Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1963/1964
Serie B
03-11-1963 - Giornata: 7 - Venezia - Pierluigi Penzo


Venezia AC - Alessandria US 1 - 0 (0 - 0)
RETI: 49. rig. Santon [Ve]

Alessandria US Nobili Natale, Melideo Rocco, Vanara Elio, Soncini Antonio, Giacomazzi Giovanni, Carlini Rino, Oldani (II) Tullio, Fara Mario, Bettini Lorenzo, Vitali Alessandro, Sogliano Riccardo All.: Franzosi Angelo. D.T.: Sala Valentino

Formazione avversaria
VENEZIA AC: Bubacco, De Bellis, Tarantino, Vascotto, Grossi, Tesconi, Cardillo, Santon, Mujesan, Sartore, Carli. All.: Achilli Camillo

Arbitro: Francescon Francesco (Padova)
Note
L' arbitro inizialmente designato per questa gara, Monti Fabio (Ancona), ebbe un incidente stradale il giorno prima della gara e venne pertanto sostituito. Ammoniti: Vitali [A], Sogliano [A], Soncini [A], Mujesan [V], Tarantino [V]. Angoli: 7-6. Spettatori: 6.000, (2.971 paganti, incasso L. 2.107.100) Inizio gara ore 14,30

Commento
Gli attaccanti grigi hanno sfiorato più volte il pareggio SOLTANTO CON UNA RETE SU RIGORE IL VENEZIA BATTE L’ALESSANDRIA: 1-0 L'arbitro Francescon, sostituto del collega Monti infortunato in un incidente stradale, ha decretato la massima punizione per un discutibile «mani» di Giacomazzi - Per il Venezia ha realizzato Santon - Nobili aveva parato ogni tiro dei neroverdi per tutto il primo tempo ed ha evitato un maggior passivo nella ripresa mentre i suoi compagni erano protesi all'attacco Lino Nobili, il brillantissimo portiere dell'Alessandria, al termine della sfortunata partita col Venezia, conclusasi con la sconfitta per 0-1 dei grigi piemontesi, è rientrato negli spogliatoi letteralmente fuori di sé dalla rabbia: «Non mi lamento - diceva - di essere costretto ad impegnarmi al massimo per difendere la mia rete; anche oggi ho dovuto fare degli straordinari per fermare gli attaccanti del Venezia, e sono tutto un livido, ma non mi lamento, perché è il mio mestiere. E' insopportabile però accorgersi di doversi rassegnare a perdere, aver faticato per niente, in modo assurdo ed ingiusto, una partita che si poteva senz'altro pareggiare ». Senz'altro legittimo lo sfogo del n. 1 dell'Alessandria, che anche ieri allo stadio di Sant'Elena è stato di gran lunga il migliore dei ventidue uomini in campo, tanto che se l'Alessandria fosse effettivamente riuscita a portare a casa un prezioso pareggio - di questo punto in trasferta avrebbe dovuto quasi essenzialmente ringraziare il suo portierone in vena di miracoli. Purtroppo le prodezze di Nobili sono state inutili in quanto la sorte ha cominciato a tirar lo sgambetto ai grigi già alla vigilia della partita. L'arbitro Monti infatti, infortunatosi ad una spalla in un incidente stradale nella notte fra sabato e domenica; ha avvertito telefonicamente la CAN della sua indisponibilità per la gara di Venezia e la Commissione arbitri professionista ha designato a sostituirlo con il signor Francescon di Padova, un direttore di gara già ampiamente collaudato in serie A. A volte però l'esperienza non basta a permettere ad un arbitro, sia pure apprezzato come il signor Francescon, di far fronte a situazioni dì emergenza come quella di dirigere, lui veneto, una gara tra il Venezia e l'Alessandria. Comunque ci si comporti sì avranno sempre critiche severissime. E' comprensibile quindi che, dopo essersi sentito le sue nel primo tempo per aver perdonato un fallo di mani in area di Carlini - involontario, ma tale da spostare nettamente la traiettoria di un pallone indirizzato a rete – Francescon non abbia osato ripetersi, nella ripresa, quando si è presentato, nell'area di rigore alessandrina, un altro caso controverso. Era in azione, al 4' di gioco dopo il riposo, l'ex juventino Sartore, mezz'ala sinistra neroverde, che tentava di allungare il pallone sulla sinistra all'ex granata Cardillo. Giacomazzi, intervenendo sul tempo, riusciva con un'entrata in spaccata a togliere la palla all'attaccante avversario e ricadendo, in avanti, a pallone ormai conquistato, appoggiava una mano sulla sfera. Si era in area, di mezzo metro almeno, questo non si discute, ma nessuno poteva in coscienza affermare la volontarietà del fallo da parte del capitano dei grigi, essendo stata anzi impressione generale che Giacomazzi si fosse trovato a toccare il pallone soltanto perché la sua mano andava istintivamente in cerca di un punto d'appoggio. Il signor Francescon comunque non ebbe esitazioni, indicò il dischetto degli undici metri e