Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1962/1963
Serie B
03-03-1963 - Giornata: 24 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Parma AC 1 - 1 (1 - 1)
RETI: 36. Cantone B.[A] 12. Uzzecchini [Pa]

Alessandria US Nobili Natale, Melideo Rocco, Tenente Sergio, Migliavacca Giancarlo, Bassi Giampiero, Schiavoni Antonio, Taccola Giuliano, Cantone Bruno, Gambarini Mario, Padovani Roberto, Vitali Alessandro All.: Rava Pietro

Formazione avversaria
PARMA AS: Recchia, Versolatto, Silvagna, Neri, Sentimenti, Baldi. Possanzini, Vicini, Smerzy, Uzzecchini, Meregalli. All.: Canforini Ugo

Arbitro: Samani Fiorenzo (Trieste)
Note
Inizio gara ore 15.00

Commento
In 4 giorni: due importanti partite casalinghe per i grigi DOMANI: BRESCIA — MERCOLEDÌ’ 13: LECCO Questo proprio non ci voleva: dopo i tre magnifici pareggi esterni, aspiravamo alla vittoria casalinga che consacrasse la rinascita della nostra squadra e la fine del periodo nero. Trattandosi per di più del Parma, nostra diretta rivale nella lotta per la salvezza, la vittoria avrebbe avuto un doppio significato ed un duplice valore. Con quanta fiducia, tutti noi, la squadra, l’allenatore, i tifosi, ci siamo recati al campo, è inutile dirlo. Ma è proprio nei casi in cui le necessità si fanno più impellenti e le certezze più sicure, che possono avvenire scherzi del genere. Quando si comincia a dire: « domenica dobbiamo vincere assolutamente » e da qualcuno si risponde « vinceremo senz’altro », si può stare certi che q u alche ostacolo sorge sul cammino della certezza a madare tutto all’aria. Molto meglio partire per Rom a o per Padova con pochissime speranze e soltanto una precisa volontà di difenderci fino allo strenuo delle forze! E così, proprio nella partita che sembrava più sicura abbiamo avuto la più amara sorpresa. La classifica è rimasta quella che è: nulla è migliorato o peggiorato il che non è un bene, ma è male, perchè la partita veniva giocata in casa. Pazienza, comunque: non è il caso di piangere o di recriminare, dal momento che varie ragioni hanno contribuito a determinare questo mezzo insuccesso. Discussioni sulla formazione Raramente, come è accaduto domenica, abbiamo raccolto tante voci di critica sulla formazione adottata da Rava. E si pensi persino i giornali più amici come "Stampa Sera" col commento di Barletti, non hanno lesionato qualche rimbrotto. Dopo aver constatato che il campo era estremamente pesante e che sfiaccava anche gli uomini più robusti e dotati, si è passati da più parti a giudicare severamente la decisione di Rava di sostituire Bettini e Soncini con Vitali e Cantone. Indubbiamente sulla carta Bettini e Soncini potevano apparire più a datti dello spento Vitali che illuminò il gioco per venti minuti e del volonteroso Cantone che disputò uno splendido primo tempo, affogando poi nel fango, spremuto da un lavoro massacrante, distrutto dai crampi alle gambe. Si può anzi dire che è apparso strano che specialmente Bettini proprio in questo periodo di migliore form a sia stato sostituito anche perchè v’è da notare che il mancare una domenica nella squadra può comportare un calo e non solo di forma ma anche psicologico con conseguenze sicuramente nefaste. Ma Rava, sbagliando o meno, questa è un’altra cosa, ha fatto le cose in perfetta convinzione e coerenza. Già domenica al ritorno da Padova aveva segnalato un calo nella prestazione di Bettini: ciò malgrado ha voluto collaudare i suoi uomini sul campo di Vigevano nella settimana scorsa con un severo allenamento che lo convinse che Bettini abbisognava di riposo, e che Soncini era effettivemente giù di corda. Forse non ha tenuto conto delle difficoltà che venivano dalle condizioni del campo, certo è che ha deciso dopo lunga meditazione. I fatti questa volta non gli hanno dato ragione. Speriamo che Rava possa giudicare meglio per domenica prossima. Non è comunque il caso