Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1966/1967
Serie B
26-02-1967 - Giornata: 23 - Alessandria - Comunale


Alessandria US - Verona Hellas AC 0 - 2 (0 - 1)
RETI: 40. rig. Savoia [Ve] , 41. Bonatti [Ve]

Alessandria US Bertoni Luciano, Colautti Mario, Bonfanti Mario, Gori Carlo, Dalle Vedove Giampiero, Ragonesi Renzo, Gualtieri Ulisse, Lojacono Francisco Ramon, Nicolè Bruno, Pasquina Mario, Magistrelli Luciano All.: Szekely László

Formazione avversaria
VERONA HELLAS AC: Bertola, Depetrini, Petrelli, Tanello, Ranghino, Savoia, Sega, Scaratti, Joan, Bonatti, Golin. All.: Liedholm Niels

Arbitro: Pieroni Fulvio (Roma)
Note
Spettatori: 4.000, di cui 2018 paganti. Incasso: 1.978.300 Inizio gara ore 15.00

Commento
IL VERONA DECIDE: ALESSANDRIA IN C Szekely sbaglia formazione e i grigi naufragano La sconfitta senza attenuanti subita ad opera di un diligente Verona, ha forse condannato l'Alessandria in serie C. Continuare ad illudere e ad illuderci dopo quanto accaduto domenica al Mocca gatta non ci pare nè onesto nè sportivo. E’ questo per I grigi l'anno nero e solo un miracolo può salvarli dalla serie inferiore. Cinque punti — e sono molti per non dire troppi — ci separano ormai dalla quartultima società che retrocederà in C. Considerato che i miracoli sono sempre più rari è necessario affrontare la dura realtà. Cosa è dunque accaduto domenica contro il Verona? Szekely, non sappiamo se per colpa sua o suggerimento altrui, ha sbagliato nettamente formazione. Come i suoi predecessori, ha rivoluzionato la squadra nel momento in cui era necessario effettuare spostamenti e inserimenti dopo un lungo esame di coscienza. Inspiegabilmente si è ricorsi a Lojacono e Bonfanti, allo spostamento di Magistrelli all'ala, dopo che si era accusato a torto Puricelli di non sapere schierare gli uomini al proprio posto. Lunedì mattina un gruppo di sportivi ci ha telefonato pregandoci di mettere in rilievo che la colpa della sconfitta doveva farsi ricadere unicamente sul tecnico e non sui giocatori. L'affermazione corrisponde al vero e gli sportivi presenti alla gara ne hanno preso atto. L'inserimento di Lojacono nonostante le scialbe prove sinora fornite e lo stato del terreno che sconsigliava l'impiego di un elemento troppo statico, non trova alcuna giustificazione. Sin dai primi minuti di gioco si è capito che i colori della squadra si sarebbero confusi con il grigio del cielo. Era proprio indispensabile che Ramon venisse mandato allo sbaraglio in una partita di tanta importanza? Non era forse più logico mantenere Pasquina mezz'ala destra e Magistrelli mezz'ala sinistra con il conseguente impiego di Gorrino? Pure in retroguardia si è rivoluzionato tutto: si è chiamato Bonfanti dimenticando Rossi, Ferretti e Legnaro, elementi che davano assai più garanzia sia per quanto concerne la tenuta che la forma. Dal marasma generale si sono salvati non più di tre giocatori: Bertoni il quale ha contribuito a contenere il passivo in limiti accettabili, Colautti e Magistrelli. Tutti gli altri sono rimasti coinvolti nel grigiore generale con le conseguenze a tutti note. Anche Szekely si è accorto, dopo Puricelli, quanto sia difficile governare una squadra quando si deve rinunciare a qualche elemento o si cerca di dare maggiore mordente all'attacco. Contro il Verona sono naufragati tutti i settori, da quello difensivo a quello attaccante. Un’Alessandria come quella di domenica scorsa era da tempo che non si vedeva all’opera al Moccagatta. In tutta la partita non si è assistito ad un'azione degna di questo nome: difesa e attacco hanno fatto a gara nel favorire gli ospiti. Joan e compagni potevano concedersi il lusso di partire dalla loro metà campo con la palla al piede e arrivare indisturbati davanti a Bertoni. Rare volte qualcuno si è "sganciato" per contrastargli ¡1 passo. Quando invece era necessario attaccare i nostri avanti non sono riusciti a presentarsi in area con un uomo smarcato. Fermi come statue le punte attendeva no che il pallone giungesse sui loro piedi: una fatica vana. Le