Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1966/1967
Serie B
30-10-1966 - Giornata: 8 - Messina - Giovanni Celeste


Messina ACR - Alessandria US 2 - 0 (1 - 0)
RETI: 37. Gonella [Me] , 78. Fumagalli [Me]

Alessandria US Patregnani Edo, Legnaro (I) Gaetano, Trinchero Giuseppe, Colautti Mario, Dalle Vedove Giampiero, Gori Carlo, Oldani (II) Tullio, Ragonesi Renzo, Gualtieri Ulisse, Magistrelli Luciano, Pasquina Mario All.: Puricelli Hector

Formazione avversaria
MESSINA ACR: Rossi, Bagnasco, Benatti, Cavazza, Magni, Pesce, Fumagalli, Gonella, Villa, Piccioni, Trevisani. All.: Colomban Antonio

Arbitro: Valagussa Paolo (Lecco)
Note
Espulso 65. Gualtieri [A]. Arbitro: Valagussa (Lecco). Espulso 65. Gualtieri [A]. Ammonito: 31. Gualtieri [A] Angoli: 5-4. Spettatori: 6.000 circa (3.122 paganti, incasso L. 2.800.000) Giornata coperta con leggera pioggerellina verso il finale di partita. Inizio gara ore 14.30

Commento
UN'ALESSANDRIA A PEZZI ATTENDE IN FORTE VARESE Gli uomini di Puricelli devono reagire vigorosamente. Si attendono sempre i rinforzi; tutti ne parlano, m a nessuno è in grado di dire se giungeranno. Contro la capolista previste novità a causa della probabile assenza di Gualtieri espulso dall’ arbitro a Messina Alessandria a pezzi o quasi: questa l’impressione dopo lo zero a due di Messina. Puricelli a fine partita era alquanto seccato per la prestazione dei suoi uomini i quali sono andati a gara con i padroni di casa nello sbagliare pure i gol più semplici. Dopo questo insuccesso è assai difficile fare previsioni in vista della partita casalinga con il Varese, un avversario che scende ad Alessandria convinto di superare l’ostacolo senza dovere durare fatica. L’undici in maglia grigia è in piena crisi, una crisi 'che affonda le sue radici in una serie di circostanze che vanno dalla mancanza di un portiere di sicuro affidamento, agli infortuni e al solito pizzico di iella che sempre accompagna le squadre che navigano tra i marosi della retroguardia della classifica. Dalle prime partite di campionato ad oggi l’undici locale ha compiuto una metamorfosi veramente negativa. Della squadra volitiva, ben impostata a centro campo, dal gioco di « prima » tutto proiettato in profondità non se ne riscontra più alcuna traccia. Si direbbe che sono cambiati allenatore e giocatori. Le trame sono ora approssimative; a centro campo il solo Lojacono che non può certo coprire tutta la fascia centrale, si spolmona e si esaurisce prima dello scadere della ripresa; all’attacco, nella tema di guai peggiori in retroguardia, si avanza sempre con un occhio verso la propria porta. Della difesa già abbiamo detto: ha subito il più forte passivo di tutte le squadre impegnate nel campionato della B. Quando si afferma che la squadra è a pezzi anche sotto il profilo agonistico si afferma il vero. Per raddrizzare la pericolante barca grigia bastano due uomini, un portiere e un libero. Da questo orecchio i dirigenti per ora fingono di non sentire. I giocatori ora disponibili sul mercato, si afferma, hanno prezzi proibitivi. Ciò è vero, ma non si può lasciare affondare la squadra nella speranza che si ripetano i miracoli. Il pubblico, se i grigi continueranno a collezionare risultati mediocri, si allontanerà dalla squadra; gli incassi diminuiranno e la situazione diverrà ancora più triste. La affluenza degli spettatori è legata alle prestazioni dell’undici di casa. Meglio dunque correre ai ripari ora che il campionato è appena iniziato che quando sarà troppo tardi. Sarebbe un vero peccato che per il campionato 1967-68 anno in cui la città festeggerà l'VIII Centenario di fondazione la squadra si trovasse in C: non è un disonore, ma dato che si può evitare una tale situazione non si perda ulteriore tempo. Un sacrificio finanziario sarà ben ripagato dagli sportivi tutti. Più che le parole oggi necessitano i fatti. La situazione attuale non è disperata e