Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1963/1964
Serie B
22-12-1963 - Giornata: 14 - Cosenza - Emilio Morrone


Cosenza AS - Alessandria US 0 - 1 (0 - 0)
RETI: 1. Cesana A.[A]

Alessandria US Nobili Natale, Melideo Rocco, Vanara Elio, Carlini Rino, Tenente Sergio, Verga Adelio, Oldani (II) Tullio, Migliavacca Giancarlo, Cesana Angelo, Soncini Antonio, Bettini Sergio All.: Vitto Luigi

Formazione avversaria
COSENZA AS: Dinelli, Fontana, Baston, Ippolito, Gerbaudo, Thermes, Marmiroli, Cantone, Gualtieri, Campanini, Meregalli. All.: Del Morgine Francesco.

Arbitro: De Robbio Francesco (Salerno)
Note
La rete di Cesana è stata segnata al 30° secondo di gara. In panchina per il Cosenza l’allenatore in seconda Del Morgine, sostituto di Todeschini esonerato in settimana. Ammoniti: Campanini [C], Soncini [A]. Infortuni a Nobili [A] e Oldani [A]. Angoli: 9-2. Spettatori: 7.000 circa. Inizio gara ore 14.30

Commento
SERIE B: PER I «GRIGI» È GIUNTO IL SECONDO SUCCESSO IN TRASFERTA Con un goal-lampo di Cesana l'Alessandria vince a Cosenza: 1-0 Il centravanti piemontese ha segnato con un tiro da 40 metri, dopo appena 30 secondi di gioco - Nobili, Melideo e Carlini tra i migliori - Il portiere "grigio" fuori campo per 2 minuti per uno scontro con Campanini - Oldani azzoppato Il dramma del Cosenza ha trovato ieri un epilogo sconcertante, se si tien conto che, proprio in quello che avrebbe dovuto essere l'incontro della riabilitazione e della riscossa i rossoblu hanno perduto la battaglia sul piano soprattutto agonistico, facendosi superare da un complesso che nulla di trascendentale ha presentato, se non una buona dose di coraggio ed anche, per la verità, un pizzico di fortuna. L'Alessandria ha dato una spinta forse decisiva al Cosenza. L'ha insomma fatto precipitare nel baratro di una crisi morale forse ancor più paurosa di quella tecnica. In sostanza, l'incontro di ieri era molto temuto dal Cosenza. Defenestrato, dopo tante polemiche, nel corso della settimana, l'allenatore Todeschini ed assunto in via provvisoria l'allenatore in seconda Del Margine, (in tribuna c'erano anche altri allenatori in predicato per dirigere la squadra cosentina, che non naviga certo in buone acque) molti si attendevano dal Cosenza una partita piena di orgoglio e di puntiglio; ma soprattutto si attendevano una vittoria che avrebbe dovuto risollevare l'ambiente, portare un po' di tranquillità in casa rossoblu. Ma anche ieri non c'è stato verso, anche ieri il Cosenza, ripetutamente beccato dal suo pubblico, è andato alla deriva, risucchiato dall'avversario, addirittura beffato in modo incredibile. L'Alessandria era venuta a Cosenza per fare la sua onesta partita, consapevole delle difficoltà ambientali alle quali sarebbe andata senz'altro incontro proprio per la particolare situazione di classifica dei rossoblu. Schieramento prudenziale, quindi, almeno per quel che si diceva alla vigilia, con l'unica novità rappresentata dall'innesto di Migliavacca, tenuto in serbo dall'allenatore Vitto fino a pochi minuti prima della partita. Sceglieva il campo il Cosenza, e dava il calcio d'inizio l'Alessandria. Un piccolo fraseggio a centro campo, mentre in tribuna si regolavano gli orologi. A un tratto, buona parte del pubblico era presa da una specie di collasso. I giocatori dell'Alessandria facevano capannello attorno a Cesana, mentre quelli del Cosenza cercavano ancora di trovare un filo conduttore per spiegarsi come quel pallone era finito in rete. Noi, che siamo stati tra i pochi, forse pochissimi, fortunati a seguire un po' da vicino la prima azione alessandrina, abbiamo visto la palla come un fulmine all'incrocio dei pali, scagliata da una quarantina di metri dal centravanti. Il portiere Dinelli è rimasto fermo, quasi di stucco, cosi come sono rimasti un po' tutti fermi, quasi imbambolati, a cominciare dai dirigenti, all'allenatore e ai giocatori. Portata la palla al centro dopo