Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1963/1964
Serie B
01-12-1963 - Giornata: 11 - Udine - Moretti


Udinese AC - Alessandria US 1 - 0 (0 - 0)
RETI: 53. Sestile [Ud]

Alessandria US Nobili Natale, Melideo Rocco, Vanara Elio, Verga Adelio, Giacomazzi Giovanni, Tenente Sergio, Oldani (II) Tullio, Soncini Antonio, Cesana Angelo, Bettini Lorenzo, Bettini Sergio All.: Franzosi Angelo. D.T.: Sala Valentino

Formazione avversaria
UDINESE AC: Galassi, Pin, Valenti, Del Zotto, Burelli, Tagliavini, Bosdaves, Andersson, Sestili, De Cecco, Selmosson. All.: Segato Armando

Arbitro: Varazzani Priamo (Parma)
Note
Angoli: 9-3. Spettatori: 8.000 circa Inizio gara ore 14,30

Commento
L'ALESSANDRIA, IN GRAVE CRISI, SCONFITTA ANCHE A UDINE: 0-1 I grigi hanno resistito agli attacchi dei bianconeri per tutto il primo tempo - Al 9' della ripresa il centravanti Sestili ha colto di sorpresa la difesa alessandrina ed ha segnato l'unica rete della giornata - Una sola azione pericolosa dei piemontesi, condotta da Soncini, è stata sventata dal portiere Galassi L'Alessandria è riuscita solo fino al 9' della ripresa a mantenere immutato l'iniziale 0 a 0. Gli ospiti hanno adottato subito un prudenziale schieramento difensivo, imperniato sul sempre valido Giacomazzi in funzione di battitore libero; grazie anche al quasi costante arretramento delle due mezze ali, i grigi oltreché munire notevolmente la propria area schieravano anche sulla metà campo una solida copertura volta a. stroncare sul nascere le manovre d'attacco avversarie. Indubbiamente l'espediente è riuscito, almeno nel primo tempo. I continui attacchi dei padroni di casa venivano facilmente imbrigliati dall'attenta difesa a guardia, di Nobili; quest'ultimo poi si disimpegnava con la consueta bravura in quelle occasioni in cui gli avanti udinesi riuscivano a chiamarlo in causa. A facilitare un po' il compito dei difensori piemontesi veniva la non eccessiva capacità di concludere del quintetto udinese, e più segnatamente di Andersson sui cui piedi venivano a posarsi proprio i migliori palloni manovrati dai compagni dì linea o sospinti in avanti dalle retrovie. Insomma, pareva proprio che - un po' per merito, un po' per fortuna o demerito altrui - l'Alessandria dovesse riuscire a strappare un punto in questa non facile trasferta. Invece al 9' della ripresa è giunta la rete di Sestili a mandare all'aria ogni speranza dei grigi. La rete udinese - per buona parte - è colpa dei difensori grigi che pure durante tutto l'incontro si sono dimostrati vigili e sempre tempestivi. Un'Udinese manovriera ma arruffona più del solito, un'Alessandria... a reparto unico, giacché l'attacco non si è praticamente notato: di spettacolo non è il caso di parlare e l'unica nota positiva della gara è stata una certa velocità, messa in mostra da tutti gli atleti. I padroni di casa partono all'attacco e all'8' Nobili para in due tempi un tiro di Selmosson; ancora Nobili in causa al 20' e al 21', per neutralizzare due puntate di Sestili. Manovrano in contropiede gli ospiti che al 25' giungono in area bianconera, ma Cesana manda alto il tiro su servizio di Bettini I. Ottimo spunto di Selmosson al 27', con lungo lancio per Andersson il quale da due metri tira mandando la palla contro la base del palo. Altra azione di contropiede dei grigi al 37': scambiano fra loro ì due Bettini, poi l'estrema sinistra fa partire un bel tiro che esce di poco a lato. Dopo 2' Andersson si esibisce in un altro errore, mandando alle stelle - sempre da distanza ravvicinata e libero - un suggerimento dì Selmosson. Nella ripresa i friulani attaccano con maggior slancio ma palesano ancora di più i difetti in fase conclusiva; al 9' tuttavia passano in vantaggio. Tagliavini indisturbato si porta in posizione di estrema sinistra e lascia partire un traversone molto teso, che i difensori grigi non intercettano: accorre Sestili, il quale da brevissima distanza sospinge