato. L’altra componente, per nulla trascurabile del successo, deve ravvisarsi nella scelte idonea degli uomini chiamati a tradurre in realtà i giochi tattici. La squadra di Mattè ha limiti invalicabili sotto il profilo tecnico per cui ogni mossa va studiata a tavolino, elaborata pazientemente. Giocare aperti, andare in avanscoperta significa scavarsi la fossa. Il mister dovendo far punti ha sacrificato la seconda punta a vantaggio del centrocampo. Il gioco è pericoloso, ma il rischio calcolato. All’ultimo momento manda in panchina Molinari richiamando in campo la mignatta Beliacomo, smanioso di volersi prendere la rivincita dopo la lunghissima assenza; rinuncia a Baglini nonostante il ragazzo attraversi un felice momento, immettendo al centro della linea d’attacco il giovane Chiogna,un centrocampista che la palla la sa trattare anche se non è un mostro nel contrastare l’avversario. L’ex juventino aveva dimostrato di saperci fare anche a Sant’Angelo nel momento in cui fu chiamato sostituire Piccotti. Entrato in una fase cruciale della contesa trovò posizione e passo, tanto da ’’vedere” Vagheggi su un improvviso, capovolgimento di fronte, scodellandogli una palla d’oro. La punta falli la conclusione, ma l’assist confermò la chiara visione del giovane. Lo schieramento vede Lucetti in porta; Tonetto e Contratto; Bellacomo. Colombo e Vichi; Vagheggi, Bosetti, Chiogna, Bongiorni, Piccotti. L’accorgimento ha un preciso scopo: creare sulla fascia centrale uno sbarramento mobile a sostegno della difesa senza trascurare la possibilità di mettere in movimento l’unico incursore, Vagheggi. La resistenza del pacchetto d'interdizione per funzionare necessita di un regista capace di muovere i fili, onde evitare dispendio di energie e confusione.L’Alessandria l’uomo giusto lo ritrova in Bosetti, veterano di mille battaglie. L’ex tarantino accusato, non sempre a torto, di rallentare il gioco, di offrire palle agli avversari invece di alleggerire rapidamente sui compagni, da qualche domenica cammina con il giusto passo. L’esperienza d'altronde non difetta. Conosce il gioco della serie semiprofessionistica; può sfruttare il vantaggio derivante dalla sua apparizione nella serie cadetta. Il regista trova sin dalle prime battute il ritmo, la volontà di ergersi dalla cintola in su. I colleghi gli danno una mano ed in simbiosi con la mente, rimboccano le maniche arginando i propositi offensivi dei tigrotti. La Pro Patria rilanciata dal successo esterno di Piacenza, intravedendo la possibilità della Cl non fa troppi complimenti. L’Alessandria sembrava l’avversario idoneo per assicurarsi altri due punti sulla strada del rilancio. Bosetti però si supera, disputa la miglior partita della stagione, dà un saggio delle capacità. Pare una partita oltremodo polemica quella del centrocampista risorto dalla polvere. Gli alessandrini traggono giovamento dal centrocampo lesto nell’interrompere le trame, nell'impostare l’offesa. Il regista trova valida colaborazione nell’inesauribile Bellacomo, generoso oltremisura, irriducibile su ogni pallone. Il ’’piccoletto” alle prese con Fortunato non gli lascia spazio, lo assilla in continuazione; Piccotti sulla fascia opposta pare avere ritrovato (era ora) la migliore condizione per tenere banco. Chiogna in posizione arretrata da man forte senza perdere di vista la porta avversaria. Il ragazzo ha una voglia matta di conquistarsi il posto in squadra, non gli va di fare anticamera, di inghiottirne bocconi amari come gli accadde nell’ultima casalinga con il Padova. Tanto per non smentirsi al 39’ fa tutto da solo guadagnandosi i galloni. Parte da metà campo, palla incollata al piede, si ’’beve” due avversari lungo la strada verso la rete avversaria poi da venticinque metri lascia partire una bordata con tutta la rabbia che ha in corpo. Il pallone - dinamite infila il ’’sette” della porta e il portiere neppure si avvede del brutto scherzo giocatogli. E la palla vincente anche se l’Alessandria sarà costretta a difenderla coi denti. La Pro Patria freddata, accusa nettamente il colpo ma si riprende. La sconfitta sul proprio terreno significa la fine di ogni speranza. I tigrotti nella ripresa si scatenano alla ricerca della palla del pareggio per tentare di capovolgere il risultato. Si gettano a testa bassa contro la roccaforte alessandrina per cercare spazio. Capitan Colombo alle prese con lo scattante Foglia non gli concede spazio, lo stringe da vicino, lo