Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1981/1982
Serie C1
30-05-1982 - Giornata: 34 - Parma - Ennio Tardini


Parma AC - Alessandria Calcio US 3 - 0 (0 - 0)
RETI: 55. rig. Cannata [Pa] , 79. Pari [Pa] , 89. D'Agostino [Pa]

Alessandria Calcio US Davoli Lauro, Albinelli Fabio [23. Moretti Franco], Zanelli Sergio, Primizio Stefano, Bencardino Alfredo, Cotroneo Rocco, Pasquali Primo [72. Rinaldi Enrico], Maniscalco Maurizio, Colusso Renato, Piccotti Enrico, Di Prete Claudio A disp.:Raimondi Angelo, Robotti Paolo, (P) Zanier Adriano All.: Ballacci Dino

Formazione avversaria
Parma: Orsi, Murelli [26. Castellani], Cecchini, Pari, Stoppani, Biagini, Toscani, Larini, D'Agostini, Cannata, Aselli. A disp.: Piccoli, Matteoni, Zuccheri, Bulgarani. All.: Danova Giancarlo

Arbitro: Ramacci Francesco (Latina)
Note
Ammoniti: Di Prete [A] Spettatori: 2.000, incasso di 12.569.500 lire Angoli: 6-11 Giornata afosa, terreno in buone condizioni Inizio gara ore 16.00

