Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1966/1967
Serie B
21-05-1967 - Giornata: 34 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Potenza SC 2 - 0 (1 - 0)
RETI: 13. rig. Lojacono F.[A], 73. Pasquina M.[A]

Alessandria US Moriggi Avelino, Colautti Mario, Trinchero Giuseppe, Gori Carlo, Legnaro (I) Gaetano, Pinato Franco, Gualtieri Ulisse, Lojacono Francisco Ramon, Pasquina Mario, Magistrelli Luciano, Ragonesi Renzo All.: Szekely László

Formazione avversaria
POTENZA SC: Di Vincenzo, Ciardi, Marcolini, Agroppi, Nesti, Spanò, Veneranda, Carrera, Cianfrone, Cairoli, Rosito. All.: Mancinelli Alfredo

Arbitro: Michelotti Alberto (Parma)
Note
Spettatori: 3.000 di cui 888 paganti per un incasso di lire 833.000. Angoli: 2-4 Terreno buono, sole caldo Inizio gara ore 16.00

Commento
LE FATALI DISTRAZIONI DI VERONA E GENOA I quattro punti perduti in quelle partite pesano enormemente sull’attuale classifica — Gli errori di una precaria preparazione tecnico - atletica Osservando la classifica della B, a quattro giornate dalla conclusione, c’è proprio da mordersi nelle unghie. All’Alessandria sarebbero bastati quattro punti in più, per lottare ad armi pari onde evitare la retrocessione e l’incognita del campionato di serie C. Le partite chiave che hanno determinato il tracollo dei grigi sono state quelle con il Verona e il Genoa. Szekely contro gli scaligeri, più che contro i rossoblu, commise una serie di errori che ancora oggi gridano vendetta. Dopo quella partita un gruppo di tifosi non esitò a telefonarci in redazione per solidarizzare con i giocatori e condannare l’allenatore. La gara stupidamente perduta con il Genoa quando l’Alessandria, che a un quarto d’ora dalla fine conduceva per due reti a zero, è ricordo recente. In quest’ultima occasione l'undici cedette di schianto, denunciando quella scarsa preparazione atletica, quella mancanza di ordine che un collega aveva denunciato, poco tempo prima a conclusione della partita perduta con il Varese. Szckely sostiene ora che durante la sua gestione la squadra ha realizzato un punto per partita — 17 e che se anche gli altri colleghi che lo precedettero avessero fatto altrettanto la salvezza sarebbe ora a portata di mano. Il discorso è logico fino ad un certo punto perchè se non andiamo errati, il tecnico ha continuato a sostenere che l’Alessandria non sarebbe retrocessa. Accettando l’incarico non parlò della media di un punto per partita, ma unicamente di salvezza. Con questo non vogliamo sostenere che l’allenatore è il solo responsabile di quanto accaduto. Da queste colonne, ogni mercoledì, abbiamo elencato le responsabilità di ognuno, senza purtroppo essere ascoltati. Abbiamo pure, ripetutamente, detto che la preparazione tecnico tattica lasciava alquanto a desiderare, ma senza ottenere alcuna soddisfazione, Diremo di più. Si sono schierati in ruoli impossibili giocatori che in precedenza avevano deluso. Il motto, ognuno al suo posto, non sempre è stato rispettato. Contro il Potenza, un avversario che non si è eccessivamente dannato l’anima ,i grigi hanno sudato parecchio per consolidare il vantaggio dopo che Lojacono aveva messo a segno la prima rete su rigore. Le azioni degli avanti locali si concludevano invariabilmente al limite dell’area di rigore. Il solo a tentare il tiro era Lojacono. Questo handicap, l’Alessandria se lo trascina dall’inizio del campionato perchè, purtroppo, si continua più a badare alla difesa che all’attacco. Pur vincendo per uno a zero e con un piede in C, abbiamo contato ben otto alessandrini in area di rigore davanti a Moriggi. L’attacco rimane dunque il punto dolente di tutta la squadra. Analizzando le prestazioni dei singoli, un