Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1963/1964
Serie B
27-10-1963 - Giornata: 6 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Padova AC 2 - 1 (1 - 0)
RETI: 11. Bettini L.[A], 68. rig. Fara M.[A] 88. rig. Carminati [Pa]

Alessandria US Nobili Natale, Melideo Rocco, Verga Adelio, Tenente Sergio, Giacomazzi Giovanni, Soncini Antonio, Sogliano Riccardo, Fara Mario, Cesana Angelo, Bettini Lorenzo, Vanara Elio All.: Franzosi Angelo. D.T.: Sala Valentino

Formazione avversaria
PADOVA AC: Bazzoni, Rogora, Barbiero, Barbolini, Sereni, Mazzanti, Mariani, Fracon, Carminati, Beretta, Abbatini. All.: Montez Oscar

Arbitro: Marengo Antonio (Chiavari)
Note
Alessandria in dieci uomini dal 70. per infortunio a Tenente. Ammonito: Soncini [A]. Angoli: 2-3. Spettatori: 7.000 circa Inizio gara ore 15,00

Commento
SERIE B: finalmente anche per i grigi la prima vittoria L'ALESSANDRIA «RITROVA» BETTINI E DOMINA CONTRO IL PADOVA: 2-1 Un goal dell'ex modenese e un altro di Fara, su rigore, per fallo sullo stesso Bettini - Anche i veneti segnano su penalty a 2’ dalla fine - Gli alessandrini rimasti in dieci negli ultimi venti minuti per un infortunio a Tenente Undicesimo minuto di gioco. La difesa padovana rinvia corto, Fara intercetta il pallone e lancia in profondità Renzo Bettini: l'ex modenese controlla la sfera, scarta un uomo, alza il pallone sopra la testa del portiere veneto in uscita e lo deposita nella rete incustodita. Si è capito già in quel momento che l'Alessandria non avrebbe mancato il suo primo appuntamento della stagione con la vittoria. Quel primo goal - il primo « vero » goal dei grigi, che avevano realizzato una sola volta, e su rigore, in cinque partite - aveva mostrato un Bettini finalmente ben avviato a ritrovare se stesso e tutta la squadra, sulla spinta di quel successo iniziale, aveva preso a muoversi con imprevista autorità. Il Padova, più dimesso del previsto per l'assenza dei due grossi calibri Pestrin e Koelbl si era sentito dominato dall'aggressività di quest'Alessandria da combattimento. Sala e Franzosi, decidendo la formazione per questa partita di estrema importanza, avevano rinunciato a tutte le pedine non sufficientemente sicure, puntando sull'agonismo più che stilla personalità stilistica, ben sapendo che il Padova - tecnicamente superiore - andava aggredito e messo in ginocchio subito. E così è avvenuto. Non si badi troppo al risultato finale di 2-1 che esprime un equilibrio che in realtà non si è avuto. L'arbitro Marengo di Chiavari, avendo punito col rigore una stretta irregolare di due difensori ai danni di Bettini, permettendo con ciò all'Alessandria di realizzare il secondo goal con Fara al 23' della ripresa, ha voluto pareggiare i conti - con troppa severità, secondo noi - concedendo un penalty pure al Padova a due minuti dalla fine, per un presunto fallo su Carminati. Lo stesso centravanti veneto ha realizzato il goal e l'Alessandria (che aveva già corso un bel rischio al 29' per una punizione di Fracon respinta dalla traversa) ha vissuto un paio di minuti di tensione, temendo di pareggiare una partita che aveva chiaramente dominata. Una partita, è giusto farlo notare, che l'aveva vista in condizioni di inferiorità numerica negli ultimi venti minuti per un incidente al mediano Tenente, rientrato agli spogliatoi a causa del riacutizzarsi di un vecchio stiramento. Prima di questo duplice episodio però l'Alessandria aveva avuto ben altre occasioni per consolidare il suo vantaggio e le aveva mancate soprattutto perché l’esordiente centravanti Cesana, col cervello annebbiato dall'emozione, aveva compiuto un paio di errori veramente clamorosi, cercando la conclusione personale quando altri compagni erano meglio piazzati per ricevere il suo passaggio. Errori che, aspramente rilevati dal pubblico, hanno