Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1962/1963
Serie B
02-12-1962 - Giornata: 12 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Verona Hellas AC 0 - 0 (0 - 0)


Alessandria US Nobili Natale, Melideo Rocco, Giacomazzi Giovanni, Migliavacca Giancarlo, Bassi Giampiero, Schiavoni Antonio, Oldani (II) Tullio, Cantone Bruno, Vanara Elio, Fara Mario, Bettini Sergio All.: Rava Pietro

Formazione avversaria
VERONA HELLAS AC: Ciceri, Basiliani, Fassetta, Cera, Pirovano, Ciocchetti, Savoia, Pacco, Fantini, Maioli, Piccolo. All.: Facchini.

Arbitro: Righi Raul (Milano).
Note
Inizio gara ore 14.30

Commento
DOPO IL PAREGGIO CON IL VERONA L’Alessandria è migliorata ma la situazione permane critica A questo punto non sappiamo proprio a chi rivolgere i nostri occhi smarriti. Se al caso od alla sfortuna. Dopo tante cose dette, critiche o discussioni, dopo che si è voluto fare il processo a tutti, Rava compreso, bisogna pure ritornare sulla vecchia strada ed avere il coraggio di dire: basta con le critiche aspre perchè non è più il momento e l’ora di farne, perchè alla squadra vista domenica sul nostro campo non si può addebitare nulla in quanto era all’incirca la migliore che si potesse schierare, basta col mettere in croce Rava che questa volta non ha ripetuto quegli errori che gli si attribuirono le scorse settimane. Se non abbiamo vinto non è colpa dei nostri ragazzi nè della società nè di Rava : se non abbiamo vinto è perchè ci viene sottratto quanto di buono possiamo avere a nostro vantaggio, mentre veniamo severamente puniti ogniqualvolta vi è solo un sospetto di qualche colpa nostra. Intanto la situazione permane grave e delicata perchè siamo sull’orlo del precipizio e basta il 'minimo scivolone per trovarci in fondo alla classifica. Nel giro di due punti vi sono sei squadre, fra cui la nostra che sentono ormai l’affanno della lotta per non retrocedere. Le partite che si dovranno disputare ora, saranno partite della paura e si giocheranno sotto questa insegna. Sappiamo come sia difficile togliersi da queste situazioni imbarazzanti e soprattutto che non basta valutare il comportamento della squadra ad ogni partita. Bisogna che cessi il periodo della crisi, che l’Alessandria torni a vincere riuscendo a segnare qualche rete. Fino a quando ciò non sarà avvenuto, conosceremo l’amarezza umiliante della paura che pare rendere tutti più deboli e più incerti. Rigori per noi Una volta ci lamentavamo di qualche arbitro che giungeva ad Alessandria preceduto da fama di uomo poco indulgente e mal disposto. Ora non possiamo neanche più farlo perchè anche gli arbitri più quotati paiono attraversare un periodo di strana tendenza alla severità più accesa contro di noi: domenica scorsa trovammo a Como quel giovane e promettente arbitro Monti che lo scorso anno ci vide vincitori per 4-0 a Prato non lesinando parole di stima per l’Alessandria e che venne poi sul nostro rampo a raccogliere la conferma positiva di una stupenda Alessandria vincitrice per 3-0 sul Messina con tre indimenticabili reti di Vanara. Ieri ci siamo trovati un uomo di fama internazionale come Righi di Milano, superiore ad ogni critica. Ebbene il Monti a Como ha concesso il più incredibile dei rigori contro di noi e, unico in tutto il campionato di serie A e serie B, lo ha fatto ripetere, mentre il Righi ci ha negato il più classico dei rigori per l’atterramento di Bettini suscitando aspre critiche da tutti i giornalisti presenti che lunedì sui quotidiani protestarono vivacemente. Vedendoci negare quel rigore