il pallone in rete. Altro errore di Andersson al 14', con palla sopra la traversa da favorevole posizione. Al quarto d'ora si registra l'unico pericolo per la rete di Galassi: Soncini, lasciato libero sulla sinistra, manda verso la porta un pallonetto insidioso ma il guardiano udinese devia in angolo Gli attacchi dei friulani vanno .perdendo ulteriormente di mordente e la cronaca non registra altro dì notevole sino al 28', quando su calcio d'angolo battuto da Selmosson Sestili raccoglie di testa e manda la palla contro il palo. Praticamente l'incontro è finito; entrambe le squadre denunciano la fatica e ogni azione risulta appesantita, per cui si giunge al termine senza che i portieri siano più chiamati al lavoro. Stampa Sera – G.C.) DOPO LA SCONFITTA DI UDINE SOSTITUITI SALA E FRANZOSI Altro crollo, quello di Udine, da passare in archivio. In verità la sconfitta era scontata. Non possiamo dire che neanche in difesa la nostra squadra è stata particolarmente salda, se si tiene conto che ha sempre giocato con 9 uomini schierati davanti alla propria rete. La difesa è forte quando soltanto gli uomini preposti a tale compito sanno disimpegnarsi e giocare con ordine contenendo tutte le offensive: quando tutta una squadra fa massa davanti alla propria rete non si può parlare di difesa forte. Due volte il palo della nostra rete ci ha salvati da sicure palle-goal degli attaccanti bianconeri. L'unica aspirazione che nutriva l’Alessandria era il pareggio, risultato che sembrava a portata di mano per la imprecisione degli attaccanti friulani. Ma e ovvio che non si può aspirare a risultati utili, tenendo conto della nostra disperata posizione di classifica, giocando soltanto in difesa. Malinconie all'attacco. E’ umiliante leggere al lunedì sulle corrispondenze dei quotidiani: viene infatti il dubbio che anche l'elemento agonistico, che pure non dovrebbe mai mancare abbia disertato. Un certo senso di rassegnazione e di disagio si è ormai impossessato dei nostri uomini rendendoli quasi consapevoli dell'ineluttabile, della impossibilità di combattere contro forze superiori e soprattutto contro un imperante destino. Se l’Alessandria si è difesa ordinatamente per tutto il primo tempo, e altrettanto vero che poi è capitolata inopinatamente nella ripresa tanto che un tiro bellissimo di Soncini che non è andato a segno per una prodezza del portiere Galassi, ha avuto da tutti questo straordinario commento: "Se la prodezza di Soncini avesse fruttato il pareggio, esso sarebbe stato ingiusto e non avrebbe potuto smentire l'incapacità cronica degli avanti alessandrini a puntare a rete”. Come si vede ancora una volta le gravi deficienze vengono dall'attacco che è assolutamente inconsistente. L'apporto di Renzo Bettini, in netto miglioramento, e pure fornito di idee chiare, non è sufficiente perché lo stesso non é, né potrebbe esserlo per la sua età, un gladiatore. Egli ha bisogno di collaborazione utile da parte di compagni che dovrebbero una volta tanto mostrarsi dei combattenti: ma l'altro Bettini è sempre distaccato dal gioco, sonnecchia a lungo, e, per dirla con qualcuno, "litiga spesso col pallone” . Oldani, all’infuori di qualche bel tocco che ci ricorda una innata classe (mai esplosa però!) si perde in un gioco improduttivo, mentre Cesana, che continua a dimostrare buona volontà, lo abbiamo detto più volte, non può essere considerato giocatore da serie B. Su queste basi l'attacco dell’Alessandria resta senza slancio e senza possibilità di penetrazione. Sarà possibile migliorare il gioco dell'attacco? E' un quesito che da troppo tempo tutti ci proponiamo ma che non trova soluzione fino a quando gli uomini a disposizione saranno questi. Lo stesso Fara che potrebbe rientrare al più presto, continuerà a deluderci, e con lui Vitali, perché costretti a svolgere un faticoso gioco di centrocampo che non è per essi congeniale. Un giorno abbiamo ricordato con nostalgia il buon