Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1963/1964
Serie B
24-11-1963 - Giornata: 10 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Prato AC 0 - 0 (0 - 0)


Alessandria US Nobili Natale, Melideo Rocco, Vanara Elio, Verga Adelio, Tenente Sergio, Soncini Antonio, Sogliano Riccardo, Fara Mario, Cesana Angelo, Bettini Lorenzo, Bettini Sergio All.: Franzosi Angelo. D.T.: Sala Valentino

Formazione avversaria
PRATO AC: Bressan, De Dura, Galeotti, Ruggiero, Rizza, Moradei, Veneranda, Taccola Romano, Frassinelli, Azzali (II) Claudio, Boninsegna. All.: Ferrero Luigi

Arbitro: Carminati Ettore (Milano)
Note
Rigore parato 71. a Bettini Lorenzo [A]. Angoli: 8-4. Spettatori: 4.000 circa Inizio gara ore 14,30

Commento
RENZO BETTINI SI FA PARARE UN RIGORE: L’ALESSANDRIA PAREGGIA COL PRATO 0-0 La scarsa consistenza dell'attacco grigio ancora una volta è stata determinante ai fini del risultato - Vanara, Renzo Bettini, Verga e Nobili tra i migliori in campo - Tenente e Fara rientravano fra i piemontesi - La squadra sempre al penultimo posto in graduatoria Nuova battuta d'arresto dell'Alessandria che anche ieri nell' incontro disputato al Moccagatta con il Prato, non è andata al di là del pareggio (0-0). La squadra grigia ha attaccato di più, mantenendo una evidente superiorità territoriale per tutti i 90 minuti, ma la linea dei suoi avanti ha rivelato ancora una volta la sua cronica incapacità di segnare. Come corollario di un grande volume di gioco sviluppato, essa ha potuto contare al suo attivo alcuni tiri pericolosi, un palo a portiere battuto, e infine un rigore che però è stato malamente sciupato. La delusione nei tifosi per il mezzo scacco è tanto più cocente in quanto la partita doveva servire da trampolino di lancio per la rinascita. Le squadre fino a ieri incontrate dall'Alessandria appartenevano alla élite della serie B: Varese, Napoli, Cagliari, Lecco e Verona per non parlare che delle più illustri, erano avversarie contro cui era plausibile si potessero perdere dei punti. Ma ieri era in campo una compagine della stessa levatura, a pari punti in classifica e per di più travagliata da una crisi dirigenziale. La causa prima del mezzo insuccesso dell'Alessandria è dovuta alle scarse capacità realizzatrici del quintetto di punta. Gli avanti alessandrini possiedono un apprezzatile impianto di gioco a metà campo, ma la loro azione si esaurisce all'altezza dei terzini avversari. Ieri gli attaccanti grigi continuavano le triangolazioni anche in area di rigore, mentre invece sarebbe stato opportuno tirare. Occorre aggiungere che quando si sono decisi a tentare la via del goal lo hanno fatto con scarsa precisione, e nelle rare occasioni in cui si sono resi pericolosi, i difensori avversari, e in particolare il portiere, hanno saputo sventare ogni minaccia. La prova degli atleti alessandrini, apprezzabile dal punto di vista agonistico, ha palesato parecchi difetti sotto il profilo tecnico. Tra gli avanti Bettini Renzo (a parte l'episodio del rigore sciupato) è stato il migliore per intraprendenza, continuità di azione e senso del gioco. Incidentalmente noteremo che i migliori suggerimenti per l'attacco sono venuti dal terzino Vanara, instancabile nel riannodare le trame spezzate delle azioni Pochi cenni di cronaca. L'Alessandria in cui rientravano Tenente e Fara, allineava Verga (n. 4) nel ruolo di libero; dal canto suo il Prato schierava Rizza (n. 5) libero e Moradei (n. 6) in funzione di stopper. La squadra grigia aveva un inizio assai promettente con alcune azioni bene impostate, ma non altrettanto bene concluse: però la discesa più pericolosa si aveva da parte dei toscani che al 6' mancavano una facile occasione con Taccola. L'occasione migliore per i piemontesi si presentava al 46', quando Cesana, su centro di Vanara, mandava di testa il pallone a battere sulla traversa. Nella ripresa continuava l'assillante offensiva dei grigi condotta con decisione, ma con scarso ordine. L'episodio cruciale si aveva al 26' quando su azione susseguente a corner, l'arbitro decretava un rigore per fallo di mano di Azzali. Sul campo calava un silenzio pieno di tensione, quando Renzo Bettini si accingeva a battere la punizione dagli undici metri: il tiro violento ma troppo centrale era respinto da Bressan e la susseguente mischia si risolveva con un nulla di fatto. La rete del Prato correva un altro rischio al 35', quando su tiro di Fara, il portiere toscano salvava faticosamente in corner: fino al termine il risultato non mutava. (Stampa Sera - Giovanni Faccìoli) L’ALESSANDRIA IN SITUAZIONE DIFFICILE MA NON DISPERATA Siamo nuovamente in fondo alla classifica e la considerazione è tanto più amara se si pensa che la sfortuna ha avuto in tutto questo una parte non trascurabile. Domenica scorsa contro il pur modesto Prato l’Alessandria non è riuscita ad andare oltre lo 0-0 il che è quasi paragonabile ad una sconfitta tenendo conto che il Prato era una squadra da battere perché implicata nella