Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1962/1963
Serie B
21-10-1962 - Giornata: 6 - Brescia - Mario Rigamonti


Brescia AC - Alessandria US 2 - 1 (2 - 1)
RETI: 7. Turra [Br] 3. aut. Bassi G.[A], 37. Gambarini M.[A]

Alessandria US Nobili Natale, Melideo Rocco, Bassi Giampiero, Migliavacca Giancarlo, Tenente Sergio, Schiavoni Antonio, Oldani (II) Tullio, Cantone Bruno, Gambarini Mario, Vitali Alessandro, Salvemini Gaetano All.: Rava Pietro

Formazione avversaria
BRESCIA AC: Brotto, Fumagalli, Di Bari, Favalli, Vasini, Turra, Rambone, Recagno, De Paoli, Favini, Pagani. All.: Bonizzoni Luigi

Arbitro: Rancher Marcello (Roma)
Note
Inizio gara ore 14.30

Commento
SFORTUNATA PROBA DEI GRIGI A BRESCIA Domani, ore 14,30, al « Moccagatta », Alessandria-Cosenza Da piangere! E’ l’unico commento che spontaneamente ci venne alle labbra domenica a Brescia, incontrando gruppi di tifo si alessandrini mortificati. Non l’umiliazione cocente di chi si vede sconfitto credendosi per illusione fallace il più forte, ma il dispetto di essere sconfitto dalla beffa del destino invece che dalla superiorità dell’ avversario. Un altro squadrone, infatti, il Brescia, di quelli che sulla carta avrebbero dovuto costituire i protagonisti di questo campionato e che invece non ci ha proprio impressionato: la nostra squadra, più modesta e meno ambiziosa, al confronto ne è uscita con la testa alta guadagnandosi anche gli applausi che si tributano sportivamente a chi li merita. Ma il destino contrario continua a manifestarsi con lo stesso mezzo: l’autorete. Due sconfitte ad oggi, a Lecco ed a Brescia ed entrambe derivate da un fatale errore della difesa. Ma oggi, a qualche giorno di distanza dall'immediata mortificazione, ripensando alla nostra situazione con mente più serena, troviamo però elementi di conforto: poiché non è sempre possibile, infatti, che si continui ad offrire il vantaggio di una rete regalata all’avversario, pensiamo che sia molto difficile per qualunque avversario piegarci con i propri mezzi, con la propria capacità tecnica ed agonistica. La nostra squadra è sempre viva e vegeta, moralmente sana e bene impostata: ci potrà quindi offrire ben altre soddisfazioni. Polemica con un amico L’amico di cui vogliamo parlare è Barletti di « Stampa Sera » che assai spesso segue affettuosamente l’Alessandria in trasferta: più di una volta infatti abbiamo riportato brani salienti della sua splendida prosa dedicata all’uno od all’altro. Questa volta invece dobbiamo apertamente dissentire da un suo giudizio perentoriamente affermato nelle edizioni di lunedì e martedì del quotidiano torinese. Egli ha inteso infatti spiegare la nostra sconfitta partendo dal presupposto di una squadra la nostra che impiegò ben sei minuti di gara per accorgersi che l'arbitro aveva fischiato l'inizio cosi che solo dopo aver subito il secondo gol l'Alessandria avrebbe iniziato la propria gara. Tale spiegazione può essere piacevole e facile per chi non è stato vicino alla squadra, o divertente per un giornale umoristico, ma non solo non dice alcunché di vero, ma anzi travisa la realtà dei fatti. L’infortunio di un autogol può invece per la inspiegata gravità : addormentare nel senso di prostare nel morale qualunque squadra che non sia salda nel carattere come la nostra. Invece la prostrazione durò solo tre minuti incassammo il gol a conseguenza del primo in un momento in cui i nostri ragazzi non si erano ancora ripresi dal tiro beffardo della sorte. Sul 2-0 al 6' qualunque squadra giocasse fuori squadra si sarebbe seduta: invece l'Alessandria crebbe di statura, prese in mano le redini del gioco, chiude l'avversario in una morsa, giocò sull'anticipo, sulla maggiore decisione, sulla migliore precisione dei passaggi. Il Brescia fu come sommerso dalla valanga di gioco dei nostri, non ebbe più la forza di reagire, subì ogni iniziativa, mentre il suo pubblico ammutolito si aspettava ormai la capitolazione. Ma