Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1962/1963
Serie B
18-11-1962 - Giornata: 10 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Cagliari US 1 - 3 (0 - 2)
RETI: 86. Taccola G.[A] 14. Torriglia [Ca] , 28. rig. Rizzo [Ca] , 74. Rizzo [Ca]

Alessandria US Pisci Luigi, Melideo Rocco, Bassi Giampiero, Soncini Antonio, Tenente Sergio, Schiavoni Antonio, Vanara Elio, Cantone Bruno, Taccola Giuliano, Colondri Mario, Vitali Alessandro All.: Rava Pietro

Formazione avversaria
CAGLIARI US: Colombo, Martiradonna, Spinosi, Mazzucchi, Vescovi, Longo, Gazza, Santon, Torriglia, Rizzo, Morelli. All.: Silvestri Arturo

Arbitro: Cataldo Domenico (Reggio Calabria)
Note
Inizio gara ore 14.30

Commento
UN’ALTRA SCONFITTA CASALINGA DEI « GRIGI » Preoccupante la della nostra situazione squadra Domani l’Alessandria giocherà in trasferta a Como Non è più una questione di amarezza o di delusione, ma di serie preoccupazioni. Ora il discorso deve farsi più chiaro e più forte per tutti, al fine di evitare ogni equivoco o di cadere nel banale o nel lacrimevole, il che non serve. Quando si giunge al termine di una partita a vedere i giocatori umiliati dalla sconfitta e dal proprio pubblico esasperato e vociante contro tutto e tutti, è ben vero che si deve prendere il coraggio a due mani ed esaminare la situazione allo scopo almeno di portare un contributo onesto ai problemi della società grigia. Problemi che per la verità sono di tutti perchè l’Alessandria è patrimonio morale della città, e dei tifosi e dello sport. In poche domeniche e siamo passati dalla gioia allo sgomento, dall'euforia alla disperazione. Il momento della vittoria piena e sonante contro il Padova pare ormai lontano nel tempo quasi che si debba pensare a vicende di un altro campionato. Sembra quasi impossibile che in poco tempo una squadra possa avere un cambiamento di rendimento e di risultati come è per la nostra. Eppure gli uomini sono sempre quelli, ad eccezione delle leggere variazioni settimanali che le contingenze impongono, i criteri di preparazione sono sempre quelli: ecco come il destino beffardo della palla molte volte si prende gioco di tutti. Ora la situazione di classifica comincia a farsi preoccupante. Siamo sempre adotto punti, ma vicini alle poche squadre che ci seguono. Se dovesse ancora verificarsi uno scivolone, ci troveremo in breve a lottare nel tremendo vortice della retrocessione. Preallarme Male previsioni non possono e non devono assolutamente essere catastrofiche e diciamo subito il perché: sono tre partite che vediamo la sconfitta, è vero, ma non abbiamo mai avuto la sensazione della netta invincibile inferiorità della nostra squadra. Ci siamo preoccupati di controllare questo nostro giudizio allo scopo di essere ben certi di quanto dobbiamo dire, anche per non essere tacciati di inutile ottimismo. Soprattutto gli amici, inviati dai grandi quotidiani che sovente vedono l’Alessandria giocare in casa e fuori, ci hanno pienamente confermato questa impressione e l’hanno anche scritto. La situazione è indubbiamente preoccupante, ma non certo catastrofica. E’ un momento da preallarme, per usare un termine di triste memoria ma che rende l’idea. Preallarme, ma nulla più. Se ripensiamo infatti, oggi con maggior calma ed a distanza di qualche giorno, alla partita di domenica, dobbiamo convenire che pur con i palesi difetti che la squadra ha denunciato, non abbiamo visto una pessima gara od una insufficienza totale di gioco. I problemi si appuntano maggiormente nel reparto offensivo dove esiste una difficoltà di tiro a rete veramente preoccupante. Manovre molte, e volontà disperata moltissima. Sostenere un secodo tempo all’attacco in quel terreno appiccicoso come ha fatto la nostra squadra, non è cosa da poco. I motivi di questa pochezza nella efficacia offensiva sono noti: i nostri cinque uomini di punta sono leggeri ed hanno poco mordente. Vanara, lasciato sovente a sè, pochissimo servito nel primo tempo, non