Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1966/1967
Serie B
19-03-1967 - Giornata: 26 - Reggio Emilia - Mirabello


Reggiana AC - Alessandria US 2 - 1 (1 - 1)
RETI: 25. Volpato [Re] , 75. Crippa [Re] 40. Gualtieri U.[A]

Alessandria US Bertoni Luciano, Colautti Mario, Rossi Alberto, Gori Carlo, Dalle Vedove Giampiero, David Mario, Gorrino Fernando, Lojacono Francisco Ramon, Gualtieri Ulisse, Nicolè Bruno, Ragonesi Renzo All.: Szekely László

Formazione avversaria
REGGIANA AC: Galbiati, Strucchi, Bertini, Corni, Grevi, Giorgi, Corradi, Mazzanti, Fogar, Volpato, Crippa. All.: Bizzotto Romolo

Arbitro: Toselli Paolo (Cormons)
Note
Ammoniti: Lojacono [A]; David [A] Angoli: 6-2 Spettatori: 6000 circa 4200 i paganti, per lire 4.854.000) Inizio gara ore 15.00

Commento
DEPRIMENTE E SCONCERTANTE PRESTAZIONE DELL'UNDICI GRIGIO A Reggio Emilia, contro una squadra "scombiccherata", l’Alessandria ha abbassato bandiera senza lottare Manca la condizione atletica — La squadra gioca al piccolo trotto, per favorire gli elementi statici Szekely deve rimboccarsi le maniche se vorrà che il suo programma resti valido a fatti e non a parole La sconfitta di Reggio Emilia non ha, come quella subita contro il Verona, alcuna attenuante. Nessuna, ripetiamo. Gli inviati ed i corrispondenti dei quotidiani presenti all'incontro sono stati concordi nell'affermare che una Reggiana senza nerbo, come quella scesa in campo contro i grigi, non si era mai vista al "Mirabello". Angelo Ponti sulla "Gazzetta dello Sport" l'ha definita " scombiccherata Nonostante ciò l'undici di Bizzotto ha vinto con estrema facilità, sfiorando numerosi gol. Basterebbero queste poche righe per fotografare l'Alessandria squadra che invece dovrebbe lottare con le bave alla bocca per strappare i punti necessari alla salvezza. Nulla di tutto questo. Il giudizio sugli uomini di Szekely è deprimente e negativo se si pone mente a quanto il tecnico aveva dichiarato alla vigilia dell'incontro e cioè che i suoi uomini avrebbero dato il meglio di se stessi. L'Alessandria, nonostante Szekely continui ad affermare di essere fiducioso nella salvezza, ha ormai un piede in C e domenica potrebbe averli tutti e due se non si correrà presto e senza ulteriori indugi, ai ripari. I grigi sono mancati clamorosamente sotto il profilo atletico. Il motivo, dato che un motivo si deve pure cercare, di questo calo, già registratosi in precedenti partite, lo si deve ricercare nella immobilità quasi totale di Lojacono e Nicolé. Da diverse domeniche la squadra gioca esclusivamente in funzione di questi due atleti, senza effettuare improvvise fiondate in profondità onde evitare la frattura del centro campo. I grigi hanno perso cosi il ritmo, si sono assuefatti ad un gioco di finezze che non giova certo alla squadra. La condizione atletica si è spenta da sola ed i risultati negativi lo confermano. Ancora Ponti sulla "rosea" scrive che i palloni a lunga; gittata scagliati dai terzini "erano predestinati a spegnersi o a inaridirsi lungo la strada e più che per una valida, e autorevole difesa granata per una costituzionale tendenza degli stessi alessandrini ad un gioco eccessivamente dispendioso, monotono, improduttivo". Più che le parole dunque contano i fatti e questi danno torto a Szekely che non vuole arrischiare, perdendo ugualmente, facendo scendere in campo formazioni che hanno già in partenza il piede di piombo a causa di alcuni uomini che forzatamente devono addormentare il gioco per evitare di "bruciarsi" prima ancora che finisca la prima frazione di gioco Ripetiamo quindi che difetta notevolmente la condizione atletica che a nostro modesto avviso pare trascurata. Non si spiegherebbe altrimenti il fatto che quando la squadra era in svantaggio, nella ripresa, di una rete, giocasse racchiusa in difesa invece di proiettarsi in avanti per cercare di riagguantare il pareggio. La Reggiana di domenica come abbiamo visto non era affatto tabù, non era un mostro di gioco e di perfezione atletico - agonistica. Nonostante ciò i mandrogni sono usciti dal campo battuti e senza giustificazione alcuna. La salvezza continuando sulla stessa strada, con il trascorrere delle giornate, appare sempre più come un