questa purtroppo non venne per l’imprecisione dei nostri attaccanti e la precipitazione nel tiro. Segnammo una sola rete quando avremmo potuto segnarne almeno tre. Ed anche questa per poco non venne sbagliata: Gambarini raccolse infatti la palla girandola con prontezza in porta, quando già Salvemini se l’era lasciata banalmente sfuggire. Attacco in ribasso infatti il lato negativo della partita disputata dalla nostra squadra a Brescia, è stato offerto non già dalla difesa anche se un poco imbastita nelle prime battute, ma dalla prima linea che ha abbassato stranamente il suo rendimento. Per intanto vi è da osservare che troppi uomini si sono mostrati domenica incerti nel tiro e nella conclusione. Primo di tutti Vitali: mentre da un lato abbiamo ammirato un netto miglioramento fisico nel capitano, il quale, al suo rientro dopo due giornate di riposo, era in ottime condizioni tanto che si è battuto con resistenza e mobilità stupefacenti, dall’altro l’abbiamo visto fallire in tiri a rete che per un giocatore della su a esperienza e della sua classe riescono inconcepibili. Il suo errore è giunto poi alla massima espressione allorché, a due minuti dal termine ebbe una splendida palla da Cantone, in posizione ideale, solo e smarcato: avrebbe potuto fermarla con tutta calma, portarsi avanti, mettersela ben sistemata sul piede e poi tirare; preferì invece tirare al volo, senza convinzione e senza neanche trovare la porta. Accanto a lui un Salvemini ancora una volta deludente perchè troppo discontinuo ed indeciso nei contatti con l’uomo. E’ veramente singolare constatare come questo giocatore, con il passare del tempo, continui ad alternare spunti egregi con fasi assolutamente negative nel rendimento. Purtroppo anche Oldani, dopo le splendide prestazioni delle partite precedenti, ha disputato un incontro povero di gioco e di agonismo: c’è apparso spento e senza brio. Speriamo che si tratti di un solo momento di offuscamento della sua magnifica forma. Gambarini ha giocato come al solito muovendosi molto e mostrando d’essere almeno pronto al tiro. Di più non si può pretendere da questo volenteroso ragazzo. Cantone, fino a quando le forze lo hanno sorretto, è stato il dominatore e l’ispiratore del gioco tanto da imporsi all'attenzione di tutti. Se possedesse anche il tiro sarebbe addirittura un grandissimo giocatore. Nel primo tempo, durante il periodo di incontrastato predominio dell’Alessandria, costruì tre splendide azioni nelle quali si innestò giungendo fino al momento di poter realizzare: purtroppo mancò nel tiro finale. Le parate di Nobili Il nostro portiere ha superato se stesso: nel secondo tempo è riuscito a fermare l’avversario davanti alla sua porta con alcune parate veramente spettacolose: lo sportivo pubblico non poté fare a meno di applaudirlo calorosamente. Pareva che la nostra porta fosse stregata: corremmo in fatti seri pericoli per merito di una prima linea bresciana veramente pericolosa e dotata di uomini non comuni e fu merito di Nobili se le segnature non aumentarono. Bella e generosa la partita di Melideo, Tenente e Schiavoni che hanno confermato la perfetta condizione cui sono pervenuti. Bassi, stordito dall'infortunio dell’autorete, non ha potuto fornire una prestazione maiuscola come le altre volte. Ma si è trattato certamente di un fatto occasionale: conosciamo troppo bene la classe del nostro ottimo Bassi per non essere certi di poterlo rivedere già da domani dominare in difesa. Anche Migliavacca ha disputato una bella partita, generoso per l’agonismo, sicuro sempre su ogni palla, sbrigativo nel passaggio, insistente nella marcatura. Se dobbiamo formulare un giudizio definitivo, possiamo dire che la squadra ha giocato meglio che a Parma: è stata più autoritaria ed intraprendente, più classica nelle sue manovre, più agile nelle azioni offensive. Il risultato non conta: quando si perde per una autorete, moralmente non si ha perduto