Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1967/1968
Serie C
29-10-1967 - Giornata: 7 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Pro Patria et Libertate Calcio 2 - 1 (1 - 0)
RETI: 43. Oldani (II) T.[A], 90. Recagni E.[A] 72. rig. Baffi [Pr]

Alessandria US Moriggi Avelino, Trinchero Giuseppe, Bonfanti Mario, Gori Carlo, Legnaro (I) Gaetano, Rossi Alberto, Oldani (II) Tullio, Magistrelli Luciano, Di Giovanni Pasquale, Chinellato Bruno, Recagni Ettore All.: Pietruzzi Mario– D.T.: Giorcelli

Formazione avversaria
PRO PATRIA ET LIBERTATE CALCIO: Cazzaniga, Manera, Croci, Lombardi, Taglioretti, Rimoldi, Oliva, Gambazza, Galli, Ferraguti, Baffi. All: Regalia Carlo

Arbitro: Ghetti Alessandro (Modena)
Note
Espulsi 43. Taglioretti [P], 44. Galli [P], 91. Baffi [P]. Ammoniti: Rimoldi [P], Gambazza [P], Bonfanti [A] Spettatori: 3000 Angoli: 6-5 Terreno buono, giornata di pallido sole Inizio gara ore 14.30

Commento
TRA GRIGI E PRO PATRIA RISSA IN CAMPO E FUORI Undici contro otto: per vincere sono occorsi più di cento minuti di gioco - Irriconoscibili i "grigi" che hanno denunciato pecche più nel complesso che singolarmente - Uno spettacolo veramente penoso Alessandria - Pro Patria, ovvero una rissa durata novanta minuti. Fortunatamente i giocatori non hanno trovato sul campo bastoni e coltelli: si sono accontentati di scambiarsi calcioni e parolacce. Hanno vinto i grigi in zona Cesarini dopo avere buttato alle ortiche diverse facili occasioni, dimostrando ai delusi tifosi di non avere ancora trovato quello schema di gioco che da ben sette domeniche gli sportivi, pazientemente attendono. Contro una squadra ridotta a otto uomini — due espulsi e uno infortunato — hanno sudato le sette proverbiali camicie, lasciandosi raggiungere su calcio di rigore. Che i tigrotti fossero intenzionati a vendere l’anima al diavolo piuttosto di soccombere, tutti lo hanno visto, ma che ¡’Alessandria fosse ridotta così a "tocchi" nessuno lo pensava e lo credeva. Basti pensare che nessuno si vuole assumere la responsabilità di calciare una punizione. Quello che gli sportivi hanno... ammirato al « Moccagatta » è stato uno spettacolo penoso sia per quanto accaduto sul campo sia per la prestazione veramente grigia dell’undici locale. Le rimostranze del pubblico sono state più che giuste considerato l’andamento della gara. All’Alessandria oltre che allo schema di gioco manca la volontà. La maggior parte degli atleti subisce supinamente la situazione, attende a piè fermo il passaggio evitando di allungare il piede nella tema di uno scontro. Difesa e attacco sono andati a gara nel cercare di favorire gli avversari che seppur frastornati dalle espulsioni e dall’incidente a Baffi, hanno trovato la forza di raggiungere il pareggio e di con servarlo fino al 45’ della ripresa. Che il clima della serie C sia ben diverso dalla B, nessuno lo discute, ma che uomini dal passato di un certo rilievo non riescano a giocare dignitosamente, è cosa incredibile per non dire assurda. La vittoria con la Pro Patria non ha risolto nessuno dei molti problemi che angustiano Giorcelli al quale va la responsabilità di non avere saputo dare alla squadra un modulo di gioco sufficiente. L’Alessandria pur avendo elementi di primo piano continua a destare non poche preoccupazioni. La parola ’’assestamento” a cui molti fanno ricorso per giustificare le scialbe prove, non giustifica una povertà di gioco come quella che l’undici mandrogno ha messo in mostra contro i bustocchi. A questo punto viene spontaneo chiederci se esistano responsabilità circa la conduzione tecnica, visto che l’allenatore può disporre di un organico che molte squadre ci invidiano. Sul metro attuale non si può continuare in quanto l’accenno all’assestamento non trova alcuna giustificazione. Il giocare tutti in un fazzoletto o con passaggi laterali invece che in profondità dipende forse dal nuovo clima della C? Lo scorso anno la squadra denunciava gli stessi difetti e per averne conferma basta sfogliare un vecchio giornale. E’ dunque ora di rimboccarsi le maniche e di non mendicare altre scuse. Gli esordi stagionali di Trincherò e Oldani — dal piede di Tullio sono partiti gli spunti migliori — sono stati buoni indipendentemente da quanto è accaduto in campo. In difesa Bonfanti è stato veramente grande salvando