Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1961/1962
Serie B
03-09-1961 - Giornata: 1 - Lucca - Porta Elisa


Lucchese Libertas US - Alessandria US 2 - 0 (2 - 0)
RETI: 21. Ghiadoni [Lu] 44. aut. Schiavoni A.[A]

Alessandria US Arbizzani Luciano, Melideo Rocco, Giacomazzi Giovanni, Pizzolitto Radames, Schiavoni Antonio, Soncini Antonio, Marmo Remo, De Angelis Benedetto , Cappellaro Renzo, Vitali Alessandro, Bettini Sergio All.: Rava Pietro

Formazione avversaria
LUCCHESE LIBERTAS US: Piancastelli, Fiaschi, Cappellino, Sicurani, Pedretti, Francescon, Ghiadoni, Gratton, Nannucci, Bassetto, Arrigoni. All.: Zavatti Leo

Arbitro: Rebuffo Giovanni (Milano)
Note
Inizio gara ore 16.00

Commento
I «GRIGI» SI PRESENTANO AL LORO PUBBLICO Domani al “ Moccagatta,, ALESSANDRIA-COMO La nostra squadra deve far dimenticare con una bella esibizione la sconfitta di Lucca — Ridimensionato l’episodio dello « scontro » Giacomazzi - Vitali — Perfettamente in ordine il terreno di gioco Giornata infausta quella di domenica scorsa che è venuta a portare una doccia fredda sulle nostre speranze. Non eravamo andati a Lucca certamente con intenzioni sicure di vincere, ma è innegabile che un segreto sogno di ben figurare e di portare a casa almeno un punto, lo coltivavamo con convinzione. I precedenti risultati di Vicenza e di Napoli ci avevano indotti a bene sperare: un gioco organizzato se pure modesto, alimentato da uno spirito nuovo, da una serenità fatta di calma e di buona volontà, ci avevano convinti che eravamo sulla buona strada. Domenica, iniziato il campionato, ed entrati quindi nel vivo della lotta, non abbiamo trovato altrettanta rispondenza alle nostre speranze. Non vogliamo comunque drammatizzare ne abbandonare tutto quanto scrivemmo in precedenza, dovendo considerare quanto visto a Lucca unicamente un fatto episodico e non una nuova realtà. A questo proposito vogliamo però distinguere due ordini di considerazioni che in egual misura ci paiono determinanti sul risultato. Da un lato è da porre in rilievo una impressione di carattere generale, che si riferisce cioè a tutta la squadra: ed è impressione negativa, nel senso che i nostri uomini non ci sono più parsi in buone condizioni come nelle partite precedenti. Maggior lentezza nei movimenti, maggior disordine^ nel gioco e conseguente imprecisione. Dall'altro lato è da tener presente l'elemento assolutamente estraneo della sfortuna che ci ha fatto disputare una intera partita in dieci uomini, e subire una autorete nel più imprevedibile dei modi. La pedina Pizzolito Dopo pochi minuti di gioco, vedemmo infatti Pizzolito che cominciava a zoppicare. Per circa un quarto d'ora, riuscì a tenere il suo posto se pure con immensa fatica e smorfie di dolore ad ogni intervento: ma, quando giunse dalla destra la palla pericolosa, sulla quale solo lui poteva entrare in ultima battuta, la gamba gli manco completamente e lo fece affloscia.- re a terra: l’ala destra si trovò il lieto dono di un pallone a disposizione e la strada completamente libera. Bastò alzare la sfera a pallonetto sulla testa dell’accorrente Arbizzani perchè il gioco fosse fatto. Disperazione in campo aumentata dal contemporaneo spostamento di Pizzolito alla destra. Non c'è sportivo che non sappia l’importanza di questo giocatore^ nel gioco difensivo entro l’area, è l’uomo più indicato per svolgere il gioco di battitore libero alle spalle del centromediano. Nell'ultima parte dello scorso campionato l’innesto in squadra di Pizzolito portò i migliori benefici e rese assai più robusto il nostro gioco difensivo. Il suo spostamento all'ala, domenica fu determinante. Arretrò De Angelis, togliendo alla squadra il gioco di centro campo che evidentemente Marmo, se pure armato di buona volontà non poteva svolgere nella necessaria completezza. E così tutto il complesso risentì di questa disgrazia: l’attacco visse di spunti personali, la difesa arrancò faticosamente, il centrocampo, che per i