anticipa. Vichi alle spalle non fa complimenti, interviene con sicurezza sostenuto da Tonetto e Contratto. Bure Lucetti riacquista la sicurezza delle giornate migliori e comanda il gioco difensivo. La Pro Patria nella foga di andare in gol, scopre le spalle e gli alessandrini ne approfittano con Piccotti e Contratto andando vicinissimi al raddoppio. I padroni di casa non si arrendono, insistono e quando con Ardemagni riescono a superare Lucetti si fa luce alle spalle di tutti, sulla linea bianca Bosetti salvando. L’arrembaggio dei lombardi è senza senno e i piemontesi ne approfittano per liberare con ordine, per rallentare il ritmo del gioco e prendere fiato. L’Alessandria con la grande regìa di Bosetti ritrovata la fiducia nei propri mezzi non concede nulla all’avversario. Il successo è troppo prezioso per gettarlo alle ortiche. I ragazzi di Mattè stringono i denti, lottano su ogni pallone, moltiplicano le energie, riescono a tagliare vittoriosi il traguardo del novantesimo minuto. I giocatori si abbracciano, finalmente la C1 è a un tiro di schioppo. Abbiamo parlato di Bosetti il grande protagonista della partita, ma il successo è da a scriversi al collettivo che ha saputo trovare la graniticità per sfruttare il vantaggio. Un successo importantissimo nella settimana che precede il grande derby con la Juniorcasale costretta dal Pergocrema a dividere la posta. Le speranze dei nerostellati di promozione si affievoliscono notevolmente considerato che l’Udinese ha aumentato il proprio vantaggio fissandolo sulle quattro lunghezze. Per i grigi l’essere riusciti ad espugnare il campo bustocco significa affrontare le restanti otto partite in condizioni di spirito meno preoccupanti L'Alessandria nell'ultimo mese ha mostrato un crescendo notevole. I sintomi erano evidenti. La compagine mandrogna nell’ultima casalinga pur costretta a dividere la posta con il Padova aveva mostrato chiari segni di ripresa. La conferma della superba prestazione dei grigi la troviamo scorrendo i giornali del lunedì: Il verdetto è ineccepibile, né i bustocchi possono recriminare molto sullo sviluppo dell’incontro; hanno cercato di dare tutto nella fase iniziale, hanno arrembato alla cieca, seppure con ostinazione nella ripresa, ma purtroppo — scrive la « Gazzetta del popolo » hanno dimostrato la fragilità del proprio impianto macchinoso e scarsamente funzionale. Del resto, la sottomissione tecnica nei confronti del più forte antagonista ospite, i padroni di casa l’hanno sottolineato subito quando l’Alessandria ha sciorinato un calcio di movimento molto sostanzioso, piacevole a vedersi, imperniato sulla sagacia costruttiva di Bosetti e Bellacomo, reso produttivo dai perentori scatti di Chiogna che faceva presagire, con un paio di conclusioni finite a lato d’un soffio, la prodezza vincente di cui sarebbe stato protagonista alla mezz’ora di gioco ». Veniamo alla « Gazzetta dello sport »: « L’Alessandria ha un po’ sovvertito quello che doveva essere il tema tattico della gara, evitando di chiudersi in difesa come ci si attendeva e, almeno limitatamente al primo tempo, ha giocato a tutto campo riuscendo a mettere in difficoltà i tigrotti sul ritmo e l’anticipo. Nonostante fosse priva dello squalificato Facchinello, e tenesse una sola punta all’attacco, Vagheggi, ha messo in soggezione una Pro Patria sbilanciata in avanti e che ci sembra non sia riuscita ad adeguarsi alla diversa svolta assunta dalla partita ». Il giudizio dei cronisti sportivi è unanime nel riconoscere ai grigi il successo conquistato con una tattica accorta. « Meritata vittoria dell’Alessandria contro una Pro Patria rabbiosa nella seconda parte dell’incontro — scrive « Stampa Sera » — ma sostanzialmente incapace di opporsi con ordine e vigore alla miglior disposizione tattica, e sotto certi aspetti anche tecnica, dei grigi piemontesi. Più coordinata e sicura nei movimenti, facendo leva su un centrocampo mobile e puntuale, che sapeva lanciare con accortezza le punte e contrastare gli avversari. L’Alessandria ha ben figurato; molto bravo anche il centravanti Chiogna ».L'Orso grigio espugnando il campo bustocco ha compiuto un notevole passo avanti in classifica superando ben due squadre, Sant’Angelo Lodigiano, Padova e agganciando il Lecco. La precedono ad una lunghezza Trento e Pergocrema e a due Triestina e Biellese. Agganciata la dodicesima poltrona è indispensabile mantenerla. Ai grigi mancano due punti per tornare sulla