Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1962/1963
Serie B
23-09-1962 - Giornata: 2 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Sambenedettese US 2 - 1 (0 - 0)
RETI: 87. Cantone B.[A], 89. Vanara E.[A] 84. Raimondi [Sa]

Alessandria US Nobili Natale, Melideo Rocco, Bassi Giampiero, Migliavacca Giancarlo, Tenente Sergio, Schiavoni Antonio, Vanara Elio, Cantone Bruno, Gambarini Mario, Salvemini Gaetano, Vitali Alessandro All.: Rava Pietro

Formazione avversaria
SAMBENEDETTESE US: Amati, Garbuglia, Ruffinoni, Nicchi, Capucci, Buratti, Raimondi, Macor, Magheri, Beni, Merlo. All.: Petagna Francesco.

Arbitro: Bernardis Mario (Trieste)
Note
Inizio gara ore 15.30

Commento
Alessandria 2 – Samb 1 (0-0) 6 MINUTI TRE RETI! L’Alessandria ha strappato la vittoria alla Sambenedettese proprio negli ultimi tre minuti, quando già alcuni tifosi stavano abbandonando lo stadio certi del successo degli avversari. Costoro infatti erano andati in vantaggio al 39’ della ripresa con Raimondi il quale, sfuggito alla stretta sorveglianza di Bassi sorprendeva Nobili con un tiro fulmineo all’incrocio dei pali. Esultanza tra i rossoblu, ma la loro gioia è stata di breve durata: al 42’ Cantone, su passaggio di Salvemini, pareggiava le sorti. Un tiro di Vitali veniva respinto corto da amati: il pallone era ripreso da Salvemini che lo crossava a Cantone, pronto ad infilarlo in rete. Le emozioni della giornata non erano ancora finite: al 44’ infatti Vanara - rientrato in squadra all’ultimo momento per sostituire Oldani colpito da un provvedimento disciplinare del Comando militare di Bologna presso cui presta servizio - su passaggio di Vitali faceva capitolare nuovamente la rete difesa da Amati. Un risultato pari avrebbe meglio rispecchiato l’andamento della giornata, per cui il gol di Vanara è suonato ocme una beffa per la Sambenedettese, i cui atleti nel secondo tempo hanno più volte riscosso gli applausi del pubblico che non ha invece lesinato i fischi ai propri giocatori. I primi 45’ sono stati prevalentemente di marca grigia ma le azioni degli avanti alessandrini sono apparse sterili, così da andare in riposo con un nulla di fatto. Nella ripresa, visto che i grigi erano tutt’altro che pericolosi i rossoblu si sono lanciati all’attacco dopo aver corso un serio pericolo al 5’. Al 14’ Nobili respinge in corner con il pugno un forte tiro di Macor e da questo momento fino al 45’ la Samb mantiene il comando delle operazioni mentre l’Alessandria si difende. Al 39’ gli sforzi dei rossoblu, come si è detto, sono coronati dal successo, successo meritatissimo, ma che invece mette le ali ai piedi dei grigi consentendo loro di rimontare lo svantaggio ed ottenere addirittura il gol della vittoria. (Corriere dello Sport – Giovanni Camagna) In B: Padova e Brescia a punteggio pieno L'ALESSANDRIA VINCE CONTRO LA SAMBENEDETTESE: 2-1 Le reti segnate negli ultimi sei minuti dell'incontro, nell'ordine, da Raioandi per gli ospiti e da Cantone e Vanara per i grigi Mancavano sei minuti alla fine della partita e Alessandria e Sambenedettese si trovavano ancora sullo 0-0. L'incontro proseguiva svogliato e i fischi, che a tratti si levavano dalle gradinate, sottolineavano il malumore del pubblico. Poi, d'improvviso, si accese la lotta tra le due squadre. Su una punizione battuta da centro campo, la compagine abruzzese passò in vantaggio: Bassi, forse tradito dal rimbalzo del pallone falli l'intervento e Raimondi, da pochi passi, mise in rete con un tiro imparabile. Fu a questo punto che i grigi dimostrarono una insospettata forza di reazione. Si buttarono all'attacco, quasi con rabbia, e due minuti dopo (al 41') raggiunsero il pareggio. L'azione partì da Vitali, a tre quarti di campo in area rossoblu. L'ala sinistra piemontese con un preciso passaggio rasoterra mise Salvemini in condizione di tirare in porta: Amati però, tuffandosi con