appena trenta secondi di gioco, c'è stata, per la verità, una pronta reazione dei rossoblu, ma il nervosismo che ha troppo presto contagiato gli atleti, e la scarsa vena di alcuni attaccanti non hanno consentito la ripresa del Cosenza. L'Alessandria ha cominciato a guardare gradatamente al successo con sempre maggiori possibilità. Ha sviluppato un gioco ordinato nelle retrovie, ma soprattutto saldo a centro campo, dove un po' tutti hanno dato una mano per frenare le disordinate scorribande degli attaccanti rossoblu. Sicché, col trascorrere dei minuti, i piemontesi non solo si attestavano saldamente su posizioni difensive, ma con rapidi, veloci contropiede, mettevano nuovamente in difficoltà le retrovie rossoblu. E' stata una partita tirata dal primo all'ultimo, con l'Alessandria che è apparsa sempre più salda. Il Cosenza, sorpreso - come s'è detto - all'inizio, ha prima stentato a ritrovarsi; poi, quando ha cercato di giungere in area, è rimasto bloccato ed è venuta fuori la retroguardia piemontese, con Nobili paratutto, con Melideo esperto ed un Carlini poderoso. Un sestetto, insomma, che ha fatto chiaramente intendere che era in giornata di vena. Il Cosenza, vittima di un complesso negativo che si è accresciuto con il passare dei minuti, non è riuscito ad evitare di cadere nella morsa piemontese sicché, bloccato costantemente al limite dell'area di rigore, ha solo a tratti saputo impostare un po' di gioco, ma senza alcun profitto, perché la retroguardia piemontese ma - come si è detto - soprattutto Nobili, non si è lasciata sorprendere. In sostanza, l'Alessandria ha disputato una gara prettamente difensiva, portandosi ripetutamente però anche all'attacco. Ha giocato per il risultato utile ed è riuscita pienamente nello scopo. Ancora da rilevare che i piemontesi hanno terminato l'incontro praticamente in dieci per l'azzoppamento di Oldani, e che al 8’ della ripresa Nobili era rimasto a terra per due minuti a causa di uno scontro con Campanini. Mentre Melideo già si apprestava a sostituirlo, il portiere riprendeva coraggiosamente il suo posto. (La Stampa - Ed. Sport - Gerardo Gambarerella) I GRIGI VITTORIOSI A COSENZA: UN GRADITO DONO DI NATALE AI TIFOSI Un regalo più bello per Natale la squadra non poteva fare ai propri tifosi. Dopo la bella riscossa di Monza era venuto il modesto pareggio casalingo come una doccia fredda a spegnere le nuove speranze di riscossa tanto che, si era detto, e anche noi lo avevamo pensato, che la squadra era ripiombata nella mediocrità di prima e tornava ad arrancare senza riuscire a scrollarsi di dosso il pericolo di una retrocessione. Ma si è trattato evidentemente di una pausa, perché l’aria nuova portata dal cambiamento della direzione tecnica dava evidentemente i suoi frutti. Ed i frutti continuano a maturare con questa affermazione a Cosenza veramente insperata e sintomatica della intenzione dei nostri uomini di modificare il gioco della condotta. L’Alessandria era partita per Cosenza per giocare una onesta partita, consapevole soprattutto delle difficoltà che un ambiente particolare poteva crearle su quel campo. Anche il Cosenza era scivolato a fondo classifica e si trovava in crisi: pochi giorni prima era stato liquidato l’allenatore che non aveva evidentemente soddisfatto le esigenze della Società. La partita con l’Alessandria rappresentava per i Cosentini l’occasione di cogliere una affermazione in casa, spinti dall’entusiasmo di un pubblico non facile a scoraggiarsi. Invece la squadra ripetutamente beccata proprio dal suo pubblico è andata alla deriva, risucchiata dall’avversario, dominata da un’Alessandria ben impostata ed autoritaria tanto da difendere saldamente il suo vantaggio iniziale. Gol di Cesana. Questa volta è stato il ragazzino Cesana, il tanto discusso attaccante che fino ad oggi aveva solo mostrato buona volontà senza mai riuscire ad imporsi a segnare il gol della vittoria nel modo più