è riuscito a trovare il ritmo giusto tanto che sovente si fa irretire nel gioco del difensore al quale difficilmente sfugge. Verso la fine, nel clamore generale, il ragazzo ha sbagliato anche banalmente: il clima ed il risultato l’hanno vinto. Quanto a lui il solito Cantone, generoso ma stanco ed invischiato in un terreno ormai pesante che ebbe presto ragion e di lui. Taccola continua ad essere un ragazzo promettente ma non è ancora il centravanti che può risolvere. Ci si consenta la digressione, ma in più di un momento abbiamo sentito la nostalgia di Oldani e di Gamberini. Con tutti i suoi difetti di carattere e di disciplina il primo, gioco con intelligenza. Gamberini con la maglia numero nove (non quella numero dieci intendiamoci) costituisce sempre in potenza l’uomo che da un momento all'altro tira a rete, magari con scarsa precisione ma certo con maggiore efficacia. E la nostra squadra ha bisogno proprio di questo. Accanto, un bravo Vitali investito più che mai dei suoi doveri di capitano. E’ innegabile che Vitali, oltre ad essere, l’elemento più tecnico, nei tristi frangenti sa anche prodigarsi per dare il buon esempio. Ancora una domenica negativa per il buon Colondri, anche se è doveroso riconoscergli un miglioramento. Se dovessimo formulare un giudizio su questo giocatore non ne saremmo in grado: certamente il clima ed il livello di gioco della B sono altra cosa per l'ambiente nel quale il ragazzo è cresciuto e si è affermato. Non sappiamo se potrà acquistare la necessaria autorità molto presto. Certo è che domenica si è trovato più volte in difficoltà. Orientamenti Questi problemi che affiorano dopo una partita perduta sono pressanti ed anche di difficile soluzione, è vero, ma ciò non toglie che la loro attualità li renda addirittura impellenti. E si pensi che, malgrado tutto, domenica abbiamo perduto per il fatto che, fra le molte disgrazie, si è venuta ad aggiungere l’assenza di Nobili. Noi non siamo certo di quelli disposti a buttarla croce addosso al povero Pisci che è e rimane pur sempre un giovane di valore e di avvenire, cresciuto nel vivaio dell'Alessandria e bisognoso quindi di affermarsi. Diciamo soltanto come si debba considerare sfortunata la circostanza che lo ha fatto esordire proprio domenica in un momento di particolare tensione per lui e per tutti, e per di più nel periodo del suo servizio militare nel quale, per ovvie ragioni, egli non può essere al massimo della preparazione. Il ragazzo è stato tradito dal primo pallone che gli è sfuggito d i mano e l’emozione gli ha impedito poi di compiere un successivo tentativo di rialzarsi e buttarsi ancora in avanti per ostacolare l’avversario: l’ultimo gol è venuto come conseguenza di uno stato d’animo disperato che gli aveva distrutto il morale. Ma si deve pure aggiungere che anche la difesa non ha girato come al solito. Per richiamare ancora quella nostalgia di cui abbiamo parlato prima, diremo che avremmo rivisto volentieri B assi al centro con la maglia numero cinque. Noi non crediamo in un vero e proprio offuscamento di forma di questo ottimo ragazzo, ma cominciamo a pensare che il buon Bassi nel ruolo di terzino non si trovi così come si poteva sperare in un primo tempo. Quelle lunghe e disperate rincorse sull’ala dopo un primo scatto sempre bruciante, quell'affanno che lo porta sovente ad essere falloso, ci paiono indizi più che di una condizione scarsa, di un certo disorientamento. Abbiamo sempre sostenuto Tenente che giudicammo ottimo centromediano in fase di miglioramento, ma da qualche tempo lo vediamo in certo e sovente tagliato via dall’azione centrale della manovra avversaria così che vien da chiedersi, tenendo conto che è giocatore molto veloce, se non si potrebbe adottare nel ruolo di terzino con più facilità che non Bassi. Nulla da dire invece per Melideo che gioca con cuore e con cervello, confermando una splendida forma. Non altrettanto persuasivo Schiavoni che non ha più la bella sicurezza