Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1962/1963
Serie B
07-10-1962 - Giornata: 4 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Padova AC 2 - 0 (1 - 0)
RETI: 26. Gambarini M.[A], 47. Salvemini G.[A]

Alessandria US Nobili Natale, Melideo Rocco, Bassi Giampiero, Migliavacca Giancarlo, Tenente Sergio, Schiavoni Antonio, Oldani (II) Tullio, Cantone Bruno, Gambarini Mario, Soncini Antonio, Salvemini Gaetano All.: Rava Pietro

Formazione avversaria
PADOVA AC: Bini, Cervato, Scagnellato, Rogora, Grevi, Barbolini, Galtarossa, Koelbl, Del Vecchio, Arienti, Fusaro. All.: Del Grosso Alessandro

Arbitro: Sbardella Antonio (Roma)
Note
Inizio gara ore 15.00

Commento
DALLA MAGNIFICA VITTORIA SUL PADOVA ALL'INCONTRO CON IL PARMA Per l’incontro di domani riconfermata la formazione di sette giorni fa — Infondata la notizia della cessione di Bassi L’esultanza che domenica si è diffusa sul nostro campo, è qualcosa che ancora oggi, ripensandoci, ha del prodigioso. Lo spettacolo cui assistemmo, ha costituito una specie di miraggio: abbiamo incontrato dei vecchi tifo si con gli occhi umidi che ci dicevano di non ricordare una partita tanto bella ed affascinante. Ed è vero: la nostra squadra, fresca, scattante e lucida ha dimostrato di possedere doti tecniche ed una forza m orale che trascendono ogni più rosea aspettativa. Quando la partita iniziò e vedemmo gli uomini del Padova muoversi in campo, confessiamo di aver provata una certa apprensione: si tratta di una compagine veramente solida composta da uomini esperimentatili, che a ben ragione è stata indicata come una delle più qualificate aspiranti alla serie A. Ma con il passare dei minuti la nostra apprensione si andava smorzando fino a scomparire del tutto, per merito dei nostri ragazzi che giocavano con una sicurezza ed una continuità che veramente commuovevano. Oggi ci troviamo con 5 punti in classifica, in posizione tranquilla, con un morale altissimo e la nostra squadra guardata a vista con rispetto ed anche con ammirazione. Il cammino è lungo e tortuoso: potranno anche venire i giorni tristi, m a la forza morale che ci sostiene e la prova di capacità che sa fornire la nostra squadra, saranno il miglior conforto anche per quei momenti. La sorpresa di Rava Un fatto dobbiamo segnalare prima di tutto, del quale nessun giornale del lunedì, malgrado le belle ed osannanti corrispondenze, ha fatto cenno: ci riferiamo alla sorpresa che Rava ha riservato a tutti, tifosi, giornalisti e dirigenti, mettendo in campo, all’ultimo momento, una form azione assolutamente inedita e soprattutto non prevedibile dai nostri avversari i quali si erano evidentemente preparati a contrastare Salvemini come centravanti, Fara mezz’ala e Vanara ala sinistra. Vedemmo invece Salvemini gravitare sulla sinistra, Gam barini riconfermato al centro e Soncini finta mezz’ala m a in realtà mediano in luogo di Schiavoni spostato all’indietro in funzione di libero. I fatti hanno dato ragione al nostro allenatore, il quale ha battuto tutti sul piano tattico impostando un gioco da contropiede veramente congeniale alle caratteristiche della nostra squadra: il complesso dei nostri uomini si dimostrò più robusto, più mobile, e soprattutto più padrone del centrocampo. Vedemmo infatti che nel giro di pochi minuti i vari corridoi che il Padova cercava di crearsi per far filtrare le sue azioni, vennero irrimediabilmente chiusi: Cantone, Migliavacca e Soncini erano su tutte le palle e funzionavano da elementi propulsori di un attacco che aspettava solo di essere lanciato per portare lo scompiglio nelle retrovie avversarie. Emersero in simili frangenti le nostre ali, Oldani e Salvemini. in primo come ala tipica, destinata in questo campionato a dimostrare finalmente quanto valga: Oldani è un giocatore di classe cristallina. Le sue puntate a fondo, il suo affrontare l’avversario sullo scatto e sulla velocità, lo splendido controllo di palla in piena corsa, ed il rapido tiro, lo rendono pericolosissimo e difficilmente controllabile: domenica si prese il lusso di