Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1967/1968
Serie C
19-11-1967 - Giornata: 10 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Verbania SS 0 - 0 (0 - 0)


Alessandria US Moriggi Avelino, Trinchero Giuseppe, Bonfanti Mario, Gori Carlo, Rossi Alberto, Griffi Giulio, Deasti Franco, Berta Massimo, Eco Luciano, Magistrelli Luciano, Recagni Ettore All.: Pietruzzi Mario – D.T.: Giorcelli

Formazione avversaria
VERBANIA SS: Fellini, De Ponti, Mariani, Canto, Maconi, Sacco, Magnini, Giannini, Migliorati, Barichella, Marforio.

Arbitro: Moretto (San Donà di Piave).
Note
Ammoniti: Trinchero [A] Angoli: 10-5 Spettatori: 8000 Terreno leggermente scivoloso, cielo coperto Inizio gara ore 14.30

Commento
Dopo il giro di vite deciso dai dirigenti e il pareggio di Bolzano, si attendeva dai grigi una prova di orgoglio e, finalmente, dopo un lungo digiuno, una vittoria e qual che gol. Non è accaduto nulla di tutto questo: la squadra ha denunciato le solite carenze aggravate dalla scialba prestazione di diversi giocatori. Deasti che a detta dei tecnici a Bolzano era stato uno dei migliori in campo, ha denunciato;: i suoi limiti: si può affermare senza ombra di dubbio che non è mai esistito. Il neo acquisto dei grigi è riuscito a concludere non più di due-tre azioni durante i novanta minuti di gioco. Reccagni a dire il vero non è stato superiore al collega: qualche buono spunto, ma nulla più. Non parliamo poi di Magistrelli che dopo avere mancato una occasionissima, è scomparso alla distanza dannandosi l’anima non si sa bene se con compiti di raccordo o di mezza punta. In attacco si sono salvati Eco che con un solo piede non può fare miracoli — la maggior parte dei suoi tiri sono andati fuori bersaglio e a tratti Berta. Negativi tutti gli altri. Con una prima linea scomparsa dopo un avvio che era parso promettente, c ’era ben poco da sperare. Il cedi, mento degli attaccanti si è fatto sentire anche nei settori arretrati dove Gori girovagando senza costrutto alla ricerca di una palla buona, ha finito per indebolire una difesa apparsa sfuocata e priva di energia. Trincherò e Bonfanti hanno dovuto ricorrere ad ogni sorta di fallo per fermare gli avversari. Sovente hanno picchiato sodo senza preoccuparsi se colpivano le gambe o il pallone. Rossi, che ricordavamo come un elemento di tutto rispetto, ha perduto la tramontana imitato del resto da Griffi che non ci pare, al momento attuale, quel pilastro che dicono gli esperti. Quello che più ha colpito è la mancanza di una adeguata preparazione atletica. Mai visto giocatori così spenti, remissivi, incapaci di reggere il ritmo degli avversari. I falli a cui sovente sono ricorsi i nostri difensori, documentano una scadente preparazione. Al Verbania, altra squadra che ha dimostrato di possedere tanta buona volontà e null’altro, bastavano pochi passaggi per superare una difesa infoltita con quattro-cinque elementi anche quando la squadra di casa attaccava. Un undici dunque con i piedi di piombo, preoccupato più che mai a non subire reti invece di segnarne. Uno spettacolo scadente che conferma — e gli spettatori presenti al Moccagatta lo possono documenta re — la carenza di una adeguata preparazione tecnico - atletica. All’Alessandria che pur annovera nelle sue file elementi con un passato di un certo rilievo, difetta uno schema di gioco ben definito: si direbbe che tutto è lasciato all'improvvisazione, allo spunto isolato che pur potrebbe decidere una gara. A fine partita abbiamo parlato con l’ing. Sacco il quale si è dichiarato soddisfatto della prova dell’undici: lo stesso ha tuttavia riconosciuto che alcuni elementi sono mancati alla prova. Ha inoltre difeso l’attuale impostazione e conseguentemente Giorcelli "tradito” da Magistrelli. Ancora una volta ci permettiamo di dissentire — come del resto stanno facendo alcuni dirigenti — sulle giustificazioni fornite per mascherare il fallimento o quasi della gestione Giorcelli. Di queste critiche dovrebbero tenerne in considerazione pure i responsabili, a meno che si ricorra ad una frase fatta e da tutti