primi venti minuti fu nostro, passò nelle mani di Bassetto e compagni. L’autorete A distruggere completamente le nostre speranze e ad annientare il morale dei nostri ragazzi venne alla fine del primo tempo, la disgraziata autorete. Un pallone centrato dalla sinistra, rasoterra, passò davanti alla nostra porta diretto verso il fondo: Arbizzani decise di intercettarlo per il timore che qualcuno sbucasse all’ultimo momento a deviarglielo. Si buttò in avanti ma non lo raggiunse: quel qualcuno venne infatti, ma fu Schiavoni che lo stava deviando verso il nostro portiere, il quale, ormai a terra. non poteva tenerlo. Nella seconda ripresa la nostra squadra tentò l’azione di forza e riuscì ad imbastire alcune buone azioni, ma non riuscì a segnare per l’imprecisione dei tiri a rete, ed anche per alcune miracolose parate del portiere avversario. In prima linea abbiamo notato che Cappellaro alterna spunti ottimi con errori evidenti, in quanto riesce a scagliare palloni a rete da posizioni veramente difficili, per poi sbagliare magari nel più banale dei modi. Bettini ci pare più fermo in relazione alle precedenti partite, Vitali si muove bene, ma a modo suo, con impeto a tratti e fermandosi poi, desistendo magari da una azione non del tutto finita. Il problema del ritmo e della costanza non è di oggi ed è probabilmente il più importante da mantenere vivo. Disciplina e serietà Ed ora veniamo al punto più dolente, per il quale tanto scalpore si è fatto in questi giorni. Noi desidereremmo innanzi tutto che gli spogliatoi dopo la partita, fossero riservati, almeno per il tempo necessario, esclusivamente ai giocatori ed ai loro allenatori. Ci pare più serio ed anche più logico. La squadra che perde, allorché esce dal campo, deve potersi sentire in pace per riflettere e scaricare i propri nervi. Non si può discutere stando sotto la doccia mentre estranei invadono gli spogliatoi. E ciò che è avvenuto domenica, non costituisce particolare novità, ma tale è divenuto perché è stato immediatamente propalato dalla stampa. Il tutto si è limitato ad una aspra discussione fra Giacomazzi e Vitali, discussione che minacciò ad un certo momento di degenerare e che non degenerò per l’autorità di Rava e l’intervento del buon Franzosi. Noi conosciamo il carattere di questi nostri due giocatori e possiamo comprendere meglio di tanti altri quanto è avvenuto. Nessun fatto personale (e questa è la cosa più importante) ma unicamente la stizza per una partita andata male ,nella quale ci si rinfacciavano reciproche colpe. Se pure l’episodio è stato increscioso, non doveva avere il seguito che ha avuto Lunedì vedemmo Vitali e Giacomazzi abbracciarsi, ridiventando amici più di prima. Confidiamo quindi che l’episodio non lasci tracce e trovi anche comprensione nel pubblico degli sportivi per i quali tali fatti possono costituire soltanto curiosità e null’altro: ciò che conta è vedere invece che i giocatori in campo diano il meglio di se stessi. Giacomazzi si presenta come il capitano della squadra, con la sua autorità e le sue esperienze, scevre però da ogni atteggiamento che lo veda eccedere nella censura sul comportamento degli altri, rappresentante degno soltanto della sua squadra verso gli altri e verso l’arbitro; Vitali si presenta non più come il ragazzino vivace e bizzarro pronto a ribattere alle osservazioni con l’insofferenza tipica dei giovani, ma come il giocatore anziano, esperto, cervello della manovra, riflessivo nelle decisioni modesto nel carattere. Così lo vogliono gli sportivi: e se così si saprà comportare, li troverà addirittura generosi verso di lui, anche in quei momenti di pausa del suo gioco, tipici ormai di un temperamento che non si modifica più. Verde casalingo Dopo alcuni mesi, domani la squadra si presenta al suo pubblico. Incontro emozionante, batticuore per tutti. La toeletta del campo è terminata. Il nuovo prato è bellissimo e diverrà ancora più bello nei prossimi mesi, allorché l’erba sarà più