Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1966/1967
Serie B
09-04-1967 - Giornata: 28 - Varese - Franco Ossola


Varese FC - Alessandria US 1 - 0 (0 - 0)
RETI: 53. aut. Ragonesi R.[A]

Alessandria US Bertoni Luciano, Trinchero Giuseppe, Rossi Alberto, Gori Carlo, Dalle Vedove Giampiero, Ramusani Giorgio, Oldani (II) Tullio, Magistrelli Luciano, Gualtieri Ulisse, Pasquina Mario, Ragonesi Renzo A disp.:(P) Patregnani Edo All.: Szekely László

Formazione avversaria
VARESE FC: Da Pozzo, Sogliano, Maroso, Dellagiovanna, Cresci, Gasperi, Leonardi, Cucchi, Anastasi, Gioia, Renna. A disp.: Crespan All.: Arcari Bruno

Arbitro: Pontini Dionisio (Ferrara)
Note
Ammoniti: 38’ Sogliano [V], 49’ Gioia [V], 60’ Gori [A], 76’ Renna [V]. Angoli: 7-4. Spettatori: 1.300 circa (937 paganti 937, incasso L. 1.563.600 Sorteggio antidoping negativo. Pioggia insistente, terreno in pessime condizioni pressoché trasformato in un unico pantano Inizio gara ore 15.30.

Commento
Si affievoliscono le speranze di rimanere nella serie B LA CONDUZIONE TECNICO - TATTICA CONDANNA L'ALESSANDRIA ANCHE SE MATEMATICAMENTE LA SALVEZZA E’ POSSIBILE — I GRIGI IN DIECI PARTITE DOVREBBERO CONQUISTARE QUINDICI PUNTI Domenica prossima sapremo, definitivamente, se il tenue filo della salvezza è rimasto intatto dopo la sconfitta di Varese. Solo più dieci giornate ci separano ormai dalia fine del campionato; il tempo dunque stringe. Alle parole devono ora seguire i fatti, L’Alessandria ha 19 punti deve disputare cinque partite in casa e altrettante in trasferta. La salvezza è raggiungibile a quota 34-35 il che significa che sui venti punti disponibili i grigi sulla difensiva sperando nel... cielo. Le cose sono andate diversamente. Non è il caso di fare il processo a Ragonesi, responsabile, contro volontà, della deviazione che ha sorpreso il bravo Bertoni. Se un processo si potrebbe imbastire questo vedrebbe sul banco degli imputali Szekely il quale non ha saputo ” legare ” e dare un gioco ai vari reparti. Come avevamo avuto modo di evidenziare recentemente, all’Alessandria manca conquistarne almeno quindici. In parole povere, vincere tutte le partite al ’’Moccagatta” e racimolare non meno di cinque punti in trasferta. Un traguardo veramente ambizioso, quasi impossibile, se si pone al vaglio della critica la squadra attuale che, non ostante le promesse di Szekely, continua a deludere. A Varese, c’è stato un pizzico di sfortuna, m a quante volte gli attaccanti si sono portati in zona tiro? Le cronache dicono pochissime volte il che significa che si è giocato sulla difensiva sperando nel... cielo. Le cose sono andate diversamente. Non è il caso di fare il processo a Ragonesi, responsabile, contro volontà, della deviazione che ha sorpreso il bravo Bertoni. Se un processo si potrebbe imbastire questo vedrebbe sul banco degli imputali Szekely il quale non ha saputo ”legare” e dare un gioco ai vari reparti. Come avevamo avuto modo di evìdenziare recentemente, all’Alessandria manca una seria preparazione atletica. Questo nostro asserto trovato una diretta conferma in quanto ha scritto proprio lunedì sulla « Gazzetta dello Sport », Angelo Tonti. Concludendo il servizio sulla partita Varese Alessandria, Ponti afferma: « E l’orgogliosa Alessandria, rischiando il peggio (quanti calcioni a vanvera, in talune fasi di autentica rissa di scontri spaccacaviglie) andò allo sbaraglio trascinando penosamente al piede la palla di piombo di una modesta statura e di una conduzione tecnico-tattica sicuramente sballata ». Mancando la condizione atletica — e che essa difettasse