Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1967/1968
Serie C
07-01-1968 - Giornata: 16 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Legnano AC 2 - 2 (1 - 0)
RETI: 5. Magistrelli L.[A], 46. Pasquina M.[A] 61. Tomy [Le] , 65. Tomy [Le]

Alessandria US Moriggi Avelino, Trinchero Giuseppe, Bonfanti Mario, Chinellato Bruno, Legnaro (I) Gaetano, Gori Carlo, Di Giovanni Pasquale, Magistrelli Luciano, Eco Luciano, Lojacono Francisco Ramon, Pasquina Mario All.: Pietruzzi Mario – D.T.: Giorcelli

Formazione avversaria
LEGNANO AC: Castellazzi, Talarini, Melgrati, Piacentini, Colombo, Lamera, Cappellazzo, Malvestiti, Tomy, Marchioro, Vanazzi. All: Facchini Carlo

Arbitro: Menegali Gianfranco (Roma)
Note
Ammoniti: Malvestiti [L], Gori [A] Spettatori: 2500 (di cui 1800 circa paganti) Angli: 11-4 Giornata di sole, terreno buono Inizio gara ore 14.30

Commento
Recuperi: Piacenza - Pavia 3-0 ANCO RA UN PAREGG10 DELUDENTE In difesa ho giocatori giovani e perdono la concentrazione COSI’ AFFERMA L’ALLENATORE GIORCELLI All'ing. Silvio Sacco, presidente dell'Alessandria U. S. p. c. Agli sportivi alessandrini. Lo scorso anno, quando la squadra di cui Lei si è assunto l'onere e l'onore di dirigere, attraversava un momento particolarmente critico, le scrissi da queste stesse colonne quella che noi giornalisti chiamiamo « lettera aperta ». Il motivo di questa decisione è evidente: quello di chiamarla direttamente in causa. Ho avuto modo in questi anni di conoscerla bene, sportivamente parlando, e di apprezzare il suo spirito critico. Il momento attuale è molto delicato e l'ultimo risultato, quello con il Legnano, è eloquente. I grigi che conducevano la gara con ben due reti di van faggio hanno visto sfumare la possibilità di incamerare i due punti nello spazio di quattro minuti. Un pareggio che grida ancora vendetta considerato che si. no al 20' della ripresa Lojacono e compagni avevano dominato gli avversari, per non dire stracciato. Gli sportivi che domenicalmente, pur conoscendo in anticipo le delusioni a cui vanno incontro, varcano i cancelli del Moccagatta, l'accusano di volere imporre Giorcelli come tecnico. A dire il vero questa insinuazione non viene solo dagli aficionados. Il "Gattopardo" fu tra i primi a plaudire alla decisione di affidare all'ex portiere, la guida di quella che doveva essere la nuova Alessandria, una squadra di giovani sbarazzina e guastafeste. Anseimo Giorcelli, per la sua onestà, la sua serietà professionale era l'uomo che pareva garantire le premesse dei responsabili. Come allora nessuno dubita delta capacità del direttore tecnico che ha profuso il meglio di se stesso per dare alla squadra un gioco, uno schema ben preciso. Il momento attuale, come abbiamo detto è critico. Giorcelli, pur sforzandosi di colmare le varie lacune, non è riuscito nell'intento e il pareggio di domenica scorsa lo conferma. Quando il Legnano ha accorciato le distanze tutta la squadra alessandrina era nella propria metà campo, ma nonostante ciò Tomy andò ugualmente a segno. Da una decina di minuti i grigi avevano tirato i remi in barca lasciando, errore gravissimo, l'iniziativa agli avversari i quali ne hanno subito approfittato. Giorcelli dirà, con molte probabilità, che non sono state osservate le disposizioni tattiche. Affermazione grave questa perchè un allenatore deve essere in grado, in ogni momento, di governare la propria squadra dalla panchina. Ciò non avviene da tempo. I casi sono due: o gli atleti non obbediscono al loro trainer o quest'ultimo non è in grado di impostare tatticamente gli uomini in campo Non esistono altre vie di mezzo. La situazione attuale dell'Alessandria è quella, mi perdoni l'accostamento, di un industriale che dirige una grande azienda il quale abbia il responsabile del settore tecnico — quello più importante, se non andiamo errati — osteggiato dai colleghi che non sempre gli danno il loro appoggio e inviso dai clienti, che nel nostro caso sono gli sportivi. L'azienda, nonostante la fiducia che il proprietario ripone nell'impiegato incomincerà ad accusare cedimenti. Il numero delle commesse diminuirà come le ore di lavoro. Gradatamente la ditta si avvierà sulla via del dissesto. Logica ci pare la conclusione. Il titolare correrà ai ripari o verrà travolto senza possibilità alcuna di risorgere. L'esempio, forse troppo profisso, calza bene con l'Alessandria attuale e il suo allenato re. Al tecnico, sono state concesse tutte le prove di appello possibili, ma i risultati non sono mutati. La classifica ricorda ad ognuno che i grigi sono in piena zona retrocessione e che le prospettive future non sono affatto rassicuranti. La squadra non può giocare con una tatti ca approssimativa avvalendosi di un centravanti che non è in grado di svolgere convenientemente il suo compito. Eco, dopo un inizio promettente — non sono mancati gli applausi di incitamento — è scomparso estraniandosi dalla lotta. Sembrava sfuggisse dalla zona calda. Magistrelli ha giocato quasi sempre arretrato; Gori si è spolmonato in una gara podistica senza costrutto. In difesa nessuno era in grado