abbondante e più robusta. % Scende sul nostro campo il Como: bruciato da una dura sconfitta casalinga, cercherà di riabilitarsi contro di noi, e noi cercheremo la vittoria che non conosciamo ancora. Assente purtroppo Pizzolito, scenderà in campo probabilmente uno dei nuovi acquisti, Verga o Bassi, mentre dovremmo vedere all’opera una nuova prima linea: permanendo l’insoluto problema dell’ala destra, potrebbe forse darsi il caso che Vitali venga impiegato in tale ruolo, mentre rientrerebbe nel ruolo di mezzala Migliavacca. Sono puramente ipotesi che formuliamo dopo aver assistito alla partitella di mercoledì contro il Cinzano nella quale Rava ha appunto provato il funzionamento della squadra con queste variazioni. Riprendiamo col tifo casalingo. Confidiamo in una buona partita ed anche in una chiara vittoria. La nostra squadra dovrebbe avere i numeri per spuntarla e guadagnarsi applausi e fiducia. Ne ha tanto bisogno e ne ha bisogno anche Rava che vive in ansia in queste ultime ore di attesa prima di presentarsi al suo vecchio pubblico. (Il Piccolo, 09/09/1961, Barbagrigia) L'ALESSANDRIA INIZIA BENE, POI E' SCONFITTA A LUCCA L'Alessandria di Rava ha resistito a Porta Elisa appena mezz'ora; e dire che all'inizio aveva bene impressionato con quel Bettini scatenato, con Cappellaro deciso a mettersi in luce, ma soprattutto con Arbizzani che all'8' aveva parato con sicurezza una autentica fucilata di Bassetto dal limite del rigore. Ma alla distanza la Lucchese ha fatto sentire i diritti del fattore campo ed al 21' è passata in azione di contropiede. Francescon apriva sulla destra dove Ghiadoni, superato il lento Giacomazzi, si era spostato in avanti: per l'ala destra rossonera il passaggio del mediano era un invito a nozze e batteva Arbizzani in uscita con un pallonetto a parabola. Rava, che nel frattempo aveva fatto arretrare l'ottimo De Angells all'altezza delta mediana perché Pizzolito era in funzione di battitore libero a fianco di Schìavone, decideva pertanto di spingere più a fondo nel tentativo di rimontare lo svantaggio, ma proprio allo scadere del tempo la beffa. Ancora Francescon ad Arrigoni, stretto in dribbling » del sinistro a fondo-campo e rimessa al centro; Arbizzani tentava l'intercettamento, ma sbagliava il tempo e la palla finiva sul piedi di Schiavone che infilava la propria rete dal basso in alto. (La Stampa Sera - G. B.) RISULTATI: Brescia-Catanzaro 1-2 Como-Modena 0-4 Cosenza-Lazio 2-2 Genoa-Verona 2-1 Lucchese-Alessandria 2-0 Messina-Prato 2-2 Napoli-Novara 1-0 Parma-Bari 1-1 Pro Patria-Reggiana 0-3 Simmenthat-Sambened. 3-0 CLASSIFICA: Modena, Regggiana, Simmenthal, Lucchese, Napoli, Catanzaro, Genoa p.2; Lazio, Prato, Cosenza, Messina, Parma 1; Verona, Brescia, Novara, Alessandria, Pro Patria, Sambenedettese, Como, Bari -9 Penalizzato di 10 punti MARCATORI: 3 gol: Pagliari (Modena) 2 gol: Campanini (Prato), Rambone (Catanzaro) 1 gol: Ardit (Cosenza), Bernini (Messina), Bersellini (Monza), Bonacchi (Bari), Catalani (Reggiana), Ciccolo (Messina), Costa V. (Cosenza), Dal Molin (Monza), Firmani (Genoa), Fongaro (Genoa), Fontanot (Monza), Fraschini (Napoli), Ghiadoni (Lucchese), Longoni (Lazio), Meregalli (Parma), Merlo P. (Reggiana), Morrone (Lazio), Postiglione (Verona), Recagno (Brescia), Venturelli (Modena), Volpi C. (Reggiana) Il punto sul campionato Nella partita inaugurale del campionato di Serie B grande partenza del Modena che ha espugnato Como, con un sonoro 0-4: mattatore della sfida Pagliari, autore di tre reti. Bene il Monza, autore di una grande prova contro la Sambenedettese: a segno Fontanot, Dal Molin e Bersellini. Il Genoa ha avuto la meglio, sul Verona, con una rete realizzata dal terzino Fongaro, su punizione, a quattro minuti dal termine. Il Napoli ha evitato la sconfitta al debutto con una prodezza del proprio portiere al 34' del secondo tempo e realizzando il gol della vittoria dopo pochi minuti da inizio del match: match winner Fraschini al 4'.