si era visto a Reggio Emilia — è praticamente impossibile imbastire una gara difensiva e offensiva e tanto meno cercare la conclusione. Szekely dunque non è riuscito ad operare il miracolo che lo scorso anno Io aveva trasformato in un mago. Saremmo veramente: felici se i fatti potessero' smentirci. La realtà, allo stato attuale è amara. Il tecnico ribadendo la sua incondizionata fiducia nella salvezza non fa che alimentare le illusioni degli sportivi sempre pronti a portare il loro contributo alla squadra e quelle degli atleti. Matematicamente, come abbiamo visto, la salvezza è a portata di mano, ma per raggiungerla l’undici mandrogno deve perfezionare una condizione atletica che oggi difetta maggiormente rispetto al periodo in cui la conduzione era affidata a Puricelli. Szekely ha deluso non solo noi, in quanto pur essendo un ottimo preparatore atletico non è ancora riuscito a far sì che gli uomini prescelti siano in grado di reggere il ritmo del novanta minuti di gara. La squadra nel finale di Varese ha profuso orgogliosamente ogni energia ma confusamente, senza costrutto. Contro il Livorno sapremo dunque fino a che punto le speranze sbandierate da Szekely hanno una solida consistenza. Un pareggio contro gli amaranto chiuderebbe definitivamente il capitolo salvezza: la vittoria alimenterebbe unicamente la speranza in quanto solo conquistando punti fuori dal ’’Moccagatta” si riuscirà ad inserirsi nel gruppo delle pericolanti. Gli sportivi pure domenica saranno presenti, speriamo numerosi, alla partita. Qualora però la dea bendala non fosse dalla parte dei grigi ci pare onesto non insistere più sul capitolo salvezza. La serie C non è un disonore, anche se tutti gli alessandrini si augurano che ciò non avvenga. (Il Piccolo - Il Gattopardo) L'ALESSANDRIA SCONFITTA A VARESE PER UN'AUTORETE DI RAGONESI: 0-1 All'8' della ripresa - Il «capitano» dei grigi ha deviato in porta un calcio di punizione di Renna - Il terreno di gioco era pesante e fangoso: perché l'allenatore Szekely non ha schierato Lojacono, che era l'uomo più adatto? La sorte ha forse deciso il passaggio dell'Alessandria in serie C. Non si può giungere ad una conclusione diversa da questa, dopo aver visto la squadra grigia perdere a Varese (0-1), per una disgraziatissima e banale autorete, una partita che avrebbe potuto benissimo pareggiare. Intendiamoci, una sconfitta sul campo dei biancorossi lombardi, che condividono con la Sampdoria il primato in classifica e la quasi assoluta sicurezza del ritorno in serie A, rientrava senz'altro nel bilancio di una compagine come l'Alessandria, relegata all'ultimo posto della classifica. Le circostanze, però, si erano in un primo tempo dimostrate favorevoli per annullare il vantaggio di classe del Varese e per consentire alla squadra meno dotata di cavarsela, portando via un pareggio che, appunto perché ottenuto sul campo della capolista, avrebbe avuto importanza doppia, sia per il morale dei grigi, sia. per propiziare il miracolo in cui spera l'allenatore Szekely. Per circostanze intendiamo soprattutto il maltempo. Pioveva da sabato sera, senza un attimo di sosta. Il terreno era un acquitrino. In qualche zona v'era fango e basta, in qualche altra sotto l'apparenza dell'erba v'era in realtà l'acqua che correva a rivoli. Qua e là qualche zolla più solida permetteva tuttavia un approssimativo rimbalzo della palla, tanto da consentire all'esordiente arbitro ferrarese Pontini di non rinviare - come sarebbe stato più logico - la gara. Su un campo del genere qualsiasi possibilità di manovra era impossibile, e la teorica