Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1966/1967
Serie B
31-12-1966 - Giornata: 16 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Padova AC 0 - 2 (0 - 1)
RETI: 24. Fraschini [Pa] , 59. Bigon [Pa]

Alessandria US Bertoni Luciano, Trinchero Giuseppe, Rossi Alberto, Gori Carlo, Dalle Vedove Giampiero, Ferretti Amilcare, Magistrelli Luciano, Colautti Mario, Pasquina Mario, Ragonesi Renzo, Oldani (II) Tullio All.: Cappelli Giulio

Formazione avversaria
PADOVA AC: Pontel, Cervato, Gatti, Frezza, Barbolini, Sereni, Novelli, Bigon, Morelli, Fraschini, Vigni. All.: Rosa Humberto

Arbitro: Michelotti Alberto (Parma)
Note
Spettatori: 6000 circa, di cui 2520 paganti, per un incasso lordo di lire 2.165.000. Angoli: 10-4 Giornata fredda, campo allentato Inizio gara ore 14.30

Commento
LETTERA APERTA AL'ING. SACCO «Gli uomini di cui dispone l’Alessandria U.S., pur con i limiti da tutti riconosciuti, possono disputare un campionato onorevole...» All’ing. Sacco, commissario dell’Alessandria U.S. p. c. agli Sportivi grigi, nel momento in cui il futuro dell’Alessandria sembra seriamente compromesso, mi permetta di scriverle questa lettera aperta. Premetto che gli sportivi alessandrini devono mollo a Lei che si è sobbarcato il non indifferente». onere di sorreggere finanziariamente la locale squadra, E’ un merito che nessuno Le può negare ed è per questo che mi appello alla sua sportività. Le critiche che in queste settimane si levano da ogni parte c che il disastroso incontro con il Padova ha rinfocolato, mi creda, sono dettate dalla volontà di salvare la fragile barchetta grigia. Finire in serie C non è un disonore, lo è piuttosto il modo. Le ultime prestazioni dei grigi sono state alquanto deludenti sotto tutti gli aspetti. Si direbbe che i giocatori fanno tutto il possibile per non salvarsi dalla serie inferiore. Per raddrizzare la situazione circa un mese or sono si ricorse al cambio della guardia: via Puricelli, dentro Cappelli. Si voleva con tale m ossa dare la carica, invece i risultati allo stato attuale sono sta li assai più deludenti del periodo in cui era alla guida l’ex milanista, benvoluto dai giocatori e da numerosi dirigenti. La scelta di Cappelli, come leggevamo proprio sabato sul « Corriere d'informazione » di Milano, non ha mutato di molto la situazione. Un tifoso bergamasco rivolgendosi appunto alla redazione sportiva del giornale in questione, si domandava quali erano stati i vantaggi tecnici c finanziari di questa operazione. Gli allenatori, si sa, si possono cambiare con facilità, altrettanto non si può fare invece per i giocatori i quali possono permettersi il lusso di giocare distrattamente e senza troppo attaccamento a quei colori sociali che permettono loro di trarre utili non indifferenti. Il primo mese della gestione Cappelli si è chiuso negativamente. Pure l'attacco che prima riusciva a mettere a segno qualche gol ha smarrito la via della rete. Da tre domeniche gli sportivi attendono un «golletto» che purtroppo non viene. Con il Padova, come avrà visto, la squadra ha toccato il fondo. Lo schieramento di Colautti a mezz’ala è stata una vera delusione. L'esperimento era già fallito pure nella vittoriosa partita con il Savona, m a nonostante ciò, si è voluto ugualmente insistere. Quello che maggiormente ha colpito gli sportivi è che il dori. Cappelli al quale vengono riconosciute indubbie doti di tecnico, non abbia m esso in atto nessun accorgimento per parare il colpo degli avversari. Non si poteva tentare ad esempio l’avanzamento di Trincherò — che in precedenza disputò alcune partite all’ala — e di conseguenza arretrare Colautti? La squadra ha praticamente giocato senza ali, chiusa in un fazzoletto. Invece della palla correvano gli uomini con il risultato che alla fine erano tutti spompati. Gli sportivi presenti al Moccagatta hanno cercato per tutta la durata della gara di intravvedere una disposizione tattica. E’ stata una fatica vana. Giustificata pertanto la reazione degli aficionados dei parterre i quali dopo avere gridato « via Cappelli » non hanno esitato a tributare una manifestazione di stima a Szekely il quale, lasciato solo nella tribuna d ’onore, non sapeva se piangere o sorridere. All’uscita dello stadio abbiamo udito i commenti più disparati. Ad esempio un signore andava spiegando agli amici che per mandare in campo una form azione con una disposizione tattica