sarebbe controproducente farne un dramma: è tuttavia utile correre ai ripari per riportare la squadra in una posizione più tranquilla. Puricelli nell’attesa di possibili rinforzi, deve rimboccarsi le maniche e continuare con maggior lena il suo lavoro. La gara con il Varese potrebbe essere quella della riscossa: un capitombolo aumenterebbe ancora più la frattura tra sportivi e squadra. Per vincere è necessaria quella carica agonistica che nelle ultime partite si è cercato invano di intravedere. Il rientro di Lojacono, qualche ritocco all’attacco dove certa si può dare la squalifica di Gualtieri espulso a Messina, saranno le uniche novità per domenica prossima a meno che i dirigenti non preparino il colpo grosso con qualche acquisto. L’attesa del pubblico non può andare delusa per i motivi che abbiamo succintamente esposto. Con la difesa attuale è quanto mai problematico essere fiduciosi per l’avvenire. Solo con una salda inquadratura difensiva gli attaccanti riavranno quella sicurezza che è venuta meno in queste ultime quattro gare di campionato in cui sono state incassate otto reti contro tre realizzate. Un consuntivo veramente inquietante e che merita di essere esaminato. Qualunque sia il responso dei dirigenti la squadra deve reagire vigorosamente a queste bordate avverse del destino: l’incontro con il Varese, come abbiamo detto potrebbe essere decisivo per rilanciare la squadra che da settimane va inseguendo vanamente il successo pieno. (Il Piccolo - Il Gattopardo) Un'altra sconcertante partita dei grigi in serie B L'ALESSANDRIA A MESSINA PAGA I TROPPI ERRORI: 0-2 Il centravanti Gualtieri, prima di farsi espellere per un fallo di reazione, ha fallito alcune occasioni clamorose, imitato da Pasquina - Esordio fra i siciliani dell'ex juventino Villa Due anni fa, Ettore Puricelli usciva dallo stadio Celeste di Messina fra gli applausi del pubblico. Allora, guidava il Varese, e la squadra lombarda con un goal di Andersson, aveva violato il campo dei giallorossi ormai destinati alla retrocessione. Ben diversa, la situazione che si è presentata ieri al termine di Messina-Alessandria. Puricelli, ora alla guida dei grigi, è rientrato negli spogliatoi a capo chino, amareggiato per la sconfitta (la terza della stagione) subita dalla sua squadra, inviperito contro l'arbitro " Abbiamo giocato malissimo! ", è stato il primo commento di Puricelli. « Questa premessa era indispensabile — ha continuato — ma è oltretutto indispensabile che la Federazione mandi altri arbitri a dirigere le nostre partite e non dei debuttanti o quasi. Sono stato richiamato perché ho ripreso i miei giocatori invitandoli a marcare più strettamente i loro avversari. Ditemi, dunque, a che cosa servono, i "trainers" in panchinari il Messina, comunque, ha meritato il successo. Noi abbiamo fallito goals a ripetizione. L'assenza di Lojacono non ha nociuto alla squadra. Francisco è un centrocampista e Gori e Magistrelli hanno svolto in pieno il loro compito: sono stati gli attaccanti a sbagliare ». Al di là del comprensibile sfogo sull'operato dell'arbitro, Puricelli ha ragione. Della formazione che il tecnico ha messo in campo (formazione rinnovata in tre ruoli) le « punte » Gualtieri e Pasquina hanno lasciato a desiderare per gli errori commessi in fase conclusiva, tre dal centravanti e una dall'ala sinistra. Se i tiri dei due attaccanti fossero stati precisi, sicuramente il risultato finale non sarebbe stato favorevole ai locali, i quali sono pervenuti al goal dopo che i grigi avevano abbondantemente risparmiato il portiere giallorosso. Soprattutto Gualtieri ha deluso. Il comportamento dell'ex granata ha sorpreso tutti. "Sembra il dodicesimo uomo del Messina", ha detto uno spettatore in tribuna. Gualtieri, le cui precedenti prove avevano soddisfatto, è stato sfortunato più che incapace. Ha avuto il merito di superare spesso e bene la difesa locale, ma il grosso demerito