Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1967/1968
Serie C
21-01-1968 - Giornata: 18 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Como AC 0 - 1 (0 - 1)
RETI: 24. Musiello [Co]

Alessandria US Moriggi Avelino, Trinchero Giuseppe, Legnaro (I) Gaetano, Chinellato Bruno, Rossi Alberto, Griffi Giulio, Di Giovanni Pasquale, Lojacono Francisco Ramon, Pasquina Mario, Berta Massimo, Magistrelli Luciano A disp.:(P) Storto Gianni All.: Pietruzzi Mario

Formazione avversaria
COMO AC: Lonardi, Paleari, Boriani, Pirola, Magni, Ballarini, Perotti, Sironi, Musiello, Pittofrati, Comini. All: Viviani Franco

Arbitro: Serafino Domenico (Roma)
Note
Ammoniti: Musiello [C], Lojacono [A] Spettatori: 4000 (di cui quasi 3000 pacanti). Angoli: 4-3 Giornata di sole, terreno buono e non eccessivamente pesante; Inizio gara ore 14.30

Commento
DOPO LA SCONFITTA CON IL COMO Sempre più difficile la posizione dei grigi Si sta correndo il pericolo della retrocessione in serie D Questa volta abbiamo veramente toccato il fondo della classifica e del gioco. Contro il Como, proprio nella partita in cui tutti gli sportivi riponevano tante speranze, è giunta la nuova, ennesima doccia fredda. La responsabiiità di quanto accaduto ricade questa volta non su Giorcelii che ha abbandonato la guida tecnica, nè sul tandem Pietruzzi - Lojacono che ha raccolto l’eredità di una squadra ormai in disarmo sotto il profilo della volontà, dell’agonismo, ma unicamente su gran parte dei giocatori. Intendiamo riferirci in particolare ai ’’senatori” vale a dire a quei giocatori di cui sollecitammo l’impiego. Ancora una volta hanno deluso, per nulla preoccupati della sorte della loro società che gli versa mensilmente stipendi di tutto rispetto. Con il loro assenteismo hanno tra. volto pure i giovani che denunciano, ad ogni partita, una abulia veramente rimarchevole. Il Como, una squadra composta per lo più di giovani ha dimostrato a questi senatori dal passato illustre, come si gioca al calcio. Non inutili cincischiamenti, non dannosi dribbling fuori dall’area di rigore, ma lanci in profondità, scambi veloci. Sovente i terzini si sono spinti in avanti in appoggio agli attaccanti rientrando poi a coprire la zona che gli altri colleghi già presidiavano. I grigi invece sempre fermi ad attendere la palla, mai pronti a smarcarsi, non hanno fatto altro che favorire gli scatenati avversari. Sovente si è notato che quando il gioco avanzava sul. le fasce laterali del campo mai un attaccante si è portato al centro per ricevere la palla. In fase di attacco dunque una confusione da vera torre di Babele. Che dire poi dei mediani e degli stessi terzini mai capaci di staccarsi dalle retrovie — i reparti arretrati sono composti da giovani — per avanzare sulle ali per effettuare cross verso la porta avversaria? Le coperture sono sempre approssimative, le ali difficilmente si trovano ai loro posto in quanto impegnate in compiti di copertura. Si gioca sempre in difesa o quasi e si perde sempre. Perchè dunque non si tenta l’esperimento delle tre punte fisse? Un altro discorso meritano poi i difensori ed in particolare il libero che non affronta l’avversario in possesso della palla se non quando è ai limiti dell’area di rigore. Errore gravissimo perchè consente a quest’ultimo di potere scegliere tranquillamente il compagno smarcato. Le mansioni della retroguardia comprendono come abbiamo detto, pure l’appoggio ai compagni d’attacco. Occorre dunque avere fiato e volontà, virtù queste che difettano pure tra le nuove leve della squadra Il momento, come abbiamo scritto, è particolarmente