Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1963/1964
Serie B
15-12-1963 - Giornata: 13 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Pro Patria et Libertate Calcio 0 - 0 (0 - 0)


Alessandria US Nobili Natale, Melideo Rocco, Vanara Elio, Migliavacca Giancarlo, Tenente Sergio, Verga Adelio, Oldani (II) Tullio, Cesana Angelo, Bettini Lorenzo, Soncini Antonio, Bettini Sergio All.: Vitto Luigi

Formazione avversaria
PRO PATRIA ET LIBERTATE CALCIO: Provasi, Amadeo, Taglioretti, Rondanini, Signorelli, Lombardi, Gerosa, Calloni Vittorino, Muzzio, Regalia, Arrigoni. All.: Lupi Luciano

Arbitro: Cirone Giuseppe (Palermo)
Note
Infortunio a Sergio Bettini, rimasto fuori per 4’ circa poi rientrato in condizioni menomate. Ammonito: Vanara [A]. Angoli: 4-1. Spettatori: 4.000 circa Inizio gara ore 14,30

Commento
Dopo il 2-0 di Monza lutti speravano in una vittoria, e invece... L'ALESSANDRIA CONTRO LA PRO PATRIA TORNA AD ESSERE QUELLA DI PRIMA: 0-0 E' bastata una giornata negativa di Sorcini per far inceppare il meccanismo di gioco dei piemontesi - I grigi hanno avuto tuttavia almeno tre occasioni per segnare, ma le hanno sprecate - Infortunio a Sergio Bettini e discussioni per un «rigore» negato Tanto era atteso il ritorno dell'Alessandria sul suo campo dopo la vittoria in trasferta sul campo del Simmenthal, tanto più forte è stata la delusione dei sostenitori del grigi per il nuovo 0-0 con cui si a conclusa la partita di ieri con la Pro Patria. Si sperava che il colpo d'ala di una settimana fa, provocato dal mutamento di direzione tecnica, avesse un seguito ed una immediata conferma nella controprova offerta dal confronto interno con i blucerchiati lombardi. L'Alessandria di ieri invece è tornata ad essere quella di prima, cioè la squadra incapace di un razionale gioco d'attacco, costretta ad accontentarsi di un risultato senza reti anche nelle occasioni, come quella dell'incontro con la Pro Patria, che potevano benissimo essere propizie per un nuovo successo. Il fatto è che la compagine di Vitto ha potuto compiere il quasi miracoloso «exploit» di Monza, oltre che per la scossa psicologica data ai giocatori dall'avvento del nuovo allenatore, anche per la felice combinazione di un simultaneo eccellente rendimento di tutti e undici gli atleti schierati in campo. Il meccanismo di gioco dei piemontesi, almeno fin tanto che non saranno nuovamente disponibili l'esperto Vitali e soprattutto il lucidissimo regista di centro campo Fara, è tuttavia troppo fragile perché non basti una giornata contraria di un solo giocatore per rompere l'equilibrio della compagine ed avviarla fatalmente sui vecchi binari dell'affanno e della confusione. Il protagonista della «giornata-no», è stato ieri il centrocampista Soncini, cioè proprio l'uomo che una settimana prima a Monza era stato l'efficacissimo regista di una squadra clamorosamente lanciata verso il primo successo esterno. Tanto era stato abile, pronto, preciso sul campo del Simmenthal, tanto l'interno sinistro alessandrino è stato ieri confusionario, frastornato, incapace di azzeccare quei lanci in profondità agli uomini di punta che avevano consentito ai grigi, sul campo monzese, di prodursi in un gioco offensivo da tempo dimenticato. Nella scia della sbiadita prestazione di Soncini sono stati logicamente coinvolti gli altri attaccanti, che pure hanno avuto a disposizione - e le hanno mancate - almeno tre ottime palle-goal, tanto che gli uomini migliori della squadra alessandrina in questa circostanza vanno ricercati nel settore difensivo: il portiere Nobili, che ha tolto dai piedi di Muzzio una palla destinata a rete e si è prodotto in un altro salvataggio su colpo di testa dello stesso centravanti, il « libero » Verga abile e tempestivo benché sgraziato nello stile, il centromediano Tenente che solo nel breve periodo in cui la squadra si è trovata in stato di inferiorità numerica per un infortunio a Sergio Bettini, si è lasciato sfuggire un paio di volte il centrattacco avversario. Una giornata contraria insomma per l'Alessandria per la quale tuttavia, riavendo uno degli uomini-chiave ieri assenti, il vento dovrebbe cambiare abbastanza presto. Poco da dire della Pro Patria, ohe si è salvata per un'apprezzabile organizzazione difensiva ma in attacco, salvo qualche sgroppata di Gelosa e i due spunti di Muzzio a cui si è già accennato, non ha dato assolutamente fastidi alla retroguardia alessandrina. La cronaca di una gara senza reti è forzatamente piuttosto spiccia. Al 10’ un bello scambio - uno dei pochissimi - tra Soncini e Sergio Bettini, si conclude con un tiro-cross dell'ala sinistra, che Provasi blocca in angolo con fatica. Cinque minuti dopo Bettini I, lanciato in contropiede da Cesano, viene fermato piuttosto duramente da Signorelli al limite dell'area. Al 28’ un intervento impreciso di Taglioretti costringe il portiere della Pro Patria ad una deviazione in angolo per evitare un'autorete. Un minuto dopo Oldani, ad un metro dalla porta, manca l'intervento su un pallone di Cesena, che finisce sul fondo, mentre al 