Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1966/1967
Serie B
13-11-1966 - Giornata: 10 - Livorno - Comunale


Livorno US - Alessandria US 1 - 0 (0 - 0)
RETI: 62. Garzelli [Li]

Alessandria US Bertoni Luciano, Legnaro (I) Gaetano, Trinchero Giuseppe, Colautti Mario, Dalle Vedove Giampiero, Gori Carlo, Oldani (II) Tullio, Ferretti Amilcare, Pasquina Mario, Magistrelli Luciano, Ragonesi Renzo All.: Puricelli Hector

Formazione avversaria
LIVORNO US: Bellinelli, Vergazzola, Lessi, Caleffi, Azzali, Cairoli, Nastasio, Ribecchini, Garzelli, Mascalaito, Lombardo. All.: Montanari Marcello

Arbitro: Lattanzi Franco (Roma)
Note
Ammoniti Lessi [L], Ragone [A] Spettatori: 12 mila, di cui 6758 paganti per un incasso di lire 6.268.000. Angoli: 11-3 Inizio gara ore 14.30

Commento
LE TAPPE DEL "CALVARIO" CATANZARO, VARESE, LIVORNO A Livorno la squadra ai limite d elle sue capaeità : la mancanza di un vero centrocampista e di u n centravanti alla base della crisi grigia. Fiducia a Puricelli e alla squadra. Domenica il «derby dei poveri»: sarà di scena il Novara, fanalino di coda Il calvario dell’ Alessandria continua: è dalla terza giornata, e siamo giunti alla decima, che i grigi cercano disperatamente di risalire la china. Neppure contro il Livorno, una squadra che ha offerto un mediocre spettacolo, l’undici mandrogno è stato in grado di strappare il pareggio. All’Ardenza gli uomini di Puricelli non sono stati capaci di imporre il loro gioco ad una squadra « disarticolata, traballante alle volte in difesa e inconsistente all’attacco ». La più amara, ma realistica delle conclusioni l’abbiamo letta sulla Gazzetta del Popolo, dove il suo inviato Eugenio Ferraris ha detto: «...A questo punto bisognerebbe processare Puricelli e i suoi uomini, accertare ogni loro responsabilità. Ma, oggi, forse per la prima volta in nove giornate, i grigi non hanno colpa alcuna; hanno disputato un buon incontro, si sono difesi ed hanno attaccato laddove le circostanze Io richiedevano. Se colpa esiste, la si ricerchi in quanto, più di una volta, abbiamo detto: la mancanza del centrocampo e di un centravanti. Gli undici che sono scesi in campo oggi, ed il loro allenatore, hanno fatto l’impossibile». Le conclusioni a cui sono giunti e giungono i colleghi, sono le stesse che da settimane andiamo sbandierando ai quattro venti, ma senza alcun risultato pratico. I dirigenti hanno risposto con l’acquisto di Bertoni, il quale a Livorno ha effettuato alcuni buoni interventi e il « ripescaggio » di Nicole. Le aspettative, inutile nasconderlo, sono state deluse. Alla squadra, a Puricelli si chiede l’impossibile dopo che poco si è fatto per garantire un parco uomini adatti ad un campionato particolarmente duro come quello della serie B. Difficile fare previsioni per il futuro dopo che a Livorno non si è riusciti ad approfittare di un’occasione più unica che rara. I maggiori pericoli li corre Puricelli che è il più scoperto alle critiche del pubblico e non solo di questi. L’allenatore si trova a lavorare in condizioni più che mai disagiate e con la prospettiva di essere munito di benservito quale capro espiatorio di una situazione che coinvolge invero tutto il settore dirigenziale. Allo stato attuale, come avevamo scritto all’inizio del campionato, la nostra fiducia va ancora a Puricelli: gli stessi responsabili della Società, onde sventare poco sim patiche manovre sotterranee, dovrebbero parlare chiaro in proposito. L’Alessandria per ricuperare il terreno perduto, per continuare a sperare deve ritrovare in primo luogo quella serenità che oggi manca. L’ambiente deve essere ricostruito visto che si deve affrontare il futuro contando unicamente sulle forze che si hanno a disposizione. Dato che i miracoli non si ripetono è pertanto utile e indispensabile infondere fiducia in tutti, dimenticando le critiche, la ricerca delle responsabilità. Il cammino da compiere è ancora lungo, non tutto è perduto. Dirigenti e sportivi devono stringersi attorno alla squadra che solo con un più saldo morale riuscirà ad interrompere questo calvario che minaccia di continuare ancora. Al Moccagatta è