questo assurdo «rigore», messo a segno dalla mezz'ala destra Santon al quinto minuto della ripresa, decretò la sconfitta dell'Alessandria. La squadra piemontese aveva saputo chiudere il primo tempo a reti inviolate nonostante la continua ed insistente pressione del Venezia, che aveva in Cardillo, Sartore e nell'esordiente ala sinistra Carli - una specie di Barlson giovane, con gli stessi pregi e gli stessi difetti gli elementi più efficaci. Nobili, come si è accennato, aveva dovuto far miracoli, deviando in angolo al 9' un tiro di Tesconi, respingendo con un gran tuffo al 13' una cannonata di Santon su punizione, salvandosi un minuto dopo in un tuffo sui piedi di Mujesan, e respingendo ancora al 18' un'altra stangata dal limite di Santon. Gli attaccanti grigi erano riusciti tuttavia a farsi vivi un paio di volte in contropiede, nonostante lo scarso apporto dell'abulico Oldani, fallendo una buona occasione al 3’ con Sogliano (tiro a lato) meritandosi una punizione dal limite, infruttuosa, per una bella azione Vitali-Bettinì, interrotta da un fallo di Grossi Dopo il colpo da k.o. dell'ingiusto rigore, la squadra di Sala e Franzosi ha rischiato il tutto per tutto per rimontare lo svantaggio e specialmente nella seconda metà della ripresa, dopo che Nobili con una serie dì interventi splendidi su Cardillo e Mujesan aveva evitato il goal dello 0-2, è andata assai vicina al pareggio. L'azione di contrattacco dei grigi appariva forzatamente stentata data l'insufficienza di Oldani ed il progressivo calo di rendimento di Fara e Sogliano, tuttavia l'Alessandria ebbe le sue buone occasioni per andare a rete e non si può dire che la fortuna le abbia dato una mano. Al 24' Vitali, lanciato da Sogliano, giocò Bubacco con una finta, ma il pallone finì a Iato di una spanna con il portiere ormai fuori causa; due minuti dopo, a porta vuota, uno spiovente di Fara sorvolò appena la traversa; al 36’, dopo un'altra prodezza di Nobili su gran tiro di Carli, il n. 10 Vitali sfruttando il terzo di una serie consecutiva di calci d'angolo, riuscì di testa a schiacciare la palla verso la rete. Bubacco alla cieca potè alzare il pallone a candela e ricacciarlo poi ancora in angolo, con uno schiaffo, appena sopra la traversa. . Al 42’ infine su azione impostata da Fara, Renzo Bettini - troppo solo per ben figurare, ma in costante progresso - riuscì finalmente ad azzeccare la palla buona. Due passi di corsa, un gran tiro, Bubacco che tenta la parata e si lascia sfuggire la palla sotto il corpo, la sfera che fa « marameo » alla porta vuota e si perde sul fondo, a pochi centimetri dal palo...(Stampa Sera - Gianni Pignata) L’ALESSANDRIA PERDE A VENEZIA SU RIGORE Un tonfo accompagnato da lacrime e disperazione. Simbolo di questa disperazione il buon Nobili, ancora una volta il migliore di tutti, l ’uomo che salvò la partita e che avrebbe portato in porto un grande pareggio se non l’avesse piegato l’unico tiro ’’comandato” che può verificarsi in una partita di calcio: il rigore. Disperazione e rabbia per un rigore che, si dice, non si doveva concedere e che invece è stato assegnato ai padroni di casa da un arbitro pur bravo e quotato come il sig. Francescon. Che dire? In verità, già durante la partita vi era stato un altro fallo in area, se pure involontario, commesso da Carlini. Noi non pensiamo di dovercela prendere tanto con l ’arbitro quanto con l’amaro destino che, per una ragione o per l’altra ci fa sempre, di anno in anno, cambiare prime linee che non segnano e non tirano in porta. La si guardi da qualunque parte si voglia, la storia è sempre la stessa: che affondiamo lentamente verso il fondo della classifica per inerzia od incapacità dei nostri avanti di segnare, una volta tanto, una rete. Si osservi un momento la classifica ed in essa la casella delle reti fatte e patite : siamo a quota quattro delle reti segnate (di cui una su rigore), dopo sette partite giocate (quattro in casa e tre fuori). E’ evidente che non si può sempre credere o sperare nel miracolo della difesa, ma bisogna pur dover contare anche nella prestazione di chi sta all’attacco. Il miracolo Nobili. Eppure anche questa volta il grande Nobili avrebbe concretato il miracolo di portare a casa un punto preziosissimo. La nostra squadra riuscì a chiudere il primo tempo a reti inviolate nonostante la continua ed insistente pressione del Venezia che con Cardillo e Carli riuscì a condurre puntate veramente efficaci alla nostra rete. Nobili fece miracoli