prontezza, riuscì a respingere il pallone con il petto. Riprese ancora Salvemini e spedì al centro, Cantone ebbe il tempo di aggiustarsi la palla e di spedire in rete con una stangata a mezza altezza. Sullo slancio i piemontesi continuarono a premere all'attacco e su una mischia in area della Sambenedettese, Vanara, al 46' riuscì a realizzare il goal della vittoria. Sei minuti, anche se ricchi di fasi emozionanti, sono troppo pochi per dare un giudizio positivo sulla partita e sulla squadra che ha ottenuto in extremis il successo. L'Alessandria ha vinto ma, pur senza dimenticare la traversa colpita da Salvemini al 43' del primo tempo, è stata aiutata questa volta dalla fortuna. Un pareggio sarebbe stato più giusto e tutto lascia credere che se la Sambenedettese non avesse segnato per prima l'incontro sarebbe terminato appunto con un risultato di parità. Rava, l'allenatore della compagine piemontese, ha schierato ieri la stessa formazione che una settimana prima aveva pareggiato contro la Lazio con l'unica eccezione di Vanara al posto di Oldani. Le autorità militari, infatti, non hanno concesso a quest'ultimo il permesso di raggiungere i suoi compagni di squadra: il giocatore deve scontare alcuni giorni di punizione per un atto di indisciplina commesso con alcuni commilitoni. Vanara, che rientrava in squadra dopo l'operazione al ginocchio subita parecchio tempo fa, non ha potuto evidentemente inserirsi con autorità nelle azioni offensive mentre Gambarini, il centravanti improvvisato (lo scorso anno giocava come terzino nel Derthona) ha dimostrato che la sua può essere considerata soltanto una soluzione d'emergenza. Salvemini si è mosso bene soltanto a tratti, in netta ripresa è apparso invece Vitali, che è stato ieri l'uomo migliore della prima linea alessandrina. La difesa ha commesso pochi errori, e fra tutti si sono messi in luce Bassi e Nobili, autore di due belle parate su tiri scoccati da fuori area da Macor al 81' del primo tempo e al 19' della ripresa. Le Sambenedettese - come si è detto - non meritava di perdere. Se i goals fossero venuti nel primo tempo, quando i grigi hanno dimostrato una effettiva superiorità di gioco nei confronti del loro avversari, non ci sarebbe stato nulla da obiettare. Nella ripresa, invece, i rossoblu, lasciata da parte ogni tattica ostruzionistica, sono stati più efficaci e pericolosi, e se una squadra meritava di segnare, quella era proprio la Sambenedettese. (Stampa Sera – Piero Gasco) In cinque minuti capovolto il risultato INCREDIBILE VITTORIA DEI GRIGI SULLA SAMBENEDETTESE (2-1) E’ difficile riprendere il discorso interrotto sabato scorso allorché dicevamo che la squadra, in piena efficienza, avrebbe dovuto superare l’ostacolo della Sambenedettese di slancio, conquistando una vittoria sicura e pienamente convincente. La vittoria è venuta, d’accordo, ma quanta ansia e quanto pericolo l’hanno preceduta! Avevamo iniziato l’incontro mantenendo fede proprio agli schemi prestabiliti: tenere il campo con autorità, dominare l’avversario e costringerlo ad una difesa continua, senza via di scampo, senza che potesse organizzare un suo gioco. La Sambenedettese pareva proprio la squadra più adatta per subire la nostra iniziativa: compagine solida, ma senza fantasia e senza uomini di classe che potessero capovolgere una situazione che pareva ormai definitiva. Ma ad un certo momento ci accorgemmo che la nostra superiorità era soltanto apparente perché sterile, e che i nostri uomini non riescono a mantenere il gioco di attacco manovrato, portati anch’essi come sono al più comodo contropiede. E così, dopo tanti attacchi inutili, venne nel secondo tempo l’inevitabile periodo di torpore e di stanchezza nel quale le forze non sono più fresche e le idee molto annebbiate. La Sambenedettese parve allora risvegliarsi e, sull’onda dell’entusiasmo crebbe di personalità e prese ad attaccare. Ciò