porre in grave difficoltà un uomo esperto come Scagnellato fino ad umiliarlo, riuscendo sempre a centrare stupendi palloni sul centro che creavano attimi di brivido per tutti. Salvemini, nella finta posizione di mezz’ala-ala, ha svolto un gioco veramente intelligente dimostrando finalmente di trovare l'ambientamento in squadra e sfoderando alcuni punti di vera autentica classe. Il gol da lui segnato al 3’ del secondo tempo, ha confermato la sua dote migliore: la freddezza in area. Se questo ragazzo fosse stato più fortunato avrebbe oggi al suo attivo alcune reti che solo il caso o la sfortuna gli hanno negato. Anche se in seguito continuerà a denunciare alti e bassi di rendimento che sono forse propri del suo temperamento, dovrebbe possedere comunque sempre tanta personalità nel gioco di attacco da far dimenticare quei momenti di pausa che qualche volta ci h anno lasciati sconcertati. Il trionfo degli umili (Maiulon e Canton) Il lettore ha già compreso di chi vogliamo parlare, dei nostri alessandrini purosangue: Cantone e Gambarini. Per in tanto diciamo subito una cosa doverosa per noi, perchè solo un giornale della nostra città lo può dire: domenica, fra il tripudio generale, vedemmo occhi lucidi specie n egli anziani (vero dott. Grassano?) i quali ci confidarono che in questi tempi di calcio mercenario combattuto soltanto a suon di milioni, sentirono il clima dell’epoca di Baloncieri, quando i giocatori parlavano il nostro dialetto, il che è caratteristica solo nostra ed è primato del quale dobbiamo andare orgogliosi. Quei nomi urlati in alessandrino e tipici del nostro gergo («dai Maiulon, bravo Canton»), scaldavano indubbiamente il cuore e facevano riecheggiare alla nostra mente tempi lontani in cui l’incitamento e l’ammirazione per un giocatore erano cuciti saldamente dall’affetto che si porta per chi è del nostro sangue. E non ci sarebbe stata occasione migliore per festeggiare la ricorrenza del nostro cinquantenario di vita calcistica che questa di una grande vittoria siglata da due alessandrini vecchio stampo in primo piano. Gambarini ha fatto un gol eccezionale, esaltante e fulmineo: si potrà dire fin che si vuole che è tanto perfetto da non poterne fare più uno simile, ma intanto lo ha fatto dimostrando ancora una volta d’essere pronto al tiro e capace anche di muoversi sempre meglio. Con quel suo fisico possente egli si porta dietro sempre un paio di avversari e crea un vero e proprio stato di panico nelle difese avversaria Risogna insistere a dargli fiducia, rendergli, come domenica, favorevole l’ambiente affinchè egli si trovi a suo agio. Per Cantone, lasciamo la parola all’amico Barletti per chi non avesse letto l’ultima edizione di «Stampa sera» di lunedì scorso : «E guardavano tra lo stupito ed il meravigliato alle mirabolanti imprese che stava compiendo in campo un omino alto poco più di un metro e mezzo, con capelli così scarsi da sembrare un fratello maggiore di Yul Brinner... perchè il piccolo, geniale ed infaticabile Cantone faceva parte a sè, ieri contro il Padova. E si che tutta l’Alessandria stava giocando come ai tempi belli: rapida, volitiva, pericolosa e ricca di magnifico slancio. Stava li, in mezzo al campo, come in agguato. Poi, per magia, la palla gli capitava a tiro. E Cantone partiva a scatti brevi, faceva viaggiare la sfera con tocchi da maestro dove gli suggeriva il suo estro accoppiato ad invidiabile senso pratico. Era come un folletto imprendibile. Si aggirava modesto e quasi timido nella selva dei « giganti » della metà campo e della difesa patavina, li beffeggiava con i suoi passetti corti da passero, li pigliava in contropiede con rilanci inattesi. Era come un miraggio ». Descrizione troppo bella perché non meritasse di essere sottoposta ancora al lettore. Tutti bravi Ma la squadra in blocco deve essere elogiata, da Nobili sempre attento e pronto ad usare la sua esperienza ed autorità in ogni frangente (lo sentiamo però urlare ed agitarsi un po’ troppo!), a Melideo irruente e sicuro di sè come non mai, a Bassi autoritario e