come quella vista all’opera poco prima, bastava la guida di un pinco pallino qualsiasi. « Per andare in C i dirigenti possono risparmiare denaro chiamando alla guida della squadra un allenatore di casa ». Di rimando, un altro aggiungeva: « Basterebbe Dadone ». In questi discorsi c’era della esagerazione, m a pure un pizzico di verità. E, dato che quest’ ultima solitamente sta nel mezzo lascio a Lei trarre le conclusioni. Allo stato attuale gli sportivi si domandano se sono i giocatori che non obbediscono agli ordini tattici o se questi ultimi sono errati. Qualora fossero gli atleti a giocare come meglio credono è indispensabile usare le maniere forti: multa e esclusione dalla formazione. Nella seconda ipotesi la’sciamo ai dirigenti ed a Lei trarre le conclusioni. Da queste colonne ribadiamo quanto già affermammo in passato: gli uomini di cui dispone l’Alessandria U. S., pur con tutti i limiti conosciuti, possono disputare un campionato onorevole. Non siamo pertanto del parere che si tratti di undici brocchi: bisogna solo trovare la disposizione tattica e giusta e questo compito non spetta a noi. Prima si perdeva con onore, la squadra pur denunciando pecche aveva una inquadratura, oggi invece tutto sembra affidalo ai caso. II tempo stringe per cui è necessario avere il coraggio delle proprie azioni. La presunzione ed i ripicchi non servono; nel campo dello sport poi sono da bandire senza mezze misure. Occorre pertanto analizzare la situazione con occhio scevro da preconcetti e domandare a chi è alla guida tecnica della squadra se la strada della salvezza è ancora a portata di mano o meno. Dopo si potranno trarre le conseguenze del caso. Qualora per salvare la squadra dalla retrocessione fosse necessario chiamare un altro allenatore, si abbia il coraggio di farlo. E’ ora insomma di parlare chiaro: di errori ne sono già stati commessi troppi. Gli sportivi hanno pertanto tutti i motivi per urlare, per chiedere la testa di questo o di quello considerato che non possono chiedere quella dei giocatori. Scusi, caro ingegnere, questo sfogo che è poi quello degli sportivi. Esso c dettato unicamente dal desiderio di salvare la squadra e di assistere al Moccagatta ad incontri in cui almeno la volontà non faccia difetto. L’unico che può dare tali garanzie e Lei: e da Lei, gli sportivi attendono questa risposta. Suo (Il Piccolo - Il Gattopardo) La squadra di Capelli è sola in coda alla classifica PREOCCUPANTE LA CRISI DEI GRIGI BATTUTI ANCHE A PADOVA La situazione dell'Alessandria, in seguito alla sconfitta subita sabato sul proprio terreno ad opera del Padova (2 a 0), si è fatta drammatica. La squadra grigia, al terzo risultato negativo nelle ultime tre partite, non solo è rimasta ancorata all'ultimo posto della graduatoria, ma contemporaneamente ha perso una favorevole occasione per migliora¬ re la propria classifica almeno a spese di Savona e Novara, sue rivali dirette nella lotta per la salvezza, ambedue sconfìtte in trasferta. Ma, ed è quello che in definitiva preoccupa maggiormente i tifosi, questa nuova battuta di arresto dell'Alessandria è maturata in un clima di supina rassegnazione, di mancanza di fiducia e di convinzione nelle proprie possibilità. Il primo tiro diretto verso la porta difesa da Pontel veniva solo al 13' ma Colautti non aveva fortuna. Poi, un paio di minuti più tardi, l'occasione forse più favorevole: Sereni, il centromediano del Padova, nell'intento di contrastare Pasquina scivolava sulla palla in area e sfiorava la sfera con le mani. I grigi reclamavano la concessione del rigore, negato però giustamente dall'arbitro Micbelotti che considerava l'involontarietà dell'infrazione. C'era ancora un tiro a lato di Ragonesi, ma tutta la pressione degli alessandrini si esauriva qui. Non stupiva quindi la rete del Padova, che già si era reso pericoloso in precedenza specialmente con il centravanti Morelli, con Vigni e con il diciannovenne Bigon. Si era al 25': Trincherò interveniva con una mano ad arrestare al limite dell'area un pallone diretto a Vigni, della punizione si incaricava Novelli che toccava lateralmente a Fraschini. Il tiro della mezz'ala biancorossa aggirava la mal piazzata barriera difensiva dei grigi e la palla finiva nell'angolo basso sulla sinistra di Bertoni. La reazione dell'Alessandria per poco non portava al pareggio, ma era questa l'unica « fiammata dei grigi. Al 28' Magistrelli