delicato dopo quanto accaduto domenica con il Como. La squadra ha bisogno di una guida sicura, di un uomo che sappia farsi rispettare e che non ammetta altre divagazioni tattiche ad esclusione di quelle dettate. I dirigenti sui quali ricadono gran parte delle colpe attuali non debbono indugiare oltre se intendono veramente salvare la squadra dalla retrocessione. Nel frattempo è indispensabile dare fiducia a qualche elemento giovane proveniente dal vivaio. Peggio di alcuni giocatori non potranno fare. I prescelti non deluderanno almeno sotto il profilo della volontà. La situazione in cui ci troviamo non ammette altri indugi. Si è già sbagliato sin troppo ragion per cui si deve avere il coraggio di affrontare il momento attuale senza tentennamenti. Tollerando i difetti iniziali, rinviando a domani quello che si poteva fare subito, non si è certo favorito la squadra alla quale si deve richiedere una prova di orgoglio. Coloro che non vogliono lottare, che intendono difendere le proprie gambe, possono rimanere negli spogliatoi. L’Alessandria ha bisogno di veri atleti e non di mummie che stazionano a centro campo in attesa del pallone propizio per realizzare un gol. Il discorso vale sia per i senatori che per i giovani che non entusiasmano certamente più dei loro illustri colleghi (Il Piccolo - Franco Benzi) L'ALESSANDIA CADE IN UNA CRISI PROFONDA Deludente prova della squadra grigia, affidata da qualche giorno alla coppia Pietruzzi-Lojacono - I dirigenti paiono decisi a lanciare i giovani - Meritata l'affermazione dei calciatori azzurri - La rete del successo lombardo realizzata dal centravanti Musiello L'Alessandria è riuscita a deludere anche la tradizione secondo cui la squadra che cambia allenatore è destinata alla vittoria, almeno nella partita d'esordio del nuovo trainer. Qualche giorno fa, in un ennesimo tentativo di por termine alla serie di prestazioni deludenti e senza nerbo che hanno concorso a relegare i « grigi » in una pericolosa posizione di fondo classifica, i dirigenti alessandrini avevano « accettato » le dimissioni presentate da Giorcelli, affidando la guida della compagine ad una nuova coppia di tecnici: Pietruzzi e Lojacono. La tradizione non basta quando manca l'impegno, la volontà di lottare, l'ordine tattico fra i giocatori, e l'esordio dei due nuovi allenatori non è stato fortunato: non solo l'Alessandria non ha vinto, ma addirittura è stata sconfitta (0 a 1) dal Como che grazie a questo successo mantiene la sua posizione di capolista. Un duro colpo per la squadra piemontese la cui situazione di domenica in domenica si sta facendo sempre più pericolosa e vede i « grigi » coinvolti ormai in pieno nella lotta per evitare una nuova retrocessione: dalla serie C alla D. Inutile dire che le ambizioni di rivedere l'Alessandria in serie B, il prossimo anno, eran già cadute da tempo, ma adesso le più pessimistiche previsioni minacciano di tradursi in realtà. Questa « crisi » è veramente inspiegabile. La formazione sembra possedere individualità di rilievo, ha qualche giovane di discrete qualità, potrebbe elevarsi su un livello superiore alla media delle formazioni partecipanti al campionato di serie C, ma continua a deludere. I dirigenti, dopo la sconfitta di domenica scorsa a Pavia, avevano « sacrificato » il trainer Giorcelli, che secondo una parte dei tifosi sarebbe il principale responsabile del rendimento negativo della squadra, ma la situazione non appariva di certo migliorata ieri. Di certo la squadra piemontese (ieri in una nuova divisa color amaranto) non è stata fortunata nella scelta