di controllare l'avversario senza ricorrere a falli grossolani. Che dire poi del gioco della squadra? Mille passaggi per avanzare di dieci metri. Agli avversari bastavano tre tocchi. Non vogliamo forzare la mano a nessuno, ma solo rappresentare la situazione del momento. Gli sportivi pur ringraziandola per quanto ha fatto, sono rimasti sbigottiti di fronte a quella che loro considerano una insensibilità pervicacemente voluta. Per il bene della squadra che pure ha un passato da difendere la invitiamo, caldamente, a riflettere su quanto abbiamo scritto. Anche se non saremo riusciti nell'intento non le verrà meno la nostra fiducia. Resterà però il fatto che non siamo stati noi e gli sportivi a scavare la fossa della retrocessione. L'Alessandria ha bisogno di una scossa psicologica e questa non può venire che dal mutamento della direzione tecnica. Perdere ulteriore tempo è veramente dannoso. Alla sua sensibilità di sportivo vero riponiamo il nostro fermo convincimento. Sbagliare è umano, perseverare nell'errore, no (Il Piccolo - Il Gattopardo) Ancora un deludente pareggio dei grigi L'ALESSANDRIA SEGNA DUE RETI MA IL LEGNANO LO RAGGIUNGE: 2-2 Una rete segnata dopo appena cinque minuti di gioco e un predominio durato per tutto l'arco del primo tempo avevano dato la sensazione sotto: nel giro di quattro minuti (al 16' e al 20') riusciva a pareggiare le sorti della gara e quindi conteneva il ritorno offensivo dei grigi, che, spompati e senza idee, ben poche azioni pericolose riuscivano a portare alla difesa ospite. Svanivano così i so- che i grigi finalmente fossero , avviati verso un convincente 1 sni di vittoria e l'Alessandria 'doveva accontentarsi dell'en- successo. Ciò era avvalorato ancora dall'andamento della partita nei primissimi istanti della ripresa, quando l'Alessandria ha raddoppiato il punteggio del primo tempo. A questo punto, però, il Legnano, avversario ieri al Campo Moccagatta dell'Alessandria, abbandonava la tattica prudenziale e si faceva sotto nel giro di quattro minuti (al 16' e al 20') riuciva a pareggiare le sorti della gara e quindi conteneva il ritorno offensivo dei grigi che, spompati e senza idee, ben poche azioni pericolose riuscivano a portare alla difesa ospite. Svanivano cosi i sogni di vittoria e l'Alessandria doveva accontentarsi dell'ennesimo pareggio. Ancora incomprensibile che una squadra come quella grigia che conta ta le sue fila atleti di un certo valore e di buona esperienza non riesce a vincere partite contro avversari di modesta levatura. Bisogna parlare di crisi nella direzione tecnica? Altre ipotesi non troverebbero logica risposta. La gara si era aperta con l'Alessandria all'attacco: al 5' un centro di De Giovanni era raccolto da Magistrelli, che batteva Castellazzi. I grigi premevano per tutto il primo tempo, facendosi pericolosi con una bella girata di Pasquina (parata dal portiere), ed una cannonata di Eco, che finiva in angolo. Moriggi, dal canto suo, era costretto ad intervenire solo alla mezz'ora, per parare un tiro di Tomy. Nel secondo tempo, dopo appena 45 secondi di gioco, l'Alessandria raddoppiava: un forte tiro di Chinellato era parato da Castellazzi, il quale però si lanciava sfuggire la sfera che l'irrompente Pasquina sospingeva in rete. I grigi si adagiavano sul vantaggio e Tomy al 16', con una girata di testa su punizione di Tallarini, e al 20', con un forte tiro su cross dalla sinistra di Vannazzi, ristabiliva le distanze. Vano il serrate dell'Alessandria, per cui il pareggio sanzionava il risultato della partita. (La Stampa - Ed. Sport - Emma Camagna) Risultati: Entella - Monfalcone 2-0 Marzotto - Pavia 2-1 Piacenza - Solbiatese 1-0 Pro Patria - Como 0-1 Savona - Rapallo 1-0 Trevigliese - Bolzano 2-1 Treviso - Triestina 3-1 Udinese - Mestrina 5-1 Verbania - Biellese 2-0 CLASSIFICA: Como, Piacenza, Udinese p. 21; Verbania, Pro Patria 20: Treviso 19; Solbiatese 18; Marzotto, Triestina, Rapallo, Trevigliese 17; Savona 16; Legnano 15; Monfalcone 14; Bolzano, Alessandria, Biellese 13; Entella 12; Pavia 9; Mestrina 7 Marcatori: 11 reti: Longo (Solbiatese); 7 reti: Perego (Rapallo), Mola e Pantini (Marzotto), Blasig (Udinese); 6 reti: Baffi e Gambazza (Pro Patria), Galtarossa (Treviso), Migliorati (Verbania); 5 reti: Musiello (Como), Rossi (Rapallo), Cugnolio (Biellese) Il punto sul campionato Terza sconfitta consecutiva per il Rapallo contro il Savona: il derby ligure ha offerto pochi spunti degni di rilievo ma la colpa è solo in parte ad attribuirsi ai giocatori: per tutti e novanta i minuti è spirato un vento fortissimo. Il Como ha vinto sul campo di Busto Arsizio dominando più nettamente di quanto non dica il risultato: il gol della vittoria è stato segnato da Perotti. L'Udinese ha ottenuto un vistoso successo contro il Mestrina che è esistito soltanto per un tempo. Non c'è stata incertezza nell'esito del derby tra Verbania e Biellese con i locali che sono tornati al secondo posto con le reti di Migliorati e Romanzini. Con una rete per tempo l'Entella ha superato il Monfalcone partito con il chiaro intento di portare a casa un pareggio.