Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1962/1963
Serie B
21-04-1963 - Giornata: 30 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Como AC 0 - 0 (0 - 0)


Alessandria US Nobili Natale, Melideo Rocco, Tenente Sergio, Migliavacca Giancarlo, Bassi Giampiero, Schiavoni Antonio, Taccola Giuliano, Cantone Bruno, Gambarini Mario, Oldani (II) Tullio, Vanara Elio All.: Rava Pietro

Formazione avversaria
COMO AC: Geotti, Ballarini, Longoni, Derlin, Boriani, Invernizzi, Carminati, Stefanini II Franco, Sartore, Ponzoni, Morelli. All.: Augustine Henri Gerard – D.T.: Cappelli Elis

Arbitro: Lo Bello Concetto (Siracusa)
Note
Inizio gara ore 15.00

Commento
Scialba dei "grigi, esibizione contro il Como RAVA A RIPOSO, SOSTITUITO DA FRANZOSI E SALA Anche a Verona i grigi non ce l’hanno fatta e quello che ha maggiormente preoccupato non è stata la sconfitta, perchè in fondo in fondo poteva anche essere scontata essendo cosa materialmente ed umanamente impossibile cambiare di colpo l’andamento delle cose di casa nostra, ma piuttosto il « raffare » delle altre squadre direttamente interessate alla retrocessione. La lotta sta diventando sempre più dura per una molteplicità di motivi che hanno sempre caratterizzato il finale dei campionati. Chi è al sicuro non ha più volontà di accanirsi per il conseguimento di risultati che non hanno più alcun valore e chi ha ancora qualche speranza di promozione nulla, cede a: poveretti che sono impegolati per non retrocedere. Contro i gialloblù la compagine alessandrina ha giocato con uno spirito ben diverso dalle altre occasioni, ma purtroppo come tante altre volte non è stata fortunata. Il goal subito è dovuto ad un susseguirsi di banali rimpalli che hanno tagliato un po’ fuori tutta l’estrema difesa senza che Nobili potesse giungere in tempo a fermare la « puntata » di Jaconissi. Al valoroso portiere grigio nulla si può comunque imputare: anzi giocare in condizioni così menomate è una prova di attaccamento ai colori sociali veramente ammirevole. Nel corso della partita ha dovuto inoltre intervenire un paio di volte da par suo. Ed allora? Detto che l’arbitro D’Agostini ha negato un rigore grosso come una casa, perchè è inconcepibile come certi intercettamenti a braccia levate in piena area non vengano visti, dobbiamo far rilevare che i grigi hanno fornito una prestazione ben diversa dalle solite. E’ stato notato uno spirito di reazione e di combattività che lasciano ancora bene sperare per il prossimo avvenire. Certo che dopo il miglioramento che sia Franzosi che Sala sono riusciti ad imprimere al gioco di attacco e di difesa, non si dovrà dormire sugli allori. Le pedine nuove schierate a Verona sono state ben azzeccate: Giacomazzi, che da tempo aspettava il suo turno, ha dato più sicurezza e maggior tono a tutto il sistema difensivo ed a trarne giovamento sono stati un po’ tutti, a cominciare da Bassi (quanto indispensabile sarebbe in questo momento poter disporre di un Nobili nella pienezza dei suoi mezzi!) che continua a giostrare a mille. Il rientro poi di Vitali, Bettini e Soncini, senza alcun velo di polemica, h anno impresso all’attacco una maggior pericolosità e se non ne sono venuti fuori risultati positivi immediati si dovrebbe essere tuttavia sulla buona strada. Pestato e per dirla alla... Carosio, malmenato, è stato Oldani, sempre vivace, buon combattente e buon incassatore, considerato che l’arbitro di turno più che fischiare ha lasciato fare. Anche Vanara non si è comportato male se si tiene presente che è stato riportato a fare un gioco tutto diverso dal passato. Ritornare ala pura dopo tanti ’’mandati di custodia” non è cosa semplice. Il cerchio purtroppo si restringe sempre più e Franzosi è costretto a