ripensammo alla seconda gara del campionato nell’incontro di Lecco ove già venne decretato il primo rigore contro di noi per l’atterramento di Cappellaro. Fra quel fallo e questo ai danni di Bettini, vi è una differenza sostanziale: in quello giocò la furba esperienza del centravanti che, semplicemente toccato, si buttò a terra di slancio, in questo vedemmo Bettini nettamente tranciato. Questa è una indiscutibile verità; già sei calci di rigore sono stati decretati contro di noi e tutti nel momento decisivo della partita. Quando finirà questa insopportabile situazione? Buoni rientri Tutti si aspettavano la partita della rinascita ma purtroppo questa non è venuta. Qualche innegabile miglioramento c’è stato: in primo luogo ha fatto spicco la gara di Bettini. Se teniamo conto che da parecchi mesi il ragazzo non giocava più, dobbiamo ammettere che la prova di domenica è stata senz’altro positiva. Lo abbiamo visto mobile e vivace, e soprattutto pronto nel tiro. Se fosse stato più fortunato avrebbe anche potuto segnare: certamente ha però portato un valido contributo alla prima linea tanto sterile del nostro attacco. Egli deve riacquistare fiducia e coraggio risolvendo così, finalmente, il vecchio problema dell’ala sinistra. Anche Oldani, per il quale scrivemmo già in precedenza che deve essere considerato sempre una pedina essenziale del nostro gioco, ha avuto spunti notevoli pur difettando ancora di continuità nel suo gioco. La presenza di questi due uomini in squadra, conferisce autorità al nostro gioco, trattandosi di giocatori di peso e di personalità. Siamo lieti che Rava abbia ritenuto opportuno provvedere al loro rientro. Egli ha dovuto risolvere senza mezzi e senza uomini il problema centravanti che si presentava assai arduo: era indubbiamente opportuno lasciare a riposo Taccola per non correre il rischio di bruciarlo. Il ragazzo sentiva su di sè gli occhi di tutti più severi che altro per l’insuccesso della prima linea. E perdeva allora quella carica morale ed agonistica necessaria in questo delicatissimo ruolo: troppo gravosa per la sua incompleta personalità la responsabilità di guidare l’attacco. Gambarini avrebbe potuto essere un utile ritorno, ma è stato squalificato, Padovani ha appena ripreso gli allenamenti. Non restava altro che schierare Vitali anche se non ha più lo scatto penetrante del centravanti e l’energia per sostenersi: egli avrebbe però potuto essere utile agli altri in virtù della sua esperienza e della sua classe. Purtroppo Vitali non era in giornata anche perchè in non perfette condizioni fisiche. Dalla insufficiente prestazione di Vitali è derivata, assai probabilmente, la sterilità di un attacco che si è pur mosso vivacemente e che nel secondo tempo ha prodotto un notevole sforzo per sfondare sorretto da una volontà disperala: la squadra era infatti perfettamente consapevole della necessità di una vittoria e si è battuta al massimo delle sue energie. Uomini da rivedere Buono ci è parso il rientro di Cantone impegnato nel solito gioco di spola, ma troppo solo: accanto a lui il giovane Fara ha fornito un chiaro esempio della classe e dell’intelligenza che lo sorreggono, ma non può ancora costituire pedina fissa per il gioco massacrante del centrocampo. Il ragazzo crescerà e bene, ma non dovrà essere bruciato in questo clima. A chi obbietterebbe che nessun altro era disponibile osserviamo che avremmo visto volentieri schierato Soncini che in queste due ultime partite, pur palesando i suoi soliti difetti, non aveva certamente demeritato. Soncini non