di farne una tragedia o di gettare la croce addosso all’allenatore anche se noi, personalmente, siam o più propensi a condividere in questo caso le opinioni degli altri che le sue. Ma si sa : il pallone è rotondo. Cosa scriveremmo oggi se V itali in quella sua bellissima azione personale del primo tem po avesse segnato invece di sfiorare il palo facendo gridare ’gol’ a mezzo stadio? Siam o sin ceri: probabilmente scriveremmo tutto il contrario dicendo che Vita li giocò solo un quarto d’ora (come tante volte è stato detto) ma che è in grado di risolvere le partite. Invece è andata diversamente ed ora dobbiamo rammaricarci che la form azione sia stata rimaneggiata. Taccola e Padovani Motivi di consolazione: innanzitutto la prima prestazione in campionato di Padovani dinanzi al suo pubblico. Questo ragazzo meritava un poco di soddisfazione. Ha sofferto molto dopo essere stato giudicato anche severamente. Ma non si è mai perso d’animo, ha seguito i compagni con fede e calore, si è allenato con volontà e serietà encomiabili. Oggi ha dimostrato quanto ci attendevamo da lui: non prestazioni ad alto livello, ma combattività, prestanza e soprattutto buon senso. Sono le doti della saggezza che rendono utile un uomo in un campionato duro come il nostro dove si deve giocare senza complimenti e preziosismi. Noi da Padovani non ci attenderemo mai nulla di trascendentale, ma un gioco sobrio, senza spreco di palloni combattuto più che giocato per tutti i novanti minuti. Egli può rendere in questo piano: per questo abbiamo sempre chiesto che venga incoraggiato anche quando sbaglia o sembra travolto da cose più grandi di lui. Per Taccola il discorso è già noto : domenica ha fornito un saggio della sua classe e delle sue doti. Vedemmo in tribuna il grande Viri Rosetta seguirlo compiaciuto e rilevare come possegga un tale bagaglio di classe da poter ambire alle più alte vette. Ala destra nata ci diceva, e noi sorridevamo pensando alla caparbietà con la quale lottò fin che potette, per sottrarsi a tale ruolo. Oggi siamo tutti d’accordo, anche lui. Ma ieri solo Rava lo vedeva così. La partita degli altri Alla ribalta ancora una volta Bassi e Nobili, chiamati n ella selezione della nazionale di Serie B. Per il primo, un fatto ormai abituale, per il secondo il grande meritato ritorno alle glorie di un tempo. Assente Giacomazzi che risentiva di uno stiramento, è rientrato finalmente il buon Tenente fremente di gioia: partita discreta la sua, ma il giudizio è da rimandare; Melideo a posto se pure leggermente in tono minore, Migliavacca più affaticato del solito ed un poco impacciato in fase di attacco. Ha avuto una splendida occasione a disposizione per segnare ma l’ha banalmente sciupata. Gambarini non è riuscito a ritrovare se stesso ed a liberarsi un a sola volta per tirare a rete: speriamo si tratti soltanto di una mancanza di condizione passeggera. Schiavoni come sempre, buono in difesa, scarso nel gioco d’attacco specie n elle fasi in cui deve portare la palla per poi appoggiarla al compagno. Questa la fisionomia dei nostri uomini durante l'incontro. Ma in complesso un calo notevole di forze nel secondo tempo provocato certamente da un terreno impossibile, non dalla mancanza di condizione o di preparazione. Non possiamo dimenticare, nell'esame dei protagonisti dell’in contro, due parole sull'arbitro che è riuscito ad irritarci contro le nostre abitudini ed a contribuire alla mancata vittoria. Diciamo la verità: dopo tante gare viste disputare fuori casa e dopo aver conosciuto la facilità con la quale di solito i direttori di gara concedono rigori ai padroni di casa, non siamo riusciti a comprendere come abbia potuto questo signore negare almeno un rigore. Questa mancanza di coraggio che può identificarsi anche con una strana dose di presunzione, ci fanno sinceramente augurare che m ai più un arbitro del genere venga mandato