centuplicare i suoi sforzi (a proposito anche i suoi ragazzi della De Martino non hanno potuto entrare in finale nella Coppa della Fiera di Milano per i soliti calci di rigore), ma non mancano tuttavia le carte per salvarci, magari in extremis. Occorrerà però giocarle tutte e bene senza sprecarne nessuna. Nel corso dell’allenamento infrasettimanale abbiamo notato ancora vivacità in tutti ed anche coloro che hanno ceduto il posto ad altri, in questo momento stanno comportandosi veramente bene e senza alcun risentimento. L’Alessandria, pur essendo sfortunata per tante e tante altre peripezie ha però la fortuna di avere dei ragazzi d ’oro: basta farsi comprendere e comprenderli nello stesso tempo. Molto, tutto dipenderà da domani. Diciamo anche noi che contro la Triestina si dovrà assolutamente vincere, ma la vittoria dovrà essere meritata, pulita e soprattutto ottenuta a nervi calmi, perchè il campionato non terminerà affatto domani. Ad Alessandria non si è mai trascesi (solo Lo Bello si è sentito in dovere di punire un po’ di tifo all’acqua di rose): si continui su questa strada, che è sempre la migliore, anche domani, ma i ragazzi in maglia compiano sino in fondo il proprio dovere con quell’orgoglio che ciascuno dovrà sentire, e che li farà convincere che dietro di loro ci sarà posto anche per altri. (Il Piccolo, 26/04/1963, Barbagrigia) L'ALESSANDRIA FALLISCE LA PROVA PAREGGIANDO CONTRO IL COMO Taccola e Gambarini attaccano fuori forma Zero a zero, squallido risultato di un ancor più squallido incontro tra Alessandria e Como, due squadre che lottano per la salvezza. Le colpe maggiori del deludente spettacolo le ha avute la compagine piemontese in cui alcuni uomini ai quali l'allenatore Rava aveva confermato la sua fiducia sono mancati clamorosamente alla prova. Due soprattutto i buchi nell'undici grigio, l'ala destra Taccola e Gambarini. Sono costoro i maggiori responsabili della nuova battuta vuota dell'Alessandria. Taccola e Gambarini hanno girovagato stracchi e senza nerbo per tutti i novanta minuti di gioco, privi di idee, di slancio, in uno sconcertante susseguirsi di incertezze e di pause. Se per Gambarini c'è qualche attenuante (la sempre scarsa adattabilità al ruolo di sfondatore e l'incapacità di manovrare a sostegno delle iniziative dei colleghi che tentano di dialogare con lui), per Taccola nessuna scusa. L'ala destra alessandrina è in fase calante, nettamente. Ieri contro il terzino Longoni non ha vinto un solo duello e le poche volte che, superando timori e ritrosia, ha calciato la palla, lo ha fatto in modo assente quasi si trattasse di una grana da sbrigare al più presto possibile, senza correre rischi. Spiace dover parlare così di un atleta .che un mese fa aveva meritato elogi e considerazione. Ora per Taccola è il momento di riflettere, si sta giocando la carriera poiché la fama di scarso vigore e di abulia un calciatore fatica a togliersela di dosso. Taccola deve decidere se preferire una quieta e comoda mediocrità oppure una carriera brillante e fortunata, condizionata però a precisi vincoli di serietà professionale, di attaccamento ai propri colori e di spirito di sacrificio. Faccia un attento esame di coscienza l'attaccante alessandrino e scoprirà di certo le ragioni misteriose di questi suoi periodi davvero irritanti, per i tifosi che seguono l'Alessandria, per i compagni di squadra e per i dirigenti. Il Como ha difeso con parecchio disordine ma anche abbastanza facilmente lo 0 a 0 iniziale ed è stato il più continuo e brillante in fase d'attacco. I lariani infatti hanno creato nel primo e nel secondo tempo le occasioni da goal più pericolose. Se non le hanno mese a segno possono prendersela (è un modo di dire) con il portiere alessandrino