opera certo una stretta marcatura sull’uomo ed è piuttosto ribelle agli schemi precostituiti, ma ha personalità e tecnica e visione di gioco. Nella retroguardia non tutto è filato liscio: dobbiamo innanzi tutto ringraziare la sicurezza e l’esperienza di Nobili se negli ultimi due minuti non abbiamo incassato la rete della sconfitta. La nostra difesa ha giocato chiusa con il battitore libero per tenere a bada due o tre uomini al massimo che il Verona teneva avanti. Ciò malgrado ha corso alcuni notevoli rischi: a posto come sempre Melideo, migliorato Bassi nel ruolo di centrosostegno a lui più adatto, volenterosa la partita di Migliavacca che gioca sul piano consueto del suo rendimento. Non soddisfacente a nostro avviso la gara di Schiavoni che non riteniamo, come già osservammo altre volte, in periodo di buona forma. Altrettanto vi è da osservare per il buon Giacomazzi. Miracolosa e commovente la sua prestazione ma ciò non basta a dargli velocità e mobilità: forse anche la prova incerta di Schiavoni è derivata dalla preoccupazione di dare man forte al terzino. Se possiamo esprimere la nostra opinione in proposito, osserveremo che non vediamo la ragione di veder escluso Tenente da un ruolo qualsiasi del sestetto difensivo. Probabilmente gli allenamenti di questi giorni, in occasione della pausa di domenica, forniranno a Rava l’occasione di rivedere questi uomini e di provare le varie soluzioni che gli si offrono onde trovare la formazione che meglio risponda alle esigenze deila squadra. L’ora della partita di Trieste si avvicina: abbiamo una sola domenica per disintossicarci dal clima del campionato e poi saremo ripresi dall’ansia incontenibile di veder risorgere una squadra, l’unica, che per noi è ragione di passione e di attaccamento al gioco del calcio (Il Piccolo, 07/12/1962, Barbagrigia) L'arbitro Righi ha negato ai grigi un evidentissimo rigore L'ALESSANDRIA SENZA FORTUNA PAREGGIA CON IL VERONA(0-0) Espulso -il veneto Pacco per un calcio a Cantone - Due salvataggi sulla linea di Cera e Pirovano evitano ai gialloblù la sconfitta - Perché Facchini è diventato allenatore dei veronesi E' davvero un periodo nero per l'Alessandria. Tartassata otto giorni fa a Como da un arbitraggio severissimo, ha trovato ieri sul suo cammino, oltre alla solida barriera difensiva del Verona, uno dei più rinomati direttori di gara del momento, l'autorevolissimo Righi il quale, ineccepibile in molte occasioni, ha preso un abbaglio madornale al 28' della ripresa quando non ha concesso ai grigi un calcio di rigore tra i più vistosi che si possano vedere su un campo di calcio. Sul lancio preciso del giovanissimo Fara l'ala sinistra Bettini (buon rientro, il suo) è scattato palla al piede verso Ciceri; si era appena assestata la palla per il tiro — a non più di dieci metri dal portiere veneto — che Fassetta e Pirovano sono piombati alla di sperata su di lui stendendolo con una doppia entrata oltremodo violenta. Righi, appostato poco lontano dalla metà campo, ha fatto ampi gesti invitando a proseguire il gioco. Eppure sei minuti prima l'arbitro milanese aveva mostrato di veder giusto espellendo il veneto Pacco che aveva colpito con un calcio proditorio l'alessandrino Cantorie, reo di avergli carpito in palla con uno spunto velocissimo. Sempre nel secondo tempo, l'unico agonisticamente valido di una gara tra due squadre in periodo molto delicato, l'Alessandria ha avuto altre tre occasioni per insediare la rete avversaria. Al 23' Migliavacca ha pescato' Bettìni con un lungo diagonale: l'ala ha stangato