Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1962/1963
Serie B
30-12-1962 - Giornata: 15 - Bari - della Vittoria


Bari US - Alessandria US 1 - 0 (0 - 0)
RETI: 58. Visentin [Ba]

Alessandria US Nobili Natale, Melideo Rocco, Gambarini Mario, Giacomazzi Giovanni, Bassi Giampiero, Migliavacca Giancarlo, Oldani (II) Tullio, Tenente Sergio, Taccola Giuliano, Cantone Bruno, Bettini Sergio All.: Rava Pietro

Formazione avversaria
BARI US: Ghizzardi, Baccari, Mupo, Mazzoni, Magnaghi, Carraro, Visentin, Catalano, Postiglione, Giammarinaro, Cicogna. All.: Magni.

Arbitro: Cirone Giuseppe (Palermo)
Note
Inizio gara ore 14.30

Commento
Continua lenta quasi inesorabile, la catena degli insuccessi della nostra squadra. Non è che potessimo nutrire molte speranze per la dura e difficile trasferta di Bari, ma certo è che ormai tutte le trasferte, come tutte le partite, paiono ostacoli insuperabili. I nostri ragazzi erano partiti per il Sud con una certa fiducia e decisi a farsi onore: così è stato, ma non sufficiente a salvare almeno quel punticino che era ossigeno per tutti. Ora guardiamo alla classifica con sgomento e timore: siamo inchiodati sui dieci punti con la Sambenedettese ad un punto da noi e tre squadre avanti sui dodici. Un senso di mortificazion e e di dolorosa sorpresa s’è ormai diffuso: sentiamo intorno a noi, per strada e nei bar, la gente parlare con amarezza della loro squadra e della loro Società. Il pubblico, come è fatale in simili frangenti, si sta diradando; nell’ultima partita contro l’Udinese solo un drappello di in trepidi dotati di inestinguibile attaccamento alla squadra, occupò gli spalti. Quanto durerà ancora questa condizione di tensione e di incertezza? Non molto certamente. Riteniamo che fra 3-4 partite la sorte nostra sarà decisa: o la squadra si sarà ripresa ed allora comincerà l’aspra battaglia della salvezza, o avrà continuato a perdere ed allora il suo svantaggio sarà divenuto talmente inevitabile da non lasciare più speranze. Questo prossimo avvenire è quindi decisivo per noi. Saremo capaci, tutti assieme, a stringerci ancora una volta attorno ai nostri ragazzi per incoraggiarli nella prova suprema, affinchè non si sentano soli? Una risposta a molte domande Al nostro in citamento pare già di avvertire l’obiezione di qualcuno: sta bene incoraggiare e stringerci intorno alla squadra, ma cosa si fa per salvarla? E’ esatta la strada intrapresa? Esiste una impostazione di gioco? La formazione è sempre azzeccata? Rispondere a queste domande che pure sono attuali ed importanti, non è facile, o meglio, sarebbe un discorso che ci porterebbe molto lontano, e ci farebbe intraprendere una strada polemica che non vogliamo assolutamente percorrere e perchè non è nelle nostre intenzioni e perchè non è nelle nostre intenzioni e perchè non è nel costume del giornale che ci ospita far baccano, impostato come è al compito preciso ed obiettivo o dalla diffusione di notizie o commenti. Molte discussioni e polemiche sono state fatte da tutti in questi tempi, e noi abbiamo sempre preferito ignorare ogni cosa limitandoci ad osservazioni attinenti unicamente il funzionamento della squadra. Per rispondere ora alle varie domande che abbiamo registrato, faremo un breve passo indietro e diremo questo: non è per difendere nessuno, ma per obiettiva in discriminazione dei fatti, la società pur abbandonata da tutti e senza mezzi, aveva messo su una squadra che avrebbe dovuto raggiungere mete assai più ambite di quelle dello scorso anno. Pensiamo che nessuno