miraggio. Szekely continua ad affermare che la Alessandria si salverà: ere-1 deremmo di più alle sue parole se l'undici locale sapesse fornire esibizioni più decenti,1 esibizioni di carattere e non di mollezza e di rinuncia. Lai soluzione rimane una sola: sveltire il gioco, togliere i pezzi che ne rallentano la manovra a tutto vantaggio degli: avversari. Vorremmo sbagliarci, ma continuando sullo stesso metro 1 tifosi locali dovranno ingoiare altre pillole ama re. Perdendo contro avversarie dirette che a loro volta non brillano di pura classe, è difficile pensare alla salvezza. Più che le parole contano i fatti e questi ultimi sono sinora negativi sotto tutti i punti di vista. Domenica sarà di scena al Moccagatta, il Messina, che è riuscito ad imbrigliare il gioco del Savona, squadra quest'ultima che sta attraversando un magnifico momento. L'avversario è dei più ostici indipendentemente dalla posizione attuale di classifica. L'imperativo d'obbligo è di vincere e forse si vincerà. Ciò tuttavia non sarà di grande sollievo per la squadra se poi alla ripresa delle ostilità si perderà a Varese e nelle successive trasferte. Per evitare la C è necessario fare punti fuori dalle mura casalinghe: è questa la sola condizione per raggiungere le squadre interessate alla lotta per la salvezza e che ci precedono già di ben cinque lunghezze. Rimangono ancora da disputare 12 partite: sei in casa e altrettante fuori. La quota salvezza è stata fissata in 35 punti: i grigi pertanto dovranno vincere tutti gli incontri casalinghi (12 punti che sommati ai 18 permetterebbero di giungere a trenta punti) e conquistare nelle sei rimanenti partite cinque punti. Sulla carta il traguardo è possibile: resta da vedere in pratica se si potrà attuarle considerato che vincere tutte le partite in programma a! Moccagatta non è impresa facile. Condizione indispensabile per attuare in pieno il ruolino di marcia è la maggiore con sistenza atletica della squadra. A questa dovrà essere aggiunta una maggiore vivacizzazione delle trame, un ritmo più sostenuto. Le speranze dell'Alessandro sono riposte pertanto nelle mani del tecnico il quale come abbiamo detto sta percorrendo una stra da sbagliata. Nei momento attuale occorre avere molto coraggio, coraggio che sinora pare abbia fatto difetto, con i risultati che tutti conoscono. L’unico m odo che non doveva. La sconfitta subita a Reggio Emilia ha messo sul tavolo nuovamente tutte le apprensioni aperte già da tempo in quella grama vita che è ormai il campionato dei grigi. Ogni domenica si riapre la falla e la domenica seguente si corre a tamponarla alla me no peggio sperando poi l’impossibile. Ora se la settimana scorsa c ’era il conforto di un paragone con il torneo precedente, adesso, questo più non esiste e non si sa proprio come si possa pensare alla salvezza a meno di un miracolo. Un miracolo che tradotto in parole dure significa che i grigi a partire dalla prossima partita con il Messina dovranno per amore o per forza inanellare una sequenza di risultati paragonabili a quelli di una squadra in lotta per il primato della classifica. Come ci si possa fidare di tanto o meglio ancora come si possa sperare in tanto noi non lo sappiamo. Abbiamo giostrato lungamente con le parole non affondando m ai il bisturi nella piaga vera e propria dell’Alessandria ma oggi viene proprio da dire, vagliando quanto è successo a Reggio, che se i risultati non vengono essi sono dovuti alla pochezza dei giocatori in campo. Non stiamo tanto a discutere. Si ha un bel dire che si tratta di sfortuna. Si ha un bel dire — e lo dicono anche gli stessi giocatori — che si gioca bene, si fa tutto bene. Quando si perde, e quando si perde come si è perso, non ci sono scusanti di sorta. Per conto nostro sussiste una frattura totale tra quello che è il gioco che si dovrebbe praticare per assaltare un avversario e quello che invece viene sciorinato dall'Alessandria. Noi, tanto per dire, non discutiamo minimamente la validità tecnica di uomini come Nicolò o Lojacono. Come potremmo farlo? Ma l'Alessandria, i grigi non possono ricorrere in questo momento a certe leziosità che impegolano la manovra in continui cincischiamenti permettendo anche all'avversario più