Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1963/1964
Serie B
12-01-1964 - Giornata: 17 - Foggia - Pino Zaccheria


Foggia & Incedit US - Alessandria US 4 - 0 (1 - 0)
RETI: 17. Faleo [Fo] , 51. Gambino [Fo] , 52. Gambino [Fo] , 89. Valadè [Fo]

Alessandria US Nobili Natale, Melideo Rocco, Vanara Elio, Migliavacca Giancarlo, Carlini Rino, Verga Adelio, Vitali Alessandro, Fara Mario, Cesana Angelo, Bettini Lorenzo, Bettini Sergio All.: Vitto Luigi

Formazione avversaria
FOGGIA & INCEDIT US: Moschioni, Bertuolo, Valadè, Bettoni, Rinaldi, Ghedini, Oltramari, Gambino, Nocera, Faleo, Lazzotti. All.: Pugliese Oronzo.

Arbitro: Pieroni Fulvio (Roma) [Fortugno, Squadrito]
Note
Espulso 62. Melideo [A]. Ammoniti: Migliavacca [A], Bettoni [F], Melideo [A]. Angoli: 3-1. spettatori: 12.000 Cielo sereno. Terreno in ottime condizioni Inizio gara ore 14.30

Commento
L’ALESSANDRIA SENZA MELIDEO E BETTINI SCONFITTA SUL CAMPO DEL FOGGIA: 0-4 Sergio Bettini zoppicante per un incidente - I pugliesi, comunque, hanno dominato nella prima parte dell'incontro L'Alessandria era giunta a Foggia col morale di una squadra che aveva collezionato nelle sue tre ultime prestazioni esterne cinque punti, dei quali tre proprio al Sud. Perciò l'allenatore locale Pugliese aveva dichiarato di temere molto l'undici di Vitto, e nella formazione aveva rinunciato ad un attaccante, includendo Faleo a mezz'ala sinistra in luogo di Santopadre: praticamente, bissando l'impostazione leggermente prudenziale di Busto sicuro d'incontrare un'Alessandria forte nel contropiede oltre che in difesa. Che la compagine alessandrina non fosse più rassegnata ed avvilita, ma in gran ripresa, lo si notava nel primo quarto d'ora di gioco: Sergio Bettini, Fara, Soncini, a turno puntavano velocissimi a rete, e la difesa locale doveva spesso intervenire. La partita si delineava veloce e i capovolgimenti di fronte erano rapidissimi. Contro l'organizzazione difensiva di Vanara, Verga, Carlini e Melideo, gli attacchi foggiani si frantumavano presto, mentre Migliavacca, libero, spazzava con tempismo e riforniva i suoi compagni dell'attacco. Purtroppo, però, l'Alessandria doveva sfocarsi ben presto, per cui, a causa dell'irresistibile vena dei padroni di casa sorretti da un pubblico indemoniato, doveva capitolare finendo con l'esprimere un gioco piuttosto limitato sia tecnicamente che agonisticamente. Pertanto, ad un primo tempo in cui aveva tentato la rimonta con ammirevole volontà, opponeva una ripresa nella quale i nove superstiti piemontesi erano alla mercè di un Foggia scatenato. E se Melideo non si fosse attardato a protestare per un certo numero di punizioni non sempre giuste concesse dall'arbitro in favore dei locali, facendosi espellere, e Sergio Bettini — il più in vena — non si fosse seriamente azzoppato in un'azione sotto la porta avversaria, l'umiliazione dei grigi non sarebbe stata così forte, ma si sarebbe vista un'Alessandria tutt'altro che rinunciataria, ed il passivo si sarebbe limitato a tre reti. Comunque, pare sia questa l'ora del Foggia, e non si può troppo recriminare sulla sconfitta alessandrina. I locali hanno confermato la loro smagliante forma mostrando in Gambino, Rinaldi, Nocera e Bettoni i loro uomini migliori. Sotto i colpi mancini di costoro, Nobili doveva chinarsi quattro volte per raccogliere la palla nel sacco. Al 18', infatti, Faleo rompeva l'incanto e metteva a segno la prima rete, raccogliendo una corta respinta di piede di Nobili che aveva dovuto salvarsi alla meglio su tiro di Lazzotti. La reazione alessandrina era immediata ed il Foggia doveva arginarla richiamando Faleo e Gambino indietro. Renzo Bettini lanciava sovente Fara e Sergio Bettini in avanti, ed entrambi varie volte costringevano Moschioni alla parata. Al 