potesse mettere in dubbio che con questa formazione iniziale l’Alessandria fosse debole: Barluzzi, Melideo, Bassi (Giacomazzi), Migliavacca, Tenente, Schiavoni (Soncini), Oldani (Vanara), Cantone (V itali), Padovani, Salvemini, Bettini. Avrebbe dovuto essere l’annata di lancio di un nuovo centravanti alla Cappellaro (dell’anno scorso, non quello di quest'anno già un poco in ombra): Montani. Ma all’ultimo momento mancò il centravanti per motivi di salute. Avrebbe dovuto essere l’annata di lancio di una grande mezz’ala: Salvemini. Lo vedemmo solo contro il Sampdoria, quando tutti gridarono al miracolo per l’eleganza del suo gioco e l’intelligenza dell’impostazione ed il tiro folgorante; poi cominciammo tutti a dubitare vedendo prestazioni in certe e pensammo che il Milan ci avesse ingannato. Ma non era così: il ragazzo non stava bene, celava per passione i suoi disturbi, ma non ce la faceva e venne il giorno in cui dovette arrendersi. Scomparve subito dalla scena il volenteroso Padovani, la prima linea fu distrutta prima di nascere, non una partita si potè giocare al completo. Questi sono fatti che non si possono dimenticare. Ma sull’onda dell’entusiasmo la squadra crebbe ugualmente, Rava riuscì a lanciare Gamberini e Nobili, culminò in trionfo nelle partite contro il Parma ed il Padova. Non si poteva continuare su quella strada? Qui bisogna fare il punto: per intanto non si possono muovere rimproveri alla società di non aver fatto nulla, perchè prima del campionato la squadra venne fatta. Se poi i risultati non vennero più ed il gioco calò di tono la Società non può evidentemente essere responsabile di ciò. I motivi, benché difficili da trovare, debbono essere cercati in altre cause. La rimaneggiata formazione di Bari A questo proposito la stessa partita di domenica scorsa a Bari ci offre lo spunto per individuare una di queste cause. Sia ben chiaro che noi abbiamo sempre sostenuto Rava specie per la sua serietà e la sua competenza. Solo in occasione della partita di Como avevamo espresso qualche riserva affermando che la formazione ci aveva lasciato perplessi. Oggi ci sentiamo di ribadire di questo concetto. Ci pare insomma che non sia ne utile nè conveniente veder modificata continuamente la formazione in una girandola di nomi che ci pone sicuramente in testa alla classifica almeno per questa caratteristica. Da ciò deriva che la squadra non può più avere un sistema di gioco per il fatto che gli uomini non si conoscono più (almeno in quel ruolo). Era stata indicata come buona la formazione che giocò contro il Padova: da allora infiniti cambiamenti sono stati fatti senza che una form azione migliore di quella sia stata scoperta. Più volte abbiamo insistito su Gamberini centravanti (non mezz’ala ), ma raramente lo abbiamo rivisto. Domenica a Bari la iprovvisa defezione di S chiavoni infortunato avrebbe dovuto comportare a nostro avviso la sostituzione dello stesso con una riserva (Soncini, Tenente?) dal momento che gli altri reparti (difesa e prima linea) erano già stati studiati e collaudati: l’aver invece arretrato Gamberini a terzino, portato Giacomazzi in mediana ed immesso Cantone in prima linea, ha sovvertito un poco tutta la squadra non rafforzando certo la difesa ed indebolendo sicuramente l’attacco. Noi ci auguriamo insomma di veder presto una form azione fissa, che goda di fiducia e sulla quale poter insistere. Per fortuna a Bari la squadra ha onorevolmente giocato difendendosi con ordine e sicurezza l’aver subito un goal non significa nulla