elogio merita il giovane Meriggi che ha fornito una prestazione veramente maiuscola. L’estremo difensore, con spettacolosi interventi, ha impedito agli avversari di andare a segno e, in più di una occasione Colautti invece continua a denunciare uno sfasamento atletico veramente notevole. Buone le prove di Legnaro e di Pinato i quali chiamati a sostituire Dalle Vedove e il ’’senatore” Ramusani si sono ben comportati. Pasquina dal canto suo ha deluso ancora una volta nonostante sia riuscito ugualmente ad andare a segno per l’ottava volta durante questo campionato. Gli altri, ad eccezione di Lojacono, che sui terreni asciutti sa bene come districarsi, si sono comportati senza infamia e senza lode. L’Alessandria affronta ora due consecutive trasferte: a Padova e a Salerno. La prima partita, in particolare, si presenta come la più insidiosa. Gli sportivi si augurano che la squadra sappia fornire prove discrete, prove che servano a fare meno amara la pillola della retrocessione (Il Piccolo - Il Gattopardo) L'ALESSANDRIA SUPERA IL POTENZA MA IL FUTURO E' SEMPRE PIU' DIFFICILE La società piemontese, ormai condannata alla retrocessione, è in grave crisi finanziaria - Contrasti tra dirigenti ed allenatori L'Alessandria ha vinto, ha battuto con una certa sicurezza 11 Potenza conquistando due punti che ben difficilmente potranno esserle utili per salvarsi da una retrocessione che soltanto matematicamente non è ancora decretata. I grigi hanno giocato con ordine, facilitati forse dalla concessione di un rigore ineccepibile dopo solo tredici minuti di gioco, messo a segno da Lojacono, e la rete realizzata da Pasquina al 28' della ripresa ha arrotondato il punteggio dando il giusto rilievo alla loro effettiva superiorità. La partita è tutta riassunta in queste brevi note, ma la situazione della squadra piemontese che si appresta a retrocedere in serie C offre mille motivi di cronaca. Proprio in vista della partita di ieri era sorta durante la settimana una violenta polemica, una delle tante che hanno gravato sulla vita della società in questi ultimi travagliati mesi. I dirigenti, ormai decisi a smobilitare, volevano imporre all'allenatore il lancio in prima squadra di tutti i giovani disponibili. A parte la considerazione che un «lancio » in queste condizioni possa essere considerato come tale, rincalzi di valore l'Alessandria non ne ha, e quelli che si volevano imporre erano ragazzi della medesima età dei titolar:, evidentemente meno dotati. In breve. Szekely. l'allenatore, si opponeva ed e stato allontanato immediatamente dal campo. Questo avveniva alla vigilia di una partita amichevole in cui veniva schierata la formazione voluta dai dirigenti, che regolarmente naufragava. Szekely veniva richiamato in funzione e la formazione di quest'oggi contemperava le esigenze del dirigenti, con due ragazzi (Legnerò e Pinato) inseriti in difesa, e quelle del buon nome della società. I] risultato dava ragione a Szekely, e in fondo premiava i giocatori che sembrano gli unici rimasti a credere se non nella salvezza, almeno nella possibilità di chiudere il campionato evitando brutte figure. L'impegno dei giocatori va sottolineato, poiché bisogna tener presente che da parecchi mesi essi ricevono soltanto metà dello stipendio e nessun premio, nemmeno per le vittorie. Era la politica del pugno di ferro instaurata all'epoca del secondo allenatore, Cappelli, e che non è più mutata malgrado di punti ne siano venuti parecchi da allora. Dice Szekely: « Con quest'ultima vittoria sono diciassette punti in diciassette partite giocate sotto la mia guida. E' la media salvezza, ma una media che bisognava rispettare dall'inizio del campionato ». Quando l'allenatore