finito per trasformare in un fallimento la prima partita del ragazzo in serie B anche se, possiamo garantirlo, Cesana ha giocato sensibilmente al disotto delle sue capacità, che non sono eccelse ma neppure insufficienti. Una nota negativa che non basta comunque ad annullare quanto di buono si è visto nelle file dei grigi. Il rientro di Giacomazzi, che non dimostra certamente i suoi 35 anni, ha dato tono a tutta la difesa che se l'è cavata benissimo sia nella formazione iniziale, col tenacissimo Verga a terzino, sia nella ripresa quando il n. 11 Vanara è arretrato nel ruolo di difensore d'ala. All'attacco, il miglioramento rispetto al passato riguarda quasi esclusivamente Renzo Bettini, pronto nello scatto quasi come una volta e ormai perfettamente affiatato col giovane regista Fara (anche ieri fra i migliori). Ma se si tien conto che Sala e Franzosi avevano dovuto rinunciare per la gara col Padova a due elementi del valore di Vitali e di Oldani, si ha ragione di incominciare a considerare con minor pessimismo il futuro dei grigi. (Stampa Sera - Gianni Pignata) SODDISFATTI PUBBLICO E GIOCATORI PER LA BELLA VITTORIA SUL PADOVA Una indubbia soddisfazione: una vittoria che ci voleva. I motivi sono ovvii: dal miglioramento della classifica, alla riconquistata fiducia, al ritrovamento del morale. Non è che ci si possa di colpo esaltare perché in verità non è stato compiuto nulla di eccezionale, ma da oggi sappiamo almeno che la nostra squadra può anche vincere. Avevamo più volte raccomandato di intervenire con energia sul sistema di preparazione e sulla formazione della condizione morale della squadra. Pensiamo che effettivamente qualcosa sia avvenuto perché la vittoria di domenica è stata frutto soprattutto della volontà, è stata insomma un atto di abnegazione. Il gol del riscatto Nel momento in cui la nostra squadra segnava, parve che si aprisse un nuovo orizzonte, la serie di nuove fasi e sviluppi dei destini della nostra squadra. E fu un momento bello ed esaltante anche perché coincise con il risveglio tanto atteso di un giocatore che non deve e non può mancare alla fiducia che è stata riposta in lui. Eravamo soltanto all'undicesimo minuto: Fara scatta in avanti ondeggiando e si impossessa del pallone che viene da un corto rinvio della difesa padovana: una occhiata alla situazione ed un lancio in profondità, perfetto, a Renzo Bettini. Questi raccoglie subito, controlla bene, scarta un uomo e scorge il portiere Bazzoni che gli viene incontro in uscita: alza allora il pallone al disopra della sua testa facendolo ricadere nella rete incustodita. Nella gioia del momento si potè subito intuire che la nostra squadra non avrebbe deluso i suoi tifosi in questa giornata del riscatto. E Bettini mostrò subito per primo evidenti segni di ripresa, muovendosi con una autorità che gli conoscevamo soltanto in altri momenti della sua carriera: egli viaggiava come spinto in avanti dalla molla della aggressività che sospingeva tutta la squadra, e ritrovava così anche lo scatto, dote fino ad oggi mancante totalmente nel suo repertorio di uomo pratico ma stanco. Accanto a lui un grande Fara sempre in crescendo, ormai divenuto il regista titolare della nostra squadra. Peccato proprio che egli sia spesso costretto a spomparsi a centro campo ove continua a sentirsi il gran vuoto. Soncini fa quello che può ma non ha certo doti e fisico per tenere con autorità il ruolo del coordinatore della difesa con l’attacco. Il giovanissimo e l’anziano Il rientro di Giacomazzi ha dato tono e sicurezza a tutta la difesa. Sembra quasi incredibile che giocatori anziani e consumati come il buon Giacomo (35 anni!) riescano ancora ad imporsi ed infondere volontà e tono ad un intero reparto. Siamo di fronte ad un caso eccezionale di forza, di classe e… di cervello. Se manca