perchè rientra nell’ordine naturale delle cose; ciò che impressiona è che ancora una volta la prima linea non sia riuscita a segnare, svolgendo per di più un gioco rinunciatario e difensivo. Manca purtroppo lo seccatore e questa è ormai una verità assiomatica, ma ciò non toglie che si debba anche un poco osare e sopratutto sfruttare almeno al massimo gli uomini a disposizione per eventuali segnature. Questi, a nostro avviso, i problemi principali per una squadra tartassata dalla sfortuna fino all’incredibile. L’incontro di Foggia La lunga trasferta continua: dopo il terribile campo di Bari ecco l’infuocato campo di Foggia. I nostri ragazzi sono chiamati ad un'altra ardua battaglia. Si tratta di sostenere l’assalto di una compagine orgogliosissima che male sopporta la sconfitta subita domenica scorsa. Siam o curiosi di conoscere come andrà a finire: ci pare impossibile che debba ancora una volta finire così lasciandoci amaramente a bocca asciutta. Forse è perchè sta scritto nell’ordine naturale delle cose: quando tutto va male e pare che più nessun rimedio o speranza si possa nutrire, avviene per reazione il miracolo. Non abbiamo notizie precise sulla form azione che verrà decisa per cui non siamo in grado in questo momento di anticipare notizie sulla composizione. Sappiamo soltanto che la squadra ha trascorso l’amara settimana a Trani in disciplina e serena attesa alternando passeggiate ad u n duro allenamento. Lunedì saranno nuovamente tutti qui. Speriamo di poterli accogliere con un sorriso. Il pubblico pare in questi giorni in differente, ma in realtà cova nel suo animo ansia e dispetto. Nessuno è infatti insensibile a queste cose, anche perchè gli affetti non si perdono facilmente nel giro di poche domeniche. (Il Piccolo, 05/01/1963, Barbagrigia) Il risultato rispecchia esattamente la volontà delle due squadre In campo. I baresi hanno vinto ma non convinto, l'Alessandria ha rinunciato ad attaccare puntando al pareggio, ed allorquando ha subito la rete di Visentin non ha avuto forza di reagire. I grigi di Rava avrebbero potuto ottenere un ben diverso risultato se non fossero stati imbottiti di difensori e non avessero pensato soltanto a mantenere un serrato catenaccio; la tattica eccessivamente rinunciataria li ha condannati alla sconfitta. La vittoria del galletti stante la poco felice impostazione di gioco data da Magni è apparsa poco chiara. Non sono stati essi, infatti, ad avere l'iniziativa per novanta minuti, bensì è stata l'Alessandria a farsi attaccare difendendosi anche quando era in svantaggio per uno a zero. Anzi proprio al momento giusto i piemontesi sono apparsi privi di energie e non hanno saputo dar corpo ad una rimonta possibilissima dato 11 campo ridotto a una pozzanghera che permetteva qualsiasi sorpresa a un avversario scarsamente in vena. E che l'Alessandria sì sentisse battuta in partenza lo avevamo appreso da Rava sabato sera, quando ci aveva detto testualmente: « Se il Bari gioca, per noi non c'è nulla da fare! ». Poi ci aveva fornito una formazione e ne aveva allineata un'altra in campo, imbottendola di mediani. Sono mosse definite di pre-tattica, ma non sono valse a far resistere per novanta minuti il blindato catenaccio con dieci uomini in difesa e uno, a turno, in avanti. I galletti di Magni hanno giocato una partita senza infamia, ma non hanno conquistato il favore del pubblico, il quale li ha rimbeccati ripetutamente per il troppo personalismo dato al gioco. Cicogna si è intestardito a puntare a rete e ha finito col cascare