colpiva la faccia interna di un palo e la palla, dopo aver percorso tutto lo specchio della porta, finiva a lato. Terminava anche, a questo punto, quel po' di ardore e di combattività che aveva animato inizialmente i piemontesi, e il Padova non aveva eccessive difficoltà nel seguito della gara a conservare ed anzi ad aumentare il proprio vantaggio. Ci riuscivano, 1 biancorossi, neanche dopo un quarto d'ora dall'inizio della ripresa, scattando in contropiede con Novelli, il cui cross era ripreso da Bigon a centro area, e la mezz'ala, liberissima, poteva realizzare in tutta tranquillità. Da quel momento la supremazia degli ospiti era incontrastata. Fallivano altre due facili occasioni, 1 veneti, con Vigni e con Bigon e l'unico pericolo corso derivava loro da un'uscita difettosa di Pontel che mancava la palla ribattuta poi da Barbolini. L'ultimo pericolo vero creato, invece, dall'Alessandria giungeva a cinque minuti dal termine, e il traversone di Oldani si smorzava, però, sulla faccia esterna della traversa, ma il destino dei grigi era ormai segnato da tempo. Lo avevano capito anche 1 tifosi alessandrini che, dopo il primo goal del Padova, avevano preso a sottolineare con sonori fischi qualsiasi errore dei grigi. Nel finale, il clima di vivo scontento del pubblico si esprimeva con un nutrito lancio di palle di neve verso la panchina sui cui sedeva il trainer Cappelli. Al termine della partita la situazione appariva ancora più preoccupante. Almeno un centinaio di tifosi delusi si ammassava nello spiazzo antistante gli spogliatoi attendendo minacciosamente l'uscita di giocatori, tecnici e dirigenti. La forza pubblica riteneva opportuno far sgombrare lo spiazzo ma una parte degli spettatori sostava ancora dinanzi ai cancelli d'uscita salutando con una salve di fischi i calciatori grigi. Quando era il turno di Cappelli lo sfogo dei tifosi si faceva più vivace. Il trainer era accolto con altri fischi, insulti, lancio di monetine e di palle di neve che lo accompagnavano mentre si allontanava in macchina. Cappelli afferma che 1 molti problemi dell'Alessandria non si possono risolvere con una bacchetta magica, in poco tempo, solo con il cambio dell'allenatore. Ai tifosi resta la sconsolante constatazione di una squadra senza idee, con uomini fuori condizione e privi di morale. Contro un Padova Incompleto, forte degli ultratrentenni Cervato, Ba solini Sereni, Fraschini, Fontel, malgrado la fresca vena del vari Frezza, Novelli, Bigon, Vigni non era possibile ottenere qualcosa di più? La parola « crisi » per l'Alessandria rimane un termine di viva attualità. (La Stampa - Ed. Sport - Fabio Patruno) Risultati: Arezzo - Novara 2-0 Catania - Modena 0-0 Genoa - Palermo 1-1 Messina - Livorno 3-1 Varese - Pisa 1-0 Reggiana - Catanzaro 2-1 Reggina - Sampdoria 1-1 Potenza - Salernitana 1-0 Verona - Savona 5-1 CLASSIFICA: Sampdoria, Varese p.23; Modena 21; Potenza 20; Padova 18; Reggina, Pisa, Catanzaro 17; Messina, Reggiana, Catania, Palermo 16; Livorno 15; Genoa, Salernitana 14; Novara, Verona 13; Arezzo 12; Savona 10; Alessandria 9 Marcatori: 9 reti: Bui e Francesconi; 7 reti: Rigotto, Salvi; 6 reti: Baisi, Carrera, Ferrari (Arezzo), Fogar, Leonardi, Pasquina; 5 reti: Carminati, Da Costa, Ferrario, Flaborea e Merighi; 4 reti: Anastasi, Bigon, Cominato, Crippa Lombardo, Sestili e Vitali. Il punto sul campionato Il motivo principale della sedicesima giornata del campionato di serie B consiste nel ricongiungimento In testa alla classifica di Sampdoria e Varese. I blucerchiati liguri hanno pareggiato (1-1) a Reggio Calabria, I lombardi si sono imposti per 1 a 0 a Pisa. Alle spalle della coppia di testa, Potenza e Padova hanno conquistato due preziosi successi esterni, mentre il Modena ha pareggiato a Catania. Delle affermazioni di Potenza e Padova hanno fatto le spese rispettivamente Salernitana e Alessandria, due squadre che si trovano nella zona bassa della classifica. La situazione della compagine piemontese è senza dubbio la più grave: I grigi, alla terza sconfitta consecutiva, sono da soli in coda alla classifica e la loro crisi costituisce uno degli argomenti più scottanti del campionato. La lotta per la salvezza è sempre più avvincente. Anche il Novara ed il Savona sono stati battuti, rispettivamente sul campo dell'Arezzo e su quello di Verona. Il Genoa, infine, è stato bloccato a Marassi (1-1) dal Palermo. (La Stampa)