nulla, ma si è pronti più che mai, a riprendere la serie buona dei successi. Si torna a casa Due incontri ora sul campo amico: domenica scende il Cosenza, squadra rocciosa e solida che impensierisce per la resistenza che opporrà alla nostra prima linea. Sarà un incontro da combattere con volontà disperata fino all’ultimo. Non ci risulta che vengano apportate modifiche: gli uomini di ieri sembrano i più validi anche per domani. Ma dovremmo riuscire a vincere guadagnando ci altri due punti preziosi. La classifica, che indica fino ad oggi un livellamento di forze e di valori veramente sbalorditivo, deve essere scalata con coraggio sopratutto in questa serie di partite casalinghe, perché il fattore campo può essere determinante. Intanto è stato assunto il giovane centravanti Taccola che pare possedere notevoli doti per questo difficile ruolo. Dal 1° novembre potrà giocare. Bettini, Soncini e Marmo, ristabiliti dai loro malanni, amorevolmente curati dalla società e d al medico prof. Boselli, hanno ripreso gli allenamenti con volontà e serietà che fa bene sperare. Come si vede, vi è molta carne a l fuoco per questo campionato lungo ed estenuante. Se i nostri ragazzi sapranno tener duro, seguendo la preparazione accurata che viene loro impartita, potranno cogliere successi di molto superiori a quelli pronosticati. E noi, come tutti gli sportivi, attendiamo trepidando: è il destino del tifoso. Attendere sperando, sperare attendendo. Sempre (Il Piccolo, 27/10/1962, Barbagrigia) L'ALESSANDRIA FERMATA A BRESCIA (1-2) I grigi si sono fatti sorprendere dal brillante inizio dei bresciani: al 3' autorete di Bassi, ed al 6' goal di Turra - Gambarini ha ridotto le distanze alla mezz'ora e per tutti i restanti 60 minuti l'Alessandria ha inseguito vanamente il pareggio - Ottima prova del portiere lombardo Erotto e di quello piemontese Nobili Due a uno per il Brescia al termine di una gara brillante e molto vivace che l'Alessandria ha cominciato a giocare in modo serio al 6', quando cioè stava perdendo per 2-0. Per i primi sei minuti infatti i grigi hanno agito e ragionato come in trance, quasi che la contesa fosse una faccenda ancora lontana nel tempo e nello spazio. Il Brescia invece, che era partito pieno di slancio, ha mirato subito al sodo. Ha sciabolato secche fiondate d'attacco contro l'area avversaria, e trovato terreno favorevole, con i piemontesi imbambolati in chissà quali pensieri, è passato due volte. La prima al 3' grazie anche allo sfortunato intervento del terzino alessandrino Bassi che nel tentativo di spezzare un'intesa De Paoli-Rambone, ha piazzato malamente il piede; la palla colpita con la parte superiore dell'arto si è innalzata rapida verso l'angolo destro della porta grigia, senza che Nobili potesse in alcun modo rimediare. Sempre come in sogno l'Alessandria, ed il Brescia al 6' segnava ancora. A metà campo hanno manovrato indisturbati Recagno e Turra, il mediano ha superato due rivali e da 18 metri ha piazzato in rete un pallone teso, a un palmo da terra. Turra subito dopo c passato a rafforzare la difesa, splendido libero ed è stato per tutta la gara tra i migliori. Con due goals di svantaggio l'Alessandria si è finalmente accorta di quanto stava succedendo. Ed ha cominciato a manovrare in crescendo. Sono così sgorgate azioni forse un po' lente ed elaborate ma puntigliose, massicce. Il Brescia, costretto a difendersi proprio quando pensava di iniziare una tranquilla passeggiata dimostrativa, ha smarrito la bella sicurezza del periodo iniziale e per una buona mezz'ora è stato nettamente soverchiato. La pressione dell'Alessandria si è conclusa in modo positivo al 30' per un calcio d'angolo battuto da Oldani. Salvemini a tre passi da Brotto, ha sfiorato la palla, Gambarini ha raccolto alle sue spalle ed ha sospinto in rete. A questo punto si è iniziato il periodo più. bello e interessante della gara, che ha avuto momenti elettrizzanti prima della fine