Commento
PESANTE SCONFITTA (0-3) CONTRO IL PARMA DI UNA SQUADRA SENZA STIMOLI Ultimo atto al “Tardini” : Alessandria in C2 Si pagano i facili entusiasmi della promozione Dopo il successo nello scorso torneo, i dirigenti hanno scelto la strada più rischiosa: comprare, vendere, quindi stravolgere la fisionomia della squadra che aveva dominato il precedente campionato — Alcuni atleti non hanno reso secondo le previsioni — Un pizzico di sfortuna ha contribuito ad affossare definitivamente la pattuglia di Ballacci, che domenica ha accettato senza reagire il duro verdetto del campo Logica conclusione. L’Alessandria è retrocessa in serie C2, in compagnia di Mantova, Rhodense e Sant’Angelo, rispettando i pronostici che le ultime prestazioni di queste squadre autorizzavano ad azzardare. Insomma un brutto colpo per le speranze, per il futuro del vecchio orso grigio. Fresco di promozione, l'Alessandria di Ballacci - Sandroni - Cerafogli si era presentata ai nastri di partenza con notevoli ambizioni. Nessuno, in verità, aveva mai creduto alla storia di «squadra outsider del campionato» messa in giro dall’allenatore che pensava, in questo modo, di stimolare un ambiente già "caldo" per i risultati della precedente annata calcistica. Ma, indubbiamente, c’erano tutti i presupposti per disputare un campionato d'avanguardia. Dino Ballacci, tecnico per natura votato all'essenzialità, teso ad ottenere il massimo (i due punti) con il minimo sforzo (un gol, al massimo per partita), aveva a disposizione un parco giocatori solido, sicuramente una buona base su cui lavorare proficuamente la prossima stagione. Dirigenti, dopo aver strappato la società a quel presidente-padrone chiamato Bruno Cavallo, con il morale alle stelle si preparavano ad un ennesimo sacrificio, ben lieti di allargare i cordoni della borsa nella certezza — così almeno si pensava e anzi non c’erano proprio dubbi in questo senso — di essere abbondantemente ricambiati sia dai giocatori che dal pubblico. Sulle ali dell’entusiasmo i responsabili grigi hanno compiuto la scelta più rischiosa: vendere, comprare, in sostanza stravolgere la fisionomia ella squadra che aveva dominato il campionato in coppia con la Rhodense. Sono saltati alcuni importanti tasselli, i sostituti non hanno saputo rispettare le promesse, la solidità del complesso è cominciata a venir meno. A partire dalla difesa (Giovanni Poli, terzino dalla discreta tecnica di base, non ha trovato un adeguato successore prima in Re e poi in Bencardino), al centrocampo (la squadra ha giocato praticamente senza un mediano di ruolo) per finire all’attacco orfano di un « gioiello » come il bresciano Zerbio, le scelte del tandem Ballacci-Fara non si sono rivelate felici. Possibile che nessuno fosse al corrente, ad esempio, che Sergio Dariol (il «libero» titolare) avesse manifestato più volte l’intenzione di abbandonare il calcio professionistico per una concreta possibilità di lavoro a pochi chilometri da casa? Nessuno sapeva che il centravanti D’Urso, l’uomo-gol — secondo le intenzioni dei tecnici — aveva sensibilmente ridotto la propria forza d’urto dopo alcuni gravi malanni che avevano afflitto in passato? Evidentemente no, assicurano smarriti i dirigenti. Sta di fatto che D’Urso a novembre viene dirottato al Civitavecchia, «troppo loquace» Passalacqua prende la via di Montevarchi, il terzino Re accetta di far ritorno a Reggio Calabria allentato dalle offerte economiche della società amaranto. Arriva Alfredo Bencardino dalla Carrarese, un bravo ragazzo che fa leva sulla volontà per tenere il passo dei colleghi tecnicamente più dotati. È il simbolo dell’Alessandria edizione 1981-82, che cerca di dare tutto quanto è nelle proprie possibilità sperando che basti per raggiungere la salvezza. Il verdetto finale è stato invece impietoso, difficile da accettare se si pensa che, nonostante tutto, i confronti diretti con le squadre in odore di retrocessione erano stati sostanzialmente positivi. I grigi in definitiva avevano dimostrato di non essere di certo inferiori ad Empoli e Sanremese, che ora restano in C1 a spese di Colombo e compagni, per non dire di Mantova, Rhodense e Sant’Angelo, tutte e tre sconfitte al «Moccagatta». Ciò nonostante la pattuglia di Ballacci conclude il torneo al penultimo posto, soltanto la«cenerentola» lodigiana ha... saputo far di peggio. Le colpe del mister, lo si è già visto, risalgono alla fase precampionato, quando cioè si devono gettare le basi per la futura stagione. Nel corso dell’anno, tra l’altro, il Dino non è riuscito a far leva sull’orgoglio per cercare di spremere gli atleti in campo. Sovente abbiamo visto giocare con le idee annebbiate, segno di errata preparazione. Ne abbiamo visti altri in difficoltà (il suo «pupillo» Pasquali, imputato n.1) non adeguatamente rimpiazzati. Siamo stati testimoni di tanti e tanti episodi sfortunati di occasioni scippate banalmente. La C2, ormai certa, è diventata matematica domenica al «Tardini» di Parma, di fronte a pochi intimi. Gli alessandrini hanno cercato di vincere soltanto nei primi 20 minuti del primo tempo. Ci ha provato Di Prete con un lungo tiro da fuori area che ha costretto Orsi (4’) al salvataggio in corner, quindi è stata la volta di Albinelli — dopo un triangolo con Cotroneo — a spedire di un soffio a lato duramente contrastato da Murelli (i due si sono infortunati, il grigio ha avuto la peggio e negli spogliatoi gli infermieri di servizio hanno dovuto medicarlo: due punti di sutura all'altezza della tibia). Tutto questo al 22’. L’ultima occasione per gli ospiti al 25’: su centro di Di Prete dalla destra, Colusso ben appostato entro l’area non riesce a trovare la necessaria coordinazione ed il suo colpo di testa non preoccupa il portiere. Nella ripresa ancora peggio. L’Alessandria si rende conto che anche vincendo non riuscirebbero a conquistare la salvezza e lascia le redini del gioco nelle mani del Parma. I biancocrociati vanno in gol al 9’. Cross in area di Aselli testa di D’Agostino e nettissimo fallo di mano di Piccotti