di sbagliare nei tiri. Immeritata è comunque apparsa la sua espulsione, ohe ha, costretto i piemontesi a giocare in dieci per metà della ripresa proprio quando le possibilità di pareggiare la rete di Gonella erano ancora buone. Per il resto l'Alessandria non ha deluso. Patregnani non ha colpe sui goals subiti. I terzini Legnaro e Trinchero hanno disputato una buona prestazione, come pure Colautti, un «libero» forse un po' troppo acrobatico (certi rischi sarebbe opportuno evitarli) e lo «stopper» Dalle Vedove. A centrocampo Magistrelli e Gori hanno lottato generosamente interrompendo le azioni degli avversari e lavorando per le «punte». Il rientrante Ragonesi non ha fatto rimpiangere Lojacono. Anche se non c'è dubbio che l'esperienza dell'argentino (individualismi a parte) sarebbe servita in una partita simile. Oldani, infine, ha giocato con grande impegno ora arretrando a dar man forte alla difesa, ora spingendosi in avanti. Il «capitano» dei grigi, tuttavia, ha trovato sulla sua:strada un Benatti che ha saputo sbarrargli il passo con abilità e decisione. Benatti è stato uno dei migliori in campo. Parlare di crisi nell'Alessandria comunque non ha senso anche se la squadra si trova ora al quart'ultimo posto in classifica con sei punti, alla pari di Savona, Palermo e Salernitana. Occorre, però, non perdere altro terreno. Domenica prossima ci sarà il Varese al «Moccagatta»: ai grigi si presenta l'occasione ottima per un clamoroso rilancio contro la capolista. Puricelli sarà probabilmente costretto a rinunciare a Gualtieri sul quale pende il pericolo d'una squalifica. In questo caso la maglia numero nove verrebbe affidata a Magistrelli, Lojacono rientrerebbe nel ruolo di mezz'ala sinistra. Nicolè, infatti, è ancora in disaccordo con la Società (la sua richiesta, che pare aggirarsi sugli otto milioni, è considerata eccessiva). L'attaccante, che si trova a Torino, ha scritto a Puricelli dicendosi disposto a riprendere gli allenamenti. Il "caso Nicolè" sembra in via di risoluzione. Nicolè, che ha il grosso problema del peso superfluo da risolvere, farà in ogni caso una lunga anticamera nelle riserve. L'Alessandria con l'apertura delle liste di trasferimento dovrebbe intanto concludere l'acquisto, di due giocatori, un portiere e un «libero». Per il primo ruolo si fanno i nomi di Mattrel, Ciceri e Sattolo anche se il principale candidato è l'ex juventino; per il secondo si parla di Colombo. La comitiva alessandrina è partita da Messina in treno subito dopo la partita e rientrerà in sede in serata. Il Messina, dopo le precedenti scialbe prestazioni, pur senza entusiasmare e favorito dall'ingenuità dell'Alessandria, è tornato a vincere. Colomban era soddisfatto dei suoi giocatori: « Dopo la prova incolore e imprevista offerta contro il Savona ha detto l'allenatore giallorosso — mi aspettavo una autoritaria reazione sebbene la formazione presentasse ben cinque novità». (La Stampa - Ed. Sport - Bruno Bernardi) A chi considera superficialmente questo due a zero subito dall’Alessandria a Messina, esso potrebbe apparire condanna per la tattica instaurata da Puricelli e condanna per il comportamento della difesa grigia. A nostro avviso, invece, entrambi vanno assolti e la colpa della secca sconfitta ricade unicamente sull’attacco alessandrino, che sembrava impegnato nel “festival delle occasioni mancate”. La tattica di Puricelli era estremamente semplice e lineare: marcature regolari con Colautti «libero», Gori su Piccioni e Ragonesi su Gonella. Anche il Messina aveva il medesimo schieramento con un laterale (Cavazza) su un interno (Magistrelli) Gonella su Ragonesi e Pesce «libero». Tuttavia tra gli ospiti Pasquina e Oldani, a turno, fungevano da mezze punte , mentre Magistrelli giostrava prevalentemente sulla fascia mediana del campo. Un’Alessandria dunque guardinga ma decisamente non arroccata e per nulla rinunciataria in fase offensiva. Prova