Giacomazzi, la squadra è un’altra, perde smalto e senso di garanzia. Purtroppo i nostri allenatori, privi di Vitali ed Oldani, sono stati costretti a lanciare con evidente notevole anticipo sul tempo il giovane Cesana, emozionato fino alle lacrime, annebbiato di conseguenza e nelle idee e nelle reazioni, non più capace di fare quanto con facilità ha spesso mostrato di saper fare. Spinto un paio di volte a cercare la conclusione personale, forse per mal compressa baldanza, il ragazzo ha compiuto banali errori che hanno determinato il suo insuccesso. Ma il giudizio su di lui, a nostro avviso, deve essere rimandato e non già esprimersi in modo catastrofico. Troppo poco una partita sola per bocciarlo, specie se non si tiene conto della emozione che lo ha sempre frenato. (Il Piccolo, 2 novembre 1963, Filade) RISULTATI: Brescia – Palermo 1-1 Cagliari – Simmenthal Monza 2-1 Catanzaro – Foggia 1-0 Cosenza – Potenza 1-0 Lecco – Udinese 1-0 Napoli – Parma 2-0 Prato – Verona 0-1 Triestina – Pro Patria 2-0 Varese – Venezia 2-0 CLASSIFICA: Varese, Napoli, Lecco, Cagliari p. 9, Verona 8, Pro Patria, Catanzaro 7, Foggia, Palermo 6, Triestina, Padova, Cosenza, Udinese, Alessandria 5, Venezia, Simmenthal Monza, Prato 4, Potenza 3, Parma 2, Brescia (-7) 1 Brescia 7 p. di penalizzazione. MARCATORI: 5 reti: Raffin (Brescia), Gilardoni (Napoli), Spelta (Varese), 4 reti: Nocera (Foggia), Taccola Romano (Prato) Il punto sul campionato Sempre quattro squadre al comando della classifica della serie B dopo la sesta giornata disputata ieri. Varese, Napoli, Cagliari e Lecco continuano a guidare il gruppo delle concorrenti, avendo vinto tutte quattro i rispettivi confronti casalinghi. La matricola Varese va considerata ormai come la vera rivelazione del torneo: dal primo turno di gare è balzata in testa al plotone e non ha ancora accusato, a tutt'oggi, alcuna battuta a vuoto: tre vittorie, tre pareggi e nessuna sconfitta, permettono ai biancorossi di Busini e Puricelli di mantenersi in bella evidenza, e ieri nemmeno il Venezia, che continuando di questo passo dovrà ridimensionare le proprie aspirazioni, nemmeno il Venezia, dicevamo, è riuscito a tirargli lo sgambetto. Con un secco, eloquente, due a zero i varesini hanno saltato l'ostacolo. Se il Varese non molla, comunque, anche il Napoli, il Cagliari e il Lecco sembrano intenzionati a non perdere battuta. Il Napoli ieri tornava, dopo sei mesi, sul terreno di Fuorigrotta per ospitare il Parma, gli azzurri di Lerici hanno vinto per 2-0 con una doppietta dell'ala Gilardoni di fronte a cinquantamila tifosi che dapprima immusoniti per le battute a vuoto dei loro beniamini di fronte alla superdifesa degli ospiti, si sono poi entusiasmati non appena i partenopei sono passati a condurre. Il Cagliari, dal canto suo, ha messo la museruola a quel Simmenthal Monza che è pur sempre squadra di tutto rispetto, mentre il Lecco ha colto la vittoria a spese dell’Udinese dopo un confronto abbastanza incerto. L'unica vittoria esterna della sesta giornata ha preso corpo a Prato, dove il Verona di Facchini è andato a rete al 10' della ripresa con il terzino Cappellino inseritosi in una manovra d'attacco. Un 1-0 striminzito, quello del gialloblù scaligeri, ma che consente loro di rimanere ad un solo punto dal poker di testa, in attesa che qualcuna delle battistrada accenni qualche battuta a vuoto per saltarle addosso. Meraviglia un poco, scorrendo i risultati di ieri il risultato di Trieste dove la Pro Patria ha dovuto abbassare bandiera (2-0) di fronte agli alabardati. Il Brescia ha dovuto dividere la posta con il Palermo, mentre i due derby del Sud si sono conclusi con le vittorie dei padroni di casa: 1-0 per il Catanzaro nei confronti del Foggia, e identico risultato in favore del Cosenza che ospitava il Potenza. (Stampa Sera)