Cantone: qualcuno ha sorriso incredulo, ma noi continuiamo a pensare che uomini come quelli erano molto utili per la malconcia Alessandria. Cambio degli allenatori. Richiamiamo quanto scrivemmo 15 giorni or sono a proposito della ventilata sostituzione degli allenatori. Malgrado fosse stata annunciata la intenzione di mantenere fiducia a Sala e Franzosi avevamo espresso le nostre riserve sulla convenienza di tenerli in carica, non per i loro demeriti, ma per la opportunità che sempre si manifesta determinati momenti nella vita di una società, di modificare il sistema di preparazione ed il criterio di formare la squadra. I fatti ci hanno dato ragione: dopo due sole domeniche, permanendo lo stato deficitario, della compagine e la improduttività del nostro attacco, la Società ci ha ripensato ed ha esonerato i due tecnici dal loro incarico. Siamo certi che con gli stessi uomini a disposizione, il buon Vitto che eredita la situazione tragica dell'Alessandria non potrà fare di più, ma potrà almeno contare sull'elemento psicologico di una situazione e di una mentalità nuova che avrà sicuramente l'efficacia favorevole sul morale dei giocatori. La sostituzione è certamente avvenuta dopo un lungo travaglio di meditazioni e di discussioni perché tutti erano e sono affezionati ai due condottieri della Salvezza dello scorso campionato: ma oggi il problema è un altro: non siamo in chiusura di campionato, dove occorre, sull’onda dell'entusiasmo conquistare i pochi punti che mancano per la salvezza, siamo soltanto a meta del girone di andata, in piena fase di impostazione e di assestamento. Il criterio tecnico-conduttore della compagine non può essere quindi e soltanto quello dell'entusiasmo, ma deve essere quello della valutazione delle singole possibilità, e della preparazione adeguata, per ogni tipo di partita ed ogni genere di confronto. Staremo a vedere in queste prossime importantissime partite quale sarà la sorte della travagliata Alessandria. Forse Vitto avrebbe avuto bisogno per iniziare il suo lavoro di una partita tranquilla e casalinga, con l’aiuto del pubblico rimasto fedele e legato ad una speranza. Invece il calendario lo porta domenica a Monza contro una squadra quasi inguaiata come noi: bisogna seguire la sorte, e può darsi che la sorte questa volta lo voglia aiutare. Coraggio Vitto: a te sono affidate le sorti di una navicella smarrita. (Il Piccolo, 7 dicembre 1963 - Filade) RISULTATI: Cagliari – Catanzaro 1-0 Foggia – Palermo 1-0 Lecco – Prato 2-0 Napoli – Cosenza 2-0 Padova – Pro Patria 1-0 Parma – Brescia 0-2 Potenza – Verona 1-1 Varese – Simmenthal Monza 0-0 Venezia – Triestina 1-2 CLASSIFICA: Varese, Napoli p. 16, Cagliari 15, Padova, Pro Patria 14, Verona 13, Foggia, Udinese, Lecco 12, Triestina, Catanzaro 11, Brescia (-7), Potenza, Palermo, Venezia 9, Simmenthal Monza 8, Cosenza 7, Prato, Alessandria 6, Parma 4. Brescia 7 p. di penalizzazione. MARCATORI: 7 reti: Raffin (Brescia), Gilardoni (Napoli), 6 reti: Muzzio (Pro Patria), 5 reti: Nocera (Foggia), Carminati (Padova), Taccola romano (Prato), Porro (Triestina), Sestili (Udinese), Spelta (Varese). Il punto sul campionato Solamente la Pro Patria, tra le squadre di testa, perde l’incontro di giornata, mentre il Varese viene costretto al pareggio interno dal Monza (primo punto perso tra le mura amiche in questa stagione) facendosi così raggiungere dal Napoli che con Canè e Fraschini regola il Cosenza in casa. Regolare il successo del Cagliari in casa con il Catanzaro mentre la già citata Pro Patria è stata battuta all’Appiani di misura dal Padova che con questo successo ha raggiunto proprio i bustesi al quarto posto della graduatoria. Due le vittorie esterne: quella del Brescia a Parma rientra nell’ordine tecnico delle cose visto che i lombardi, senza penalizzazione sarebbero primi assieme a Varese e Napoli; e quella della Triestina a Venezia nel più prestigioso match tra squadre del triveneto.