magiaro era tornato fra i grigi dopo Puricelli e Cappelli l'Alessandria aveva nove punti, realizzati in quindici giornate. Il pensiero è rivolto alla prossima stagione e forse non è un male preoccuparsi per tempo. L'impostazione data dai responsabili non sembra però esatta. Si parla di vendere tutti 1 migliori per realizzare una cifra discreta, non per reinvestirla ma per sanare una parte del gravoso passivo. Colautti dovrebbe andare a Bologna, il Torino riscatterà la lista di Gualtieri, Dalle Vedove sarà ceduto forse alla Fiorentina. E poi si cercheranno acquirenti per tutti gli altri, per i vari Rossi, Trincherò. Gori, Pasquina, Qualcuno fra i dirigenti forse ha l'impressione che il campionato di serie C sia molto più facile di quello superiore, mentre in realtà nasconde molte insidie perlomeno per una società che punti a risalire al più presto. L'Alessandria è già trasformata in società per azioni; i dirigenti sono molti, da Montini, ad Armano, a Garavelli, a Borasio, a Boidi, a Cassinelli. a Venturino, ma il finanziamento dipende esclusivamente dall'ing. Sacco, l'attuale presidente. E' difficile sostenersi soltanto sul mecenatismo e l'Alessandria sta perdendo l'unica altra fonte di entrate, quella data dal pubblico che si allontana sempre più man mano che la squadra va male. Discendere la china è molto facile, ed è già difficile arrestarsi su questa strada, ancor prima di pensare a risalire. Il curriculum dei grigi nel dopoguerra è di cinque campionati in serie A, quattordici in B, e tre soltanto in C, ma furono tre anni consecutivi tanti quanti ne occorsero dal 1950 al '53 per ritornare in B. (La Stampa - Ed. Sport - Giorgio Viglino) Risultati: Arezzo - Reggina 1-0 Catania - Pisa 2-0 Catanzaro - Sampdoria 0-0 Genoa - Padova 0-0 Livorno - Savona 1-0 Messina - Novara 2-0 Reggiana - Palermo 1-0 Salernitana - Varese 0-2 Verona - Modena 2-0 CLASSIFICA: Sampdoria p.48; Varese 47; Reggiana 39; Catanzaro 38; Modena 37; Catania 36; Potenza, Genoa, Messina 34; Padova 33; Verona 32; Novara, Palermo, Livorno, Savona 31; Arezzo, Pisa 30; Alessandria 26; Salernitana 25 Il punto sul campionato La Sampdoria di Bernardini ha raggiunto la sicurezza-matematica della promozione. Il Varese deve invece ancora attendere anche se il traguardo della serie A non può più sfuggirgli: il fatto è che pur avendo vinto a Salerno, condannando praticamente la Salernitana alla retrocessione, non è riuscito a distanziare oltre gli otto punti la Reggiana, vincitrice del Palermo. E vai la pena di segnalare il magnifico girone di ritorno della squadra emiliana, imbattuta da nove giornate. In coda lotta sempre drammatica: anche l’Alessandria dimostra di non essere ancora doma e batte il Potenza. Contro un Pisa che cade a Catania c'è un Arezzo che conquista i due punti con la Reggina; contro un Novara che non ce la fa a Messina c'è un Verona che supera in modo chiaro il Modena; e c'è il Livorno che batte il Savona e lo rimette nei guai. Genoa e Padova, nel segno di una raggiungibile tranquillità si sono divise la posta. Ancora quattro giornate di fuoco per undici squadre che non vogliono cadere in serie C. (Il Piccolo) La Sampdoria è promossa in serie A, e domenica prossima sarà sufficiente al Varese un solo punto per avere l'analoga certezza. In coda la Salernitana è tagliata fuori dalla lotta, mentre l'Alessandria può ancora sperare In uno spareggio per recuperare I cinque punti che la dividono dalla quintultima. La lotta rimane aperta per le altre due posizioni fra Arezzo e Pisa a quota trenta e Palermo, Savona, Novara e Livorno a quota trentuno. Un buon passo avanti lo ha fatto il Verona, mentre Reggina e Padova dovrebbero essere quasi in salvo. (La Stampa)