Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1962/1963
Serie B
16-06-1963 - Giornata: 38 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Simmenthal-Monza 3 - 0 (2 - 0)
RETI: 6. Vitali A.[A], 30. Fara M.[A], 87. Bettini S.[A]

Alessandria US Nobili Natale, Melideo Rocco, Tenente Sergio, Migliavacca Giancarlo, Bassi Giampiero, Giacomazzi Giovanni, Vanara Elio, Vitali Alessandro, Colondri Mario, Fara Mario, Bettini Sergio All.: Franzosi Angelo

Formazione avversaria
SIMMENTHAL-MONZA: Rigamonti, Osterman, Gianesello, Ferrero, Motto, Stefanini, Tribuzio, Dal Molin, Traspedini, Campagnoli, Baruffi. All.: Lamanna Hugo.

Arbitro: Monti Fabio (Ancona)
Note
Inizio gara ore 16.00

Commento
Ad Alessandria chiusura con una franca vittoria PER I GRIGI COL MONZA (3-0) UN CONGEDO FRA GLI APPLAUSI Spettacolo di bel gioco degli alessandrini e brillante lancio di Fara, autore di un goal - Mercoledì una riunione per il nuovo consiglio direttivo Il campionato dell'Alessandria è finito tra gli applausi. Dopo una stagione fatta di stenti, di ansie, di amarezze, di affannosa costruzione - punto su punto - dell'edificio della salvezza, finalmente una partita senza batticuore, una partita in cui i ragazzi in maglia grigia hanno potuto dar libero sfogo alla loro voglia di giocare senza l'assillo di dover vincere, o almeno non perdere, a tutti i costi. E, come sovente succede, proprio nell'occasione in cui una sconfitta non avrebbe più potuto compromettere il già raggiunto traguardo della sicurezza, è venuta invece la vittoria, bella, chiara, convincente. Ugo Lamanna, allenatore del Simmenthal Monza, aveva detto scherzando, all'accompagnatore ufficiale dell'Alessandria: «Siamo contenti che siate ormai salvi, così vi potremo battere senza rimorsi... ». Evidentemente il tecnico biancorosso sopravalutava la forza della sua formazione da fine-campionato (che non comprendeva il « goleador » Ferrano, già rientrato al Milan, nonché altri titolari) - e non si attendeva un'Alessandria a sorpresa come quella di ieri. Lanciando per la prima volta in questo campionato il diciottenne interno sinistro Fara, presentando un Vitali in vena di prodezze e tutta una pattuglia di giovani desiderosi di mettersi in vetrina davanti ai numerosi « osservatori » presenti in tribuna, l'Alessandria di ieri ha dato spettacolo, concedendosi, nell'euforia di un successo che restituisce al Simmenthal, nella stessa entità numerica di 3-0, la sconfitta patita dai grigi nell'andata, concedendosi, dicevamo, il lusso estemporaneo di un gioco accademico quale i pochi tifosi presenti al « Moccagatta » da molti mesi non vedevano. Tre goals uno più bello dell'altro, tutta una serie di occasioni mancate per eccesso di sicurezza, il campionario di fine tecnica individuale sciorinato dal giovanissimo Fara (che appare destinato a continuare la tradizione delle grandi mezzeali del vivaio alessandrino), persino qualche pezzo di bravura del vecchio « capitano » Giacomanzi, in gara di abilità con i suoi giovani compagni; questi gli episodi salienti di un congedo in chiave brillante. Aveva incominciato Vitali, al 7'. Lanciato di precisione da Colondri, Sandrino era scattato, giocandosi il diretto avversario con una finta di corpo e passandosi poi il pallone dal sinistro al destro per fulminare imparabilmente Rigamonti in uscita. Alla mezz'ora, dopo che Vanara aveva balordamente sprecato con un tiraccio a vanvera una entusiasmante discesa personale, Mario Fara aveva compiuto il suo assolo: da metà, campo, con la palla al piede, il biondo n. 10 aveva seminato uno dopo l'altro gli avversari entrando in area e battendo Rigamonti in uscita con uno splendido tiro di destro. Per completare il « tris » di reti, si è dovuto attendere che i grigi sfogassero, nella ripresa, il desiderio di giocherellare, una volta tanto senza preoccupazioni, di fare accademia, di scherzare col pallone sbagliando una quantità incredibile di azioni da rete. Poi, a tre minuti dalla fine, su una punizione dal limite per fallo su Vitali, è nata dalla collaborazione tra Bassi e Bellini, la rete che ha suggellato il risultato: finta del centromediano, gran cannonata bassa dell'ala sinistra, Rigamonti, coperto, non si muove neppure e vede il pallone soltanto in fondo al sacco. Tre a zero, e tanti applausi all'uscita dal campo dei grigi che hanno concluso, con la gara .di ieri, la loro fatica stagionale. Ora è il turno dei dirigenti di mettersi al lavoro. Ruggiero, Testa e Venturino, i tre timonieri che, riuniti in comitato di reggenza, hanno guidato le sorti dell'Alessandria, stanno per essere affiancati da altri valorosi collaboratori, in un regolare consiglio direttivo. Alla prima riunione preparatoria svoltasi mercoledì scorso, un'altra ne seguirà mercoledì prossimo, dalla quale dovrebbe uscire - si spera – la « fumata bianca» della costituzione del nuovo C. D. Della consistenza del nuovo nucleo dirigenziale (tutte personalità disposte ad un certo sacrificio finanziario personale, ma senza nessun mecenate) dipenderanno i