Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1981/1982
Serie C1
11-10-1981 - Giornata: 4 - Fano - Borgo Metauro


Fano Calcio - Alessandria Calcio US 1 - 0 (0 - 0)
RETI: 65. Messersi [Fa]

Alessandria Calcio US Zanier Adriano, Fabris Mariano, Re Maurizio [88. Albinelli Fabio], Colombo Antonio, Soncini Stefano, Piccotti Enrico, Passalacqua Sileno, Maniscalco Maurizio, Giuntini Riccardo [55. Di Prete Claudio], Discepoli Gian Cesare, Pasquali Primo A disp.:Colusso Renato, Dariol Sergio , (P) Davoli Lauro All.: Ballacci Dino

Formazione avversaria
Fano: Santucci, Cazzola, Pari, Capra, Pazzagli, Angelozzi [62. Troncon], Mochi [62. Messersì], Valentini, Scala, Allegrini, Vitale. A disp.: Ciaschini, Sanchi, Tonti. All.: Di Giacomo Beniamino

Arbitro: Laudato Paolo (Taranto)
Note
Ammoniti: Santucci [F], Allegrini [F], Pazzagli [F], Scala[F], Discepoli [A] Angoli 3-1. Spettatori: 3.000 Splendida giornata di sole, giornata ventilata Inizio gara ore 15.00