27' gli ospiti avevano il pareggio a portata di mano: mischia sotto porta foggiana, gran testata di Renzo Bettini a portiere battuto; Sergio Bettini però, voleva strafare e raccoglieva in posizione di fuorigioco la palla destinata alla rete. L'arbitro - era poi fuorigioco? - negava il pareggio. Il signor Pieroni pareggiava poi il colpo al 41', annullando una rete di Gambino che, incuneatosi fra due difensori, aveva spedito in porta un « cross » di Lazzotti. Nella ripresa il rimaneggiamento dei grigi ingigantiva il Foggia che martellava la porta di Nobili conseguendo il vistoso punteggio. Ài 6' Migliavacca. su un travolgente « a solo » di Gambino. doveva riparare in corner. Batteva Lazzotti e Gambino, ancora di testa, metteva a segno. Non trascorreva un minuto che sempre Gambino sfruttava una imperdonabile indecisione della difesa grigia per segnare la terza rete. In nove uomini, gli ospiti erano costretti nella loro area. Ma al 44' i padroni di casa riuscivano a realizzare per la quarta volta con un tiro violentissimo del terzino Valadè che si era incuneato fra gli attaccanti. (Stampa Sera – Aurelio Calitri) FOGGIA DA KAPPAO’ (4-0 all’Alessandria) Ha aperto la larga marcatura, a poco più di un quarto d'ora di gioco, un mediano, Faleo, con la maglia numero dieci addosso e con compiti di centrocampista; ha raddoppiato e triplicato, con una doppietta esplosa nel giro di un solo minuto, una mezzala, Gambino, che così ha voluto chiudere un'antica polemica sulle sue doti di interno di attacco o di interno di spola; ha segnato la quaterna secca il terzino Valadè, che, messo definitivamente fuori causa il suo diretto oppositore, sul finale della gara si è voluto proiettare in avanti, in tandem col proprio laterale Ghedini, una volta, due volte, tre volte, finché ha centrato il bersaglio del k.o. dell'Alessandria. Ha giocato per due terzi della ripresa in nove uomini, l'Alessandria. Al 15', infatti, ha perduto (per espulsione) Melideo, già precedentemente ammonito per gioco scorretto ed incorso ancora nel medesimo fallo aggravato dalle proteste verso l'arbitro; e contemporaneamente ha dovuto fare a meno dell'apporto, sino ad allora notevole, di Bettini II, infortunatosi in uno scontro con Bettoni, rimasto fermo una decina di minuti alla propria estrema e che poi ha abbandonato, ritirandosi negli spogliatoi, applauditissimo da tutto il pubblico presente in campo. Ma queste circostanze avverse non possono certo costituire attenuanti per la severa punizione, perché quando esse si sono verificate il Foggia conduceva già per tre a zero e l'Alessandria, anche se una certa organizzazione dimostrava di avercela a centro campo, in zona avanzata non era riuscita ad impensierire molto la terza linea foggiana, capacissima di fronteggiare qualsiasi iniziativa avversaria, prontissima a spazzarne qualsiasi “avance” men che pericolosa ed acutamente proclive a proporre temi d'attacco ad ogni capovolgimento di fronte. […] Gli schieramenti in campo sono quelli più normali. L'unico accorgimento difensivo adottato sia da Pugliese che da Vitto è quello del “libero”. Per il Foggia Bettoni, per l'Alessandria Verga. Il foggia è di gran lunga il più pronto in fase offensiva e parte di scatto. Al 5' punizione di Lazzotti. Lunga e velocissima rincorsa di Rinaldi, preciso e potente “smash” di testa e Nobili di piede devia. Al 17' il lavoro di preparazione viene a conclusione. Gambino passa a Lazzotti, Nobili ancora di piede respinge la sventola del foggiano; Faleo segue la manovra dal limite dell'area, un gran colpo d'incontro e la palla è in rete. Dieci minuti dopo l'Alessandria ha l'illusione del pareggio. Bettini I [Lorenzo, N.d.S.] raccogliendo una rimessa dal lato tira a rete di testa, il pallone è corto, Bettini II è appostato in