classico tanto da collezionare ormai applausi a scena aperta dal pubblico che lo adora (a proposito è stata divertente e commovente la levata di scudi scoppiata questa settimana alla notizia di u n a sua probabile cessione determinata da una voce assolutamente infondata). La mediana ha giganteggiato: Migliavaccaha confermato il nostro facile pronostico che lo vedeva presto in squadra in quel suo insostituibile gioco di centrocampo, Schiavoni ha dimenticato di essere il miglior uomo libero che si possa desiderare (i passaggi al portiere sono stati pochi e ben dosati); Tenente ha disputato la sua miglior partita e siam o certi che questa sia la prima di una nuova serie. Un cenno particolare per Soncini il cui ritorno aspettavano da tempo: rinfrancato nel fisico e nel morale, Soncini è giocatore di sicuro rendimento dotato di classe e di esperienza. E così li abbiamo raccolti tutti in un unico abbraccio di riconoscenza per la stupenda vittoria che ci hanno donato. Si parte per Parma Ora iniziano due difficile trasferte: prima a Parma e poi a Brescia. Pensiamo che la squadra sia mantenuta nella stessa formazione di domenica scorsa, anche se V itali è ristabilito e, come abbiamo visto, in gran forma. Ma... come si può immaginare ciò che ne pensa Rava? Sarà certo una difficile partita, ma sarà almeno disputata sull’onda di un entusiasmo oggi alle stelle. Siamo certi che molti tifosi ci seguiranno per venire a soffrire accanto ai nostri ragazzi. Domenica abbiamo risentito quel « forza grigi » che ci auguravamo di sentire: e ciò ha confortato tutti. Anche se a Parma non sarà possibile scandirlo con forza corale, sarà sufficiente vedere dei volti amici. Almeno un punto, allora, potrà maturare per la nostra classifica. (Il Piccolo, 13/10/1962, Barbagrigia) L'Alessandria giocava sul serio, il Padova sembrava in cattedra ad impartire lezioni di teoria. I piemontesi scesi in campo contro la capolista con una formazione rimaneggiata tiravano a tutto spasimo, timorosi che prima o poi il grande gioco del Padova sarebbe esploso. I biancorossi illusi che bastasse il loro nome ad ottenere il risultato, badavano al risparmio convinti a loro volta che l'Alessandria intimorita da chissachè, sarebbe inevitabilmente crollata. Ed è stato cosi che al tirar delle somme i grigi si sono trovati con due goals all'attivo e zero al passivo, risultato ampiamente meritato sotto qualsiasi profilo si osservi l'incontro. I piemontesi rovescione» il pronostico con uno gora entusiasmante L'ALESSANDRIA IN GRANDE GIORNATA PIEGA DI SLANCIO IL PADOVA : 2 a 0 Segna per primo il centravanti Gambarini e Salvemini lo imita nella ripresa -1 veneti hanno deluso all'attacco ed in difesa Viva, fresca, ricca di ardore, con gli uomini decisi a battersi caparbiamente. su ogni pallone, l'Alessandria Ha ieri sorpreso il Padova Non ha concesso scampo agli attaccanti rivali, ha fulminato con rabbiosi contropiede la difesa biancoscudata. Ha iniziato in tono prudente, la squadra piemontese, ma senza affanno. Chiusa a guardia della propria area di rigore ha costretto i veneti a giocare sulle estreme, chiaramente insufficienti e dominate dai due terzini in maglia grigia. Al centro, dopo alcuni tentativi infruttuosi, è andato man mano calando il vigoroso impeto del tedesco Koelbl, mal sorretto dall'estroso ma impreciso manovrare di Del Vecchio. Ne i reparti arretrati. Il Padova ha retto con sufficenza quando gli avanti alessandrini hanno cercato l'intesa troppo ragionata. Ma è saltato di schianto tutte le volte che la prima linea piemontese ha fiondato le sue azioni, buttandosi con impeto sugli allunghi dello stupefacente Cantone, sui suggerimenti del validissimo Migliavacca e su quelli di Boncini in chiara ripresa. Il trio di punta, Oldani. Gambarini e Salvemini ha tenuto sulla corda tutta la difesa veneta con sussulti improvvisi di gioco brioso. Un dribbling secco facevano gli attaccanti alessandrini e poi via, la palla al compagno meglio piazzato. Una vera delizia di calcio ridotto all'osso ma straordinariamente efficace se