bello, fulmineo ed imprevedibile. Non era ancora un minuto che la partita era iniziata, non ancora una azione vera e propria si era sviluppata nè da una parte nè dall’altra quando da una quarantina di metri il nostro Cesana faceva partire una saetta che si infilava nella porta all’incrocio dei pali. Il portiere rimaneva immobile, di stucco, così come immobili rimanevano tutti, per qualche secondo anche dopo la segnatura. Mentre l’entusiasmo dei nostri andava alle stelle il Cosenza tentava una reazione, ma la scarsa vena dei suoi attaccanti e soprattutto il nervosismo che si era impadronito di tutta la squadra impedivano di portare minacce concrete alla nostra porta. La partita comunque è stata tirata dal primo all’ultimo minuto : quando finalmente i padroni di casa riuscirono a giungere in area, venne fuori il gioco della nostra difesa che ha questa volta fornita tutta la misura del proprio valore. Non si è trattato soltanto di una giornata di vena ma di un gioco saldo ed ordinato che non ha concesso tregua all’avversario ne possibilità di speranze. Il successo di Vitto. Il nostro nuovo allenatore ha tirato fuori le unghie affilate in tanti anni di esperienza e di lotte a difesa dell’area grigia: pareva quasi che nella partita impostata da lui domenica aleggiasse l’antico spirito del combattente Vitto che vedemmo tante volte giocare nella nostra squadra. Spostando all’ultimo momento Migliavacca nel ruolo di mezz’ala, rimise in squadra il non dimenticato Carlini il quale ha avuto finalmente la possibilità di dimostrare quanto sia ancora utile la sua esperienza e la sua saldezza. Carlini fu poderoso e con lui l’indomabile Verga ed il generoso Tenente. Una mediana coi fiocchi che ha aiutato e sorretto un rinato Melideo (l’aria di casa si è fatta sentire) ed il sempre scattante Vanara. Col passare dei minuti l’attacco del Cosenza è stato come avvinto nella morsa dei nostri difensori e bloccato costantemente al limite dell’area di rigore. Quando riusciva a scagliare qualche pallone verso la nostra porta interveniva Nobili, anch’egli in perfetta forma, che parava tutto. Bella partita quindi che ha valorizzato il meglio della nostra squadra ed ha dimostrato come lo spirito agonistico ed il buon senso di Vitto possano dare i migliori frutti. (Il Piccolo, 28 dicembre 1963 - Filade) RISULTATI: Brescia – Triestina 2-0 Cagliari – Verona 0-0 Catanzaro – Palermo 3-1 Lecco – Simmenthal Monza 2-0 Napoli – Varese 1-1 Parma – Padova 1-1 Potenza – Pro Patria 1-1 Udinese – Foggia 1-1 Venezia – Prato 4-2 CLASSIFICA: Varese, Cagliari p. 18, Napoli 17, Pro Patria, Foggia, Padova, Lecco 16, Verona, Udinese, Catanzaro 15, Brescia (-7), Venezia, Triestina 14, Potenza 13, Palermo, Alessandria 11, Simmenthal Monza 9, Prato, Cosenza 8, Parma 7. * = una gara in meno. Brescia 7 punti di penalizzazione. MARCATORI: 7 reti: Raffin (Brescia), Gilardoni (Napoli), 6 reti: Nocera (Foggia), Maestri (Palermo), Taccola (Prato), Muzzio (Pro Patria), Porro (Triestina), Sestili (Udinese). Il punto sul campionato Lo scontro al vertice tra Napoli e Varese si è concluso con un salomonico 1-1 scaturito nei primi dieci minuti di gioco. Un risultato favorevole solo ai lombardi che hanno giocato in trasferta ed hanno un incontro da recuperare. Delusione a Cagliari: i rossoblu non hanno segnato finendo 0-0 contro il coriaceo Verona: un’occasione sprecata per passare al comando da soli. In una giornata che ha fatto registrare cinque pareggi gioiscono le vincitrici: l’Alessandria superando il Cosenza ha ottenuto un risultato … triplo: la vittoria, la vittoria in trasferta e la vittoria contro una diretta rivale per la salvezza. Iil Venezia battendo il Prato ha raggiunto quota 14 ed ora è a 4 punti dalla vetta e a sei dalla retrocessione, a testimonianza del fatto che la classifica rimane sempre molto compressa e probabilmente solo la primavera riuscirà a sciogliere i nodi legati ai passaggi di categoria.