Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1963/1964
Serie B
22-09-1963 - Giornata: 2 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Potenza SC 0 - 0 (0 - 0)


Alessandria US Nobili Natale, Melideo Rocco, Tenente Sergio, Migliavacca Giancarlo, Giacomazzi Giovanni, Verga Adelio, Vanara Elio, Vitali Alessandro, Bettini Lorenzo, Fara Mario, Bettini Sergio All.: Franzosi Angelo. D.T.: Sala Valentino

Formazione avversaria
POTENZA SC: Masiero, Casati, Vaini, Dellagiovanna, Merkuza, De Grassi, Garaffa, Nesti, Alessi, Lodi, Rosito. All.: Rubino Egizio

Arbitro: Rancher Marcello (Roma)
Note
Ammonito: De Grassi [P]. 85. Giacomazzi [A], esce per infortunio. Angoli: 8-1. Spettatori: 5.500 circa Inizio gara ore 15,30

Commento
L'ALESSANDRIA BLOCCATA SULLO 0 A 0 DAL POTENZA Secondo pareggio interno dei piemontesi - Giacomazzi fuori campo a 7 minuti dalla fine per una distorsione alla caviglia destra - Il portiere Nobili tra i migliori in campo Un punto lasciato nelle mani della matricola Potenza e Giacomazzi fuori uso forse per un periodo abbastanza lungo: questo il non lieto bilancio dell'Alessandria al termine della seconda fatica di campionato. La squadra di Sala e Franzosi presentava ieri la novità Renzo Bettini al comando della prima linea, e non erano in pochi a sperare che l'ex modenese fosse il toccasana per una situazione ohe si trascinava dall'anno scorso. Al tirar delle somme, dopo l'esordio del centravanti, non si può ancora dire se Bettini è - o può diventare - l'uomo capace di risolvere il problema che assilla tecnici e tifosi alessandrini. Innanzitutto, ieri Renzo Bettini. è stato immesso in una squadra che - salvo qualche eccezione - è andata completamente alla deriva: in. secondo luogo, il centravanti non è ancora a posto con la preparazione, avendo perso nelle. more delle discussioni per il premio d'ingaggio, un tempo preziosissimo. Bettini ieri non avrebbe voluto ancora, esordire, ma l'improvvisa influenza che aveva colpito Oldani alla vigilia della gara, lo ha costretto ad accelerare i tempi, .e a presentarsi in campo in sommarie condizioni di forma. Non si può dire, comunque, che la responsabilità dello 0-0 che ha siglato l'incontro tra Alessandria e Potenza, ricada sulle spalle di Renzo Bettini. I motivi del pareggio interno - che segue quello registrato otto giorni prima col Catanzaro - sono principalmente due: l'inconsistenza dell'Alessandria come squadra, quel vuoto desolante a centrocampo, e la vitalità, l'organizzazione, la freschezza del Potenza che annovera nelle sue file l'ex interista Dellagiovanna e l'ex boy juventino Casati. La compagine piemontese è mancata proprio come blocco, vivendo esclusivamente sugli spunti - rari - di qualche singolo atleta. Latitante l'organizzazione a centrocampo dove Fara non può reggere da solo lo sforzo che si richiede in quella zona, evanescente all'attacco dove Vanara dopo i tanti spostamenti di ruolo non sa più quale posizione tenere, dove Sergio Bettini manca dello spirito del combattente e Vitali non ha la grinta necessaria per farsi largo fra gli avversari, l'Alessandria sa farsi valere, per ora, soltanto in difesa, dove Nobili (sempre grandissimo), Giacomazzi e Melideo non perdono una battuta, ben coadiuvati da Tenente e Verga. Il Potenza,.di fronte a una compagine cosi male in arnese, non ha faticato a mettersi in bella evidenza, applaudito da un gruppetto di tifosi che si erano frammischiati ai seimila spettatori presenti. Il risultato in bianco, dice già eloquentemente che la cronaca è piuttosto .scarsa. I rossoblu ospiti cominciano al galoppo e mettono in vetrina il trio di punta (Garetta, Alessi e Rosito) e la mezzala Lodi, un giocatore molto interessante, sia sotto l'aspetto tecnico che agonistico. Le redini del gioco sono in mano al Potenza che ha arretrato. Nesti su Renzo Bettini lasciando Merkuza libero. Eguale accorgimento nell'Alessandria, con Verga sul centravanti avversario e Giacomazzi uomo volante. I locali riescono ogni tanto a combinare qualcosa di buono anche