Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1962/1963
Serie B
17-03-1963 - Giornata: 26 - Cosenza - Emilio Morrone


Cosenza AS - Alessandria US 1 - 0 (0 - 0)
RETI: 58. Lenzi [Co]

Alessandria US Nobili Natale, Melideo Rocco, Tenente Sergio, Schiavoni Antonio, Bassi Giampiero, Soncini Antonio, Taccola Giuliano, Cantone Bruno, Gambarini Mario, Padovani Roberto, Vanara Elio All.: Rava Pietro

Formazione avversaria
COSENZA AS: Dinelli, Baston, Millea, Ippolito, Federici, Fontana, Canova, Bacci, Lenzi, Rumignani, Salva. All.: Todeschini Paolo.

Arbitro: Di Tonno Antonio (Lecce)
Note
Inizio gara ore 15.00

Commento
I grigi sconfitti a Cosenza per 1-0 PIEGATA L'ALESSANDRIA PIEGATA DA UN GOL DI LENZI Nel finale della partita il portiere calabrese protagonista di arditi interventi Anche in una giornata di scarsa vena il Cosenza, schierando una formazione inedita, con Fontana a mediano, Palma e Canova alle due ali, Millea a terzino siniatro, ha battuto l'Alessandria per 1-0. In tutto il primo tempo il quintetto d'attacco della compagine cosentina non è riuscito a trovare il necessario ordine per poter minacciare la rete alessandrina, e ciò nonostante fosse continuamente sospinto da Fontana e da Bocci, i quali non hanno fatto altro che far piovere preziosi palloni sui piedi degli attaccanti rossoblu senza vederne vantaggiosamente sfruttato neppure uno. Per contro, l'Alessandria ha stretto sempre più i suoi ranghi, cullando evidentemente la speranza di conseguire il risultato pari e frantumando ogni debole iniziativa dell'avversario. Già al 5' di gioco l'arbitro Di Tonno concede una punizione per atterramento di Lenzi. Bacci tira da venti metri e sfiora il palo sinistro della rete di Nobili. Due minuti dopo la palla giunge sui piedi di Palma, che calcia alto. Il gioco ristagna a metà campo, sino al 17’ quando Bacci scatta dall'ala e dal limite lascia partire un dosato traversone che viene raccolto di testa da Lenzi e spedito fuori, a porta sguarnita. Al 85', ancora Bacci con una potente rovesciata coglie la traversa della rete di Nobili. Si va avanti così sino alla fine del primo tempo senza scosse e senza altre emozioni. Il secondo tempo vede un Cosenza più organico e più impegnato. Fin dai primi minuti la minaccia è portata con più consistenza alla rete di Nobili, e al 9' si ha l'unico goal della giornata. Il solito Bacci fugge sulla sinistra e mette al centro, Lenzi raccoglie di testa e colpisce la traversa; la palla ritorna a Lenzi che stavolta la infila in porta. L'Alessandria apre le sue file e si spinge all'attacco, ma la difesa cosentina contiene l'urto con bravura. Al 16' e al 20' ancora Lenzi sciupa due favorevoli occasioni calciando fuori. L'Alessandria preme alla ricerca del pareggio, e con Gambarini e Padovani riesce a creare seri pericoli per la rete cosentina, salvata in due occasioni dalle uscite spericolate di Dinelli, Il fischio finale trova la compagine alessandrina tutta protesa all'attacco, ma il risultato è ormai acquisito. (StampaSera – B.A.) I GRIGI SCONFITTI A COSENZA Sarebbe stato troppo bello se la serie favorevole fosse continuata: tre pareggi fuori casa, due in casa ed una vittoria. Da sei partite l’Alessandria era imbattuta, aveva risalito lentamente la corrente e si era collocata in una posizione di classifica un poco più tranquilla. Invece ecco giungere ancora una volta il solito uno a zero a farci meditare sul duro cammino da percorrere e sulle difficoltà che presenta questo campionato per chi vuole salvarsi. Vi è purtroppo da osservare che quando si impostano le partite unicamente sulla difensiva con il solo scopo di non perdere è fatale che prima o dopo il gol della sconfitta venga a dissolvere le speranze. Se tiriamo le somme di tutte le partite disputate dall’Alessandria in questo campionato fuori campo, dobbiamo concludere che molto più sovente è venuta la sconfitta che non il risultato positivo. Partita scontata? Conosciamo la facile obbiezione che si può muovere a quanto andiamo dicendo: ma per non giocare unicamente in difesa mirando al pari, bisogna essere in grado di attaccare, avere cioè gli uomini con classe ed autorità che impongano il gioco d’attacco. Anche questo è giusto: ma noi pensiamo che la nostra squadra in trasferta, pur organizzandosi convenientemente nelle retrovie, abbia i numeri sufficienti per operare un buon contropiede, naturalmente, non affidato ad esempio al solo Taccola. La partita di Cosenza ne è chiara dimostrazione: diciamo subito che non era gara da considerare perduta in partenza. Nessuno dei nostri uomini era partito rassegnato, ma anzi non nascondeva una certa speranza di ottenere qualcosa di buono. Cosa è avvenuto? Bisogna dividere l’incontro in due diverse fasi: la prima si esaurisce a l 9’ del secondo tempo, la seconda inizia dal 9’ e va fino al termine della partita. Nella prima parte l’Alessandria ha stretto sempre più i suoi ranghi cullando evidentemente la speranza di conseguire il risultato pari e riuscendo ad annullare ogni debole iniziativa dell’avversario. Già, perchè è da rilevare che per tutto il primo tempo il Cosenza, pur assumendo l’iniziativa del gioco, sospinto