ad Alessandria. Il forte Brescia domani da noi il discorso ci ha portato lontano facendoci dimenticare di parlare della gara di domani. Sarà una durissima partita, ma certamente meno dura di quella del Parma: scende una squadra ambiziosa che non si chiuderà certo in difesa e non farà semplicemente il gioco ostruzionistico. E noi a nostra volta non dovremo semplicemente attaccare sempre (il che è fastidioso e non ad atto al nostro tip o di gioco) ma anche difenderci: Più equilibrio dunque e quindi più gioco. Ancora una volta, per ovvie ragioni, noi dobbiamo tornare a dire: questa partita si deve vincere! Ma lo diciamo soltanto sommessamente, come ad esprimere un desiderio. Rava apporterà varianti e non è improbabile che torni alla formazione delle trasferte: vedremo se avevano proprio ragione i critici. Ma a noi sta a cuore il risultato . Lo diciamo con tutta schiettezza, così come certamente lo dice il pubblico, stufo di veder subire un gol in apertura e poi arrancare alla ricerca del pareggio. Bisogna tener duro e non dimenticare che giochiamo a casa nostra: l’incitamento non mancherà, e con esso non mancherà il cuore di ognuno a sospingere l’immane peso di una vittoria da conquistare (Il Piccolo, 09/03/1963, Barbagrigia) Vana pressione dei grigi che "calano,, sensibilmente nella ripresa L'ALESSANDRIA NON RIESCE A SUPERARE IL PARMA: 1-1 Troppo-indulgente l'arbitro Samani con i falli di mano in area emiliana • La perfetta «commedia» di un difensore del Parma - Taccola e Padovani in evidenza nelle file piemontesi Dopo tre pareggi esterni consecutivi, ai grigi dell'Alessandria è toccato stavolta un piccolo intoppo casalingo, l'uno a uno di ieri nel confronto con il Parma. Due, soprattutto, i motivi del mezzo passo falso compiuto dagli uomini di Bava: l'eccessiva indulgenza dell'Arbitro Samani per i falli di mano compiuti dai difensori emiliani in piena area di rigore e un pauroso calo che ha costretto nella ripresa parecchi atleti in maglia grigia (quelli che più si erano prodigati, nella prima parte dell'incontro) a... cercare ossigeno in zona morta, rallentando notevolmente il proprio ritmo e l'efficienza fino a quel momento mostrata in fase offensiva e d'impostazione. L'arbitraggio di Samani ha lasciato stupefatti. Ignorare una volta un vistoso (e per la verità involontario) fallo di mano è forse comprensibile, ma non accorgersi della stessa scena, riveduta e corretta nel secondo tempo e con chiara intenzionalità da parte del difensore autore della scorrettezza, è stato davvero imperdonabile. Non è comunque solo su rigore che l'Alessandria avrebbe dovuto vincere. Ha creato occasioni favorevoli a getto continuo, soprattutto con il tandem Taccola-Padovani ma ieri Gambarini, «punta» numero due dell'attacco grigio, era in giornata opaca come pure Vitali che si è spento dopo appena una ventina di minuti di gara. I piemontesi, in svantaggio dal 12' per un goal magistrale di Uzze echini, hanno così dovuto prodigarsi in un'affannosa rimonta, spendendo molte energie che se avessero potuto essere meglio distribuite avrebbero forse consentito agli alessandrini di tentare la via del successo con un vigoroso finale. Invece sono stati gli emiliani a tener banco nei dieci minuti conclusivi, S'inizia su un terreno all'apparenza morbido e livellato ma che finirà col diventare una specie di zona a «sabbie mobili». L'Alessandria gioca in tono disinvolto ed inscena manovre a getto continuo la più bella delle quali (al 10') vede all'opera Gambarini e Vitali l'ala sinistra giostra fra tre avversari, lì supera uno dopo l'altro, entra in area scattando sicuro, finta il portiere e scarica a bersaglio a colpo sicuro. La mira purtroppo è lievemente inesatta e la sfera sibila accanto al montante spegnendosi sul fondo. Sulla prima replica dei bianchi, il goal. Dalla linea di metà campo Neri porge a Smersy e questi lancia in