all'attacco, come al 11' quando Fara «libera» Vitali con un pallone in profondità, ma l'interno si fa precedere dal portiere che rinvia di piede. Al 22' Nobili inizia la serie di interventi prodigiosi: Lodi effettua da 35 metri una punizione con palla «tagliata» che il portiere devia in angolo tuffandosi sulla propria destra. Poi, al 32', un episodio che avrebbe potuto mandare in vantaggio i padroni di casa. Azione Fara-Vanara e palla a Vitali leggermente spostato a destra che evita Merkuza ed entra in area. Il difensore però lo «aggancia» da tergo facendolo cadere, almeno cosi ci è parso. Rigore? No, l'arbitro fa segno di continuare e concede il. calcio d'angolo. Quattro minuti dopo punizione per l'Alessandria quasi al limite dell'area: Vitali a Bettini e. vera fucilata che Masiero para in tuffo. Nella ripresa l'Alessandria fa invertire i ruoli a Vitali e Sergio Bettini, ma la situazione non cambia. Al 3' Nobili (colpo di testa indietro di Giacomazzi) deve uscire dai pali e respingere col corpo il tiro di Garetta. Al 10' ancora Nobili alla ribalta: Alessi dalla sinistra lascia partire un tiro insidiosissimo che il portiere grigio neutralizza mandando prima la palla a battere sotto la traversa per poi bloccarla. Il lavoro per l'estremo difensore alessandrino non manca. Al 16', una finta di Garetta dà la possibilità a Rosito di scagliare con violenza la palla verso rete: Nobili si tuffa, con la punta delle dita devia sulla traversa ed è poi pronto a neutralizzare il successivo tiro di Garetta. A questo punto il Potenza allenta la pressione, ma l'Alessandria non è capace di approfittarne. Al 38' l'incidente a Giacomazzi, intervenendo su Lodi in corsa, il capitano dei grigi è colpito involontariamente alla caviglia destra e deve essere portato fuori campo. Non potrà più rientrare: la prima, affrettata diagnosi parla di distorsione. Peggio di cosi, il secondo turno del campionato non poteva finire.. (Stampa Sera -Vittorio Preve) DELUDENTE PRESTAZIONE DEI “GRIGI” CONTRO IL POTENZA La seconda partita di campionato giocata in casa contro una squadra-matricola, è finita in un pareggio: un pareggio che miracolosamente ci ha salvati dalla sconfitta. Già, perché bisogna ammettere che si tratta di un punto guadagnato, non di uno perduto. E’ triste scrivere queste cose, soprattutto perché non siamo critici, ma siamo sportivi e tifosi e nella nostra squadra vogliamo vedere fede e volontà oltre che un minimo di dignità tecnica. Ma, come è iniziato il Campionato re che le forze siano mancate, gli entusiasmi assopiti, la organizzazione naufragata. Cosa sta succedendo? Quali sono le cause? E’ ancora presto per dirlo, ma, una, la principale, pare si stia già delineando: l’assoluta inconsistenza di centrocampo. E’ questa una causa molto grave perché si viene ad aggiungere a quella drammatica dello scorso campionato: l’insufficienza della prima linea. C’era una volta un certo Cantone. Già: il problema del centrocampo almeno l’anno scorso non esisteva imponente come quest’anno. Vi erano uomini come Migliavacca, Soncini e… Cantone che lo risolvevano. A proposito come mai ci viene in mente Cantone? Per la verità non è un’idea nostra ma abbiamo raccolto voci e mormorii domenica sul campo. Fu proprio in uno di quei momenti d’estremo abbattimento, mentre si vedevano i nostri uomini annaspare per contenere gli avversari sempre primi sulla palla, padroni assoluti della situazione. Una voce stentorea si levò: dov’è Cantone? E molti approvarono. Quel piccoletto infaticabile uomo che sbagliava per eccesso di lavoro, ma che andava su e giù a stantuffo, che si trovava sempre sulla traiettoria delle manovre avversarie, carpiva il pallone e ripartiva in avanti, non c’era purtroppo più. C’è chi l’ha denigrato , ma c’è anche chi oggi deve riconoscere quanto fosse utile. Oggi bisogna pur risolvere questo problema. E l’uomo potrebbe essere Soncini. Noi non possiamo sapere fino a qual punto di preparazione e di forma egli sia giunto, certo è che se potesse venire utilizzato sarebbe cosa utile. Domenica