avanti da Fontana e Bacci, non è mai riuscito a trovare, col suo quintetto d’attacco, il necessario ordine per poter minacciare la rete alessandrina. Purtroppo i nostri uomini non hanno invece trovato modo e voglia di prendere a tratti in mano le redini del gioco passando all’offensiva. Nei primi minuti della ripresa il Cosenza riuscì finalmente ad essere più organico nel gioco, tanto che al nono minuto riusciva a segnare. Il solito Bacci fuggiva sulla sinistra crossando poi bene dal fondo: saltava Lenzi girando di testa la palla verso la rete, ma colpiva il palo; la palla tornava a lui che poteva infilare la porta. Già a l 25’ del primo tempo Bacci con una rovesciata aveva colpito il palo della nostra porta. La fase offensiva. Dal momento della rete subita, comincia la seconda fase di gioco dell’Alessandria: essa apre le sue file e si spinge all’attacco. Sono gli stessi uomini, è la stessa squadra, eppure ora viene anche a spingersi all’attacco ed a fornire seri grattacapi alla difesa cosentina. Scrive il sig. F. Abruzzo di Cosenza su ’Tuttosport”: «Eppure l’Alessandria oggi doveva osare l’ impossibile per guadagnare posizioni in classifica… le due compagini hanno invece giocherellato nei primi 45 minuti; nella seconda fase della gara, specie dopo il gol di Lenzi, il Cosenza ha dovuto difendere a denti stretti un vantaggio esiguo dinnanzi ad una Alessandria che incalzava di minuto in minuto». Ecco la seconda fase di cui parlavamo prima. Se questo modo di giocare, incalzante e deciso anche all’attacco, fosse stato operato anche nel primo tempo, invece di limitarsi ad impedire che gli altri segnassero, forse non avremmo perduto. D’accordo: è facile fare i profeti dopo il fatto: gli esempi di Lazio e Padova, potevano benissimo indurre a tentare ancora una volta quella carta buona. Ma noi continuiamo ad affermare, e non da oggi, che la partita impostata unicamente sulla difensiva non può dare buoni frutti. La formazione. Dopo molto tempo, la squadra ha potuto finalmente disputare due gare consecutive con la stessa formazione: il che è buon segno e dimostra che gli uomini impiegati hanno raggiunto un certo grado di forma e di rendimento. Bava aveva preso alcune misure che dovevano rivelarsi indovinatissime: Soncini libero, Vanara su Fontana; incollatosi alle sue spalle, il nostro giovane attaccante non gli ha concesso un attimo di tregua. Per la verità tutti hanno fatto il loro dovere. In difesa si è imposto all’attenzione generale Melideo (che invano abbiamo atteso di veder convocato da Lerici) il quale nel finale, allorché tutta la nostra squadra andava all’assalto alla ricerca del pareggio, ha avuto addirittura tre palloni da scaraventare in porta e ciò ha fatto egregiamente: solo la bravura del portiere avversario gli ha impedito la gioia di segnare. Tenente ha confermato l’ottima impressione della gara contro il Lecco: ha trovato la posizione e si è ottimamente ambientato. La mediana ha avuto la parte del leone con Soncini onnipresente e dotato della ben nota tecnica, con Bassi in ottime condizioni di forma, con Schiavoni a suo agio in tutte le fasi difensive essendo nota la sua disposizione naturale a tal genere di gioco. Taccola è sempre brillante anche se sovente troppo solo, Padovani è stato combattivo e pronto al tiro: ha sfiorato la segnatura anche di testa; Gambarini stenta ad uscire dal periodo grigio che sta attraversando, Cantone ha girato molto e bene, riuscendo anche al 41’ del primo tempo ad inviare un bolide da 3 o 4 metri che il terzino Federici deviava con le mani in piena area. Il solito fallo ’’involontario” che non ci viene mai concesso. Quest’anno non un rigore è ancora andato ad aumentare i nostri magri bottini. (Il Piccolo, 23 marzo 1963 - Barbagrigia) RISULTATI: Brescia – Parma 1-0 Cagliari – Lucchese 4-0 Foggia – Udinese 1-0 Lazio – Catanzaro 2-0 Lecco – Bari 3-0 Padova – Como 2-3 Sambenedettese – Pro Patria 2-0 Simmenthal Monza – Messina 1-0 Verona – Triestina 4-1 CLASSIFICA: Messina p. 37, Lazio, Brescia 33, Verona, Bari 31, Foggia 30, Padova 29, Lecco 28, Cagliari 27, Simmenthal Monza, Pro Patria, Cosenza 26, Triestina 24, Como 22, Udinese, Alessandria 21, Parma, Catanzaro 20, Sambenedettese 19, Lucchese 16. MARCATORI: 19 reti: Nocera (Foggia), 15 reti: Muzzio (Pro Patria), 14 reti: Cappellaro (Lecco), 12 reti: Catalano (Bari), Koelbl (Padova), Ciccolo (Verona), 11 reti: Carminati (Como), Lenzi (Cosenza), Calloni, Calzolari (Messina), Ferrario (Monza). Il punto sul campionato Cade il Messina a Monza, cade il Bari a Lecco; risultati che ridisegnano parzialmente la classifica per quanto riguarda le prime posizioni. Il Messina vede ridotto il suo margine a quattro, comunque rassicuranti, punti; Lazio e Brescia staccano il Bari che, a sua volta è raggiunto dal Verona ed incalzato dal Foggia. Perde contatto (definitivamente?) il Padova battuto all’Appiani del Como. I lariani sono l’unica squadra a vincere in trasferta in tutta la giornata. Ovviamente approfittano del fatto che ben cinque delle ultime sette classificate hanno perso; la settima, la Sambenedettese, ha staccato la Lucchese che oggi è nettamente ultima.