Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1962/1963
Serie B
24-02-1963 - Giornata: 23 - Padova - Silvio Appiani


Padova AC - Alessandria US 0 - 0 (0 - 0)


Alessandria US Nobili Natale, Melideo Rocco, Giacomazzi Giovanni, Migliavacca Giancarlo, Bassi Giampiero, Schiavoni Antonio, Taccola Giuliano, Gambarini Mario, Padovani Roberto, Soncini Antonio, Bettini Sergio All.: Rava Pietro

Formazione avversaria
PADOVA AC: Bini, Cervato, Scagnellato, Mazzanti, Grevi, Rogora, Galtarossa, Fusaro, Koelbl, Zerlin II Eliseo, Morosi. All.: Del Grosso Alessandro

Arbitro: Di Tonno Antonio (Lecce)
Note
Inizio gara ore 14.30

Commento
DOMANI E' DI SCENA IL PARMA SUL CAMPO DELL'ALESSANDRIA - Tre punti conquistati dai grigi nelle ultime trasferte Se il pareggio di domenica con la Lazio costituì una lieta inaspettata sorpresa, quello di domenica a Padova è stato un traguardo che era considerato inarrivabile sotto tutti gli aspetti. Ma intanto la nostra squadra, stringendo i denti ha ottenuto un successo che conferma almeno come il più brutto periodo del nostro campionato debba essere passato. Tre partite in trasferta e tre punti portati a casa: non è poco, ma anzi è moltissimo. Ora possiamo prepararci con maggior serenità ad affrontare le prossime partite. Una ventata di fiducia che si è abbattuta su tutti noi, sui tifosi, sulla società. Un segno di forza e di carattere che ci voleva e soprattutto che doveva essere ripetuto per non interpretarlo come semplice ed occasionale momento di fortuna. Non si può non riconoscere infatti una riscossa nella squadra che esce indenne dai campi di Sambenedetto, Lazio e Padova. Intanto la classifica è sempre preoccupante, m a il favore dei tre punti si farà sentire prossimamente, specie se si tiene conto che l'Alessandria deve ancora disputare nove partite in casa e sette fuori prima della fine del campionato. Bassi, Taccola e Nobili La nostra squadra con una condotta di gara molto attenta è riuscita a lasciare imbattuta l’Appiani ed il punto valido per la lotta della salvezza si è aggiunto alla sua m agra classifica. E' vero che fin dalle prime battute i nostri uomini hanno fatto intendere di non voler concedere nulla alla platea ma di mirare assolutamente al pareggio, è vero quindi che non si è trattato di una bella partita, ma non comprendiamo le critiche che il pubblico ed i giornali locali hanno voluto muoverci. In epoca nella quale anche le « grandi » giocano con il libero, è troppo comprensibile che una squadra assillata dal timore di retrocedere giochi tutte le sue carte per tentare di resistere all'aggressivo padrone di casa. E proprio il Padova che è stata una delle squadre che hanno istituito il sistema del catenaccio per portarlo fino alle più estrem e conseguenze, non può lamentare che sul suo terreno altri ricalchino la via da lei percorsa. Possiamo serenamente dire che tutti gli uomini della nostra compagine hanno fatto il loro dovere e soprattutto, come lo stesso Rava visibilmente soddisfatto ci diceva dopo la gara, sia tornato nei nostri ranghi uno spirito combattivo, una volontà disperata che sono veramente encombiabili e che in certe situazioni anche commuovono. Fra le varie ragioni di questa rinascita, una è balzata ancora evidente anche se già nelle passate settimane l’abbiamo illustrata in tutta la sua importanza: la straordinaria form a di Nobili e la sua spiccata personalità che infonde ai compagni fiducia e coraggio. Anche domenica a Padova il nostro portiere ha operato salvataggi da lasciare col fiato mozzo tanto da meritarci applausi a scena aperta negli interventi compiuti su tiro di Zerbin nel primo tempo e di Mazzanti nel secondo tempo. Un altro elemento ha nuovamente spiccato il volo verso le mete ambite della notorietà che già lo scorso anno lo avevano messo in luce: Bassi. Questo silenzioso, tenace lavoratore, modesto quanto tecnico, ha finalmente ritrovato lo smalto dei suoi momenti migliori e domenica ci ha donato una delle più belle prestazioni della sua carriera. Aveva davanti quel mobilissimo tedesco Koebl sfuggente e pericoloso: ebbene costui domenica è stato letteralmente immobilizzato da uno stupendo Bassi che non lo ha lasciato per un momento, incollato a lui come un mastino, vivacissimo nell'intuire gli spostamenti scattante sempre per anticiparlo al momento giusto. L’incontro ha avuto un suo spettacolo a parte in questo duello a