superiorità tecnica del Varese diventava inutile, consentendo all'Alessandria di giocare meglio del previsto, grazie soprattutto all'energia e alla combattività dei suoi difensori In condizioni ambientali tanto sfavorevoli, per smuovere il risultato dallo 0-0, ci sarebbe voluto uno spunto personale di un uomo di classe e di esperienza, oppure l'intervento di qualche fattore casuale. Nel Varese il solo Renna, fra gli attaccanti, sembrava in grado di adattarsi alla situazione, ma i suoi tentativi trovavano il rientrante Trinchero pronto a intervenire senza complimenti. L'Alessandria, dal canto suo, aveva lasciato negli spogliatoi - uno per infortunio e l'altro per discutibili ragioni tecniche - i due uomini più adatti a questa circostanza: Nicolè e Lojacono, gli unici che, per conformazione fisica, si sarebbero trovati meno a disagio degli altri sul pantano e che, per la loro stessa potenza atletica, sarebbero stati almeno teoricamente in grado di colpire con la necessaria forza un pallone zuppo d'acqua e di mota. L'ex juventino Nicolè fresco d'incidente, rimetterlo in squadra proprio in questa occasione sarebbe stato un grosso rischio, ma Lojacono era pronto e non avrebbe chiesto altro che di giocare... Senza un uomo di peso in prima linea, senza centrocampisti in grado di adattarsi alle necessità della partita, tralasciando le manovre ristrette per puntare su lunghi lanci in profondità. l'Alessandria si ritrovava fatalmente esposta a vedere annullata la sua indiscutibile buona volontà dal primo errore di un suo difensore o dal primo scherzo della cattiva sorte. Questo accadeva all' 8' minuto della ripresa. Un fallo di Trinchero su Renna veniva punito con un calcio diretto da una ventina di metri. Ingenuamente, nessuno dei grigi rimaneva vicino alla, palla mentre il portiere Bertoni organizzava la barriera e Renna batteva la punizione di sorpresa: il pallone lento e centrale, quasi rasoterra, sarebbe finito senz'altro fra le braccia di Bertoni se non avesse incontrato sulla traiettoria la punta di una scarpa del «capitano» Ragonesi che, rivolto verso la porta, era l'uomo estremo della barriera. Il pallone cambiava radicalmente direzione e mentre Bertoni si tuffava alla sua destra si infilava in rete a sinistra, i biancorossi lombardi, che ben poco avevano fatto fino a quel momento per meritarsi il successo, hanno dimostrato in seguito il loro buon diritto fallendo una clamorosa occasione con Renna, al decimo minuto e facendosi parare da Bertoni al 15' una deviazione di testa di Anastasi. Poi i grigi hanno caparbiamente dominato per mezz'ora alla ricerca del pareggio scappato loro di mano in modo tanto banale. Ma i «pesi piuma» Oldani. Gualtieri e Pasquino non riuscivano a sollevare il pallone dal fango e senza un uomo che fosse in grado di tirare a rete non potevo essere che un traguardo impossibile. (La Stampa - Ed. Sport - Gianni Pignata) La Vittoria del Varese è però ineccepibile (1-0) ALESSANDRIA KAPUT RAGONESI AUTOGOL L'Alessandria, scesa sul terreno della capolista varesina con il dichiarato scopo di strappare un punticino, è stata beffata da un'autorete di Ragonesi, vale a dire dal giocatore che aveva assunto il ruolo più rilevante nel dispositivo tattico dei grigi. Ragonesi, infatti, con il numero 11 sulla schiena, si era praticamente assestato nella propria tre quarti campo in veste di libero davanti allo stopper ed aveva svolta una notevolissima mole di lavoro, contribuendo in maniera determinante a chiudere la cerniera difensiva dei grigi, che ben pochi varchi lasciavano agli attaccanti varesini. La sorte