del tempo e soprattutto nella ripresa. Tutto il secondo tempo è stato ricco di episodi. Protagonisti principali i due portieri e poi — a turno — quasi tutti i giocatori in lizza. L'Alessandria ha avuto tre palle-goal da sfruttare e le ha fallite; il Brescia ne ha avute cinque e per cinque volte l'estremo difensore grigio si è esibito in interventi spettacolosi. Ecco il sunto delle vicende dei secondi 1,5 minuti di gioco. Al 3' Rambone calcia un corner con parabola perfetta; sulla sfera che cala inesorabile in rete scatta Nobili e ribatte in angolo. Al 10', doppio scambio Recagno-Rambone; sulla conclusione dell'ala bresciana uscita disperata di Nobili che devia con il corpo. Ancora Rambone in evidenza al 19. Lanciato da Turra, l'ala aggancia in corsa e spara da 10 metri: Nobili ferma in due tempi. Un minuto appresso gli applausi sono tutti per il portiere alessandrino. In mischia, da non più di 7 metri. Paiani scarica a bersaglio un sinistro micidiale. Nobili guizza a mezz'aria e a braccio teso manda in corner. Alla mezz'ora, l'Alessandria dà fuoco a un vortice serrate. Manovra impeccabile tra Bassi e Oldani, centro teso, tiro al volo in corsa di Vitali che — a portiere battuto — il terzino Di Bari mette oltre il fondo con un ginocchio. Replica immediata del Brescia con Turra-Rambone-De Paoli: il centravanti gira verso la porta ma Nobili con un lungo volo all'indietro riesce a svernare. Il portiere piemontese si supera al 35' deviando oltre la traversa un bolide che Pagani gli lancia contro da brevissima distanza. Tornano di scena i grigi al 37'. Cantone, infaticabile, pesca con una lunga parabola Vitali smarcato a sinistra. Questi indugia, potrebbe puntare a rete solo solo, invece tenta un tiro affrettato e maldestro che va abbondantemente a lato. Preme con rabbia l'Alessandria e al 41' Gambarini scattato a tempo su un lancio di Cantoni, va a terra sgambettato da Vasini. Il fallo è almeno un metro dentro l'area ma Rancher lo vede fuori. Batte la punizione Vitali, palla precisa sulla destra dello schieramento, la difesa azzurra è inchiodata dalla paura, Brotto è battuto ma la palla sfiora il palo destro ed esce sul fondo. Questione di millimetri. Due minuti al termine. Cantone fugge a sinistra e lo fermano in tre. Su punizione di Vitali esce di pugno Brotto e spazza l'area. Siamo agli sgoccioli, l'arbitro tiene d'occhio il cronometro. I grigi tentano l'ultima azione. Schiavoni a Migliavacca, apertura su Cantone che lancia, splendidamente Vitali. Mentre l'interno sta per calciare in goal, Bratto gli guizza sui piedi, si raggomitola sulla palla e salva il risultato. (La Stampa Sera Giuseppe Barletti) RISULTATI: Brescia-Alessandria 2-1 Cagliari-Parma 0-1 Catanzaro-Monza 0-1 Foggia-Pro Patria 2-1 Lazio-Como 2-0 Messina-Lecco 2-0 Padova-Lucchese 1-3 Sambenedettese-Triestina 1-1 Udinese-Bari 1-1 Verona-Cosenza 1- 1 CLASSIFICA: Foggia p. 9; Cagliari, Lazio, Messina 8; Bari, Pro Patria, Alessandria, Lecco, Brescia, Cosenza 7; Verona, S. Monza, Padova 6; Lucchese e Sambenedettese 5; Como, Triestina 4; Catanzaro, Udinese, Parma 3 Il punto sul campionato In due minuti nella ripresa il Foggia ha raddrizzato le sorti di una partita che pareva segnata a suo favore. Il Messina, tornato a giocare in casa dopo le trasferte di Busto Arsizio e Verona, ha colto a spese del Lecco la terza vittoria casalinga. Contro un Como al di sotto della mediocrità la Lazio non ha certo brillato per decisione e concretezza. Il risultato bianco tra Cagliari e Parma ha premiato la compagine ospite che si è difesa con tenacia per buona parte dell'incontro dagli attacchi portati senza costrutto da parte dei sardi. Sovvertendo il pronostico la Lucchese ha espugnato l'Appiani con pieno merito e il Padova non ha potuto invocare alcuna attenuante. L'Udinese non è riuscita ad andare al di la del pareggio nella partita che lo opponeva al Bari: il risultato ha rispecchiato i valori visti in campo.