dell'avversario. Avrebbe avuto bisogno di una rivale tranquilla, più « docile » e invece si è trovato di fronte il Como, impegnato nella lotta per il primato e quindi deciso a non lasciarsi sfuggire nessuna occasione favorevole. E la gara con l'Alessandria sì è rivelata ben presto una occasione adatta per un successo esterno per gli azzurri lombardi. L'inizio della partita aveva messo in mostra i tentativi di Lojacono di dar ordine alle azioni della sua squadra con lanci lunghi, ma la collaborazione era ben scarsa: DI Giovanni, Magistrelli e Pasquino dimostravano di essere in ben scarse condizioni di forma e il « capitano-allenatore » trovava un certo accordo solo con i centrocampisti Berta e Chinellato. Restava il problema di trovare chi fosse capace di rendersi pericoloso sotto la porta del Como, ben difesa da una robusta retroguardia. Si faceva appena a tempo a registrare l'unica puntata a rete di un qualche rilievo dell'Alessandria (un doppio tentativo di Magistrelli e Di Giovanni al -19') che subito il Como dimostrava la sua pericolosità. Un'azione d'attacco dell'Alessandria: da sinistra, Di Giovanni e Pasquina (n. 9) controllati dalla difesa del Como C'era un'azione in contropiede condotta dalle due ali, Comini e Perotti e Moriggi doveva uscire coraggiosamente per sventare la minaccia, ma poco dopo, al 24', la difesa alessandrina era superata. Ancora un bello scambio tra Comini e Peretti (sui quali i terzini piemontesi si salvano solo con falli a ripetizione), l'ala destra azzurra effettua un traversone proprio sotto la porta di Moriggi, ma prima che la palla finisca sul fondo schizza in alto il centravanti comasco Musiello che segna con un colpo di testa. Adesso, ancora una volta, i responsabili alessandrini sono alla ricerca di qualche rimedio per migliorare la situazione: l'ing. Sacco ed i suoi collaboratori son stati chiari a fine partita: « Sarebbe il momento di tentare il lancio di qualche giovane. A che cosa ci servono i "grossi nomi" se giocano come oggi?» (La Stampa - Ed. Sport - Paolo Patruno) Risultati: Entella - Legnano 2-0 Marzotto - Solbiatese 1-0 Mestrina - Monfalcone 0-1 Piacenza - Triestina 0-0 Pro Patria - Rapallo 0-1 Savona - Trevigliese 1-0 Treviso Bolzano 1-0 Udinese - Biellese 1-1 Verbania - Pavia 1-1 CLASSIFICA: Como p. 26; Piacenza, Udinese 24; Verbania 23; Treviso 22; Solbiatese, Pro Patria 20; Savona, Triestina, Rapallo, Marzotto 19; Trevigliese 18; Monfalcone, Biellese, 16; Bolzano, Legnano 15; Entella 14; Alessandria 13; Pavia 12; Mestrina 7 Marcatori: 12 reti: Longo (Solbiatcse); 9 reti: Blasig (Udinese); 8 reti: Migliorati (Verbania), Pantani e Mola (Marzotto ); 7 reti: Perego (Rapallo), Comini e Musiello (Como); 6 reti: Cugnolio (Biellese), Baffi e Gambazza (Pro Patria ), Galtarossa (Treviso), Tomy (Legnano); 5 reti: Rossi (Rapallo), Oliva (Pro Patria ), Muzio e Mantellato (Udinese), Pedroni (Triestina), Comotti (Trevigliese) Il punto sul campionato La partita tra Savona e Triestina si è risolta al 30' della ripresa a favore dei liguri grazie a un irresistibile spunto di Fazzi. Il protagonista della gara tra Udinese e Biellese è stato Albertini che ha avuto una giornata di gran vena: nella squadra piemontese ha funzionato tutto in difesa che con tempestività è riuscita a frenare l'attacco avversario. Il Verbania avrebbe largamente meritato di vincere, contro il Pavia, se non fosse stato per i due pali colpiti e le occasioni create ma ha dovuto accontentarsi del pareggio. Con una condotta di gara accorta il Rapallo è passato sul campo di Busto Arsizio grazie a un gol di Rizzi a 14' dalla fine.