diagonale Uzze echini: l'ex sampdoriano tocca di esterno destro (siamo al limite dell'area grigia) ed infila sotto la traversa un tiro spettacoloso. Quattro minuti appresso la situazione si ripete quasi identica, ma sul tiro di Meregalli il portiere alessandrino Nobili vola sicurissimo bloccando la palla. Da questo momento inizia il forcing dell'Alessandria che preme quasi Interrottamente nella metà campo parmense. I «cross» di Taccola che sta facendo letteralmente ammattire il terzino Silvagno (facendosi nel contempo ammirare dall'osservatore Juventino Rosetta) creano situazioni pericolose in area emiliana ma a tutte i difensori pongono rimedio. Sino al 35', quando i grigi pareggiano. Dopo un corner. si crea in area biancocrociata una lunga mischia che Cantone risolve con un rasoterra piazzato sorprendendo Recchia, coperto in quel momento da almeno quindici uomini. Passano trenta secondi ed un preciso centro di Padovani è arrestato in piena area dal braccio di Sentimenti. L'azione è però talmente rapida da giustificare in pieno l'involontarietà. Secondo tempo. L'Alessandria riparte a vele spiegate cercando la rete del successo. Al 3' la sfiora Tenente un cui violentissimo calcio di punizione sfugge alla presa di Recchia, che però si ritrova la palla tra le gambe senza che abbia superato la linea. Al 14' l'episodio cruciale della contesa. Taccola, scavalcato in tromba per la ventesima volta Silvagna, scorge Padovani in posizione favorevole e crossa con intelligenza. Sulla traiettoria è Sentimenti che arresta la palla nettamente con un pugno. Poi si comprime l'addome con le braccia e rotola a terra... svenuto. Una commedia degna del miglior attore di Hollywood, per far credere (Sentimenti s'era accorto di aver commesso uno sbaglio determinante!) di essere stato colpito al ventre dal pallone. Samani, che in verità aveva il sole negli occhi, non s'avvede di nulla e la faccenda svanisce nel soffio di qualche protesta dei grigi. Scade anche il tono dell'incontro con i piemontesi chiaramente in difficoltà con il trascorrere dei minuti e senza che il Parma abbia il coraggio di tentare la botta conclusiva. Al 41' l'ultimo episodio. Neri colpisce Gambarini con-un calcetto proditorio e Samani (su indicazione del guardalinee, poiché nemmeno stavolta aveva visto l'accaduto) lo espelle. (La Stampa Sera Giuseppe Barletti) Recupero: Pro Patria-Udinese 1-0 RISULTATI: Alessandria-Parma 1-1 Bari-Monza 1-0 Brescia-Lecco 2-1 Catanzaro-Pro Patria 0-0 Como-Foggia 3-1 Lazio-Lucchese 2-1 Messina-Verona 0-0 Padova-Cagliari 2-1 Sambenedettese-Cosenza 2-0 Udinese-Triestina 3-1 CLASSIFICA: Messina p. 35; Bari, Lazio 29; Brescia, Verona, Padova 28; Foggia 27; Lecco* 26; Pro Patria 25; Cagliari, 24; Monza, Cosenza 23; Triestina 22; Udinese 21; Como 20; Catanzaro* 19; Alessandria* 18; Parma, Sambenedettese 17; Lucchese 15 una gara in meno MARCATORI 18 gol: Nocera (Foggia) 14 gol: Muzzio (Pro Patria) 12 gol: Cappellaro (Lecco) 11 gol: Calloni G. (Messina), Catalano (Bari), Koelbl (Padova) 10 gol: Carminati (Como), Ferrario (Monza), Lenzi (Cosenza) 9 gol: Calzolari (Messina), Ciccolo (Verona), Pagani Abb. (Brescia), Rozzoni (Lazio) 8 gol: Zavaglio (Catanzaro) 7 gol: Morelli P. (Como), Santelli (Triestina), Selmosson (Udinese), Torriglia (Cagliari), Traspedini (Monza) Il punto sul campionato Il Verona è riuscito a pareggiare a Messina dopo una gara giocata prevalentemente in chiave difensiva, i siciliani hanno esercitato una maggiore pressione senza però riuscire a essere cinici sotto porta. Ha accorciato le distanze dalla vetta il Brescia che ha sconfitto il Lecco grazie alla doppietta di Baffi. Hanno mantenuto il terzo posto il Bari e la Lazio: i pugliesi hanno superato il Monza con la rete di Buccione mentre i capitolini hanno sconfitto, in rimonta, la Lucchese con la doppietta di Morrone. Il Foggia ha perso nettamente sul campo del Como.