Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1962/1963
Serie B
13-01-1963 - Giornata: 17 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Lucchese Libertas US 2 - 1 (1 - 1)
RETI: 34. Gambarini M.[A], 69. Bettini S.[A] 20. Gratton [Lu]

Alessandria US Nobili Natale, Melideo Rocco, Giacomazzi Giovanni, Migliavacca Giancarlo, Bassi Giampiero, Soncini Antonio, Oldani (II) Tullio, Gambarini Mario, Taccola Giuliano, Cantone Bruno, Bettini Sergio All.: Rava Pietro

Formazione avversaria
LUCCHESE LIBERTAS US: Cassani, Conti, Cappellino, Castano II Giuseppe, Fiasco, Pedretti, Ghiadoni, Sicurani, Gratton, Dordoni, Clerici I Giovanni. All.: Arcari Bruno

Arbitro: Roversi Gastone (Bologna)
Note
Inizio gara ore 14.30

Commento
SCONFITTA LA LUCCHESE DOMANI AL MOCCAGATTA IL CATANZARO Un grande sospiro, come per chi esce da un incubo. Sospiro momentaneo, d’accordo, perché sia altre preoccupazioni ci assillano, perché nulla è ancora risolto. Ma la soddisfazione profonda che abbiamo avvertita aveva motivi morali e psicologici non trascurabili. Ci liberava dall'incubo ossessionante che si era creato in tutti noi: quello di non riuscire più a segnare e quindi di vincere. Abbiamo visto invece come la buona volontà quando è accompagnala un poco dalla buona sorte può superare tutti gli ostacoli, si noti, per farci provare ancora più intensamente la gioia di una vittoria, il destino beffardo ci ha fatto lo scherzo di prepararci al fosco orizzonte di una nuova sconfitta. Forse la squadra ha preso quota, si è liberata da un complesso di triste inferiorità e potrà esprimere il meglio di se stessa. La classifica è tuttora incerta e denuncia chiaramente tutti i rischi che ancora corriamo, ma è senz'altro migliorata perché ci pone alla pari con due squadre che otto giorni prima avevano due punti di vantaggio su di noi (Lucchese e Parma) che da qualche tempo subiscono sconfitte clamorose che fanno indubbiamente più paura di quelle che subiamo noi. Siamo poi ad un punto dal Como ed a due dalla Triestina, due squadre che ci hanno battuto in casa loro nel più incredibile dei modi, ma che dovranno restituire la visita a noi. Come si vede, questi due punti sono serviti a rimetterci in gruppo, in compagnia di altre squadre assillate da altrettanti problemi seri e gravi. Problemi della difesa Quando vedemmo il pallone penetrare nella porta di Nobili, avvertimmo una stretta al cuore e ci parve che tutto fosse finito: una sconfitta in casa con la Lucchese in quel momento, significava il definitivo saluto ad ogni speranza, ad ogni possibilità di lotta. Per di più la rete venne in un momento in cui nessuno poteva aspettarsela, e dopo che l’attacco per dieci minuti aveva preso d’assalto la porta della Lucchese, sfiorando di continuo la marcatura. E venne nel più semplice e lineare dei modi: tre passaggi rapidi, un traversone al centro, ia palla deviata in porta senza che nessuno (nè Bassi, nè Giacomazzi) facesse in tempo ad intervenire. Da quel momento abbiamo voluto osservare con particolare attenzione anche il gioco della difesa ed abbiamo ricavato una convinzione: che noi non possiamo proprio giocare senza l’uomo libero. D’accordo senz’altro con l’allenatore che in una partita del genere abbia impostato la squadra per il gioco di attacco essendo costretti a rischiare qualunque cosa per poter vincere; ma dobbiamo nello stesso tempo ricono, scere che la nostra difesa, come quasi tutte le difese deve tenere l’uomo fisso a fianco del centro-sostegno: lo stesso Bassi ha mostrato di mal sopportare l'isolamento, giocando con minor calma e quindi meno precisione del solito, mentre a Bari e Foggia disputò due partite maiuscole aiutato dal libero Giacomazzi. Il quale è certo ancora assai valido in tale ruolo (e con lui Schiavoni) mentre è certo più spesso in difficoltà come terzino costretto ad arrancare contro ale veloci. Per il resto tutto bene: Melideo è sempre più scattante ed aggressivo, mostrando di aver raggiunto ormai un liveUo tecnico tale da poter sperare di giocare presto in serie A, Nobili è sempre un portiere capace ed esperto dotato anche di forte personalità il che infonde un senso di fiducia nei compagni certamente determinante. Buona la prova di Migliavacca instancabile e sicuro del fatto suo: lieto ed applaudito il ritorno di Soncini che tutti gli sportivi hanno rivisto con vero piacere. E’ veramente assai particolare la posizione di questo giocatore: si tratta certamente di uno degli uomini più tecnici e capaci della nostra squadra, capace di dominare a centro campo, portato per istinto al gioco di attacco, insofferente però a quei compiti di marcatura e di difesa che per necessità spesso egli è chiamalo a svolgere. D’altro canto la