domenica di scena il Novara: sarà il « derby dei poveri ». Gli azzurri che seguono ad un solo gradino di distanza cercheranno a loro volta la soluzione dei propri mali. Contro i cugini, come vuole la dura legge dello sport, occorrerà vincere a tutti i costi per interrompere la serie negativa. Gli sportivi, quelli veri che domenica saranno sugli spalti, chiedono solo di potere applaudire undici giocatori volenterosi e per nulla rinunciatari. Con il successo pieno tornerà il morale e la speranza. Perchè ciò avvenga, come abbiamo detto, sì deve ricostruire intorno alla squadra un nuovo clima. Per il « derby dei poveri » Puricelli richiamerà in squadra Gualtieri che ha scontato le due giornate di squalifica. L’ex granata pur non essendo uno sfondatore sa appoggiare assi bene sui compagni Oldani che è stato il migliore dei grigi all’Ardenza, Magistrelli e Pasquina il quale non riesce più a trovare la via della rete, dovrebbero finalmente « esplodere ». Tutti gli sportivi pertanto non devono mancare al Moccagatta per questa prova d’appello della loro squadra che sinora, a dire il vero, non ha avuto dalla sua la dea fortuna (Il Piccolo - Il Gattopardo) Dopo aver resistito per circa un'ora L'ALESSANDRIA CEDE AL LIVORNO: 0-1 La squadra piemontese ha giocato senza Lojacono e Gualtieri - A difesa della rete ha esordito Bertoni - Il goal dei toscani segnato al 17' della ripresa da Garzelli L'Alessandria, scesa in campo a Livorno priva di Lojacono infortunato, di Gualtieri squalificato, con Pasquina in precarie condizioni e Bertoni al suo esordio con una preparazione sommaria, ha puntato tutte le sue carte sul pareggio, e per circa un'ora e due minuti è sembrato che l'obiettivo fosse raggiungibile. Una sola volta, al 19' del primo tempo, il catenaccio piemontese era stato sul punto di saltare, quando Mascalaito, lanciato da Lombardo, si era liberato di Dalle Vedove, era disceso fin sulla linea di fondo e aveva operato un bel cross rasoterra; la palla era passata davanti a Bertoni e a Colautti, giungendo a Nastasio, ma a due passi dalla linea di porta l'ala livornese in maniera incredibile ora riuscito ad alzare sopra la traversa. Passato il pericolo, si radicava sempre più la convinzione che la fitta ragnatela difensiva dei grigi potesse raggiungere lo scopo quando, al 17' della ripresa, si aveva l'episodio decisivo. Nastasio in corsa Milla sinistra del campi fra la linea laterali e quella dell'area di rigore, veniva atterrato. Sulla punizione Ribechini calciava a parabola e Garzelli deviava con la fronte, indirizzando verso un angolino. Bertoni, mossosi in ritardo, si limitava a guardare mestamente la palli) spiovere in fluidi, alla rete. A quel punto le posizioni si sono rovesciate: è stato il Livorno a chiudersi in difesa, chiamando fra i terzini anche il bravissimo Garzelli e lasciando in avanti soltanto Nastasio e Mascalaito. Ma l'Alessandria non è riuscita a passare nonostante la pericolosità di Trincherò che, oltre ad essersi dimostrato il miglior suggeritore, ha anche rasentato il pareggio con un colpo di testa finito a lato di poco. All'inizio Puricelli aveva messo Dalle Vedove su Mascalaito, Gori su Ribechini, Trincherò su Garzelli, Legnuro su Nastasio, Colautti li¬ bero e Ragonesi su Lombardo. A conti fatti, la rinunzia per oltre un'ora alla possibilità di passare in vantaggio è risultata controproducente, ed ha contribuito a far scadere lo spettacolo a un livello molto modesto. A dire il vero anche il Livorno ha le sue brave colpe per la scialbissima esibizione. Mancanti del centravanti Cella, gli amaranto hanno perduto mordente e capacità di filtrare in area avversaria. Garzelli infatti, che è stato il migliore in campo, non è più un centravanti, e Mascalaito senza una « spalla » adeguata difficilmente trova spazio per tirare. Dopo il goal l'Alessandria ha dimostrato la sua pochezza in fase offensiva, perché il solo Oldani, bravo e insidioso ma tormentato da un Lessi falloso, non riusciva a farsi luce. Il migliore degli avanti è risultato così il difensore Trincherò. Fra i grigi, i migliori sono stati appunto Trincherò, il forte