d’un tempo anche se nel ruolo di uomo libero è pur sempre una pedina fondamentale. Un elogio al buon Soncini che abbiamo rivisto tenere il centro campo per novanta minuti senza sosta, dosando anche il suo suo posto in squadra e deve essere mantenuto come punto fisso. Speriamo soltanto che la condizione d’oggi si mantenga. Il campionato continua a Como bando ora alle malinconie ed ai rimpianti. Tutti devono rimboccarsi le maniche e cercare di riguadagnare il terreno perduto. Nulla è ancora compromesso se ritorna fiducia e serenità. Oggi si deve dimenticare quanto è avvenuto domenica ma bisogna invece rivolgere la mente al domani. Basterebbe una buona prova con un risultato positivo perchè le tristezze e le delusioni si mutino di colpo in speranze. La squadra parte per Como dove l’attende una battaglia, più che una partita. Una compagine più disperata di noi, già nella morsa della lotta per la retrocessione ci attende. Arriviamo a Como proprio nel momento buono, costretti a cercar punti a chi ne ha più bisogno di noi. E’ questo la dura legge del campionato. Nulla sappiamo della formazione che Bava sta apprestando chiuso nei suoi pensieri e nelle sue preoccupazioni. Qualunque essa sia noi dobbiamo pensare, almeno prima dell’incontro, che egli abbia fatto per il meglio dopo prove ed esami durati l'intera settimana. I tifosi, ancora imbronciati attendono e noi ci auguriamo che non attendano invano. Domani i nostri ragazzi giocheranno soli, senza seguito di gente entusiasta perchè gli sportivi in questo momento se ne stanno a casa. Speriamo che nella solitudine ritrovino se stessi ed anche un poco di quella fortuna che non c’è più amica. A volte basta un attimo, una cosa da nulla per far tornare la gioia d’un successo che pare tanto lontano nel tempo. (Il Piccolo, 24/11/1962, Barbagrigia) Continua la serie sfavorevole dell'Alessandria che ieri è stata battuta sul proprio terreno dal Cagliari per 3-1. La assenza del portiere Nobili infortunato ha pesato in modo considerevole sull'esito dell'incontro: Rava non potendo impiegare la riserva Barluzzi, messo in lista condizionata ha dovuto far esordire il giovane Pisci cresciuto nel vivaio locale e attualmente in servizio militare a Bologna. L'emozione deve aver giocata un brutto scherzo al ragazzo esordiente perché in più di una occasione è apparso come impacciato nei momenti cruciali. L'allenatore della squadra grigia lamentava inoltre le assenze di Oldani, o di Migliavacca e di Salvemini per cui l'assetto della formazione ha dovuto ancora una volta essere rimaneggiato e anche questo ha avuto il suo peso nel rendimento complessivo dell'undici. Il campo, a causa delle frequenti piogge cadute in questi giorni, era alquanto allentato specie nella zona centrale e questo frenava bruscamente la corsa del pallone; in simili condizioni sarebbe stato consigliabile un gioco fatto di lunghi passaggi in profondità, con frequenti tiri in porta perché la palla resa viscida dal fango poteva riservare qualche brutto scherzo all'estremo difensore. Invece l'Alessandria ha insistito in interminabili manovre fatte di passaggi brevi che trovavano sempre un difensore pronto a troncarle, e nello stesso tempo stancavano gli uomini, costretti a riprendere un pesante lavoro di tessitura. Ma come se questo non bastasse gli attaccanti grigi continuavano a passarsi e ripassarsi la palla anche in area di rigore senza che nessuno si decidesse a tirare in porta. In sostanza l'Alessandria ha attaccato quasi in permanenza, ha premuto a lungo nell'area dei sardi: a volte la sua azione ha preso l'aspetto di un vero e proprio arrembaggio e come risultato di questa sua evidente superiorità territoriale a quattro minuti dalla fine si trovava a perdere per 3 a 0. La difesa dei grigi si è fatta spesso cogliere in contropiede dalle rade ma risolute puntate degli isolani: comunque Melideo è forse l'unico che abbia tenuto in soggezione il suo diretto avversario. Quanto all'attacco, il