previsioni per il futuro, dopo quanto visto domenica scorsa, sono più che pessimistiche ragion per cui c! pare ovvio fare piazza pulita dei senatori per puntare sui giovani i soli ancora in grado di fornire qualche soddisfazione al pubblico che nonostante tutto continua ad assistere a queste penose esibizioni della squadra locale. Le illusioni, come abbiamo detto, sono cadute e ¡1 volere continuare a cullarle non giova a nessuno ne tanto meno alla società. E' questo l'anno no dell'Alessandria. Il campanello d’allarme era più volte squillato negli ultimi campionati ed ora è giunta la resa dei conti. Finire In C non è un disonore, occorre però lottare per dimostrare che nelle partite ancora da disputare, si cercherà di compensare le molte delusioni che hanno avuto gli sportivi. Domenica l'Alessandria va a Modena: una delle tante partite difficili visto ormai che ogni domenica si usa questo termine. Ci auguriamo vi-; sto le cose come stanno che si abbia il coraggio di scendere in campo senza troppi patemi difensivistici: perderei per perdere tanto vale cercare il successo che serve se non altro a dare un contentino al pubblico che non si merita certo tante delusioni. Largo ai giovani dunque e a tutti quel giocatori che dimostreranno di sapere lottare senza risparmio di energie visto che 1 senatori ci hanno dato sinora delusioni su delusioni. Solo cosi si riuscirà a rappacificare gli atleti con gli afìcionados che già guardano al prossimo anno con la segreta speranza che la permanenza in serie C non duri troppo a lungo. (Il Piccolo - Il Gattopardo) Per i grigi è quasi impossibile salvarsi L'ALESSANDRIA SCONFITTA ANCHE DAL VERONA: 0-2 Dopo un avvio brillante i piemontesi hanno ceduto nettamente - Negativa prova di Lojacono - Uno stiramento ha menomato Nicole alla fine del primo tempo - Clamorose proteste dei tifosi a fine partita La situazione dell'Alessandria, sconfitta In casa dal Verona con il pesante passivo di 0 a 2, è di ventraia drammatica. La partita con i glalloblù veneti era considerata alla vigilia decisiva per la salvezza della formazione piemontese, che doveva vincere a tutti i costi per non rimanere con una posizione di classifica troppo pesante. Invece le prove negative di molti elementi su cui sì fondavano le speranze di ricupero (Lojacono, Gori e Ragonesi in particolare) hanno aggravato la situazione, e l'Alessandria è ora decisamente ultima, staccata di cinque punti dal gruppo delle squadre che sperano ancora di evitare la retrocessione In serie C, sfiduciata nel morale e perseguitata dal fischi dei suoi stessi sostenitori. Ieri al Moccagatta si è forse concluso il dramma di una « équipe caduta senza quasi reagire Ma è solo sfortuna? Chi ha visto l'Alessandria per la prima volta in questo campionato ha tratto l'impressione dì una squadra in sfacelo. La difesa è parsa stranamente aperta con Colautti, che pure è un buon palleggiatore, costretto ad arrangiarsi alla meglio, con Gori incapace quasi di intuire una manovra e di svilupparla con ordine, con Dalle Vedove lento ed Impreciso. Il centro campo doveva reggersi su Lojacono e Magistrelll con l'aiuto a volte di Ragonesì, ma la cerniera non ha mai funzionato, tanto che il pubblico ha più volte fischiato Lojacono i cui atteggiamenti non valgono certo ad aumentare simpatie ed approvazioni. Nella ripresa Szekely ha spostato l'italoargentino come < libero », costituendolo costantemente con Ragonesì;" il risultato è stato identico, niente gioco, maggior impegno, ma scarsi risultati. All'attacco la vena iniziale di Nicole (poi zoppo per uno stiramento) non ha avuto corrispondenza da Gualtieri che pare < innamorato » della palla tanto da non cercare mai la collaborazione dei compagni Di fronte a questi molto modesti avversari, il Verona ha giocato in tutta tranquillità; i dirigenti veneti alla fine sostenevano che i gialloblù avevano disputato una grande partita, ma è convinzione diffusa che sia stato il non gioco dell'Alessandria a rendere valido ed utile il lungo tocchettare del vari Joan, Bonattl, Golin e Sega. Una