veramente, girando acrobaticamente in angolo al nono minuto una fucilata di Tesconi e poi ancora al tredicesimo con un gran tuffo respingendo una cannonata di Santon. Ma la classe e l’intuito si rivelarono in tutta la loro efficienza al quattordicesimo (un minuto dopo) allorché Nobili decise in un attimo di uscire di colpo dalla porta, e lo fece, salvandosi, in tuffo sui piedi di Mujesan: fu un momento di brivido per tutti che si concluse con un caloroso applauso generale. La partita pareva ormai, per via di questa prodezza, avviata al successo del pareggio per noi premiando l’onestà e la compostezza di una difesa che non meritava assolutamente di essere battuta. Spiccava Melideo arcigno e volonteroso, emergeva Vanara che ancora una volta dimostrò di poter essere innanzi tutto un ottimo terzino, mieteva applausi Giacomazzi che gli antichi intenditori di calcio non hanno dimenticato e che salutano sempre come simbolo d’un epoca che è ormai tramontata. La mediana vivacchiava come sempre sugli spunti buoni e discontinui di Soncini, lasciando purtroppo la direzione del gioco di metà campo in mano agli avversari. Almeno un poco di volontà Dicevamo prima della prima linea e non vogliamo ripeterci per non deprimere ulteriormente gli uomini. Vogliamo soltanto ricordare come l’abulia di Oldani, ormai tradizionale, sia stata un freno al funzionamento dell’attacco. Sono anni che stiamo attendendo la grande annata di questo giocatore che sulla carta tutti riconoscono tecnico e capace. Ma la grande annata non verrà mai. Pare che l’Alessandria abbia messo in cantiere Sergio Bettini per rifargli il morale e la volontà (o per venderlo), ma forse per Oldani vale lo stesso discorso. Per di più, e non è la prima volta che lo diciamo, continuando su questo piano, ci troveremo un giorno Fara spompato. Il ragazzo si sta infatti prodigando oltre misura e, a nostro avviso, svolge un gioco quantitativamente superiore alle sue possibilità di fondo. Per il resto nulla di nuovo. C’è piaciuto vedere comunque una buona dimostrazione di volontà e di reazione da parte dei nostri attaccanti dopo il gol subito su rigore. La squadra ha rischiato il tutto per tutto andando assai vicina al pareggio. Malgrado l’insufficienza di Oldani ed il calo di Sogliano quasi spento verso la fine, la compagine creò buone occasioni, ma la fortuna non le fu amica. Prima Vitali, lanciato da Sogliano, fintò bene Bubacco mandando poi a lato per un soffio, a portiere ormai battuto; subito dopo Fara con un abile pallonetto fece mozzare a tutti il fiato, ma il pallone sorvolò di pochissimo la traversa. A poco dal termine ancora Vitali su corner girò molto bene in porta, ma il portiere miracolosamente salvò. Anche Renzo Bettini, in netto progresso, si pose in evidenza con un gran tiro proprio alla fine, ma la palla, sfuggita al portiere schizzò fuori. (Il Piccolo, 9 novembre 1963 – Filade) RISULTATI: Cagliari – Varese 0-0 Foggia – Parma 1-1 Napoli – Lecco 0-0 Padova – Palermo 1-0 Potenza – Triestina 3-1 Pro Patria – Cosenza 2-0 Simmenthal Monza – Prato 1-1 Udinese – Catanzaro 1-1 Verona – Brescia 1-2 CLASSIFICA: Varese, Napoli, Lecco, Cagliari p. 10, Pro Patria 9, Verona, Catanzaro 8, Foggia, Padova 7, Palermo, Venezia, Udinese 6, Potenza, Triestina, Simmenthal Monza, Prato, Alessandria, Cosenza 5, Brescia (-7), Parma 3. Brescia 7 p. di penalizzazione. MARCATORI: 5 reti: Raffin (Brescia), Nocera (Foggia), Gilardoni (Napoli), Spelta (Varese), 4 reti: Carminati (Padova), Taccola Romano (Prato), Muzzio (Pro Patria), Calloni Giampiero (Verona). Il punto sul campionato Nulla si muove al vertice. In una giornata che, curiosamente, prevedeva il confronto diretto tra le quattro squadre prime in classifica ci si aspettavano sconvolgimenti epocali. Invece le due partite si sono concluse con altrettanti 0-0. Il Lecco a Fuorigrotta ha imposto lo 0-0 al Napoli davanti a 65.000 spettatori in virtù di una attenta difesa che ha neutralizzato agevolmente gli attacchi dei partenopei. Analogo discorso per quanto riguarda il Cagliari con il Varese. I lombardi hanno pure rischiato di fare il colpaccio con un tiro da distanza ravvicinatissima di Traspedini parato miracolosamente da Colombo. Il bello dell giornata è che il Verona avrebbe potuto approfittarne raggiungendo le prime, invece ha pensato bene dei farsi battere in casa dal Brescia per 2-1. Lo stesso Brescia che, senza la penalizzazione inflittagli dalla Giustizia Sportiva sarebbe anch’esso al primo posto con 10 punti.