ha voluto che, all'8° della ripresa, una punizione di Renna, destinata a finire fra le braccia di Bertoni, se non addirittura sul fondo, venisse deviata proprio ad un piede di Ragonesi, che era in barriera, e finisse nell'angolino a sinistra di Bertoni, vanamente lanciatosi in tuffo dopo essere stato colto in contropiede dalla beffarda deviazione. Questo autogol ha condannato l'Alessandria e, nel contempo, ha costituito un premio inadeguato alla squadra varesina che, malgrado il terreno infame (ha piovuto ininterrottamente per tutto l'incontro), ha tentato con insistenza di fare gioco ed ha anche saputo costruire qualche bella azione da rete, mancando poi in fase conclusiva soprattutto per gli scherzi della palla, che all'improvviso si impantanava sul piede del giocatore che stava per calciare a colpo sicuro. Insomma anche se fortunosa, la vittoria dei varesini non fa una grinza, perché gli uomini di Arcari hanno fatto tutto il possibile per giocare al calcio, mentre molti dei grigi parevano solo preoccupati di spazzar via la palla senza abbozzare il minimo tentativo di costruire. Solo dopo aver subita la rete, i piemontesi, che fino allora avevano giocato con una punta e mezza effettiva, hanno cominciato a manovrare con un certo discernimento, ma la difesa varesina non si è mai lasciata sorprendere e in ultima analisi, per Da Pozzo, è stato solo lavoro di ordinaria amministrazione. Giudicare i ventidue in campo, considerate le proibitive condizioni del terreno, è assurdo; a nostro giudizio è per tutti un titolo di merito essere riusciti a tenere tutti i 90° ad un ritmo nel complesso accettabile. L'inizio è nel complesso equilibrato e soltanto al 9° Rossi deve intervenire con decisione per salvare su Leonardi lanciato da Renna. Poi i grigi conquistano un angolo ed impegnano Da Pozzo con una punizione di Magistrelli. Il Varese (21°) avanza con un tandem Anastasi-Renna, sul cui cross Ramusani si salva in angolo, anticipando Gioia. La Manovra si ripete due minuti dopo, questa volta ad opera di Renna e Cucchi, ed ancora Ramusani precede Anastasi, calciando oltre la linea di fondo. Il Varese preme ancora ed al 25°, a conclusione di un'azione Leonardi-Renna, Gasperi indirizza a rete un tiro parabolico che sfiora la traversa. Al 27° manovra Renna-Anastasi, con un traversone rasoterra, sul quale Bertoni anticipa di un soffio Gioia. Al 30°, per un fallo di Ragonesi su Sogliano Renna calcia una punizione da fuori area, Anastasi si inalza su tutti, portiere compreso, ma il suo colpo di testa manda la palla a superare la traversa. Due minuti più tardi per fallo di Ramusani su Gioia, altra punizione di Renna, sulla quale saltano Gasperi ed Anastasi, la palla esce a filo di palo. Al 36° un angolo a favore dei varesini: sul tiro della bandierina di Leonardi, tiro con molto effetto, Bertoni libera un pugno e Ramusani ancora una volta deve salvarsi in angolo. L'Alessandria si fa viva con un contropiede Magistrelli-Oldani che frutta un angolo senza conclusioni, poi il Varese torna sotto ed al 42° su cross di Leonardi dalla sinistra, Gioia devia la palla, ma Bertoni si salva in angolo. Ripresa: al 4° il Varese fruisce di un calcio d'angolo battuto da Renna, Anastasi tira di Testa e Bertoni respinge a pugni. Riprende Cucchi il cui tiro è corretto da Anastasi e la palla viene deviata in angolo da un difensore. I varesini protestano reclamando il rigore di Gioia è ammonito. All'8° l'episodio risulutivo: fallo di Trinchero su Renna e punizione battuta cinque o sei metri fuori dall'area dello stesso Renna: il tiro rasoterra è indirizzato