che ferma la palla indirizzata al liberissimo Cecchini. È calcio di rigore: Cannata dal dischetto fulmina Davoli. Dopo una serie di pericolose azioni degli emiliani, giunge mentalissimo il raddoppio al Pari (uno dei migliori) al 34’, dopo un'azione condotta in tandem con Toscani. Il tiro del mediano colpisce il palo e rotola in fondo al sacco. La terza rete quasi allo scadere. È un’iniziativa personale del centravanti D'Agostino, messo in movimento da un passaggio arretrato di Claudio Di Prete. Il n.9 va via velocissimo, si lascia alle spalle Moretti, Zanelli e Bencardino, evita Davoli in uscita e segna nella porta vuota. (Il Piccolo - Roberto Gilardengo Con il Sant'Angelo retrocedono Alessandria, Mantova e Rhodense ADDIO GRIGI - GLI ERRORI SI PAGANO Crollo dei piemontesi a Parma: 3 a 0 - Alla fine del primo tempo la sorte dell'Alessandria era già definitivamente segnata - La squadra di Ballacci non ha neppure tentato un gesto d'orgoglio, anzi ha snobbato l'incontro Per giocare cosi l'Alessandria poteva anche fare a meno di scendere sul campo di Parma, dove gli emiliani si sono Imposti per 3-0 (tutte le reti nella ripresa) dopo aver inutilmente atteso che la squadra di Ballacci prendesse l'iniziativa. Solo un miracolo avrebbe permesso ai grigi di rimanere In C1 vincere a Parma, sperare nelle contemporanee sconfitte di Empoli Mantova e in un pareggio della Rhodense. Su tutte queste formazioni la squadra di Ballacci, a parità di punti, avrebbe prevalso in virtù dei risultati ottenuti negli scontri diretti. Purtroppo, per l'Alessandria anche una vittoria sarebbe stata ieri del tutto inutile, a causa dei successi di Rhodense ed Empoli. Ma vedere i giocatori in casacca grigia mancare completamente l'impegno, snobbandolo in pratica fin dall'inizio, dopo un tiepido «forcing» di nemmeno dieci minuti, è stato davvero sconcertante. La situazione era drammatica ma ci si aspettava almeno un maggior attaccamento ai colori sociali. L'Alessandria è dunque retrocessa matematicamente dopo il secco 3-0, ma la sua sorte era ormai compromessa dopo le ultime negative prestazioni, e in principale modo con le due consecutive sconfitte casalinghe di fronte a Sanremese e Vicenza. Questa la cronaca dell'ultima, amara sconfitta dei grigi in C1. Dopo cinque minuti lo specialista Di Prete tentava la conclusione da lontano costringendo Orsi a un difficile intervento in angolo. L'Alessandria sembrava partire bene e logicamente erano i grigi a dover tentare di imporre il gioco. Ma il Parma attendeva sornione, e gli ospiti al quarto d'ora erano già costretti a far mucchio davanti alla loro area perché gli emiliani dimostravano di possedere più velocità e idee. Al 22' c'era un vigoroso tackel, tra Albinelli e Murelli a trenta metri dalla porta di Orsi: la sfera, calciata dal terzino grigio e rimpallata da quello parmense, lambiva il palo destro terminando in angolo. Albinelli, vittima di una distorsione al piede destro, abbandonava sostituito da Moretti: poco dopo anche Murelli lasciava il terreno di gioco per Catellani. Tatticamente non cambiava nulla: i due nuovi entrati marcavano i centravanti D'Agostino e Colusso (alla fine tra i migliori in campo), cosi come avevano fatto già gli infortunati. Era il Parma a creare comunque il primo vero pericolo al '31 quando, dopo una difettosa respinta della difesa grigia, il terzino Cecchini calciava di contro balzo dal limite, costringendo Davoli a tuffarsi sulla sua destra per sventare la minaccia. All'inizio del secondo tempo, in virtù degli altri risultati. l'Alessandria era già retrocessa con Rhodense e Mantova. La cosa, ovviamente, non galvanizzava i giocatori piemontesi che al 48' rischiavano il gol su un bel tiro al volo di D'Agostino respinto con i piedi da Davoli. Due minuti più tardi, su punizione di Cannata, Larini deviava di destro sull'esterno della rete. Poi, al 55', Piccotti controllava male 11 pallone in area, la sfera gli carambolava sulle mani e l'arbitro dava l'ultima spinta ai grigi assegnando il rigore al Parma che Cannata realizzava con freddezza. «Il "penalty" ci ha tagliato le gambe — ha detto l'allenatore Ballacci — a quel punto ogni speranza è crollata». Ancora Cannata impegnava Davoli al 60' in un salvataggio in corner e sugli sviluppi del calcio d'angolo l'estremo piemontese (quasi Inutile la sua bellissima prestazione) doveva accartocciarsi per neutralizzare la conclusione di Cecchini. Al 68' ancora Davoli in evidenza nel respingere un bel sinistro al volo di Toscani liberato dall'ennesima ingenuità difensiva. Al 75' su un cross di Toscani che aveva saltato in velocità Bencardino. D'Agostino calciava addosso al portiere grigio e subito dopo Aselli sfiorava il palo della porta. Al 79' il raddoppio del Parma con Pari, ben servito da Toscani Dieci minuti dopo il terzo gol. siglato da D'Agostino in contropiede. (La Stampa - Ed. Sport - Franco Badolato) RISULTATI: Empoli-Trento 3-0 Mantova-Triestina 1-2 Modena-Padova 2-0 Monza-Fano 2-3 Rhodense-Atalanta 1-0 S. Angelo-Sanremese 0-1 Treviso-Forlì 1-1 Vicenza-Piacenza 2-1 CLASSIFICA: Atalanta p.49; Monza 47; Vicenza, Modena 46; Triestina, Padova 40; Fano, Trento 33; Parma, Treviso 31; Forlì, Piacenza, Sanremese 30; Empoli 29; Rhodense 28; Mantova 27; Alessandria 25; S. Angelo 18 Il punto sul campionato Espugnando il campo del S.Angelo, proprio all’ultimo incontro, la Sanremese ha ottenuto la certezza di disputare il prossimo campionato di C1. Dopo due stagioni soltanto, la Rhodense è scesa in C2, nonostante la vittoria nel match contro la già promossa Atalanta. Con una rete nel primo tempo e due nella ripresa l’Empoli ha battuto il Trento, assicurandosi cosi la permanenza in C1. Il Monza ha perso l’ultimo match della stagione, in casa, contro il Fano. Vittoria e terzo posto finale in classifica, di più il Vicenza non avrebbe potuto ottenere, grazie alla vittoria sul Piacenza. Il Modena si è congedato dai propri tifosi con una convincente vittoria ai danni del Padova. Un gol per tempo e pareggio finale tra Treviso e Forli.