conosciuta, vale a dire: « I soldi li mettiamo noi e facciamo come crediamo ». Dal comportamento attuale dei responsabili l’affermazione non pare campata in aria. Non vogliamo entrare nel merito della questione perchè ci sarebbe facile, sotto tutti gli aspetti smantellarla; vogliamo invece ribadire ancora una volta che continuando sulla strada attuale non ci guadagnerà nessuno. Tanto vale allora rivedere la situazione, prendere atto degli errori compiuti compreso quello della campagna acquisti visto che i giocatori sono stati trattati dai responsabili della società e non dagli sportivi, che pur costretti ad ingoiare rospi ad ogni domenica non disertano il Moccagatta nella speranza di un ravvedimento che non viene e che forse non verrà. Le illusioni sono da condannare, ma oggi pare invece che tutti vi si cullino dentro con in cuore la segreta speranza che domenica — magari contro l’Entella, poverella della classifica — la squadra esploda e che Eco realizzi cinque gol. Anche se ciò avvenisse non muterebbe nulla perchè alla partita successiva ci troveremmo a ripetere lo stesso noioso discorso. Per il cronista non è un sollazzo ripetere, seppure con parole diverse le stesse cose: se lo facciamo è perchè vogliamo che l'Alessandria risorga, ritorni al rango che le compete. Sarebbe veramente bello potere scrivere che l'undici locale marcia a gonfie vele verso la serie B, sarebbe bello e anche più facile. Se ciò non avviene non è colpa del "Gattopardo” che lo scorso anno si era battuto, invano, perchè i dirigenti acquistassero un portiere a Puricelli, che quest’anno ha indicato, mesi orsono, e non ieri, l’utilità di richiamare Lojacono che pur nel passato criticammo perchè credemmo giusto farlo. La nostra critica non è dunque preconcetta, per cui saremmo lieti di potere scrivere a caratteri cubitali, che abbiamo sbagliato. Gli errori sinora, purtroppo, non li abbiamo commessi noi (Il Piccolo) L'Alessandria ha fermato anche la capolista Verbania (0-0), dopo aver superato nell'ultima partita disputata in casa la Pro Patria, allora alla guida della classifica. Tre punti in partite cosi difficili sono molti, ma per tifosi e dirigenti l'Alessandria non è ancora la forte squadra che tutti desidererebbero. Anche ieri, pur ottenendo un risultato utile, ha deluso le aspettative. Il Verbania, formazione ordinata, fresca e brillante nel gioco, ha controllato l'incontro, arginando senza difficoltà gli attacchi in massa dei grigi e offrendo una serie di manovre piacevoli e veloci, qualche volta stroncate piuttosto duramente dal difensori piemontesi. E' mancato il goal da parte verbanese, e l'arbitro ne ha colpa per non aver concesso un indiscutibile rigore, e per aver tollerato le scorrettezze di Trincherò e Bonfanti. Ben bloccato in difesa attorno al solido Canto, il Verbania pratica una manovra a tutta squadra, lasciando in attacco due soli uomini, ma appoggiandoli ad ogni rovesciamento di fronte con altri quattro, tre centrocampisti ed un difensore che si libera a turno. Un sistema di gioco moderno, messo in pratica con molta esattezza da un gruppo di atleti ben allenati. Se manca qualcosa al Verbania, è la convinzione nelle proprie possibilità, perché giunti a questo punto del torneo, dopo aver esperimentato anche le botte della malasorte (gli infortuni a Gini e Romanzini sono di questi ultimi giorni), è quasi un dovere puntare decisamente alla promozione, e giocare per conservare quel primato finora detenuto con troppa modestia. Torniamo all'Alessandria. Ieri Giorcelli ha tentato di varare una diversa formazione, ma purtroppo non è mutando continuamente che si ottiene un miglioramento. I giocatori sono quelli che sono e purtroppo appaiono anche meno in efficienza di quanto non siano stati in altre occasioni, manca la condizione atletica, fa difetto il gioco d'assieme, e ciascuno si adagia in un colpevole assenteismo, evitando di partecipare alle azioni in attacco, e ricorrendo a metodi troppo rudi in difesa. « I giocatori vanno capiti — commentava a fine partita il dirigente federale Grassano uno dei più competenti