sempre tra le braccia dell'ottimo Nobili, il quale è stato il migliore dei ventidue uomini in campo. Catalano ha dato fastidio al suo diretto avversarlo Giacomazzi, ma ha potuto fare ben poco perché il terreno pesanti ha spesso fermato la palla. Gli alessandrini, eccezion fatta per qualche puntatine di Taccola, Cantone e Oldani in contropiede, hanno avuto sprazzi lievissimi di reazione e si sono accontentati supinamente di contenere il risultato sull'uno a zero. Ben misera soddisfazione Se si pensa che l'Alessandria oggi avrebbe potuto per lo meno avere in classifica i punti. Comunque è certo che non è possibile difendersi per novanta minuti contro una squadra come quella del Bari che è forte di nomi degni della massima serie e che ha nella sua formazione, un buon terzo della squadra nazionale Interleghe di serie B, avvalendosi della- prestazione di un Mazzoni, che è regista impeccabile. A furia di premere il gol è venuto al 13' della ripresa e il bravo Nobili non ha potuto evitarlo. Esaminando il gioco difensivo, non si può dire che l'Alessandria abbia giocato male, anzi è riuscita a limitare la sconfitta, ma con quel terreno pesante e tutto pozzanghere, con i baresi spompati a metà della seconda ripresa, 1 grigi, se avessero avuto qualche attaccante in più in luogo di qualche mediano non avrebbero avuto difficoltà a tentare la rimonta. Sul terreno dello stadio barese può accadere questo e altro. L'Alessandria invece ha primeggiato nel gioco difensivo per tutti i novanta minuti ma non ha potuto evitare la sconfitta. Ottimo Bettini come ala tornante, veloce e insidioso, ma troppo solo Taccola, volitivo Cantone, lento Oldani. Ottimo tutto il manipolo di difensori a guardia della fortezza della quale Nobili è stato guardiano ineccepibile e impareggiabile. L'arbitro è stato bravissimo e ha evitato che il passivo dell'Alessandria ingiustamente salisse a due reti, annullando il goal segnato con un pugno verso la fine del primo tempo da Catalano. (La Stampa Sera Aurelio Calitri) RISULTATI: Bari-Alessandria 1-0 Cosenza-Simm. Monza 1-0 Lazio-Cagliarl 2-1 Lucchese-Pro Patria 0-2 Messina-Como 3-1 Parma-Foggia 1-0 Sambenedettese - Brescia 1-1 Triestina-Lecco 3-1 Udinese-Catanzaro 5-0 Verona-Padova 1-1 CLASSIFICA: Messina p. 23; Brescia 20; Bari 19; Padova, Foggia 18; Verona, Lazio 17; Lecco, Pro Patria 16; Cagliari 15; Cosenza 14; Como, Simm. Monza, Triestina, Catanzaro 13; Udinese, Lucchese, Parma 12; Alessandria 10; Sambenedettese 9 MARCATORI 14 gol: Nocera (Foggia) 11 gol: Calloni G. (Messina) 10 gol: Catalano (Bari) 9 gol: Koelbl (Padova) 8 gol: Calzolari (Messina), Ciccolo (Verona), Muzzio (Pro Patria) 7 gol: Cappellaro (Lecco), Pagani Abb. (Brescia), Selmosson (Udinese) 6 gol: Carminati (Como), Lenzi (Cosenza) 5 gol: Andersson (Udinese), Depaoli (Brescia), Gambino (Foggia), Pinti (Udinese), Rizzo (Cagliari), Rozzoni (Lazio) Il punto sul campionato L'ultima giornata dell'anno solare ha regalato la vittoria e il consolidamento del primato per la capolista Messina che ha sconfitto il Como grazie ai gol di Fascetti, Calloni e Calzolari. I punti di vantaggio sulla diretta inseguitrice, il Brescia, sono tre: i lombardi sono stati fermati sul pareggio dalla Sambenedettese. In terza posizione il Bari mentre al quarto posto c'era il Padova, fermato sul pari dal Verona al Bentegodi: Koelbl a segno per gli ospiti e Ciccolo in gol per i padroni di casa. I veneti hanno agganciato il Foggia battuto in casa del Parma con la rete realizzata da Brigo a cinque minuti dalla fine.