sprovveduto di correre ai ripari nelle proprie retrovie. L'Alessandria parte sempre bene da ¡ontano con il suo gioco c poi quando giunge nella tre quarti avversaria anziché aumentare le "marcie" ed azionare l'acceleratore, finisce di frizionare e frenare fino al punto di trovarsi davanti ad una vera e propria barriera. E’ la storia successa a Reggio Emilia ed è un po’ la storia di questo campionato. Prima c’era una scusa di\| comodo: il portiere. Adesso il portiere para, eppure i risultati, anche quando sono facili come quello di domenica scorsa, non si riescono ad agguantare. L’abbiamo detto: non vogliamo discutere gli uomini, i giocatori. E’ un fatto però che in questa maniera si finisce d ritto in serie C e quando questo sarà successo se i giocatori saranno riusciti a salvare la loro dirittura tecnica se ne andranno per altri lidi e noi, gli alessandrini cioè, resteremo tutti quanti a vederci un campionato demoralizzante. Forse ci si stupirà per questa nostra impennata, ma quando ci vuole, ci vuole. Pensandoci bene potrebbe anche essere produttiva per tutti, cioè per la stessa Alessandria c per gli stessi giocatori. Alla fin fine una salvezza tornerebbe utile a tutti quanti. Di Reggio abbiamo già detto abbastanza. Cosa potremo dire di più se non quanto è già stato scritto dai quotidiani del lunedi? E’ mancato Oldani ed ha È localo in sua vece Gorrino. Ebbene si spera soltanto che rientri non soltanto Oldani ma anche Pasquina e che Ferretti, finalmente, possa ritornare in campo. Chissà, con questi uomini potrebbe andare meglio. (Il Piccolo - Il Gattopardo) Una sconfitta che condanna alla Serie C? I PIEMONTESI PERDONO (1-2) SUL CAMPO DI REGGIO EMILIA La salvezza è a quota 35-1 grigi, a dodici giornate dal termine del torneo, hanno 18 punti - Per restare in serie B dovrebbero vincere le sei partite in casa e ottenere almeno cinque punti in trasferta - Un rigore negato all'Alessandria L'Alessandria in Serie C? Dopo la sconfitta di ieri a Reggio Emilia (1-2), ai grigi sono rimaste ben poche speranze di sfuggire alla retrocessione. La salvezza quest'anno dovrebbe essere a 35 punti, su questo quasi tutti sono d'accordo; e la squadra di Szekely a 12 giornate dal termine del campionato ha soltanto 18 punti. Significa, in pratica, che per restare in Serie e l'Alessandria dovrebbe vincere tutte e sei le restanti partite sul proprio campo e conquistare 5 punti fuori casa. Dovrebbe, insomma, diventare dall'oggi al domani una squadra « tipo promozione », capace di rispettare quasi in pieno la media inglese. Ala è ancora possibile? Da quanto si è visto ieri a Reggio, pare proprio dì no. Il trainer Szekely continua a sostenere che l'Alessandria può riuscire nell'impresa: «La lotta è ancora aperta — dice —, soltanto fra un paio di mesi la classifica in coda sarà ben delineata. La sconfitta contro gli emiliani è grave, ma non è decisiva. Lo scorso anno sono riuscito a portare i grigi alla salvezza, sono convinto che ci riuscirò ancora. Ho fiducia nei miei giocatori... ». Pare che siano proprio i giocatori, però, a non aver più molta fiducia in se stessi: e ieri lo hanno dimostrato. L'Alessandria ha subito un goal dopo soli 6 minuti di gioco, ha rimontato, ma quando la Reggiana ha segnato ancora i grigi non hanno più trovato la forza (morale o fìsica?) di reagire. Alla fine mancava ancora quasi mezz'ora, gli emiliani non davano l'impressione di essere in giornata di vena: in difesa, in particolare, sembrava facessero a gara a chi sbagliava di più. Se la squadra di Szekely avesse attaccato a fondo, forse sarebbe riuscita a riportarsi in parità. Invece l'Alessandria nel finale si è tenuta in difesa (ma cosa difendeva, ormai?) ed è stata proprio la Reggiana a sfiorare ancora il goal, Può anche darsi che si tratti soprattutto di stanchezza: Lojacono nel finale è crollato, i collegamenti sono mancati e la frattura a centro campo è stata evidente; ed il sudamericano non è stato l'unico a non rendere più com'è nelle sue possibilità. Szekely ha ancora fiducia, il « commissario » Sacco anche, ma forse sono rimasti davvero i soli. Qualcuno, fra i dirigenti, pensa già alla «smobilitazione»: lo scorso anno il Varese nelle ultime giornate del torneo