due incessante ed appassionante stravinto dal nostro Bassi. Un altro elemento che è tornato a fornire una prestazione maiuscola è stato Taccola. Questo ragazzo è dotato di una indubbia autentica classe. Difficilmente egli lascerà il ruolo di ala destra, perchè si è personalmente convinto che quel ruolo gli apre le porte per una bellissima carriera. I suoi spunti in contropiede condotti da solo, con una rapidità entusiasmante lo hanno portato due volte in area avversaria dopo aver percorso in velocità l'intero campo tagliando via due-tre avversari come birilli. Una volta ha poi avuto la grande occasione di beffare l'avversario e di vincere la partita (mancavano tre minuti al termine), ma la stanchezza dopo la lunga sgroppata e l'affanno lo hanno tradito. Non importa: ci è di conforto aver ritrovato, fra gli altri, tre uomini di tanta levatura. Le prestazioni degli altri Della prima linea non vi è molto da dire : Bettini e Padovani che hanno cercato di curare il contropiede, se pure hanno tentato di combinare qualcosa di buono, erano troppo soli per riuscire a dar fastidio a Scagnellato e compagni ed anche venivano ad essere mal serviti dai lanci dei compagni che non erano veri e propri passaggi ma rinvii fatti spesso alla cieca da una difesa affannata e preoccupata di allontanare la palla. Il rendimento di Padovani è stato però inferiore alle prestazioni precedenti: noi riteniamo che il ragazzo non si adatti a questo tipo di gioco, ma sia più portato per natura e temperamento all’azione manovrata ed in linea con i compagni. Lo attendiamo comunque nelle partite interne ove ovviamente il gioco è ben diverso. Ci è parso che anche Bettini, volontà a parte perchè questa è sempre notevole, abbia abbassato il tono del suo rendimento, ma ciò non dovrebbe costituire, almeno per ora seria preoccupazione. Soncini ha sgobbato parecchio fornendo un ottimo secondo tempo mentre nel primo stentava ad ambientarsi e si abbandonava spesso a giochetti poco redditizi con Bettini. Ma Soncini ha lo svantaggio di essere spesso fuori squadra il che lo deprime e non lo mantiene certo nella forma desiderata. Positiva la prova di Gamberini grande lavoratore e soprattutto instancabile in ogni ruolo in cui veniva a trovarsi. Migliavacca ha giocato con la generosità e la tecnica che gli conosciamo: sobrio e pulito, egli trova sempre la posizione adatta per intercettare, rilanciare, contrastare, aiutare il compagno in difficoltà. Melideo... merita soltanto di essere selezionato per la nazionale di serie B, e noi ci auguriamo che il suo nome non venga dimenticato. Di Giacomazzi ci piace riportare il giudizio di E. Lanzotti su « La Gazzetta dello Sport »: « ... ha perso ormai la sveltezza e la velocità dei tempi migliori, ma è stato sempre astuto e saggio ed ha controllato bene la sua zona ». Quella definizione di astuto e saggio merita di essere ricordata perchè inedita ed appropriata. Formidabile la partita di Schiavoni in netta ripresa rispetto alla partita di Roma nella quale aveva palesato incertezze. Da domani: festival al «Moccagatta» Ora tre partite interne: Parma, Brescia e Lecco. Un vero festival (speriamo piacevole) per i nostri tifosi che da qualche domenica arrancano dietro ai giornali, alla radio ed alla televisione per avere notizie, non potendo più giudicare con cognizione diretta. Noi ci auguriamo che il pubblico, tonificato da una maggior fiducia, non più infreddolito da un inverno proibitivo, torni più numeroso sul campo ad incoraggiare i nostri ragazzi ed aiutare lo sforzo economico che la Società sta compiendo con sacrifici che si possono bene immaginare. Domani scende il Parma disperato ed affamato di punti. Si batterà naturalmente col cuore in mano per non perdere, di fronte a noi che dobbiamo vincere. Come si può resistere alla tentazione di assistere ad una simile partita? Ora viene il momento di lasciar da parte i preziosismi (leggi ricerca del bel gioco), le trasferte milanesi e torinesi per ammirare gli assi, ma di immergerci nel tifo sano e vibrante che si può provate solo di fronte alla propria squadra. Domani soffriremo tutti assieme, ma proveremo almeno l'orgoglio di fremere per le sorti del nostro vessillo, non di quello degli altri più blasonato e dorato magari, ma sempre degli altri (Il Piccolo, 02/03/1962, Barbagrigia) Tre punti preziose in tre trasferte consecutive UN PO' DI FORTUNA ANCHE PER