angolo ma in netta posizione di fuorigioco. Scatta, comunque e va a rete. Il Signor Pieroni (un ottimo arbitro) ha già fischiato la punizione. Al 41' la scena si ripete dall'altra parte: Oltramari centra sulla destra. Gambino salta. Contatto con Nobili e segna. Pieroni annulla. Nella ripresa al 6' Lazzotti batte il primo calcio d'angolo per il Foggia. La palla cade al centro dell'area alessandrina. Gambino con un tuffo acrobatico riesce di testa a girare la palla in rete alzandola in modo da sorprendere nettamente Nobili. Appena il tempo di riprendere il gioco da centro campo e uno scambio Faleo-Lazzotti mette ancora in azione Gambino. Il barlettano fra tre avversari si districa a dovere e la sua puntatina non perdona. Manca un minuto alla fine della gara; la palla arriva a tre quarti campo per un lungo rilancio delle retrovie foggiane. Nocera la ferma e avanza. Vede Valadè accorrere sulla sinistra e taglia alla perfezione. Tiro-saetta del terzino … e quattro. (Corriere dello Sport – Guido Caggiano). L’ALESSANDRIA SCONFITTA A FOGGIA PER 4-0 Siamo daccapo, d'accordo. La bella serie non poteva durare in eterno, ma neanche ci si attendeva che si interrompesse con un tonfo così violento. Ci eravamo ormai abituati ad una squadra nuova, con clima nuovo, volontà rifatta, orgoglio ritrovato, una più completa preparazione fisica, un altro mordente, un entusiasmo ed una convinzione nei propri mezzi e nelle proprie possibilità che garantivano altra serie di risultati almeno accettabili. Domenica sera rimanemmo tutti allibiti: dunque, ciò che era avvenuto in precedenza e che sembrava ormai lontano nel tempo e dimenticato, può ancora accadere; dunque l’aureola che la squadra si era creata era solo fittizia e provvisoria. Siamo daccapo. Tornano le ansie ed i timori, sappiamo che la squadra è vulnerabile e fragile di nervi. E la fragilità morale è la più pericolosa, è il salvacondotto meno sicuro per superare l’ostacolo che più temiamo: il pericolo della retrocessione. Saper perdere. Alla fine del primo tempo eravamo in svantaggio di una rete. Tutto normale, specie se si gioca fuori casa in un campo indemoniato come quello di Foggia e contro una squadra veloce ed organizzata. Già la settimana scorsa il nostro Nobili si era recato a Busto a vedere giocare il Foggia e ne aveva riportata una impressione ottima: ammise senza dubbio alcuno che si trattava di una delle squadre più forti del girone, dotata di una carica esplosiva eccezionale capace di qualunque impresa collocata poi nel suo ambiente, con un pubblico fragoroso ed entusiasta, si presentava come uno scoglio pressoché insormontabile. Non si trattava quindi di andare a Foggia nutrendo particolari ambizioni, ma di andare a giocare mantenendo la media ormai stabilita delle buone partite e dei risultati più o meno favorevoli ma sempre equilibrati. Fino a che lo svantaggio era sull’l a 0, tutto poteva considerarsi normale, sempre tenendo desta la speranza di un recupero e la volontà di lottare su un piano di compostezza e di serenità. Ma per ottenere tutto questo occorrevano proprio quelle doti morali che sono mancate ai nostri uomini: in poco tempo la squadra si ridusse da 11 a 9 uomini. Melideo, giocatore che si è sempre distinto per abnegazione e serietà, ha trovato il modo di farsi espellere per reiterate proteste verso l'arbitro; il che è sintomo di eccessivo nervosismo e della così detta incapacità di saper perdere. L'infortunio a Bettini ha completato il quadro: e poiché i fatti dovuti alla sfortuna arrivano sempre tra capo e collo nel momento più inopportuno, la squadra da 10 si trovò a dover giocare con nove uomini. E fu la fine. Con un 4 a 0 il risultato è pesante e non lascia adito a dubbi o a scuse, ma rimette in ballo la discussione sulla tenuta e sulle