Commento
L’ALESSANDRIA SCONFITTA DOPO UNA SERIE DI RISULTATI UTILI — MA LA BATTUTA D’ARRESTO SI POTEVA EVITARE La paura dell'Orso esalta il Fano Troppo rinunciatari gli ospiti, nonostante la poca consistenza degli avversari (che comunque hanno meritato la vittoria) — Fino a quanto la personalità del mister influenza i giocatori? — Il fatto tecnico: la mancanza di un mediano vero tallone d’Achille dell’undici grigio — Pochi hanno raggiunto la sufficienza — Tifosi: « Meritavamo un altro trattamento » — Prossimo turno: con il Forlì si deve ripartire da zero, per una pronta riscossa Dopo 24 risultati utili (compreso il campionato '80- 81) l’Alessandria cade ingloriosamente al "Borgo Metauro” di Fano, senza attenuanti. È la prima battuta d’arresto di questa stagione, provocato dalla tattica assurdamente attendistica dell’undici di Ballacci, per tutta la gara in balia di un avverano di quelli non proprio trascendentali, senza gioco, senza inventiva, con pochi spunti degni di nota (le poche palle gol portano la firma dell’ex patavino Vitale, il migliore nei marchigiani) degnamente assecondati dagli ospiti, sotto lo sguardo esterrefatto del pubblico. Una prova di anticalcio, quella fornita dall’Alessandria, un passo indietro di una certa gravità dopo che i due punti strappati alla Rhodense avevano procurato la classica iniezione di fiducia nell’ambiente grigio. Dirà Ballacci negli spogliatoi: «Avevo avvertito i ragazzi: nel primo tempo, con il vento a favore, cerchiamo di rendere in mano la partita,attacchiamo. Niente da fare: non capisco tra l’altro perché la squadra abbia scelto di giocare col vantaggio della brezza nella prima frazione, mentre invece sarebbe stato decisamente meglio approfittare di questa "spinta" quando i riflessi diventano meno lucidi, nei secondi 45’. Si vede che ai miei tempi eravamo abituati a concepire il calcio in un altro modo». Non sappiamo fino a quanto la personalità del "mister" abbia influito sulla condotta di gara dei mandrogni, ma certo è che Colombo e compagni parevano quasi frenati da un misterioso handicap, lo stesso che alla terza giornata dello scorso torneo, era stato tra le cause della sconfitta di Rho. Strani ricorsi del football; quest’anno, con un turno di ritardo, la navicella grigia deve riprendere nuovamente il cammino da zero. Motivi squisitamente tecnici alla base della sconfitta ce ne sono, comunque. La mancanza di un autentico mediano di ruolo, infatti, costringe il generoso Picconi a sfiancarsi in un duro lavoro di copertura che non rientra nelle caratteristiche del toscano, peraltro attualmente l’unico in grado d’indossare la maglia n.6. Domenica al "Metauro” l’assenza di un elemento alla Ferrari, tanto per ricordare l’ultimo atleta che ha ricoperto questo ruolo con una certa efficacia, ha provocato squilibri notevoli nell’asse centrale del campo. Il vuoto era evidente, perché certamente non basta l’intelligenza tattica di Gian Cesare Discepoli, l’uomo al quale la Carrarese forse troppo prematuramente ha dato il benservito. Saltato il centrocampo, i granata si trovavano a ridosso dei difensori. Fortuna vuole che il potenziale offensivo dei padroni di casa era irrilevante, altrimenti per l’Orso sarebbero stati dolori. Duri i commenti dei lans: «Non è possibile attraversare mezza Italia per assistere ad uno spettacolo così avvilente. La squadra dovrebbe comprendere i sacrifici degli sportivi e ripagarli con ben altra moneta». Con le vesti dimesse, invece, i loro beniamini hanno assistito allo show di Cesare Vitale, giocatore guizzante e con due piedi "buoni”, ma l’unico, non ci stancheremo di ripeterlo, che abbia seriamente minacciato la porta di Zanier. Il suo primo saggio di bravura è al 7’: "torre” di Mochi in centro area e gran destro al volo, in acrobazia. Il pallone passa abbondantemente a lato, ma il pubblico applaude la prodezza del n.11. Al quarto d’ora Vitale concede il bis; fugge alla guardia di Fabris, sulla sinistra, rimette sotto misura per Mochi,anticipato provvidenzialmente da Piccotti. Poi la gara si spegne, la supremazia dei locali è sterile, addirittura irritante. L’Alessandria, invece, continua a stare alla finestra. Casualmente si affaccia anche verso la porta di Santucci. Al 28’,infatti, Discepoli recupera un pallone vagante (i difensori dell'Alma sono fermi per un presunto fuorigioco), centra per la testa di Pasquali, che spedisce di poco fuori. Riprende il monologo del Fano, sempre più vicino al gol. Tanto per cambiare è Vitale ad esibirsi in un numero stile Anastasi: stop, giravolta e cannonata di destro che centra il palo (34’). A questo punto Ballacci ordina che si cambino le marcature: Re tiene a bada Vitale, Fabris si prende in consegna Scala. Ripresa. Solito copione; Vitale, terzo minuto: bomba e respinta di pugno di Zanier. Allora Ballacci riprova a mandare a Fabris sulle piste dello scatenato attaccante. Al 20' l’Alessandria capitola, in un modo assolutamente incredibile. L’ex di turno, Cazzola, gioca un lungo pallone raso terra,d’esterno, che coglie tutta - la difesa sguarnita. La partita è finita da pochi minuti, il mister si affaccia con insolito anticipo dagli spogliatoi, pronto a rispondere alle domande dei cronisti. «Abbiamo badato soprattutto a difenderci — esordisce — anche quando la situazione ambientale era decisamente a nostro favore. Mi spiego meglio: nel primo tempo, col vento alle spalle, i ragazzi avevano l'ordine di osare qualcosina di più. Non mi sarei di certo aspettato questo strano timore di offendere, senz'altro eccessivo a giudicare la prestazione della squadra che ci stava davanti. È incredibile che le maggiori occasioni ci siano capitate nella seconda frazione, quando la brezza soffiava in senso contrario». Qual è stata secondo lei, la svolta della gara?