42' Cesana, servito da Sergio Bettini, perde l'occasione migliore con un tiro impreciso a lato. Nella ripresa il gioco dei grigi diviene ancor più confusionario per l'orgasmo che li domina sempre più. Al 19' Sergio Bettini è messo giù in area da Amadeo ma l'arbitro Cirone (che già aveva lasciato correre in analoghe situazioni con Oldani e Cerosa protagonisti) lo invita a rialzarsi e a non far scena. L'ala sinistra grigia infatti si rialza... per essere trasportato fuori campo a braccia e rientrare quattro minuti dopo, zoppicante e quasi inservibile per una distorsione al ginocchio sinistro. In questo periodo Nobili, al 23', compie una gran parata su colpo di testa di Muzzio e si ripete al 30' con un'ardita uscita sui piedi del centravanti bustese. A questi spunti in contropiede, l'Alessandria risponde con un'azione di Cesana e Renzo Bettini in cui il centrattacco - ieri nebuloso e incerto come i suoi compagni - si fa anticipare da Taglioretti al momento del tiro e al 38' con un altro spunto dell'ex modenese, stretto fallosamente in area fra due difensori e impossibilitati a intervenire di testa senza ohe l'arbitro ravvisi gli estremi del «rigore». Poi la partita si avvia alla fine col pubblico, inviperito, che non perdona il minimo errore ai grigi e li fischia, all'uscita, senza pietà. (Stampa Sera - Gianni Pignata) ENNESIMO PAREGGIO CASALINGO DELL’ALESSANDRIA (0-0 CON LA PRO PATRIA) La bella parentesi di Monza si è chiusa domenica al « Moccagatta » con un nulla di fatto contro la Pro Patria. Vien subito da chiedersi se la partita di Monza costituisca una eccezione alla regola di partite mediocri o se invece quella contro la Pro Patria possa considerarsi solo una battuta di arresto in un processo evolutivo iniziato a Monza. Non è facile rispondere perché nel calcio giocano troppi fattori legati alle vicende umane che si riflettono nel gioco e nel rendimento di una squadra; tuttavia non si può negare che nelle ultime partite l’Alessandria abbia mostrato alcuni sintomi di risveglio dovuti, pensiamo, all’azione « impegnata » del nuovo allenatore Vitto. Egli non è nuovo agli sportivi alessandrini che ancora lo ricordano quando giocava come difensore dell’Alessandria e ancora lo ammirano per la serietà e l’impegno delle sue partite. Un allenatore non basta. L’atmosfera creata dal cambiamento e dalla serietà dell’allenatore non basta però a mutare le sorti di una squadra se anche i giocatori, o per lo meno una parte di essi, non partecipano attivamente al « nuovo insieme ». Domenica scorsa per esempio sono mancati al centro campo Migliavacca e soprattutto Soncini. Quest’ultimo a differenza della partita di Monza ha disputato una prova non utile al gioco di squadra perdendosi in dribbling e in passaggetti laterali che sono esattamente l’opposto delle caratteristiche di un moderno centrocampista il cui compito essenziale è di aprire il gioco e non di rallentarlo o restringerlo. Con il centro campo è mancata un po’ più di convinzione del tiro a rete degli avanti alessandrini anche se verso la fine del primo tempo per poco Cesana non riusciva a segnare. Nel secondo tempo poi i difetti del gioco di squadra si sono accentuati e il gioco che nella prima parte della gara aveva avuto alcuni spunti interessanti, è calato di tono fino a dare l’impressione di una abulia generale. (Il Piccolo, 21 dicembre 1963 – Filade) RISULTATI: Catanzaro – Cosenza 2-0 Padova – Udinese 0-0 Palermo – Napoli 4-0 Potenza – Cagliari 1-0 Prato – Brescia 0-0 Simmenthal Monza – Parma 1-1 Triestina – Foggia 1-1 Varese – Lecco 0-0 Verona – Venezia 0-1 CLASSIFICA: Cagliari, Varese* p. 17, Napoli 16, Padova, Foggia 15, Pro Patria, Verona, Udinese, Triestina, Lecco 14, Catanzaro 13. Brescia (-7), Potenza, Venezia 12, Palermo 11, Cosenza, Alessandria 9, Simmenthal Monza Prato 8, Parma 5. = una gara in meno: Brescia 7 p. di penalizzazione. MARCATORI: 7 reti: Raffin (Brescia), Gilardoni (Napoli), Muzzio (Pro Patria), 6 reti: Nocera (Foggia), Maestri (Palermo), Taccola Romano (Prato), Porro (Triestina), Sestili (Udinese), 5 reti: Carminati (Padova), Spelta (Varese), Calloni Giampiero (Verona). Il punto sul campionato Il Varese, seppure con una partita da recuperare, riconquista il primo posto in classifica grazie alla complicità di Cagliari e Napoli che riescono a perdere entrambe. Il Cagliari è sconfitto di misura dal Potenza su un terreno che è ostico per chiunque; il Napoli, ne prende addirittura 4 da un Palermo che mostra sintomi di risveglio dopo quasi un girone di totale anonimato. Alle spalle del trio di testa rimangono in perenne agguato Padova e Foggia, comunque incapaci di portare a casa quei due punti che avrebbero forse permesso loro di operare un salto di qualità in termini di morale. In coda Monza e Parma hanno recuperato lunedì la gara rinviata il giorno prima per nebbia: hanno amichevolmente diviso la posta, risultato che non scontenta nessuno ma che accontenta ancora meno avendo lasciato entrambe le squadre in posizione precaria, soprattutto il Parma che ha quattro punti da recuperare per ottenere la salvezza.