media fissata all’inizio della stagione cioè di un punto a partita La squadra ha dimostrato nell’ultimo scorcio di campionato di potere trasformare il possibile miracolo in realtà. Archiviata la partita con la Pro Patria si approssima il derby con la Juniorcasale. Gli sportivi ricordano quanto accadde nel girone di andata. Gli alessandrini in vantaggio grazie ad un gol di Bologna furono raggiunti su calcio di punizione. Il pareggio pareva acquisito ed era risultato giusto. Invece al 91’ i nerostellati grazie ad una gaffe del portiere Lucetti pervennero al successo. Fu una rapina vera e propria che scavò nel morale dei giocatori un profondo solco.La gara di ritorno giunge in un momento delicato per entrambe le compagini: la Jniorcasale a quattro lunghezze dall’Udinese non può concedersi distrazioni se intende mantenere accesa la fiammella della speranza; l’Alessandria rilanciata dalla vittoria di Busto Arsizio ha assoluta necessità dei due punti per raggiungere una posizione meno drammatica. Il pareggio non aggraverebbe la posizione dei grigi, ma cancellerebbe le ultime chanches dei ’’cugini”. L’incontro si preannuncia al calor caldo. Gli sportivi mandrogni sono chiamati a fare muro attorno alla squadra in un momento delicato per il futuro della compagine. Diciamo che domenica il successo vale doppio, non solo perchè si gioca il derby con i cugini delusi per il finale dei beniamini. L’Alessandria ha dimostrato di gradire gli avversari che vanno per la maggiore, basta sfogliare il ruolino di marcia per averne conferma. Una partita da vedere dal vivo per sospingere gli alessandrini verso la strada del successo. Gli aficionados devono calarsi nella realtà, dimenticare per un giorno i mugugni, « aiutare » i protagonisti della difficile stagione a superare le ultime difficoltà che si frappongono alla permanenza nella Cl. A fine stagione le critiche avranno un altro sapore, un altro significato. Vogliamo per un giorno stringerci attorno all’Alessandria, creare il clima ideale per costringere i cugini alla resa? Giriamo l’appello ai clubs, agli aficionados: è nel momento di maggiore difficoltà che si dimostra l’attaccamento ai colori sociali (Il Piccolo - Il Gattopardo) Risultati: Audace - Seregno 0-0 Biellese - Trento 1-2 Bolzano - S. Angelo 2-1 Junlorcasale - Pergocrema 1-1 Lacco - Udinese 1-2 Mantova - Novara 1-0 Omegna - Pro Vercelli 2-0 Padova - Treviso 1-2 Triestina - Piacenza 1-0 CLASSIFICA: Udinese p.47; Junior 43; Piacenza 39; Mantova* 36; Novara 34; Treviso 32; Triestina, Biellese, Trento, Pergocrema 29; Alessandria, Lecco 28; S.Angelo, Bolzano, Padova 27; Omegna* 26; Pro Patria* 25; Pro Vercelli* 23; Audace 21; Seregno 13 *una gara in meno MARCATORI: 14 reti: Basili (Jniorcasale); 13 reti: Ulivieri (Udinese); 12 reti: Frutti (Mantova); 11 reti: Vitale (Audace) e Ascagni (Juniorcasale). 10 reti: Sartori (Bolzano), Cesati (Piacenza), Petta (Treviso) Pellegrini (Udinese), De Bernardi (Treviso). 9 reti: Galluzzo (Lecco), Piccinetti (Novara), Zandegù (Treviso), Andreis (Triestina); 7 reti; Vagheggi (Alessandria), Dioni e Schillirò (Biellese), Vriz (Novara), Mutti (Sant’Angelo). 6 reti: Zanotti (Novara), Enzo (Omegna), A.Rossi (Padova), Rossi (Pergocrema), Alessandrini (Piacenza), Dri (Triestina); 5 reti;Baglini e Bologna (Alessandria), Vendrame (Audace), Jacolino (Biellese) Schincagha (Juniorcasale), Cassardo (Omegna), Mazzoleri (Pergocrema), Franzoni (Piacenza), Foglia (Pro Patria), Maruzzo (Pro Vercelli), Perego e Pozzi (Sant’Angelo), Ballarin (Trento) Il punto sul campionato La Junior è stata fermata a Crema al cospetto di un avversario ostico, sceso in campo con una sola punta, da tre centrocampisti, da un mediano e da un terzino. Era sembrato a un certo punto che il Lecco potesse evitare la sconfitta interna ad opera della capolista Udinese che i più pronosticavano e che poi si è puntualmente verificato. Tondo e meritato successo dell'Omegna contro la Pro Vercelli che, dopo un avvio promettente, ha dimostrato limiti di tenuta, lasciando sul campo ogni residua speranza di partecipare la C1. Il Mantova, battendo il Novara, ha conquistato la quinta vittoria consecutiva e il decimo risultato utile consecutivo: i piemontesi hanno espresso una buona mole di gioco e avrebbe meritato il pari. Una bella rete segnata da Jacolino, aveva fatto sperare un successo della Biellese sul Trento che dopo aver pareggiato è andato in vantaggio alla fine del primo tempo.