retrocessione. Anche nella partita di domenica la sfortuna ha giocato la sua parte: una traversa colpita dal giovane centravanti Cesana alla fine del primo tempo ha impedito all’Alessandria di passare in vantaggio, il che ha fatto perdurare nel secondo tempo quella situazione di tensione e di affanno nociva al gioco e al risultato; si e visto infatti al 6’ minuto del secondo tempo un Renzo Bettini, notoriamente calmo ed esperto, sbagliare un rigore. Quando la partita si deve vincere per forza ed il tempo stringe, l’affanno e la paura si impossessano dei giocatori ed il loro rendimento viene così notevolmente a scadere. Occorre quindi crearsi le condizioni per poter giocare più tranquillamente, ed in tal modo sfruttare al massimo le possibilità di questa nostra squadra, che pur non mancano. Questo è il compito più importante di allenatori e dirigenti: risollevare il morale ed infondere fiducia, considerare gli avversari per quello che sono, non per il risultato che si deve strappare ad ogni costo. Solo così, poco alla volta, la nostra squadra si risolleverà pur lentamente dalle zone buie della retrocessione. Avverrà tutto questo? Dalla partita vista domenica c’è proprio da dubitarne: di fronte ad una compagine men che mediocre, rinunciataria ad ogni possibilità di vitto ria, chiusa soltanto nel disperato tentativo di portare a casa un pareggio, l’Alessandria ha dimostrato di non sapere tenere la partita in pugno, e di non avere la forza morale e tecnica per imporsi almeno in una delle più facili partite casalinghe. Con un Sogliano all’ala destra, incapace di condurre una sola azione, privo anche di quelle minime doti tecniche necessarie per tenere degnamente il campo in Serie B, con u n Cesana inesperto e pressoché digiuno di malizia e di capacità, con Bettini Sergio che è quello che è, non è possibile pervenire ad un risultato concreto. Eppure vi sono uomini che non meriterebbero di vedere la propria squadra in una posizione così disperata: Nobili ad esempio per intelligenza e per continuità, Melideo e Vanara nel ruolo di terzini, sono all’altezza di loro colleghi che giocano in squadre dalle soddisfazioni e dai risultati ben più cospicui. In particolar modo Vanara si è riconfermato terzino scattante e moderno che sa tener bene le redini della difesa la quale potrà essere ulteriormente potenziata con il rientro di Carlini ed il sempre grande ed intramontabile Giacomazzi. Nella mediana Soncini potrebbe svolgere un buon lavoro di centrocampo se non si attardasse sino all’esasperazione nella ricerca del compagno cui appoggiare la palla che arriva sempre un attimo dopo del necessario: l’onnipresente e tecnico Fara lo può aiutare in questo lavoro, ma non può evidentemente da solo risolvere il problema della tenuta; domenica ad esempio non disdegnò anche di puntare all’attacco come si vide al 26’ del secondo tempo allorché si è visto respingere da un terzino sulla linea di porta un pallone ormai diretto a rete. All’attacco Renzo Bettini è ormai amalgamato nel gioco di squadra e potrebbe considerarsi un autentico centravanti le cui doti di penetrazione dovrebbero essere ulteriormente valorizzate con il rientro di Vitali e di Oldani. Fiducia e animo quindi malgrado questi momenti di sconforto che colpiscono anche noi dopo aver assistito a partite come quella di domenica: la situazione è grave ma il campionato ancora lungo. (Il Piccolo, 30 novembre 1963 – Filade) RISULTATI: Brescia – Foggia 1-1 Cagliari – Cosenza 1-0 Catanzaro – Parma 2-1 Padova – Varese 0-0 Potenza – Udinese 0-1 Pro Patria – Palermo 0-0 Simmenthal Monza – Venezia 0-1 Triestina- Napoli 1-0 Verona – Lecco 3-0 CLASSIFICA: Varese p. 15, Napoli, Pro Patria 14, Cagliari 13, Verona, Padova 12, Catanzaro 11, Foggia, Udinese, Lecco 10, Palermo, Triestina, Venezia 9, Potenza 8, Brescia (-7), Simmenthal Monza 7, Cosenza 7, Prato, Alessandria 6, Parma 4. Brescia 7 p. di penalizzazione. MARCATORI: 7 reti: Gilardoni (Napoli), 6 reti: Raffin (Brescia), Muzzio (Pro Patria), 5 reti: Nocera (Foggia), Carminati (Padova), Taccola Romano (Prato), Spelta (Varese), 4 reti: De Paoli (Brescia), Maestri (Palermo), Sestili (Udinese), Calloni Giampiero (Verona). Il punto sul campionato Il Varese esce imbattuto dall’Appiani di Padova e si ritrova solo al comando della Serie B. Il Napoli viene sconfitto a Trieste venendo anche raggiunto dalla Pro Patria, a sua volta incapace di andare oltre lo 0-0 nella sfida con il Palermo. Ufficialmente aperta la crisi del Lecco arrivato alla terza, pesante, sconfitta consecutiva a Verona. I lariani n tre gare hanno incassato nove reti senza segnare; sono assenti dal gol dalla fine di ottobre, quando vinsero 1-0 contro l’Udinese. In coda importante la sfida del Moccagatta tra Alessandria e Prato finita, come sappiamo, 0-0. Fortunatamente per entrambe, Monza, Cosenza e Parma hanno tutte perso per cui il misero punto raggranellato nella partita è servito, per lo meno, a migliore la posizione rispetto alle altre rivali.