innestò in squadra parecchi giovani, preparò una formazione capace di risalire subito in Serie A; e qualcuno vorrebbe appunto che Szekely facesse lo stesso, che rinunciasse all'« impossibile » lotta per non retrocedere in Serie C e pensasse fin d'ora al prossimo campionato. Difficilmente, però, il tecnico magiaro farà una cosa simile: Szekely non si arrende mai, vuol ripetere il « miracolo » compiuto la scorsa stagione, è convinto di riuscirci. Questa volta, però, le difficoltà sono maggiori. Difficoltà che la partita di ieri ha messo in linea nel modo più evidente: l'innesto di David non è bastato a rendere sicura la difesa (una difesa che in 26 partite ha subito 38 reti...) ; a centro campo Lojacono non riesce più a tenere i 90 minuti; all'attacco, infine, Nicole è ancora lontano dalla forma dei giorni migliori, Gorino e Ragonesi non riescono quasi mai a farsi luce (e Gualtieri è troppo solo...). Ieri la Alessandria era incompleta, è vero: ma questa non è una giustificazione, è soltanto una piccola attenuante. Un'altra attenuante per la prova di ieri, secondo i grigi, sarebbe un rigore negato dall'arbitro al 19' della ripresa, quando le due squadre si trovavano sull'1-1. su un rinvio di Giorgi, la palla è rimbalzata in piena area sul braccio di Strucchi. Il signor Toselli ha fatto cenno di proseguire, giudicando il fallo involontario. E infatti è sembrato che sia stato il pallone a colpire il braccio, e non viceversa. L'attenuante « vera » è invece da ricercare nell'infortunio occorso al terzino Colautti al 17' del primo tempo: una forte contusione al ginocchio che gli ha impedito di contrastare efficacemente Crippa. La Reggiana, nelle cui file ha fatto il suo esordio stagionale fra 1 pali il trentaseienne Galbiati (portiere di riserva e... allenatore della De Martino) si è portata in vantaggio dopo soli 6 minuti di gioco: Mazzanti colpisce il palo riprendendo un rinvio di testa di Rossi, il pallone perviene a Volpato che segna a portiere fuori causa. I grigi hanno conquistato il pareggio a 5 minuti dal termine: punizione dì Lojacono, testa di Gualtieri e rete. Un'Alessandria discreta: ma il peggio doveva ancora venire. Al 20' della ripresa, subito dopo il rigore « negato » ai grigi, la Reggiana si è portata di nuovo in vantaggio: traversone di Mazzanti e rete di Crippa da pochi passi. Ci si attendeva la riscossa dei grigi, invece è stata ancora la squadra emiliana a sfiorare il goal al 35' con Corradi, al 40' con David (quasi un autogoal) e al 43' con Volpato. (La Stampa - Ed. Sport - Maurizio Caravella) Risultati: Arezzo - Padova 2-2 Catania - Livorno 2-1 Catanzaro - Novara 2-0 Palermo - Modena 2-2 Pisa-Potenza 1-1 Reggina - Genoa 0-0 Sampdoria-Salernitana 1-0 Savona - Messina 0-0 Varese - Verona 3-1 CLASSIFICA: Varese, Sampdoria p.36; Potenza, Catanzaro 30; Palermo, Messina, Modena 28; Reggina, Reggiana 27; Livorno 26; Novara, Padova 25; Catania 24; Genoa, Savona, Verona 23; Pisa, Salernitana 22; Arezzo 19; Alessandria 18 Marcatori: 13 reti: Bui (Calanzaro); 12 reti: Francesconi (Sampdoria); 11 reti: Salvi (Sampdoria) e Gilardoni (Savona); 10 reti: Prati (Savona); 9 reti: Baisi (Catania), Vitali (Catanzaro), Bercellino (Palermo), Rigolfo (Reggina), Leonardi (Varese); 7 reti: Pasquina (Alessandria), Ferrari (Arezzo), Merigot (Modena), Carminati e Bigon (Padova), Fogar (Reggiana) e Renna (Varese). Il punto sul campionato La situazione Nessuna variazione in vetta alla classifica della serie B: Sampdoria e Varese si sono affermati sui rispettivi avversari (Salernitana e Verona) e procedono appaiati al comando con 36 punti. Potenza e Catanzaro, gli Immediati inseguitori, sono staccati di sei punti. Il Genoa, continuando la sua marcia positiva, ha conquistato un prezioso pareggio sul campo della Reggina, l'Alessandria, invece, è tornata ad occupare l'ultimo posto della graduatoria. I grigi, infatti, sono stati superati dalla Reggiana, mentre l'Arezzo ha pareggiato con il Padova. Note poco liete anche per l'altra formazione piemontese del torneo, il Novara, sconfitto a Catanzaro. Infine, il Savona non è riuscito questa volta ad affermarsi davanti al proprio pubblico: la difesa del Messina ha imposto un deludente 0-0 (La Stampa)