futuri orientamenti e soprattutto i limiti della campagna acquisti e cessioni. Tra le voci che circolavano ieri al campo v'era infatti quella dell'intenzione da parte dell'Alessandria di pensare soprattutto al bilancio e di immettere sul mercato tutti i suoi giovani più promettenti, rassegnandosi a coprire i vuoti con dei « prestiti ». Certamente non mancheranno acquirenti per i vari Bassi, Vanara, Oldani, Bettini, Melideo, Fara ecc. Ma... e dopo? (StampaSera - Gianni Pignata) I GRIGI HANNO CHIUSO IN BELLEZZA IL CAMPIONATO 1962-63 Noi non abbiamo timore di essere accusati di eccessivi entusiasmi o di parzialità: questo angolo del più venduto giornale di Alessandria è l'angolo riservato per gli sfoghi degli sportivi, ma pensiamo che coloro che ci leggono siano tutti tifosi. Se così è, avanti allora con la manifestazione aperto della nostra gioia e dei nostri entusiasmi. E' facile ora parlare di abbondante salvezza come di fatto ormai superato, ma come si può dimenticare le giornate, i mesi di ansie e di timori, quando pareva che tutto preludesse alla retrocessione irreparabile? E chi si poteva aspettare un finale così brillante, con la agognata meta di 34 punti in classifica, addirittura avanti alla Triestina di un punto, alla pari con Cosenza ed Udinese? Si noti che queste tre squadre non hanno certo vissute le giornate di incubo che abbiamo vissuto noi perché hanno sempre tenuto una posizione in classifica di discreta tranquillità con vantaggi costanti di tre o quattro lunghezze da noi. L’averle raggiunte sul traguardo significa aver giocato col cuore in mano e con una volontà superiore. Questo campionato passerà nella storia dell'Alessandria come una impresa notevole a dimostrazione per gli scettici e gli increduli, della volontà ed abnegazione di un gruppo di giocatori ed anche di pochissimi dirigenti soli – veramente soli - contro tutte le difficoltà immaginabili per lo sportivo. La partita di domenica. Diceva qualcuno: quando si gioca senza timore, si gioca meglio. Il che è abbastanza vero. Volti sorridenti e rilassati prima della partita, con una sola preoccupazione: quella di fare gioco. Cosi è stato. I nostri ragazzi hanno veramente giocato al calcio senza mai trasformare la partita in una battaglia. Signori anche, in verità, i nostri avversari, preoccupati soltanto di difendere la dignità della posizione in classifica raggiunta da tempo. E così abbiamo assistito ad una delle più belle gare di questo campionato. Azioni piacevoli, ben manovrate, veloci, ed anche uomini disposti al tiro. Su tutti, lieta sorpresa della giornata, il giovane Fara, ultimo prodotto del vivaio alessandrino dotato delle migliori caratteristiche per diventare un grande giocatore. Il suo gol, personalissimo, è stato un capolavoro di intelligenza e di freddezza. Accanto a lui, un grande Vitali, volenteroso ed altruista, autore di un gol da manuale su passaggio splendido di Colondri. Utile è stato immettere in squadra questo discusso Colondri, che se pure non ha sempre persuaso (è certamente a corto di allenamento) ha però mostrato di saperci fare e di essere un abile uomo di punta. Se psicologicamente più a posto e meno emozionato, avrebbe segnato sicuramente almeno due reti. Aggressivo e tecnico Vanara in netto miglioramento, sicuro ormai dei proprii mezzi Bettini che non può più essere discusso. Instancabile Migliavacca, sbalorditivo Bassi, esemplare Giacomazzi. La difesa ha giocherellato mostrandoci il solito Nobili padrone della sua area, Melideo scalpitante ed incontenibile. Tenente ormai maturo per qualunque tipo di gioco, propenso a portarsi all’attacco per tentare con i suoi tiri micidiali la via della rete (Il Piccolo, 22 giugno 1963 - Barbagrigia) RISULTATI: Brescia – Padova 0-1 Catanzaro – Triestina 2-1 Como – Cagliari 2-1 Cosenza – Bari 0-0 Lazio – Pro Patria 2-0 Messina – Foggia 2-2 Parma – Lucchese 2-0 Sambenedettese – Lecco 0-0 Verona – Udinese 2-1 CLASSIFICA: Messina p. 50, Bari, Lazio 48, Brescia 45, Foggia 43, Lecco 42, Verona 41, Padova 40, Pro Patria, Monza, Cagliari 38, Catanzaro 37, Parma 35, Udinese, Alessandria, Cosenza 34, Triestina 33, Como 31, Sambenedettese 30, Lucchese 21. MARCATORI: 24 reti: Nocera (Foggia), 18 reti: Ferrario (Monza), Muzzio (Pro Patria), 17 reti: Catalano (Bari), Ciccolo (Verona), 16 reti: Koelbl (Padova), 15 reti: Cappellaro (Lecco), 14 reti: Traspedini (Monza), 13 reti: Carminati (Como), Calzolari (Messina). Il punto sul campionato L’ultima giornata non ha fornito sorprese a parte, forse, la sconfitta del Brescia in casa con il Padova. Ogni altro risultato sarebbe stato comunque ininfluente per le promozioni in quanto le due squadre che precedevano le rondinelle hanno fatto il loro dovere fino in fondo. Il Bari, con un classico 0-0 da fine stagione ottenuto a Cosenza contro un avversario ormai salvo; la Lazio onorando la promozione con un secco 2-0 alla Pro Patria. Il Como ha salutato il campionato cadetto battendo il Cagliari al “Sinigaglia”, unica delle tre neo-retrocesse a vincere la gara conclusiva.