migliore è stato Vitali, ma vano è stato il suo prodigarsi in quanto è mancato in prima linea un risolutore. Ed è un vero peccato: perché il quintetto di punta si è battuto con estrema decisione e non si è mai arreso anche quando la situazione era senza speranze. Il Cagliari dal canto suo ha condotto la partita con senso pratico. Si è tenuto costantemente sulla difensiva, ma lo ha fatto con ordine e senza orgasmo anche nei momenti più critici, ed ha sfruttato con grande abilità l'arma del contropiede, puntando direttamente allo scopo. I suoi uomini di punta sono stati il centravanti Torriglia e la veloce ala destra Gazza (già della Biellese), mentre le mezz'ali. Santon e Rizzo compivano una utilissima opera di appoggio, pronti a ripiegare in difesa non appena l'azione era sfumata. La partita ha avuto inizio sotto un cielo grigio, minacciante pioggia. Le due squadre si sono schierate in campo con un assetto difensivo: il Cagliari ha messo Rizzo a guardia di Cantone tenendo Longo in funzione di battitore libero, mentre per l'Alessandria questa funzione era espletata da Schiavoni. I grigi iniziavano la loro insistente quanto poco penetrante offensiva, ma già al 14' il Cagliari passava in vantaggio: un violento tiro da lontano di Santon costringeva Pisci a buttarsi in tuffo, ma il pallone gli sfuggiva e mentre cercava di riafferrarlo Torriglia glielo carpiva e lo buttava in rete. L'Alessandria reagiva con energia, ma la sua azione si smarriva in una rete interminabile di passaggi; ed ecco che al 28' una velocissima puntata di Torriglia era troncata in area in modo non del tutto ortodosso da Bassi: l'arbitro concedeva il rigore e Rizzo (ex-alessandrino) realizzava. Nella ripresa l'undici di Rava riprendeva ad attaccare furiosamente, ma i cagliaritani stretti nella loro area si difendevano con grande abilità: tuttavia qualche occasione per segnare i grigi la ebbero, ma al 19' Taccola buttava a lato a porta vuota. I sardi aumentavano il vantaggio al 30' quando su una punizione da oltre 35 metri tirata da Rizzo, Pisci buttatosi in tuffo si lasciava sgusciare il pallone sotto il corpo. L'Alessandria riusciva finalmente a segnare il punto della bandiera al 41': in un ennesimo attacco Soncini sparava in porta colpendo la traversa, sul rimbalzo Taccola di testa metteva in rete. Verso la fine della partita e dopo il fischio di chiusura il pubblico ha. rumorosamente manifestato il suo disappunto verso i dirigenti della società per il cattivo rendimento della squadra. (La Stampa Giovanni Faccioli) RISULTATI: Alessandria-Cagliari 1-3 Brescia-Como 2-0 Cosenza-Pro Patria 0-0 Foggia-Triestina 2-1 Lecco-Udinese 2-1 Lucchese-Catanzaro 3-0 Messina-Padova 2-1 Parma-Lazio 0-0 Sambenedettese-Bari 1-1 Simm. Monza-Verona 3-1 CLASSIFICA: Messina, Foggia p. 15; Brescia, Lecco 13; Cagliari, Lazio, Pro Patria, Padova 12; Bari, Verona 11; Lucchese, Cosenza 10; Alessandria, Monza 8; Triestina, Sambenedettese, Parma 7; Como, Catanzaro 6; Udinese 5 MARCATORI 9 gol: Nocera (Foggia) 8 gol: Calloni G. (Messina) 7 gol: Catalano (Bari), Muzzio (Pro Patria) 6 gol: Koelbl (Padova) 5 gol: Andersson (Udinese), Cappellaro (Lecco), Lenzi (Cosenza), Rizzo (Cagliari), Selmosson (Udinese) 4 gol: Bagatti (Lecco), Bernasconi P. (Lazio), Ciccolo (Verona), Depaoli (Brescia), Gambino (Foggia), Pagani Abb. (Brescia) Il punto sul campionato Con una doppietta di Calloni il Messina si è assicurato una preziosa affermazione contro il Padova sceso in campo con propositi molto bellicosi. Una partita emotiva che ha visto il Foggia costantemente proiettato all'attacco per scardinare la retroguardia della Triestina: i padroni di casa hanno dovuto impegnarsi a fondo per superare l'avversario. Solo un infortunio del pur bravo Zoff ha permesso al Lecco di battere l'Udinese che non ha meritato di uscire dal campo battuta. Parma e Lazio hanno chiuso in parità un incontro vivace e combattivo anche se raramente bello sotto il profilo atletico e tecnico.