Nobili. Il numero uno grigio, sceso in campo zoppo per una distorsione al ginocchio guarita solo a metà, ha compiuto subito in avvio di gara e poi alla mezz'ora due interventi assolutamente decisivi, salvando situazioni disperate. Oltre a Nobili l'Alessandria è esistita per merito di Bassi, di Cantone ed a tratti con il concorso di Tenente, Oldani e Vanara. L'inizio della partita è tutto per il Como. Gli azzurri scattano all'offensiva ed al 3' una tagliatissima punizione di Ponzoni chiama Nobili ad un difficile intervento precedendo l'accorrente Carminati. Insistono i lariani (l'Alessandria non riesce ad imbastire un'azione) ed al 5' su centro di Sartore il terzino Melideo sfiora l'autorete svirgolando il pallone per metterlo in angolo. Al 26' occasione per l'Alessandria. Scambio tra Cantone e Taccola, tocco a Gambarini che incespica, si sbilancia, resta in piedi e calcia come può sopra la traversa. Due minuti appresso tentativo isolato di Oldani che conclude però con tiro alto. Al 30' punizione contro i grigi per fallo di Tenente. La batte Derlin, Stefanini svetta solo soletto a tre metri da Nobili e tocca di testa, a colpo sicuro. Nobili guizza rasoterra e con una manata allontana la sfera, recuperandola subito dopo su un nuovo tiro, debole però, dell'accorso Morelli. Un tiro a lato di Ponzoni (40') ed una rovesciata bella ma inutile di Oldani concludono il primo tempo. Primi minuti farraginosi nella ripresa, poi un attimo di pausa al 9' quando Geotti in uscita travolge involontariamente Vanara che riceve un colpo alle reni. Il piccolo alessandrino (che ieri, è stato molto utile) si riprende dopo sette minuti e tiene duro sino al termine. Al 13' il Como si rifà vivo con una sventola di Berlin, fuori di un metro ed al 20' sono ancora i lariani che puntano a rete sempre con Derlin, il cui tiro va però nuovamente fuori bersaglio. La parte conclusiva della gara vede isolati e scarni tentativi dei grigi mentre il Como tiene il centro campo. Ci sono, verso la mezz'ora, due errori consecutivi di Sartore a cinque metri da Nobili poi (34') è ancora il portiere alessandrino a liberare di forza la propria area con una decisa uscita a pugno precedendo l'irrompere di Carminati e di Ponzoni. Il fischio finale di Lo Bello (che è stato poco impegnato a causa del deludente ritmo delle due contendenti) vede i grigi avviarsi allo spogliatoio in un mortificante silenzio. (La Stampa Sera - Giuseppe Barletti) RISULTATI: Bari-Foggia 2-1 Brescia-Monza 4-1 Cagliari-Pro Patria 0-0 Cosenza-Lucchese 1-1 Lazio-Udinese 2-0 Lecco-Padova 0-0 Messina-Parma 0-0 Sambenedettese-Catanzaro 0-0 Triestina-Como 1-1 Verona-Alessandria 1-0 CLASSIFICA: Messina p. 43; Lazio 40; Bari, Brescia 38; Verona 35; Cagliari 34; Foggia, Padova 33; Lecco 32; Monza, Cosenza 31; Pro Patria 30; Catanzaro 29; Udinese, Triestina 28; Parma 26; Alessandria, Como Sambenedettese 24; Lucchese 19 MARCATORI 20 gol: Nocera (Foggia) 15 gol: Muzzio (Pro Patria) 14 gol: Cappellaro (Lecco), Ferrario (Monza) 13 gol: Calzolari (Messina), Carminati (Como) 12 gol: Catalano (Bari), Ciccolo (Verona), Koelbl (Padova) 11 gol: Calloni G. (Messina), Lenzi (Cosenza) 10 gol: Rozzoni (Lazio), Torriglia (Cagliari) 9 gol: Pagani Abb. (Brescia), Traspedini (Monza), Zavaglio (Catanzaro) Il punto sul campionato Sorprendente battuta d'arresto della capolista Messina sul campo della Sambenedettese andata in rete con Sestili e Mulesan. Ha ridotto il distacco la Lazio che ha espugnato Foggia con i gol di Maraschi e Morrone. Risultato di parità per le due terze della classifica Bari e Brescia, rispettivamente fermate da Pro Patria e Cagliari. E' stato sconfitto il Verona, di misura, a Catanzaro: Ghersetich è stato il match winner della gara.