condotto a pieno ritmo. Koelbl e Del Vecchio sono le due punte dell'attacco padovano. Sul primo si piazza Tenente che migliora di domenica in domenica sul secondo si appiccica Migliavacca; Soncini fa da laterale sinistro; Schiavoni è libero alle spalle dei compagni. All'8 una delle poche azioni padavine degno di un certo peso: scatta l'ala sinistra Cominato e smista per Arienti che tocca indietro a Barbolini. Il mediano stanga da 30 metri ma Nobili, molto attento, rinvia a pugni chiusi. Ribattono i grigi e Gambarini tira - sbagliando - da molto lontano. Mentre si attende di minuto in minuto l'arrivo dell'offensiva padovana, l'Alessandria si sbizzarrisce in una girandola di attacchi veloci. C'è parecchio lavoro per la difesa biancorossa, che non sempre si disimpegna con disinvoltura. Al 16' la prima rete. Melideo blocca Dominato, serve Oldani giunto in appoggio e riceve ancora la sfera. Il terzino lancia Cantone che indirizza verso Salvemini. L'estrema alessandrina finta benissimo sul passaggio di Cantone poi riparte e riagguanta la palla per centrarla, tesissima, in mezzo all'area. Gambarini, che ha seguito l'azione di Salvemini, giusta sulla sfera, si protende in mezza rovesciata e di sinistro, fortissimo, scaraventa in goal. Sempre in attesa del risveglio del Padova si assiste ad altre azioni dei piemontesi, con Mìgliavacca che (un minuto dopo il goal di Gambarini) bersaglia con un gran tiro trasversale l'incrocio dei pali della porta padovana. Il Padova, si dice alla fine del tempo, verrà fuori nella ripresa. Infatti due minuti dopo che il gioco è ripreso, l'Alessandria segna ancora. Gambarini fugge sulla destra poi centra. Grevi rinvia corto, la palla sbatte contro l'arbitro e schizza verso Cantone che, lestissimo, fa partire Salvemini. L'ala, spostata al centro fa dieci passi in corsa e fulmina Bini con uri tiro a mezz'altezza, molto preciso. Si comincia a dubitare che il Padova possa riprendersi. I grigi, pieni di entusiasmo, costringono ad affannosi recuperi i difensori biancorossi e reggono bene ad un debole incursione di Salvemini. Segue una secca puntata in avanti di Soncini (tiro alto) cui la mezzala-mediano replica un minuto dopo con una sventola dal limite parata in tuffo. Si va avanti cosi, con l'Alessandria a pieno ritmo, sino alla fine. Per il Padova un solo squarcio di bel gioco, al 33', con una manovra Galtarossa-Arienti-Del Vecchio che l'oriundo conclude con una cannonata al volo, alta di pochi centimetri. (La Stampa Sera Giuseppe Barletti) RISULTATI: Alessandria-P adova 2-0 B ari-Parma 3-0 BresciaVerona 1-1 Como-Catanzaro 0-0 Cosenza-Triestina 3-1 Lazio-Lecco 0-0 Pro Patria-Messina 2-0 Sambenedettese-L ucchese 1-0 S. Monza-Foggia 2-3 Udinese-Cagliari 1-3 CLASSIFICA: Pro Patria, Cagliari p. 6; Bari, Brescia, Alessandria, Lecco, Padova, Foggia e Messina, 5; Verona, Como, Sambenedettese, Lazio e Cosenza, 4; Lucchese, Simm. Monza, 3; Triestina, Catanzaro, Parma, 2; Udinese, 1 MARCATORI 5 reti: Nocera (Foggia) 4 reti: Catalano (Bari), Koelbl (Padova), Muzzio (Pro Patria) 3 reti: De Paoli (Brescia), Congiu, Rizzo (Cagliari), Lenzi (Cosenza), Calloni (Messina) 2 reti: Gambarini e Salvemini (Alessandria), Pagani (Brescia), Sartore, Morelli (Como), Cappellaro (Lecco), Crespi (Pro Patria ), Andersson (Udinese), Pacco, Ciccolo (Verona) Il punto sul campionato Anche contro il Lecco la Lazio ha rincorso vanamente la prima vittoria del campionato: il suo attacco, privo di un valido stoccatore, non è mai riuscito ad impensierire la difesa dei lombardi. In virtù di un primo tempo giocato con grande spigliatezza e maggior forza di penetrazione all'attacco, la Pro Patria è riuscita a battere la capolista Modena, nonostante gli isolani abbiano potuto contare a lungo sulla superiorità numerica. L'Udinese aveva chiuso in vantaggio il primo tempo, nella ripresa il Cagliari si è scatenato siglando tre reti e portando a casa la posta piena il palio. Equo pareggio tra Brescia e Verona, in una gara dominata, per un tempo a testa, prima dai padroni di casa e poi dagli ospiti.