situazioni veramente drammatiche. Gori ha lottato come sempre. Nel quintetto di punta si sono notate le solite pecche che tuttavia sono eliminabili con lo inserimento di Pasquina al centro e con uno spirito più aggressivo da parte di Magistrelli e Reccagni. Magistrelli, cuor di leone per la questione reingaggi, da qualche domenica ha perduto quella chiarezza di idee che ne avevano fatto l’uomo di punta di questa nuova Alessandria. Reccagni dal canto suo deve muoversi maggiormente e non attendere che il pallone gli spiova sul capo Di Giovanni, generoso, ma deve imparare che i suoi indugi non fanno altro che favorire gli avversari. Gli uomini ci sono, occorre dare loro una impostazione, un indirizzo ben preciso e una maggiore carica. Il cammino da percorrere è ancora lungo per cui è necessario e indispensabile dare prova di serietà e volontà. Un’altra esibizione come quella con la Pro Patria non troverà più nessuna scusante. Pure in serie C ci sono squadra che sanno giocare al calcio ragion per cui è necessario affrontare il problema della impostazione tecnica se si vuole veramente gettare le basi per il prossimo campionato' visto che quello attuale è solo di ambientamento. Gli uomini, ripetiamo, non mancano, ragion per cui non ci sembra giusta l’affermazione che quanto accaduto sinora lo si deve imputare unicamente al clima piuttosto agitato della serie C. Non dimentichiamo che i vari Gori, Rossi, Trincherò, solo per citare i giovani, erano in predicato di passare a squadre di maggior lignaggio. Da questi elementi è logico attendersi qualcosa di più visto che la classe si evidenzia sia in serie A che nel campionato di promozione. Tutte le altre argomentazioni lasciano il tempo che trovano e non servono altro che a spazientire i tifosi i quali hanno occhi per vedere e un cervello per giudicare. Il lavoro che Giorcelli deve affrontare non è facile, ma neppure impossibile: da lui gli sportivi attendono fiduciosi una risposta. Forza grigi dunque e... arrivederci tra ventuno giorni al « Moccagatta » (Il Piccolo - Il Gattopardo) TRE ESPULSI, UNO AL 90', E FISCHI DEGLI SPETTATORI Il gol decisivo realizzato da Recagni, mentre i lombardi recriminavano una interruzione L'Alessandria ha ottenuto ieri una sconcertante vittoria sulla Pro Patria, realizzando un risultato di per se stesso brillante, nel peggiore dei modi. La partita condotta da un arbitro debole e impreciso ha sfiorato più volte, il limite della regolarità, per concludersi infine in un modo grottesco, probabilmente inedito nella storia del calcio. Valgono poco i commenti in questa occasione, commenti che possono essere appena accennati sulla base di quanto si è visto della prima metà della partita. Da un lato la Pro Patria, solida e ben impostata decisa a conservare il pareggio. Dall'altro l'Alessandria, rinfrancata dal rientro di Magistrelli e dall'innesto di Oldani e Trincherò al loro esordio stagionale, che reggeva da pari a pari il confronto. Per la prima volta nella stagione i grigi, giocavano convinti di se. stessa, veloci e precisi nelle manovre. Di, errori ne commettevano tutti, ma più volte si sfiorava il goal. C'era un evidente fallo da rigore di Taglioretti su Di Giovanni che l'arbitro ignorava, cominciando così la sua lunga serie di errori e dalla parte opposta un contropiede di Baffi sventato da Moriggi con una delle sue ormai solite prodezze. Vicende normali, di una partita altrettanto normale. Il goal di Oldani veniva al 43', un goal irregolare senz'altro. L'azione era partita da Recagni che aveva allungato in area a Trincherò; grande sventola da pochi metri e palla che colpiva in pieno la traversa rimbalzando indietro. Oldani, pressato da Taglioretti non trovava di meglio che spingerlo da tergo con un braccio per anticiparlo di testa e segnare. Ghetti era a pochi passi di distanza e convalidava la segnatura. Per un attimo tutti rimanevano fermi, stupiti gli uni e gli altri. Poi, mentre 1 grigi si affollavano attorno a Oldani, i loro avversari se la prendevano con Ghetti cercando di fargli mutare opinione. Era un'impresa pericolosa però, e se ne accorgeva Taglioretti che come parte direttamente in causa e come capitano aveva ben diritto di protestare: l'arbitro lo spediva fuori campo. Si riprendeva e, sulla palla al centro, Galli scattava in avanti, si scontrava