sua fisionomia di gioco è ben definita e non si può imporgli di modificare il proprio temperamento. Noi personalmente lo vediamo bene in squadra, tenendo conto che egli può sempre essere utilizzato come mezz’ala di centro campo. Prima linea in via di assestam ento Il conforto ci è venuto questa volta dalla prima linea, da quella acciaccata prima linea che da vari mesi faceva soffrire: è venuto innanzi tutto per un gesto di carattere. Quando subimmo la prima rete, tememmo infatti che il timore e la incapacità di realizzare si unissero allo svantaggio di una rete per distruggere definìtivamente ogni spirito agonistico. Ed invece fu proprio la prova di carattere e di forza che la squadra ha offerto a darci la migliore delle soddisfazior.h Vedemmo i nostri ragazzi buttarsi con impeto nella lotta con le migliori energie spinti da un senso di disperazione che andava al di la di ogni valore tecnico. E qui si sono messi in evidenza i due uomini premiati poi dalla sorte nella segnatura delle reti: Gamberini e Bettini. Diciamo subito che Gamberini ha avuto domenica una consacrazione che potremmo definire totale: la nostra prima linea ha bisogno di lui, unico combattente, pronto al tiro, caparbio e sfondatore sempre, trascinatore soprattutto per gli altri compagni. La rete da lui segnata costituisce la migliore dimostrazione di tutto questo: sul centro di Oldani, egli era piazzato al posto giusto ed ebbe per di più una splendida scelta di tempo tale che gli consentì di colpire il pallone di testa e lanciarlo imparabilmente in rete. Bettini ha disputato una superba partita (martedì l’amico Barletti su «Stampa sera » lo presentò in vetrina esaltandnne le doti ed un po’ meno la disciplina), culminata nello splendido tiro a rete su punizione nel primo tempo e nel gol segnato e che ci portò la vittoria. Per Taccola, che ha commesso vari errori d’indecisione e di impostazione, noi non intendiamo essere crudi censori: egli ha al suo attivo la giovane età ed un notevole bagaglio tecnico che gli consentirà a suo tempo di imporsi. Forse il compito di condurre oggi la prima linea è eompito ancora troppo gravoso per lui. Cantone ha iniziato in sordina per venire poi fuori nel secondo tempo fino ad imporsi e dominare il campo. Prezioso e tecnico sempre, Cantone è in definitiva un elemento utile per la squadra potendo sopperire a tutte le deficenze dei vari reparti. Un poco spento Oldani che ha però avuto alcuni spunti notevoli dimostrando di poter essere sempre l’uomo risolutore della causa. Facciamo il bis domenica? Ora la squadra sta preparandosi a bissare: domenica il Catanzaro sarà un avversario più duro forse e più combattivo della Lucchese. Ma in compenso abbiamo rotto il ghiaccio ed abbiamo un altro morale: Rava questa settimana non ha forzato la mano, ma ha svolto un allenamento più leggero onde impedire che la stanchezza possa togliere il bello smalto che domenica abbiamo visto risplendere. Non abbiamo notizie precise della formazione, sappiamo solo con certezza che al centro dell’attacco sarà schierato Gamberini. Ci auguriamo che il pubblico riprenda ad affluire numeroso sugli spalti con l’incitamento che rafforza e rinfranca. Se supereremo anche il Catanzaro potremo veramente tirare un sospiro: i grigi saranno nuovamente i nostri eroi della domenica (Il Piccolo, 19/01/1963, Barbagrigia) L'ALESSANDRIA CONTRO LA LUCCHESE TORNA AL SUCCESSO DOPO TRE MESI I grigi non vincevano più dal 14 ottobre e non segnavano goals da un mese e mezzo - Rete decisiva di Bettini al 24' della ripresa dopo un primo tempo in parità - Erano andati in vantaggio per primi i toscani con Ghiadoni ma Gambarini li aveva raggiunti L'incubo è finito, l'Alessandria è tornata a vincere dopo tre mesi di magri pareggi e di sconfortanti sconfitte, i grigi hanno tratto un sospirone di sollievo come chi sia riuscito a. sottrarsi appena in tempo da un precipizio. Pensate infatti a quello che sarebbe successo, se l'Alessandria avesse mancaio anche ieri l'appuntamento con la vittoria: nella migliore delle ipotesi le sarebbe toccato di condividere con la Sambenedettese l'ultimo posto in classifica e chissà quando le sarebbe riuscito di togliersi da quell'incomoda posizione tanto più, che stando agli umori dirigenziali captati in tribuna quando ancora Bettini non aveva realizzato il goal decisivo — un nuovo risultato negativo avrebbe avuto spiacevoli ripercussioni sulla direzione tecnica della squadra. Il trono di Piero Rava, insomma, era in serio pericolo, anche se — e non da oggi lo ripetiamo — non si pub far colpa, ad un allenatore di non riuscire a scoprire i centravanti eredi di Fanello e dei Cappellaro con la facilità con cui si trovano i funghi sotto i castagni dopo