che avvenne negli ultimi minuti costituisce un fatto più unico che raro. Ora che tutto è andato bene e ci vediamo tre punti incasellati in classifica, possiamo trarre un sospiro di sollievo: ma tutto ciò deve servire di lezione e far meditare perchè non sempre si può verificare il miracolo di domenica. Quadrilatero a corrente alternata. Dobbiamo ammettere che la squadra non ha giocato bene e che di gran lunga ha fornito una prestazione inferiore a quella precampionato con Sampdoria ed Inter ed a quella con la Lazio: troppi uomini si sono rivelati al di sotto della loro condizione. Per intanto è venuto meno proprio quel quadrilatero che pareva costituire nella nuova edizione dell’Alessandria il punto di forza: dei quattro uomini che lo formano possiamo salvare solo Schiavoni perché ci pare che abbia giocato sul solito modulo suo con rendimento alterno a seconda che si tenesse in appoggio al mediocentro o che si portasse all’attacco in aiuto della prima linea. Degli altri tre il più sconcertante è certamente Salvemini: dotato di indubbia ed autentica classe, il ragazzo non è ancora riuscito a mostrare di possedere quelle attitudini di gioco che avrebbero già dovuto affermarlo come il più tecnico uomo della squadra. Certe sue ingenuità o debolezze che si alternano con momenti felici lasciano veramente perplessi. Abbiamo notato come tutti i critici che oggi sono scesi ad Alessandria, abbiamo sistematicamente evitato di esprimere un giudizio impegnativo su di lui, proprio per quei dubbi che riesce a destare. Dote veramente eccezionale che egli possiede, è il tiro folgorante che dovrebbe presto o tardi fargli cogliere i migliori allori: per ora egli è particolarmente sfortunato: anche domenica, quella sua stupenda saetta che colpì il palo e si proiettò a terra di poco prima della linea fatale, avrebbe potuto mutare tutto lo svolgimento della partita. Per Cantone e Migliavacca il discorso è più semplice. Cantone ci aveva abituati ad un gran gioco ed era il motore di propulsione di tutto il centrocampo: domenica ci ha lasciati a bocca asciutta probabilmente perché era costretto ad errare per il campo e sostenere un gioco di attacco che non gli è congeniale: se avesse dovuto marcare un uomo (come fece con Suarez) e curare il contropiede, sarebbe stato certamente a suo agio. Pensiamo comunque che per Cantone non vi siano ancora problemi. Domenica in compenso ha segnato la prima sua rete in maglia grigia con tiro rapido e preciso e lo vedemmo commosso. Ci siamo ugualmente consolati. Migliavacca ci è parso invece affaticato e quindi meno lucido: può darsi che sia bisognevole di riposo: ma, conoscendo la sua tempra e la sua volontà, non pensiamo sia il caso di drammatizzare. Squadra da rivedere. Anche il nostro Vanara, convocato all’ultimo momento, e non in condizioni fisiche perfette non ha potuto fornire il meglio: lasciato un poco a se stesso e scarsamente servito, non è riuscito ad inserirsi nella manovra se non in quel felice momento dell’ultimo minuto che ci ha dato la vittoria. Anche per il ragazzo la partita non è stata quindi indicativa, dal momento che avrebbe dovuto giocare Oldani lanciato com’era sull’onda di una forma brillante. Ma tant’è: è riuscito a farsi punire durante la settimana di vita militare. Per Gambarini è stata un poco una partita amara: egli si è battuto con volontà come sempre ma non è riuscito in quegli spunti felici che mostrò otto giorni prima nè a tirare a rete con fortuna. Il ragazzo è acerbo, ma può fare meglio. Migliore di tutti, Vitali vero ispiratore del gioco, sagace ed anche volenteroso. « E’ inutile, diceva qualcuno, quando c’è la classe (e la condizione, diciamo noi), il giocatore riesce ad imporsi». Ed è proprio così: da Fanello a Cappellaro ed a molti altri è venuto per il nostro capitano il miglior riconoscimento: giocando accanto a Vitali, si segnano i gol. Difesa in