abbiamo visto una squadra impartire una vera lezione di gioco e soprattutto di volontà, e di preparazione ai nostri uomini. Dopo un primo quarto d’ora di buon gioco e di azioni egregie, i nostri giocatori perdettero completamente il controllo del centrocampo e dovettero per tutta la gara subire l’iniziativa del Potenza. L’esordio di Bettini. Il quadrilatero non esistette: Fara continuò a spremersi a vuoto senza aiuto e comprensione pervenendo poi a commettere gli errori più banali per esaurimento, dimostrando, se ancora ve ne fosse bisogno, che non può svolgere compiti di regista. Accanto a lui Vitali sempre pronto all’appoggio dell’azione di attacco, ma non certo propenso ad arretrare per orchestrare il gioco a centro campo. Molti si sono illusi che l’innesto di Renzo Bettini al centro dell’attacco risolvesse tutti i problemi, ma così non è stato e non può essere. Abbiamo visto un giocatore ricco di mestiere e con le idee chiare, capace sicuramente di cavarsela e di risolvere il problema del ruolo di centravanti, anche se ancora a corto di allenamento tanto che ogni giudizio è prematuro. Ma possiamo già re che non sarà certamente questo anziano giocatore portato per vari motivi a giocare al risparmio ed all’essenziale a fare la parte del trascinatore ed e dell’organizzatore del gioco da lontano. Probabilmente la contemporanea presenza in squadra di Vitali e Fara nei due ruoli di mezz’ala è di troppo: uno dovrebbe fare più spola e nessuno dei due ha le attitudini per farlo. Speriamo che i nostri allenatori risolvano presto questo problema. Dov’è la volontà? Una domanda che può essere rivolta a molti e che in primo luogo deve essere posta a Sergio Bettini: questo modo di giocare senza convinzione e senza mordente da un lato, e dall’altro quello confusionario e sciupone di Vanara, domenica hanno completato l’opera. Non è possibile che le nostre ali per tutta la partita si facciano anticipare a quel modo e si fermino a studiare la situazione in quelle poche occasioni in cui si impossessano della palla.. Volontà, serietà ed abnegazione sono ancora requisiti che contano qualcosa in una squadra di calcio e non possono essere calpestati in questo modo. Per ora non diciamo più nulla per non apparire soltanto brontoloni. Ma domenica a Lecco, nella prima partita fuori casa c’è davvero da farsi rizzare i capelli nel pensare alla nostra squadra impegnata in cosi severo confronto. Con Giacomazzi infortunato, c’è solo da sperare nella abnegazione dei terzini e nell’estro, qualche volta anche fortunato, di Nobili. Basterà tutto questo? Per fortuna il calcio è come il gioco d’azzardo e da n giorno all’altro può mutare la fisionomia delle cose. (Il Piccolo, 28 settembre 1963 – Filade) RISULTATI: Brescia – Simmenthal Monza 2-0 Cagliari – Foggia 1-0 Catanzaro – Verona 2-2 Cosenza – Padova 1-0 Napoli – Prato 3-0 Palermo – Varese 0-0 Pro Patria – Lecco 0-1 Triestina – Parma 3-1 Venezia – Udinese 0-1 CLASSIFICA: Lecco, Cagliari p. 4, Varese, Palermo, Napoli 3, Pro Patria, Alessandria, Catanzaro, Cosenza, Foggia, Potenza, Triestina, Venezia, Udinese 2, Padova, Verona, Simmenthal Monza 1, Parma, Prato 0, Brescia (-7) -5. Brescia 7 p. di penalizzazione. MARCATORI: 2 reti: Bagatti (Lecco), Spelta, Traspedini (Varese). Il punto sul campionato Solo Lecco e Cagliari riescono a vincere la seconda partita consecutiva. I lariani hanno vinto a Busto il match contro i tigrotti prevalendo di misura; il Cagliari ha sfruttato a dovere il fattore campo superando il Foggia. Il Napoli ha riscattato il mezzo passo falso di Monza battendo, con un 3-0 che non ammette repliche, mentre alla Favorita di Palermo il Varese ha imposto lo 0-0 al Palermo. Primi due punti per il Brescia sulla cui classifica pesano come un macigno i 7 punti di penalizzazione. Il valore della formazione lombarda farà sì che presto uscirà dalla zona retrocessione, ma la stagione può dirsi già compromessa fin dal suo inizio. Rimangono a zero punti Parma e Prato che hanno incasellato la loro seconda sconfitta consecutiva.