un temporale. Ora invece la situazione è cambiata; bene o male l'Alessandria è riuscita a rompere l'incantesimo ed il suo ritorno alla vittoria le offre buone prospettive per tentare con maggior fiducia la carta della salvezza. Domenica prossima i grigi ospitano il Catanzaro e l'occasione sembra buona per fare il bis del successo di ieri, per mettere un po' di fieno in cascina, in previsione dei durissimi impegni che attendono la squadra tra quindici giorni. Per un balordo scherzo del calendario infatti i grigi, dopo il confronto casalingo con i calabresi, dovranno infatti giocare fuori casa per tre volte consecutive; a Monza contro il Simmenthal, a Roma contro la Lazio, a San Benedetto contro una diretta rivale nella lotta per evitare la retrocessione. Un calendario da far rabbrividire, ma una cosa è affrontarlo con l'incubo di non saper più vincere e nemmeno segnare, una cosa è prepararsi al tremendo tris di partite esterne con la serenità che viene dall'essersi riscoperta la capacità di vincere e di andare in goal. Intendiamoci, non è che il faticoso 2-1 di ieri abbia annullato di un colpo tutti i difetti cronici di cui soffre l'Alessandria ed abbia liberato Rava dalla necessità di cercare ancora un'efficace soluzione ai problemi che lo tormentano dall'inizio del campionato. Contro i rossoneri toscani l'Alessandria ha vinto per l'esasperata volontà con cui si è battuta, per la carica agonistica, che ha guidato l'azione di tutti, perchè — è bem ricordarlo — una volta tanto le cose sono andate per il loro verso anche se la squadra tutta, coi nervi a fior di pelle per la consapevolezza del drammatico momento che si stava vivendo, ha giocato contratta, senza la necessaria lucidità. I difetti però restano, seppure attenuati dalla ritrovata fiducia. La manovra di attacco è timida, frammentaria, mancandole la salda impronta di un condottiero della classe e dell'autorità dei Fanello e dei Cappellaro che ad Alessandria tutti continuano a rimpiangere. Taccola l'ultimo che abbia pravato ad assumersi la pesante eredità della maglia n. 9, è psichicamente crollato sotto questo peso troppo gravoso per lui ed i crudeli rimbrotti del pubblico hanno accentuato il suo stato di avvilimento, portandolo a compiere errori addirittura incomprensibili. Ieri, sul finire della partita, l'ex-genoano ha avuto da Oldani una palla che era più facile mettere a segno che sbagliare: si è fermato credendo di aver udito un fischio arbitrale, e quando ha tirato lo ha fatto senza convinzione mandando malamente a lato. Il problema immediato che si pone quindi a Rava è quello di trovare subito un'altra soluzione qualsiasi, per il problema del centravanti. L'unico che è mancato all'appuntamento con la ritrovata fiducia è il Taccola e sarebbe ingeneroso e inutile insistere su un giocatore che, per poco che il pubblico lo becchi ancora, si metterà a piangere in campo. E' probabile quindi che domenica prossima, contro il Catanzaro, l'allenatore alessandrino ripeschi Vitali, cui due settimane di riposo hanno indubbiamente giovato. Poi, forse, verrà finalmente l'ora di Padovani, il centravanti acquistato dal Vittorio Veneto e che, per una catena impressionante di disouuenture, non è riuscito, ancora ad esordire in maglia grigia. L'atletico giocatore ha una gran voglia di tornare in campo, ma tocca ferro ogni volta che gli si accenna alla possibilità di riprendere a giocare, poiché teme che la iella per lui non sia ancora finita. Padovani riprenderà la preparazione nei prossimi giorni e, a seconda di come si ritroverà con le scarpe bullonate ai piedi, chiederà a Rava di anticipare al massimo il suo rientro, magari utilizzandolo in una delle tre trasferte consecutive previste dal calendario. In fondo, è meglio un centravanti in ritardo di preparazione che un ragazzo moralmente distrutto, come il povero Taccola. (La Stampa Sera Gianni Pigliata) RISULTATI: Alessandria-Lucchese 2-1 Catanzaro-Cagliari 2-0 Como-Verona 0-1 Cosenza-Foggia 1-1 Lecco-Pro Patria rinv. Messina -Bari 1-0 P adova-Monza 1-1 Sambenedettese-P arma 2-0 Triestina-Lazio 0-1 Udinese-Brescia 0-0 CLASSIFICA: Messina p. 26; Bari, Brescia, Padova, Foggia 21; Verona, Lazio 19; Pro Patria, Lecco* 18; Cagliari, Monza, Catanzaro 16; Udinese, Cosenza* 15; Triestina 14; Como 13; Lucchese, Alessandria, Parma 12; Sambenedettese 11 *una gara in meno MARCATORI 15 gol: Nocera (Foggia) 13 gol: Muzzio (Pro Patria) 11 gol: Calloni G. (Messina), Catalano (Bari), Koelbl (Padova) 9 gol: Calzolari (Messina) 8 gol: Cappellaro (Lecco), Ciccolo (Verona), Pagani Abb. (Brescia) 7 gol: Carminati (Como), Lenzi (Cosenza), Rozzoni (Lazio), Selmosson (Udinese) 6 gol: Pinti (Udinese), Zavaglio (Catanzaro) Il punto sul campionato