verso la destra di Bertoni, ma batte nel piede di Ragonesi e va ad insaccarsi esattamente dalla parte opposta. Il Varese insiste, opera alcune belle manovre in profondità: al 9° Renna dal limite manda alto di un soffio, al 13° Bertoni si salva in coraggiosa uscita su Leonardi e al 15° Gioia, a conclusione di un'azione Renna-Cucchi-Anastasi, ha la palla-gol a quattro metri dalla porta, ma se la fa soffiare dal portiere. Adesso viene fuori l'Alessandria, ma il suo forcing coraggioso non trova sbocchi e in contropiede i varesini si rivelano ancora pericolosi. 28°: punizione di Ragonesi parata da Da Pozzo. Poi una serie di falli di Trinchero su Renna, con la sola conclusione che il varesino è ammonito per proteste. Al 36° Da Pozzo esce decisamente su Gualtieri, lanciato da Oldani e si salva in angolo (il maggior pericolo per i varesini) poi al 42° un tiro di Anastasi si perde a fil di palo. La partita si chiude con una punizione dal limite di Renna, per fallo di Dalle Vedove, ben parato da Bertoni. (Tuttosport- Gian Piero Ginepro) Decide un autogol RAGONESI SBAGLIA PORTA La partita tra Varese ed Alessandria è stata giocata sotto una pioggia insistente e su un terreno ridotto ad un acquitrino, con i giocatori che hanno dovuto fare sfoggio di doti da equilibrista per mantenersi in piedi. Scivoloni e planate se ne sono contate a decine, e ne hanno tratto maggiormente profitto i difensori. Il Varese, che doveva attaccare anche perché ha uomini di maggior classe, ha dovuto subire anche le insidie del terreno, in aggiunta al fatto che ha trovato un’Alessandria grintosa che puntava decisamente al pari. L’allenatore alessandrino, subito in partenza, ha fatto indietreggiare l’ala sinistra Ragonesi, il quale si è trovato così libero da ogni marcatura. All’inizio della ripresa il Varese partiva a spron battuto. All’8’, su calcio di punizione tirato da Renna da 30 metri, la palla toccava inavvertitamente Ragonesi, spiazzava Bertoni e andava ad infilarsi in rete. E’ stato, questo, il gol della vittoria (Corriere dello Sport). RISULTATI: Arezzo - Pisa 1-0 Genoa - Catanzaro 4-0 Livorno - Modena 0-0 Sampdoria - Messina Novara - Padova 2-0 Potenza - Verona 1-1 Reggiana - Catania 0-0 Savona - Palermo 1-1 Salernitana - Reggina 1-0 CLASSIFICA: Varese, Sampdoria p.39; Catanzaro, Potenza, Modena 31; Palermo, Reggiana 30; Messina 29; Reggina, Novara, Livorno 28; Genoa 27; Padova, Catania 26; Savona, Salernitana 25; Verona 24; Pisa 23; Arezzo 21 Alessandria 19. MARCATORI: 13 gol: Bui (Catanzaro), Francesconi (Sampdoria). 12 gol: Gilardoni (Savona) 11 gol: Salvi (Sampdoria). Prati (Savona). 10 gol: Vitali (Catanzaro). 9 gol: Bercellino (Palermo), Rigotto (Reggina) Il punto sul campionato La Samp, con un brillante 3-1 sul terreno del Messina che fino a ieri era imbattuto in casa, ed il Varese, vincitore di misura sull'Alessandria (1-0), hanno portato a otto i punti di vantaggio sugli inseguitori, il che significa che la loro promozione in A può ritenersi ormai quasi sicura. Alle spalle della coppia di testa tre squadre a pari punti: Catanzaro, Potenza e Modena. Il Novara ed il Genoa vittoriosi entrambi hanno ancora migliorato la loro posizione, utile anche II pari del Savona contro il Palermo, anche se il pericolo per I savonesi è sempre serio. Nel settore più arretrato grave, seppure in parte prevista, la sconfitta dell'Alessandria a Varese, tanto più che l'Arezzo e la Salernitana, altre squadre dell'ultimo gruppo, hanno vinto. La situazione in questa zona non è tuttavia ancora definita. Le retrocessioni, come è noto, sono 4. (La Stampa)