«L'eccessiva libertà concessa ai centrocampisti avversari». E il gol, ci sembra un grazioso regalino per il nuovo entrato Messersì, sulla sinistra. Messersi entra in area, Zanier accenna all’uscita e Non verrei nemmeno parlarne, tanto è stato umoristico nel suo complesso, con i difensori che parevano belle statuine, senza dire di Pasquali che a centrocampo ha perso un pallone facilissimo da controllare e infine di Zanier, che è rimasto incerto sul da farsi. Prima ha lasciato la porta, poi è rientrato sui suoi passi. In quel caso bastava fosse stato piazzato sul primo palo, immobile. «E' evidente — conclude Ballacci — che l’Alessandria attuale ha diversi problemi, cercheremo di risolverli col passare delle giornate». Magari anche con un bel mediano, da reperirsi al mercatino autunnale. Vero mister? «Vedremo anche quello». Perché non ha utilizzato Colusso? Qualcuno parla già di una sua probabile concessione. «Perché Colusso non è ancora fisicamente a posto, o almeno non mi sembra in stato di grazia, diciamo così». La realtà è che l’australiano, come avevamo già scritto tempo addietro, sta attraversando un periodo estremamente delicato della sua carriera, di vera e propria involuzione tecnica. Non è escluso che sia uno dei sacrificati sull’altare del bilancio (o forse sarebbe meglio parlare di sfoltimento dell'organico, molto più semplicemente),in coppia con il sempre più discusso D’Urso, domenica estromesso addirittura dalla lista dei panchinari. L’ex di turno, presente in veste di spettatore, questa volta non ha portato buono ai grigi. Si tratta di Nino Ghiotti, ex segretario amministrativo della società al tempo di Bruno Cavallo. La lunga mano del "Commenda” si è fatta ancora una volta sentire (Il Piccolo - Roberto Gilardengo) IL MURO DELL'ALESSANDRIA NON REGGE L'URTO DEL FANO C'è voluta un'invenzione del giovanissimo Messersi perché il Fano riuscisse ad avere ragione di una Alessandria chiusa a riccio e scesa al «Borgo Metauro» col solo intento di non prenderle. Raccontiamo subito l'azione di questo gol con cui i padroni di casa sono riusciti a volgere rincontro a loro favore e ad aggiudicarsi la prima vittoria del campionato. Corre il 20' della ripresa ed il gioco ristagna a centrocampo. Cazzola, sulla fascia sinistra, intercetta un pallone sulla trequarti fanese, scende e, con un passaggio lungo linea riesce ad aggirare Soncini e a servire Messersi. La giovane punta, entrata in campo da appena tre minuti, si allarga e, da una posizione quasi impossibile, quando tutti si attendevano un cross, visto il portiere un po' fuori posizione, lascia partire un tiro tagliato che s'infila nell'angolo basso alla sinistra di Zanier. Non molto da dire dei grigi i quali, se giustamente potevano essere partiti col programma di pareggiare a Fano, avrebbero dovuto rivedere i loro piani soprattutto quando si sono potuti rendere conto sul campo che i granata non erano certo la terribile formazione che lo scorso anno insidiò la promozione in B a Reggiana e Cremonese. Invece gli uomini di Ballacci non hanno osato nulla per sessanta interi minuti. Per due terzi dell'incontro, dunque, il motivo conduttore è stato sempre lo stesso : il Fano che attaccava. Solo a gol subito, al 25' della ripresa, gli ospiti hanno scagliato il primo tiro verso la rete di Santucci e addirittura al 36' hanno avuto la possibilità di raddrizzare il risultato con Soncini. Davvero una prestazione opaca. Dalla mediocrità sono emersi in pochi: l'ottimo Discepoli, Colombo, a tratti Pass al acqua, Zanier per un paio di brillantissimi interventi. Al T Vitale, su passaggio di Cazzola, lascia partire una spettacolare girata al volo che si perde sul fondo. Al 27' per un malinteso della difesa fanese che si ferma in attesa del fischio dell'arbitro per fuorigioco segnalato dal guardalinee, Pasquali riesce a svettare di testa, ma l'azione si perde. Al 34' azione del Fano con Vitale che fa tutto da solo : supera in dribbling tre uomini e poi spara in porta. La palla, forse anche per una leggerissima deviazione di Zanier, si stampa sul palo destro. Nella ripresa è sempre il Fano a tenere l'iniziativa, anche se lo fa abbastanza confusamente. Al 4', comunque, ancora Vitale impegna Zanier in una respinta a pugni uniti. Dopo il gol di Messersi, veniamo alla prima azione pericolosa dell'Alessandria, condotta da Passalacqua al 25'. L'ala dopo aver ricevuto un bell'assist da Discepoli, si invola sulla destra, entra in area, ma il suo tiro finisce a lato. Al 36' i grigi potrebbero pareggiare. Fabris batte una punizione a sorpresa su Soncini che viene a trovarsi solo davanti al portiere fanese. Santucci esce alla disperata e di piede allontana la minaccia. L'ultima azione è del Fano con Messersi che, al 43, impegna Zanier in una parata in due tempi. (La Stampa - Ed. Sport - Paolo Mei) RISULTATI: Forlì-Trento 3-1 Vicenza-Treviso 3-0 Mantova-Empoli 1-0 Monza-S. Angelo L. 3-1 Parma-Piacenza 3-2 Rhodense-Modena 0-1 Sanremese-Atalanta 0-2 Triestina-Padova 1-2 CLASSIFICA: Padova p.7; Monza, Vicenza, Atalanta, Modena 6; Parma, Alessandria, Piacenza, Rhodense, Sanremese, Trento 4; Forli, Mantova, Empoli, Fano 3; Triestina, Treviso 2; S.Angelo 1 Il punto sul campionato All'Atalanta sono stati sufficienti 53 secondi per dimostrare che nel calcio nobiltà e blasone non sono solo chiacchiere andando a vincere a Sanremo per 0-2. Un derby emiliano dai due volti: nel primo tempo a favore del Piacenza che ha messo in difficoltà il Parma riuscendo a passare in vantaggio, poi nella ripresa il Parma è riuscito a ribaltare la gara andando a vincere la sfida. Il Vicenza ha stravinto il derby con il Treviso disputando una gara convincente. Il Mantova è riuscito ad ottenere la prima vittoria stagionale grazie ad un'autorete messa a segno dopo soli 5'. Il Forli ha ottenuto a spese del Trento la prima vittoria di questo campionato. Con una rete segnata a tre minuti dal termine, il Padova ha conquistato l'intera posta a Trieste dopo aver chiuso il primo tempo in vantaggio. Nulla da fare per il Sant'Angelo contro il Monza, apparso in ottima forma.