a rete sull'uscita affannosa di Ciceri Bottini sgambettato da Fassetta (a sin.) e spinto da Pirovano (n. 5) è finito a terra in piena area, ma Righi non ravvisa gli estremi dal rigore nonostante le vivaci proteste dei giocatori grigi (Foto Moisio) ma Cera, sulla linea del goal, ha salvato la situazione deviando di testa con un intervento miracoloso. Al 29' dopo un'azione Migliavacca - Bettini, il centravanti Vitali ha colpito di testa mettendo fuori causa Ciceri: la sfera ha attraversato lo specchio della porta ma l'ha recuperata in extremis Oldani che, scivolando, l'ha indirizzata a bersaglio: sulla linea è spuntato ancora una volta, un difensore gialloblù — stavolta Pirovano — che ha ribattuto lontano. IVultima palla buona l'ha avuta Vitali al 42'; ieri però l'attaccante alessandrino era decisamente sfasato e, ricevuto il passaggio da Oldani, completamente libero ai limiti dell'area, anziché puntare In goal ha pasticciato tanto a lungo da farsi raggiungere e quindi fermare dal recupero di Ciocchetti. Tra il goal salvato da Pirovano e l'ultimo errore di Vitali, puntate veronesi hanno fatto correre al grigi il rischio di una nuova sconfitta. In entrambe le occasioni CIccolo l'ala sinistra che giocherà giovedì in c nazionale a Bari contro la B francese si è liberato con intelligenza del difensori alessandrini ma la prima volta ha calciato a lato di poco e nella seconda situazione si è visto precedere da una coraggiosa e tempestiva uscita di Nobili. Era ieri in panchina il nuovo direttore tecnico veronese Fac chini, che ha risolto da una settimana il suo contratto con la Lazio. Stante le attuali norme federali, Facchini non. potrebbe, nella stessa stagione, allenare un'altra compagine. Ma il Verona ha ottenuto il beneplacito dalla Figc che ha inteso cosi compensare la società veneta dall'aver dovuto rinunciare a Fabbri, passato a guidare la squadra nazionale italiana. Una strana storia di... favori dati e ricevuti che lascia parecchio perplessi. (La Stampa - Giuseppe Barletti) RISULTATI: Alessandria-Verona 0-0 Catanzaro-Sambenedettese 2-1 Como-Triestina 4-2 Foggia-Bari 1-1 Lucchese-Cosenza 2-1 Padova-Lecco 1-0 Parma-Messina 2-2 Pro Patria -Cagliari 2-0 Simm. Monza-Brescia 1-2 Udinese-Lazio 0-0 CLASSIFICA: Messina p. 18; Brescia 17; Foggia 16; Lazio, Padova 15; Bari, Lecco, Pro Patria 14; Cagliari, Verona, Lucchese 12; Cosenza 11; Como, Catanzaro 10; Triestina, Alessandria, Simm. Monza 9; Udinese, Parma 8; Sambenedettese 7 MARCATORI 10 gol: Nocera (Foggia) 8 gol: Calloni G. (Messina), Catalano (Bari), Muzzio (Pro Patria) 7 gol: Koelbl (Padova) 6 gol: Calzolari (Messina), Cappellaro (Lecco), Pagani Abb. (Brescia), Selmosson (Udinese) 5 gol: Andersson (Udinese), Depaoli (Brescia), Lenzi (Cosenza), Rizzo (Cagliari) 4 gol: Bagatti (Lecco), Bernasconi P. (Lazio), Carminati (Como), Ciccolo (Verona), Gambino (Foggia), Oltramari (Foggia), Rozzoni (Lazio) Il punto sul campionato L'incontro tra la capolista di Serie B il Messina e il fanalino di coda Parma si è concluso con il risultato di parità dopo che gli ospiti conducevano con due reti di vantaggio. Vittoria netta, sul piano del gioco, della Pro Patria che ha sconfitto il Cagliari. Il derby pugliese è terminato in parità ed è stato salutato da un coro di fischi: disapprovazione giustificata per il mancato spettacolo offerto, per la scialba esibizione delle formazioni. Il Brescia ha vinto a Monza grazie ad una prodezza di Pagani: nonostante il serrate finale del Monza gli ospiti sono riusciti a conquistare la posta piena in palio.