con Legnaro e lo faceva finire bruscamente a terra. Un fallo come tanti 'altri, ma l'arbitro aveva ormai perso la testa e anche a Galli toccava un'espulsione " che nemmeno il pubblico chiedeva. Undici contro nove e per di più un goal all'attivo. Sembrava gioco fatto per i grigi e invece i guai cominciavano adèsso. Giorcelli mandava in campo i giocatori con il compito di continuare ad attaccare e quelli si chiudevano in difesa. A poco a poco il vantaggio sembrava annullarsi e i confronti diretti che erano sempre terminati alla pari nel primo tempo si risolvevano ora continuamente a favore della Pro Patria. Nove uomini in campo, e- otto solo validi perché Baffi lamentava un grave strappo muscolare: eppure la palla era sempre loro e il goal del pareggio veniva sfiorato più volte. In difesa i lombardi rinunciavano al Ubero, e giocavano addirittura con un uomo in meno rispetto agli attaccanti avversari: i grigi sbagliavano in continuazione. 27'. Ferraguti, bravissimo per tutto 11 tempo, lanciava Baffi che correva zoppicando: Rossi per fermarlo era costretto a caricarlo irregolarmente. La palla era ormai persa, ma Ghetti che forse si sentiva in. debito verso i lombardi concedeva il rigore. Lo realizzava Baffi, che con quest'ultimo sforzo concludeva praticamente la partita. Lo portavano fuori campo e nessuno sapeva curarlo poiché il massaggiatore Riva era negli spogliatoi da circa mezz'ora vittima di un lieve collasso^ Tutto- congiurava contro la Pro, ma almeno il risultato ora era in salvo. Il pubblico di parte alessandrina cominciava le proprie rumorose proteste certo che ormai nulla sarebbe più mutato. Si giungeva al termine, del- tempo regolamentare ed al primo minuto di recupero con la palla sul fondo e un corner da battere per l'Alessandria. Baffi a centro campo, Ferraguti e Manera in area, Lombardi poco fuori, rimanevano a terra: a furia di correre i crampi li avevano bloccati. Sembrava un campo di battaglia. L'arbitro non fischiava la sospensione e Bonfanti dalla bandierina provava a battere egualmente: davanti a Cazzaniga erano schierate cinque maglie grige e Recagni con una mezza girata al volo sceglieva il, modo più difficile per fare un goal che non si poteva mancare. Baffi che si era rialzato, si trascinava (ora non camminava proprio più) verso l'arbitro, protestava é faceva la fine di Taglioretti: era espulso anche lui. Con quel suo passo forzatamente lento ci metteva tanto tempo ad uscire che l'arbitro aveva il tempo di fischiare la palla al centro e la fine della partita e quasi nessuno si avvedeva dell'espulsione. Fuori i tifosi si assembrano minacciosi. Urlano, strepitano ma non ce l'hanno né con l'arbitro," né con gli avversari. Se la prendono con i grigi, e non hanno affatto torto. (La Stampa - Ed. Sport - Giorgio Viglino) Risultati: Bieiiese - Rapallo 1-1 Bolzano - Marzotto 2-2 Entella - Savona 0-2 Legnano - Solbiatese 1-0 Mestrina - Trevigliese 0-1 Monfalcone - Triestina 1-0 Pavia - Como 0-3 Udinese - Treviso 3-2 Verbania - Piacenza 0-0 CLASSIFICA: Udinese p. 11; Verbania, Pro Patria 10; Solbiatese, Triestina, Como, 9; Savona, Monfalcone, Legnano, 8; Treviso, Rapallo, Biellese, Piacenza, 7; Alessandria 6; Bolzano, Marzotto, Trevigliese 5; Pavia 4; Entella 3; Mestrina 2 Marcatori: 8reti: Longo (Solbiatese). — 5 reti: Baffi (Pro Patria). — 4 reti: Blasig (Udinese), Codognato (Rapallo) e Galtarossa (Treviso). — 3 reti: Sironi (Como) Mola (Marzotto), Oliva (Pro Patria), Pedroni (Triestina), Comini (Como). Perego (Rapallo), Merlo (Savona), Muzzio (Udinese) Il punto sul campionato Tanta attesa, tanta speranza, per la maggioranza dei sostenitori sono andate deluse: la Biellese si era trovata in svantaggio nella prima parte di gara e solo nella ripresa è riuscita a riportare la sfida in parità contro il Rapallo. Con una rete segnata da Tesolin al 28' della ripresa il Monfalcone è riuscito ad aggiudicarsi il derby giuliano con la Triestina: la gara è stata molto combattuta e il Monfalcone l'ha spuntata meritatamente. Quinta sconfitta dell'Entella contro il Savona, vittoria chiara e meritata: una squadra di calcio da una parte, ben impostata ed organica, undici giocatori dall'altra volenterosi e generosi ma alla ricerca di un gioco di insieme. Il Verbania ha terminato la propria gara a reti inviolate contro il Piacenza.