ne sia che per tutto il primo tempo gli attaccanti ospiti avevano a disposizione almeno cinque palle-gol, delle quali due banalmente sciupate da Gualtieri altrettante da Oldani e una da Pasquina. Al 12’ Oldani passava a Gori che imbeccava perfettamente il proprio centravanti, solo davanti alla rete, ma questi sbucciava clamorosamente la sfera. Otto minuti dopo ancora Gualtieri tirava violentemente in porta, Pesce imprimeva una leggera deviazione alla palla e Rossi era costretto a rimediare la respinta proprio sui piedi del centravanti, il cui tiro sbilenco attraversava tutta le luce della porta, ormai sguarnita, per perdersi sul fondo. Dopo un’altra occasione sciupata malamente da Pasquina (16’), al 39’ Oldani , sul terzo angolo aveva un’ottima occasione per battere Rossi ma non riusciva a controllare la sfera che calciava a lato. Cinque minuti dopo lo stesso Oldani, sul quarto calcio d’angolo battuto dalla propria squadra, riceveva un prezioso pallone proprio sulla testa, ma invece di girarlo in rete lo smorzava in area. In questa prima fase della gara anche il Messina sciupava qualche occasione d’oro (al 25’ per esempio, con Trevisani che sbucciava un perfetto pallone servitogli da Villa), ma il più delle volte era merito di Patregnani. Così al primo minuto il portiere grigio aveva salvato con un plastico volo d’angolo una punizione di Cavazza diretta all’angolo alla propria destra; al 16’ su punizione dal limite sempre il Cavazza, aveva salvato proprio sulla testa di Trevisani; al 35’ aveva parato con facilità un tiro di Fumagalli. Anche Villa, pur avendo esordito brillantemente fra le fila messinesi, al 28’, su passaggio di Cavazza, sbagliava la ocnclusione con un tiro che il palo respingeva ma che Gonella riprendeva per spedire alle spalle del portiere ospite portando il Messina in vantaggio. Nel primo tempo dunque il passivo di una rete a danno dell’Alessandria non era imputabile a qualche grosso errore della difesa o alla tattica di gioco, la quale viceversa aveva consentito la creazione di facili occasioni agli attaccanti alessandrini, ma costoro le avevano clamorosamente a malamente fallite. Nella ripresa la inconcludenza degli avanti ospiti nella fase della realizzazione appariva ancorap iù rimarchevole. Al 6’ Gualtieri, solo in area, riceveva un perfetto passaggio di Trinchero ma inspiegabilmente cincischiava tanto a lungo (chissà cosa voleva mai fare!), tanto da consentire il recupero ai difensori messinesi. Quattro minuti dopo Pasquina, dopo aver egregiamente superato Bagnasco, calciava a lato da facile posizoione. Ancora Pasquina, nel giro di un minuto (30’ e 31’), sciupava malamente due occasioni facilissime. Al 22’ Gualtieri mandava a terra Trevisani con un pugno allo stomaco a gioco fermo e l’arbitro, su indicazione del segnalinee, lo spediva negli spogliatoi. Gli attaccanti grigi regalavano così ai padroni di casa anche il vantaggio della superiorità numerica ed il Messina non si faceva certo pregare per approfttarne e mettere a segno la seconda rete al 34’ con Fumagalli servito perfettamente da Bagnasco. (Tuttosport – Franco Pirrone) I biancoscudati tornano finalmente alla vittoria CAVAZZA SUPERLATIVO MESSINA TRASFORMATO Una serie di circostanze, non ultima la prestazione maiuscola di alcuni fra i giocatori messi in formazione per l’occasione come sostituti di altri in cattiva forma o fisicamente indisponibili, ha propiziato il ritorno alla vittoria del Messina dopo tre pareggi consecutivi alla vigilia di tre partite di seguito fuori casa e con la prospettiva di dover incontrare il Catania subito al rientro dal lungo viaggio al Nord. Queste circostanze sono state: primo, la scarsa conclusività delgi attaccanti alessandrini che sullo 0-0 hanno fallito tre occasioni da gol una delle quali in modo clamoroso. Secondo, l’espulsione id Gualtieri al 20’ della ripresa, evento che ha creato una disparità di forze a danno