Colautti. Oldani e Dalle Vedove. Bertoni non ha grosse colpe ed ha anzi deviato con una prodezza una fucilata di Caletti nel finale di gara, ma ha difettato un po' d'intesa con i compagni. Buono anche Gori in fase di disimpegno e discreto Magistrelli. Del Livorno, accanto a Garzelli, sono piaciuti Caleffi. Lombardo e Lessi. (La Stampa - Ed. Sport - B.C.) Risultati: Arezzo - Messina 2-0 Catania - Padova 1-1 Catanzaro - Potenza 2-2 Genoa - Verona 1-1 Novara - Pisa 0-0 Reggiana - Modena 1-1 Palermo - Reggina 2-0 Salernitana - Savona 3-2 Varese - Sampdoria 0-0 RISULTATI: Arezzo - Messina 2-0 Catania - Padova 1-1 Catanzaro Potenza 2-2 Genoa Verona 1-1 Novara - Pisa 0-0; Reggiana Modena 1-1 Reggina-Palermo 0-2 Salernitana Savona 3-2 Varese Sampdoria 0-0 CLASSIFICA: Varese p 16; Modena 14; Sampdoria 13; Padova, Livorno, Catanzaro 12; Potenza, Messina e Pisa 11; Arezzo, Catania, Palermo, Reggina 10; Genoa, Salernitana 9; Verona 7; Alessandria .Savona e Reggiana 6; Novara 5 Marcatori: 8 reti: Bui; 5 reti: Francesconi e Leonardi; 4 reti Baisi, Carminati, Ferrari (Arezzo) Il punto sul campionato Il Varese pur bloccato sul proprio campo dalla Sampdoria continua a guidare indisturbato la classifica dopo dieci giornate di campionato. I blucerchiati con un’accorta condotta di gara hanno cercato di violare il campo varesino senza riuscirvi. Il Modena che poteva trarre vantaggio dal mezzo passo falso della capolista, è stato bloccato a sua volta sul campo della Reggiana. Delle più immediate inseguitrici solo il Livorno ha conquistato i due punti: Catanzaro in casa e Padova in trasferta sono state a loro volta costrette a dividere la posta. Anche per il Genoa non tutto fila liscio. La squadra di Ghezzi ha sudato le sette proverbiali camicie per riagguantare il Verona passato in vantaggio dopo soli due minuti di gioco. Il suo distacco dalla compagine di testa continua ad essere piuttosto sensibile. Continua a preoccupare, per contro, la situazione di Alessandria, Savona e Novara. Quest'ultima compagine ha fatto registrare un ennesimo pareggio sul proprio terreno di fronte al Pisa, e perciò rimane sempre in coda alla classifica. Un gradino più in sù si trovano l’Alessandria sconfitta a Livorno e che domenica ospiterà il Novara e il Savona battuto a Salerno. I liguri in svantaggio per tre reti a zero dopo avere realizzato due gol nella ripresa sono andati vicinissimi al pareggio. Dopo dieci giornate di campionato solo la Reggiana non è ancora riuscita a vincere. La squadra che ha subito il maggior numero di gol rimane l'Alessandria con sedici, quella che ne ha realizzate di più il Catanzaro con quindici. Un primato difficilmente superabile rimane quello del Pisa che con tre gol realizzati e due subiti, è al settimo posto della classifica con undici punti. La squadra toscana ha realizzato due vittorie, sette pareggi e una sola sconfitta. Un vero record. Due soli rigori sono stati concessi nella decima di campionato. Sono stati entrambi messi a segno rispettivamente da Meroi dell’Arezzo e Crippa della Reggiana. Nella classifica cannonieri nuovo passo in avanti di Bui del Catanzaro che ha raggiunto quota otto. Con cinque reti troviamo Francescon della Sampdoria e Leonardi del Varese rimasti domenica all'asciutto. (Il Piccolo) Il Varese, pur bloccato sul proprio campo dalla Sampdoria, continua a guidare la classifica anche dopo la decima giornata. Le più immediate inseguitrici, infatti (tra cui la stessa Samp), hanno anch'esse fatto registrare dei pareggi, per cui la graduatoria non presenta alcuna variante. Continua a preoccupare, per contro, la situazione di Alessandria, Savona e Novara. Quest'ultima compagine ha fatto registrare un altro pareggio sul proprio terreno di fronte al Pisa, e perciò rimane sempre sola in coda alla classifica. Non molto meglio si trovano Alessandria (sconfitta a Livorno) e Savona (battuto a Salerno) che hanno appena un punto in più del Novara. Anche per il Genoa non tutto fila liscio. Ieri la squadra rossoblu ha pareggiato con il Verona a Marassi, e il suo distacco dalle compagini di testa continua a essere piuttosto, sensibile. (La Stampa)