tecnicolor. Anche se abbiamo incassate tre reti nelle due partite casalinghe, possiamo affermare che la nostra difesa costituisce veramente il reparto più sicuro ed efficiente che si appresta ad essere un grande protagonista in questo campionato. Definitivamente sfumata ogni speranza di accordarsi con Barluzzi, l’Alessandria ha puntato tutte le sue speranze su Nobili il quale con entusiasmo commovente è tornato a vestire la maglia grigia. Noi abbiamo molta fiducia in questo portiere di larga esperienza che sta riprendendo domenica per domenica la sua antica forma. Confidiamo che egli ci dimostri di saper parare il parabile come ha fatto fino ad oggi, e ciò non è poco. Dei due terzini non possiamo dire che bene anche se Melideo dimostra di non essere a suo agio nelle partite di attacco (quando si porta avanti pare spesso smarrirsi di fronte alla responsabilità di appoggiare il pallone al compagno), perché il suo compito essenziale sarà sempre quello di ostacolare e controllare l’avversario, e se Bassi palesa ancora qualche incertezza sulla posizione. Si tratta comunque di due splendidi terzini che molte squadre e non solo di serie B, ci invidiano. Tenente non tradisce la fiducia che gli è stata accordata. E’ un giocatore serio, dotato di mezzi fisici eccezionali e di grande volontà. Gli manca ancora l’esperienza ed il mestiere che il campionato richiede, ma si deve pur comprendere che egli deve acclimatarsi alle dure battaglie della serie B. Si è dimostrato assai mobile e forte nel gioco alto: se perfezionerà il suo gioco sull’uomo diventerà un ottimo stopper. Come si vede, la squadra non può ancora essere giudicata a fondo, ma bisogna vederla ora nelle impegnative trasferte ove potrà svolgere un gioco difensivo più ordinato, meno spettacolare ma certo più palpitante. (Il Piccolo - Barbagrigia) RISULTATI: Bari – Brescia 1-3 Cagliari – Cosenza 4-1 Catanzaro – Lecco 0-0 Lazio – Simmenthal Monza 0-0 Lucchese – Como 2-0 Messina – Udinese 3-2 Padova – Foggia 4-2 Parma – Verona 1-4 Triestina – Pro Patria 2-2 CLASSIFICA: Brescia, Padova p. 4, Cagliari, Pro Patria, Alessandria, Messina 3, Lucchese, Verona, Bari, Lazio, Lecco, Monza, triestina, Cosenza 2, Foggia, Sambenedettese, Como, Catanzaro 1, Udinese, Parma 0 MARCATORI: 4 reti. Koelbl (Padova), 3 reti: Catalano (Bari), Congiu (Cagliari), 2 reti: De Paoli, Pagani (Brescia), Lenzi (Cosenza), Nocera (Foggia), Calloni (Messina), Muzzio (Pro Patria), Pacco (Verona). Il punto sul campionato I cannonieri della B hanno dato subito fuoco alle polveri. In otto partite (due infatti si sono chiuse sul risultato bianco) sono riusciti ad insaccare ben 34 palloni, una cifra veramente record, che supera di ben quattro unità il massimo realizzato nella scorsa stagione (a appena alla 35.ma giornata!). Il bottino più vistoso è stato realizzato a Padova, dove la combattiva matricola Foggia nulla ha potuto contro la classe della squadra biancorossa, che si è già staccata dal grosso del gruppo, affiancata dal solo Brescia. I lombardi (anche loro autori di un bel gruzzolo di gol) hanno infatti ripetuto a Bari l’impresa dello scorso anno, confermando di essere una vera bestia nera per l’undici pugliese. Il Verona, dal canto suo, ha riscattato brillantemente l’avvio infelice, andando a cogliere una sonante vittoria a Parma. Un altro vistoso risultato è stato quello di Cagliari, anche se vi hanno contribuito ben tre rigori. Il Messina ha confermato le sue aspirazioni affermandosi di misura sull’Udinese. La Lazio, invece, si è fatta bloccare sullo 0-0 dal Simmenthal, denunciando oltre ad una grave lacuna nel tiro a rete, anche un sensibile ritardo di preparazione. Facchini dovrà lavorare sodo per non perdere i contatti con le prime. Preziosi i pareggi del Lecco a Catanzaro e della Pro Patria a Trieste. Pronto il riscatto della Lucchese, mentre la Samb ha ceduto nel finale. (Corriere dello Sport).