esponenti dell'Alessandria — ma soltanto fino a quando fanno il loro dovere. Eccettuato il portiere, chi vuole salvare da una partita come questa?». E Grassano, oppositore di Giorcelli, continuava: « Un allenatore che ha un'altra attività non ci serve ho detto all'inizio dell'anno, ed i risultati mi hanno dato ragione. Questa è una squadra da rifare, ma bisogna che sia qualcun altro a dirigerla, altrimenti saranno guai grossi! ». L'umore del dirigente rispecchia più o meno quello dei tifosi, che meriterebbero altro dalla propria squadra. Eppure, mutare la conduzione tecnica potrebbe risultare pericoloso. Giorcelli potrà essere discusso, ma ha le indubbie doti dell'entusiasmo e della passione pura: e se si provasse a lasciarlo lavorare in pace? La cronaca della partita offre questi spunti. Per venti minuti attacca l'Alessandria, senza fare un tiro in porta, e al 21' puntuale si affaccia il Verbania in area alessandrina. Barichella lancia Margnini, che in corsa fa partire un gran tiro rasoterra: Moriggi, con buona scelta di tempo, blocca il difficile pallone. Ancora una punizione per il Verbania, con Canto che tira in diagonale a lato, e poi al 27', finalmente, il primo spunto valido dei grigi: Eco si fa luce sulla sinistra e centra verso Recagni che si fa anticipare dall'uscita di Fellini. Al 43' Magistrelli batte ima punizione, Deasti colpisce di testa, ma Fellini scatta a tempo per alzare oltre la traversa. Capovolgimento di fronte: Mariani in contropiede a Migliorati, a Margnini il cui tiro violentissimo finisce sull'esterno della rete. Riprende il gioco con l'Alessandria nuovamente in attacco, ma sono manovre impacciate, prive di respiro. Potrebbe essere un « forcing » ma mancano i veri pericoli per la squadra avversaria. Al 16' l'azione che dovrebbe decidere l'incontro: Marforio in contropiede viene fermato da Bonfanti e Moriggi che gli si gettano contro a corpo morto; la palla schizza via e Marforio la recupera tentando un « cross » che Bonfanti interrompe con una chiara e netta manata. E' rigore ma l'arbitro l'ignora e fa proseguire l'azione. Il Verbania ha una reazione violenta: non sono vane proteste, ma azioni su azioni che Barichella, Giannini, Migliorati falliscono di un soffio fino alla mezz'ora. Poi il Verbania cala, le botte prese si fanno sentire. E così si chiude sullo 0 a 0. (La Stampa) Risultati: Marzotto - Entella 2-0 Piacenza - Mestrina 3-0 Pro Patria - Udinese 1-0 Rapallo - Como 2-1 Savona - Monfalcone 0-0 Solbiatese Bolzano 2-2 Trevigliese - Legnano 0-0 Treviso - Biellese 1-1 Triestina - Pavia 2-0 CLASSIFICA: Verbania p. 14; Triestina, Como, Rapallo, Piacenza, Pro Patria 13; Solbiatese, Udinese 12; Treviso, Legnano 10; Marzotto, Biellese, Trevigliese 9; Alessandria 8; Bolzano 7; Entella 5; Mestrina, Pavia 4 Marcatori: 10 reti: Longo (Solbiatese). — 5 reti: Comini (Como), Baffi (Pro Patria), Mola (Marzotto ), Perego (Rapallo). 4 reti: Musiello (Como), Codognato (Rapallo), Oliva (Pro Patria ), Blasig (Udinese), Galtarossa (Treviso), Pedroni (Triestina ). — 3 reti: Sironi (Como), Pantani (Marzotto), Robbiati (Piacenza), Gambazza (Pro Patria), Rossi (Rapallo), Merlo (Savona), Crespi (Solbiatese), Mognon (Treviso), Ridolfì (Triestina), Muzio (Udinese), Migliorati (Verbania), Cugnolio (Biellese), Veneri (Bolzano). Bianco (Treviso). Il punto sul campionato Il Savona è stato bloccato dal Monfalcone tra le mura amiche: i liguri erano ancora alla ricerca di un gioco efficace e dei gol delle punte. In una partita assai confusa e disputatasi su un terreno pesante, Il Marzotto ha battuto con due reti nella ripresa l'Entella. La Triestina, con due gol segnati entrambi nella ripresa, ha sconfitto il Pavia: si è visto in campo una grande differenza di classe. Due gol messi a segno nello spazio di tre minuti dall'attacco del Rapallo, contro un solo gol del Como hanno determinato il risultato finale che ha fatto perdere ai lariani il primato in classifica. Pareggio della Biellese in quel di Treviso: gli ospiti non si sono chiusi in difesa e hanno tolto l'iniziativa del gioco ai locali.