L'ALESSANDRIA A Padova Nobili e gli altri difensori grigi hanno fatto nuovamente miracoli, strappando meritatamente lo 0-0 Nel doppio confronto con i biancorossi veneti, alla squadra di Rava sono andati tre punti su quattro La strenua ed efficace difesa operata dall'Alessandria all'Appiani ha avuto i suoi frutti e, alla fine della gara, l'assordante fischiata del pubblico scontento per il nulla di fatto, contrastava apertamente con gli abbracci festosi che gli alessandrini si scambiavano con particolare riguardo a Nobili, uno tra i migliori. Le trasferte di Roma e di Padova che sulla carta non promettevano niente di buono per i piemontesi, si sono dunque risolte positivamente, aumentando le possibilità di salvezza della squadra. La partita è stata forse ben più dura di quanto si potesse prevedere, per il ritmo vivace imposto dal Padova, cui era necessaria una vittoria per sganciarsi dagli immediati inseguitori del Messina. L'undici grigio inoltre presentava una formazione rimaneggiata, per le assenze dei due interni titolari Cantone e Vitali, bisognosi di un turno di riposo dopo la dura battaglia di mercoledì all'Olimpico. I loro sostituti, Gamberini e Soncini, hanno tuttavia disputato una partita agonisticamente eccellente, dimostrandosi all'altezza dei compiti. Le apprensioni di Rava alla vigilia della partita, per l'assenza di queste due pedine tanto importanti, sono cosi apparse meno fondate del previsto. Sul campo la squadra ha mostrato di saperci fare e, anche se la sua tattica fin troppo prudenziale ha provocato il malumore degli spettatori, il risultato finale — che è poi l'unica cosa che conti — ha dato ragione a questo atteggiamento. Del resto per i piemontesi, scoprirsi contro il Padova, di gran lunga superiore sotto il profilo tecnico, sarebbe stata una pazzia. Il sacrificio del bel gioco in omaggio alla necessità è dunque giustificato. Per novanta minuti l'Alessandria ha giostrato, badando solo alla difesa, in particolare nel corso del primo tempo, e Bini non ha mai -dovuto (cosa eccezionale, in una partita di calcio) effettuare alcun intervento, nemmeno fermare un innocuo. pallone. I quattro soli tiri operati dagli avanti grigi, due dei quali di punizione, si sono tutti persi sul fondo. L'ultimo di questi, scagliato da Taccola solo davanti al portiere, a quattro minuti dal termine, è finito a lato. Alla fine dell'incontro mentre gli spogliatoi del Padova erano sbarrati, quelli degli ospiti erano aperti a tutti. Richiesto se il pareggio gli sembrasse meritato, Rava, tutto acceso dalla soddisfazione rispondeva con quell'obbiettività che è una sua prerogativa; forse no, comunque un po' di fortuna ci voleva anche, per noi, dopo tutte le amarezze che abbiamo dovuto sopportare. « Il Padova è una buona squadra — ha proseguito Rava — nettamente migliorata rispetto all'incontro di andata; è tecnicamente inferiore, per quanto riguarda la prima linea, (rispetto alla Lazio da noi affrontata mercoledì), ma più impetuosa. Koelbl mi è sembrato un po' sfuocato, forse perché, come mi hanno detto, non era in condizioni fisiche perfette. Mi ha impressionato Mazzanti: è la fonte del gioco di tutta la squadra. Anche Fusate ha giocato bene. «Che ne penso dei miei? — ha continuato l'allenatore —. No, per favore, non ho l'abitudine di fare una lista secondo i meriti; per me sono stati tutti bravi, hanno giocato veramente con molto impegno. Rava è quindi corso fra I suol ragazzi, che in fretta si rivestivano, impazienti di prendere il pullman. Nei due confronti diretti col Padova (quello giocato ad Alessandria fu vinto dai grigi per 2-0), Giacomazzi e compagni hanno incamerato tre punti su quattro. Indubbiamente, una bella soddisfazione alle spese di una tra le migliori compagini della serie B. (La Stampa Sera - Paolo Ventura) RISULTATI: Cagliari-Udinese 2-0 Catanzaro-Como 1-1 Foggia-Simm. Monza 1-1 Lecco-Lazio 0-1 Lucchese-Sambenedettese 1-1 Messina-Pro Patria 3-0 Padova-Alessandria 0-0 Parma-Bari 0-0 Triestina-Cosenza 1-1 Verona-Brescia 2-0 CLASSIFICA: Messina p. 34; Foggia, Lazio, Verona, Bari 27; Brescia, Lecco, Padova 26; Cagliari 24; Cosenza, Simmenthal Monza 23; Pro Patria, Triestina 22; Udinese, 19; Catanzaro, Como 18; Alessandria* 17; Parma* 16; Sambenedettese, Lucchese 15 *Una gara in meno MARCATORI 18 gol: Nocera (Foggia) 14 gol: Muzzio (Pro Patria) 11 gol: Calloni G. (Messina), Cappellaro (Lecco), Catalano (Bari), Koelbl (Padova) 10 gol: Ferrario (Monza), Lenzi (Cosenza) 9 gol: Calzolari (Messina), Ciccolo (Verona), Pagani Abb. (Brescia), Rozzoni (Lazio) 8 gol: Carminati (Como), Zavaglio (Catanzaro) 7 gol: Santelli (Triestina), Selmosson (Udinese), Torriglia (Cagliari), Traspedini (Monza) Il punto sul campionato Il Messina si è prontamente rimesso in sella, dopo la ceduta di Trieste, ed ha liquidato domenica l'ambiziosa Pro Patria con un 5 a 0- che tronca ogni tentativo di discussione. I siciliani, insomma, hanno reagito alla maniera dei forti; con l'anione è non con le parole, a tutti coloro che avevano sia pur velatamente parlato di crisi incipiente. Niente di tutto ciò, ha detto il Messina, continuiamo la nostra galoppata in testa alla classifica (con 7 punti di vantaggio) ed aspettiamo che le rivali si facciano sotto. Tra gli uomini che stavolta hanno dato tono al successo messinese, in tutta evidenza la mezzala Fascetti e l'estrema sinistra Brambilla un atleta questo, che pare ricalcare le orme del già famoso Ciccolo (egli pure messinese, lo scorso anno) il quale — a sua, volta — sembra tornato in forma smagliante. Di Ciccolo appunto dicono un gran bene le cronache di Verona-Brescia (due a zero per gli scaligeri), come pure di Cera, del sempre più solido mediocentro Peretta e del suo socio (ex vercellese lui pure) Pirovano, oramai abituato agli elogi a ritmo serrato. Grande la Lazio (finalmente) sul campo di Lecco, dov'è passata vittoriosa per X a 0. Alla ribalta, nelle schiere romane, tre atleti diversissimi tra loro per temperamento e gioco ma ciascuno per parte sua degno di attenzione da parte degli osservatori specializzati: Landoni (che ormai gioca stabilmente da mediano), la mezzala vera Governato e la mezzala finta (perché veste la maglia numero 11) Moschino. Un po' in ombra il Lecco, anzi più del prevedibile. Evidentemente qualcosa stento nell'ingranaggio d'attacco della compagine lariana che pure conta su atleti del Datore di Lindskog, Cappellaro (però impiegato come ala sinistra, ruolo che decisamente non può essergli congeniale...) e Schiavo. Foggia (pareggio in casa contro un vispo e battagliero Simmenthal Monza) e Bari sono rimaste agganciate al gruppo delle inseguitrici del Messina, con buon merito soprattutto dei baresi che hanno chiuso 0 a 0 sul terreno infido di Parma. Comincia davvero a meravigliare questo Bari che da oltre un mese sta giocando privo dei suoi uomini migliori, Catalano, Magnaghi, Giammarinaro, e Ghizzardi e che a tratti ha dovuto fare a meno anche di Cicogna e di Postiglione. Il Padova, bloccato sullo 0 a 0 da una gagliarda Alessandria, ha perso un punto prezioso che potrebbe — alla resa dei conti — assumere importanza determinante sia per i patavini impegnati nella corsa alla serie A che per i piemontesi in lotta per non retrocedere. La partita dell'Alessandria a Padova è stata , volitiva, condotta sul filo di una resistenza strenua che ha poggiato sulla prova strabiliante del portiere Nobili, del generoso Schiavoni e dell'attentissimo Bassi attorno ai tre sunnominati vanno però allineati gli altri alessandrini, tutti protagonisti di un incontro meritevole d'elogio. Sono così tre di fila (anche se in mezzo c'è stata la partita non giocata contro il Lecco) i pareggi che i grigi hanno colto in trasferta nelle ultime settimane: a San Benedetto del Tronto, a metà della settimana scorsa sul campo della Lazio e ieri l'altro appunto a Padova. Tre prove vigorose anche se affidate ad una difesa strenua, e quasi disperata che un intervento riuscito solo a metà avrebbe potuto far naufragare. Ma con la prima linea che si ritrovano quest'anno i piemontesi, chiedere di più equivarrebbe a vagheggiare la luna. Sempre più grave, per non dire quasi senza speranza, la situazione di Lucchese e Sambenedettese, ultime li graduatoria a quota 15. Domenica, a confronto diretto sul terreno toscano, hanno fatto alla pari, uno a uno, chiaramente incapaci di prevalere l'una sull'altra. Ancora in pericolo anche il Parma il cui quintetto di attacco è lacunoso come quello dell'Alessandria che però ha una difesa decisamente più solida di quella emiliana. Il riferimento non è fatto a caso. Domenica prossima le due compagini saranno di scena al Moccagatta in uno scontro che fa tanto... serie C. Per chi si trovasse sconfitto al termine della gara, naturalmente... (La Stampa Sera Giuseppe Barletti)