degli ospiti proprio nel momento in cui stavano producendosi in serrato forcing per superare lo svantaggio minimo accusato alla fine del primo tempo. Terzo, la giornata di grande vena e l’esuberanza di Cavazza il quale da centrocampista, sia nella interdizione, che nei rifornimenti, ha comandato il gioco dal primo all’ultimo minuto con la forza propria della sua giovane età e della sua robusta costituzione e con una saggezza tattica insospettata per un ventunenne. Ovvio che non solo Cavazza ha giocato ottimamente. Ma tutto il complesso si è disimpegnato abbastanza bene essendo apparso indovinate le sostituzioni alle quali ha ricorso Colomban dopo la scialba prova contro il Savona di domenica scorsa. Si è visto soprattutto un Messina volitivo che ha perseguito con tenacia il risultato ottenendolo alla fine contro un’Alessandria massiccia in ogni reparto e bene articolata anche in avanti che, prima adifesa dello zero a zero, e poi alla ricerca del gol del pareggio, è stata in campo antagonista molto valida e sempre pericolosa. Quando però sorregge la buona condizione fisica e notevole è lo stimolo verso il successo, difficilmente si fallisce il traguardo. Così è accaduto oggi al Messina apparso trasformato in ogni reparto; un Messina che finalmente gioco in entrambi i tempi ad un livellodi rendimento apprezzabile saldamente bloccato in difesa dove sono stati commessi pochissimi errori; organizzato a centrocampo ove Cavazza l’ha fatta da mattatore, agile e pratico all’attacco grazie agli inserimenti opportuni e provvidenziali di Gonella e Fumagalli dai cui piedi sono scaturiti uno per tempo i tiri dei due gol. Dopo un inizio favorevole che vede subito al proscenio il tanto atteso centravanti Villa prodursi in un intelligente cross non sfruttato dai compagni ed una punizione bruciante di Cavazza che Patregnani a stento devia oltre la traversa, l’Alessandria, che tiene Colautti libero, Dalle Vedove su Villa ed i terzini sulle ali con Ragonesi e Magistrelli prevalentemente nella propria metà campo a dimostrazione della tesi di Puricelli secondo cui la cautela non è mai troppa, l’Alessandria si presenta con un paio di puntate improvvise di Oldani e Gualtieri ed una proiezione in profondità di Gori. Poi Cavazza chiama ancora in causa Patregnani con un’altra punizione in diagonale a stento trattenuta. Ma i grigi rispondono per le rime ed intorno al 20’ sfiorano due volte il gol. Prima è Pasquina in leggero ritardo su un allungo in profondità di Oldani poi tocca a Gualtieri di mettere a soqquadro la difesa giallorossa. Il centravanti grigio se ne va di slancio dopo aver superato Manni e, avanzando, appena giunto in area tira. Rossi sembra ben piazzato ma una deviazione improvvisa di Pesce lo sbilancia impedendogli di trattenere la palla che tuttavia respinge ma alquanto fortunosamente la manda sui piedi di Gualtieri. Con Rossi a terra e la porta sguarnita basterebbe toccare per mettere in rete; il nove alessandrino invece spara con tutta forza e sbaglia mandando la sfera a lato a fil di palo. Il pericolo corso mette alla frusta il Messina che 3 minuti dopo su respinta corta di Legnaro e centrata di Fumagalli pone Trevisani a un passo dal gol, ma l’ala sinistra messinese spara alto. Il gol giunge finalmente al 37’, autore Gonella pronto sotto la porta a correggere verso la strada giusta la palla che precedentemente Villa aveva scagliato contro il palo dopo la corta respinta su lunga centrata da sinistra di Cavazza. L’inizio della ripresa è di marca messinese: Patregnani è impegnato seriamente da due tiri di Cavazza mentre un colpo di testa di Trevisani va alto di poco e Villa con uno spunto pregevole dopo aver superato un difensore per poco non spedisce in rete. Al 5’ ha inizio l’arrembaggio dell’Alessandria che si produce in un movimento abbastanza belo a vedersi trovandosi a turno in prossimità dell’area di rigore e quindi pronti al tiro