tattica che non ha senso pratico; ieri comunque è stata sufficiente ed il Verona si è portato a casa i due punti che servono per il rilancio verso più tranquille posizioni di classifica. La partita, giocata davanti ad un pubblico scarso e sotto una pioggia battente e noiosa, ha avuto un inizio interessante. L'Alessandria attaccava con insistenza, per la vivacità di Nicole, per le puntate di Colautti, per alcuni tiri di Dalle Vedove. Il Verona non rischiava molto in avanti, anche perché Liedholm aveva disposto i suoi uomini sul modulo tattico del catenaccio per raggiungere almeno un pareggio... Ma alle prime avvisaglie di attacco i gialloblù hanno capito che i difensori piemontesi non erano certo dei «marziani», e dopo alcuni saggi di prova con tiri da lontano, tutti egregiamente parati da Bertoni, alla fine del tempo è venuto il primo goal: l'azione è stata portata avanti da Joan e Sega, che ha avuto il guizzo esatto per lanciare Bonatti, portatosi improvvisamente al centro, Bonatti ha controllato la palla, battendo Bertoni in uscita. Nella ripresa Szekely ha mandato Lojacono (assolutamente inutile prima) In difesa con i compiti di libero sostituendolo a centro campo con Ragonesì nell'intento di sveltire la manovra. Il gioco invece non è cambiato. Al primo contropiede del gialloblù fuggiva sulla sinistra Golin e centrava, Dalle Vedove cercava dì intervenire, ma colpiva la palla con la mano. Volontario il fallo del difensore alessandrino? Pieroni decretava il calcio dì rigore che Savoia realizzava: 2 a 0 al 16". I mali dei padroni di casa si sono fatti ancora più palesi, mancava anche la volontà di reazione, e risultava inutile il prodigarsi di alcuni dì fronte al « tranquillo trotto » dì molti altri. Il pubblico indispettito fischiava tutti, anche l'arbitro Pieroni, che non concedeva un « penalty » a favore dell'Alessandria per un netto fallo dì mano di Savoia La partita finiva senza altre emozioni. Alcuni tifosi si sono fermati nel recinto dello stadio per protestare ed esprimere 11 loro disappunto verso alcuni giocatori, accusandoli dì non essersi Impegnati come avrebbero dovuto. (Ragonesì pare abbia rivolto al pubblico un gesto volgare), ma per fortuna non è successo nulla di grave, e poco dopo anche i più scalmanati sono rientrati in città, ormai convinti che la grande battaglia dei grigi verso la salvezza sia stata definitivamente perduta. (La Stampa - Ed. Sport - Giulio Accatino) RISULTATI : Arezzo - Palermo 0-1 Catania - Salernitana 1-0 Catanzaro - Varese 2-1 Genoa - Modena 1-0 Novara - Sampdoria 0-2 Padova - Messina 0-1 Pisa - Livorno 1-0 Reggiana - Potenza 0-1 Reggina - Savona 2-1 CLASSIFICA: Sampdoria p. 33; Varese 31; Potenza, Catanzaro 27; Reggina, Modena 26; Palermo 25; Messina 24; Padova, Reggiana 23; Livorno, Novara 22; Catania 21 ; Genoa, Salernitana, Pisa, Verona 20; Savona 18; Arezzo 17; Alessandria 15 Marcatori: 13 Bui (Catanzaro); Francesconi (Sampdoria); 10 Salvi (Sampdoria), Prati (Savona); 8 Vitali (Catanzaro), Rigotto (Reggina), Gilardoni (Savona) Il punto sul campionato Realizzando, sul campo del Novara, una delle cinque vittorie esterne che hanno caratterizzato Ieri la 23a giornata del campionato di serie B, la Sampdorla è tornata da sola in testa alla classifica. I blucerchiati hanno ora due punti di vantaggio sul Varese, sconfitto a Catanzaro. La squadra calabra si è così portata al terzo posto, a pari punti con il Potenza che è riuscito ad imporsi a Reggio Emilia. Con Sampdoria e Potenza hanno vinto ieri in trasferta anche Verona (ad Alessandria), Messina (a Padova) e Palermo (ad Arezzo). Malgrado la sconfitta ad opera della capolista, il Novara conserva una buona posizione a centro classifica, mentre in coda si è fatta di nuovo grave la situazione del Savona, solo al terzultimo posto per effetto della sconfitta a Reggio Calabria, ed addirittura drammatica quella dell'Alessandria, battuta in casa. Un passo avanti ha invece compiuto il Genoa, grazie alla preziosa affermazione sul Modena, che sta perdendo contatto con le prime. (La Stampa)