possibilità della nostra squadra. Questo discorso non avrebbe più dovuto aver luogo e ci rammarica di doverlo rifare soprattutto per un elemento come Vitto che basava tutta la sua opera soprattutto sull'entusiasmo e sulla convinzione di aver portato una fiducia nuova nella squadra. Ora il suo compito si presenta assai duro perchè deve ricostruire quegli elementi agonistici che si sono polverizzati di colpo, ed il ricostruirli è opera più difficile che il portarseli insieme alla prima venuta. L'esperienza insegna che è troppo duro per una squadra risollevarsi più volte dopo essere malamente caduta, ma questo è il suo compito e noi gli auguriamo dì cuore di potervi trovare una soluzione. (Il Piccolo, 18 gennaio 1964 - Filade) RISULTATI: Brescia - Pro Patria 2-1 Cosenza - Varese 0-1 Lecco-Cagliari rinv. Napoli – Catanzaro 1-0 Padova - Verona sosp. Parma - Palermo 0-1 Potenza - Venezia 2-0 Triestina - Prato 0-0 Udinese – Simmenthal Monza 2-1 CLASSIFICA: Varese, Foggia, Napoli p. 21; Cagliari 20; Pro Patria 19; Brescia* (-7) 18; Padova*, Lecco, Catanzaro, Triestina, Udinese 17; Palermo, Potenza 16; Verona**, Venezia 15; Alessandria 12; Prato 11; Parma, Cosenza 10; Simmenthal Monza** 9; Ogni * = una gara in meno. Brescia 7 p. di penalizzazione MARCATORI: 9 reti: Muzzio (Pro Patria), 7: Raffin (Brescia), Bagnoli (Catanzaro), Nocera (Foggia), Gilardoni (Napoli), Maestri (Palermo), Porro (Triestina), 6: Taccola (Prato), Sestilli (Udinese). Il punto sul campionato Ancora una giornata « ridotta » per la serie B, a causa del rinvio della gara tra Lecco e Cagliari per la neve, e della sospensione, a un quarto d'ora dal termine, di Padova-Verona, quando le squadre erano ancora in parità (0-0). Adesso, con tutte queste gare da recuperare, bisognerà vedere come se la caverà la Lega, visto che il Verona, ad esempio, ha ben tre incontri da disputare per mettersi in pari col calendario, ed il Simmenthal Monza ed il Padova due. Meno male che la data del 9 febbraio, rimasta libera a causa di un mancato impegno internazionale verrà a colmare in parte la lacuna, ma è indubbio che qualche squadra dovrà sottomettersi a fatiche infrasettimanali. Ma vediamo, intanto, che cosa ci ha riservato la 17.a giornata. L'avevamo indicata come la giornata dell'attacco al Cagliari che sul terreno di Lecco metteva praticamente in palio il proprio primato. Il Varese che giocava a Cosenza, fidando in una vittoria dei lariani, ha giocato tutte le sue carte ed è riuscito a far bottino pieno, riportandosi così in vetta alla graduatoria, grazie, s'intende, all'« alt » imposto dalla neve ai sardi. Altrettanlo hanno fatto Foggia e Napoli, i quali, però, fruivano di incontri casalinghi. I partenopei hanno piegato il Catanzaro di stretta misura, mentre invece i pugliesi hanno subissato l'Alessandria con ben quattro palloni. I piemontesi, per soprammercato, hanno dovuto registrare un incidente a Sergio Bettini verso metà della ripresa, e la espulsione di Melideo — con conseguente rischio di squalifica — al 17', sempre della ripresa. Ha segnalare, inoltre, la battuta d'arresto imposta alla Pro Patria da un Brescia che dalla seconda giornata di gara non conosce sconfitte, e nelle file del quale s'è ancora una volta messo in luce il mediano Bianchi, autore di una delle due reti. Oltre al Varese, anche il Palermo ha vinto fuori casa, sul campo di quel Parma che domenica scorsa era riuscito nell'impresa di battere il Cagliari. Il Simmenthal, soccombente con l'Udinese, continua a reggere il fanalino di coda della classifica, mentre il Prato ha preso una boccata d'ossigeno col pareggio conquistato a Trieste. In sostanza comunque, una classifica provvisoria, a causa dei molti recuperi che falsano, in certo qual modo, l'attuale graduatoria. (Stampa Sera)