oltre agli attaccanti e a Gori anche lo stopper Dalle Vedove che si proietta in avanti ed i terzini Trinchero e Legnaro. Ma il Messina non molla, Rossi para al 12’ un tiro secco di Pasquina. Manni e Pesce stringono in una morsa Gualtieri; Benatti e Bagnasco sgombrano l’area con bella disinvoltura fluidificando a loro volta. Al 20’ mentre i messinesi si accingono a formare la barriera oer un calcio di punizione contro la porta di Rossi Trevisani si accascia improvvisamente a terra. Che è che non è l’arbitro va a consultare il segnalinee e in men che non si dica su consiglio dello stesso espelle Gualtieri reo del fallo contro l’ala sinistra messinese a gioco fermo. Ridotti in dieci gli ospiti stringono i denti ma la partita ha ormai il destino segnato. Al 33’ il raddoppio: l’azione parte da Bagnasco che avanza allo scoperto. Giunto in area di rigore avversaria temporeggia e dà a tempo a Fumagalli di spostarsi al centro poi lo serve con un pallonetto che l’ala destra al volo scaglia di Patregnani con un tiro sotto la traversa. RECUPERI: Pisa - Messina 0-0 RISULTATI Arezzo - Modena 2-3 Livorno - Catanzaro 4-1 Novara - Salerno 2-0 Palermo - Pisa 0-0 Sampdoria - Catania 2-0 Reggiana - Verona 0-0 Potenza - Genoa 2-0 Savona - Padova 1-1 Varese - Reggina 2-1 CLASSIFICA: Varese p.13; Modena 12; Sampdoria 11; Catanzaro, Potenza, Messina 10; Livorno, Padova, Reggina 9; Arezzo, Pisa 8 Genoa, Catania 7; Alessandria, Salernitana, Savona, Palermo, Reggiana 5; Novara, Verona 4 MARCATORI: 7 reti: Bui (Catanzaro); 5 reti: Baisi (Catania), Di Stefano (Modena), Ferrari (Arezzo), Flaborea (Arezzo), Francesconi (Sampdoria); 4 reti: Carminati (Reggiana), Pasquina (Alessandria); 3 reti: Gonella (Messina), Leonardi (Varese), Rigotto (Reggina), Rossetti (Catanzaro), Salvi (Sampdoria), Sestili (Salernitana). Il punto sul campionato Il Varese è tornato alla vittoria dopo due giornate di astinenza superando la Reggina, una delle dirette concorrenti per la promozione. Anche la Sampdoria ha conseguito finalmente un successo pieno, ma il risultato più sorprendente lo ha ottenuto il Modena, che ha superato In trasferte l'Arezzo. Sempre più difficile la situazione dell'Alessandria, sconfitta e Messina, ed ora in classifica al terzultimo posto, con Salernitana, Palermo e Savona. La Reggiana segue ad un punto quest'ultimo gruppetto, mentre il Novara è tornato ad appaiare il Verona all'ultimo posto. (La Stampa) Grazie ad un’autorete e ad un rigore il Varese è tornato alla vittoria dopo due giornate di astinenza superando la Reggina. Il successo gli ha così consentito di resta re al comando della classifica nonostante l’insidia portatagli dal Modena — i canarini stanno veramente disputando un campionato con i fiocchi — il quale è riuscito ad espugnare il difficile campo dell’Arezzo. Anche la Sampdoria ha conseguito a M arassi un successo pieno: continua invece la « via crucis » del Genoa sconfitto a Potenza. I rossoblu non riescono ad uscire dall’anonimato del centro classifica. La promozione stando ai risultati conseguiti, rimane un pio desiderio. Sempre più difficile la situazione dell’Alessandria, battuta a Messina da un secco 2 a 0: i grigi sono precipitati al terzultimo posto della classifica precedendo solo la Reggiana, il Novara e il Verona. II Novara dal canto suo ha spezzato l’incantesimo pervenendo al primo successo stagionale. Nell’ottava giornata di campionato sono sta ti realizzati tre rigori: da Meroi dell’Arezzo, Bramati del Novara, Leonardi del Varese. Tre le autoreti: responsabili Tonali del Catanzaro, Bassi del Genoa e Spanò della Reggina. Le squadre che hanno sinora realizzato il maggior numero di reti sono la Sampdoria, il Catanzaro e l’Arezzo, con dodici. La difesa più vulnerabile è quella della Alessandria con dodici gol subiti. Il Potenza con soli sei gol realizzati e tre subiti è riuscito ad accumulare in otto partite, dieci punti (Il Piccolo)