Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1961/1962
Serie B
24-09-1961 - Giornata: 4 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Brescia AC 1 - 0 (1 - 0)
RETI: 45. Cappellaro R.[A]

Alessandria US Arbizzani Luciano, Melideo Rocco, Giacomazzi Giovanni, Schiavoni Antonio, Bassi Giampiero, Soncini Antonio, Vanara Elio, Migliavacca Giancarlo, Cappellaro Renzo, De Angelis Benedetto , Bettini Sergio All.: Rava Pietro

Formazione avversaria
BRESCIA AC: Brotto, Fumagalli, Di Bari, Rizzolini, Stucchi, Carradori, Baffi, Lojodice, De Paoli, Recagno, Bettoni. All.: Eliani Alberto

Arbitro: Cataldo Domenico (Reggio Calabria)
Note
Inizio gara ore 15.00

Commento
ENTUSIASMANTE VITORIA DEI GRIGI CON IL BRESCIA Una affermazione voluta con caparbia volontà ed eccezionale spirito agonistico - Difficile la trasferta di domani a Prato Confessiamolo: siamo usciti, domenica, dal campo stremati e stravolti anche noi, stanchi come i nostri ragazzi quasi come se avessimo diviso con loro la fatica estenuante di una gara così dura, tirata fin o allo spasimo, combattuta come poche volte ci accadde di vedere. E la visione di quelle fa si palpitanti di gioco e di agonismo, non ci ha tanto facilmente abbandonati, ma è rimasta ancora oggi ad accompagnarci come le cose liete e duramente conquistate, che maggiormente si imprimono nella memoria di chi le ha vissute. Questa seconda vittoria consecutiva è venuta a portarci una ondata di ossigeno del più genuino e confortante, necessario per le sorti di questa nostra modesta Alessandria che si dibatte fra mille difficoltà economiche e tecniche, circondata sovente da diffidenze e sarcasmi che non son o certo le manifestazioni più consolanti per infondere coraggio. Assestata la sua posizione in classifica, ora può guardare con maggiore fiducia alle dure battaglie di domani: circondata da un’ondata di più vibrante entusiasmo, si sentirà almeno più seguita, più compresa, più rinfrancata. E la vittoria è tanto bella quanto più sudata ne è stata la conquista contro una squadra certamente più forte nella quale i nomi illustri sono molti e le ambizioni di poter svettare fra le prime, non celate. De Angelis: un velo di tristezza Ma neanche questa volta non è mancata l'ombra di tristezza che ha non poco oscurata la luce di questo successo. La sfortuna ha ancora infierito contro di noi in tutta la sua violenza. Un altro uomo è uscito dal campo portato a braccia per un duro colpo subito con un malanno che si prospetta purtroppo di non breve e facile soluzione. E così, dopo Pizzolito, dopo Vitali, dopo il timore di un malanno a Bettini, ora abbiamo perduto anche De Angelis. Grosso guaio per le nostre sparute forze che non ci consentono di avere rincalzi di valore pronti a sostituire gli infortunati. De Angelis era il nostro uomo di centrocampo: svolgeva un lavoro intenso ed oscuro ma indispensabile per il funzionamento di tutta la squadra. Alle spalle degli uomini di punta, e davanti ai difensori, doveva mantenere i collegamenti e distribuire il gioco. Dotato di notevole esperienza ed anche d i una certa classe, stava assumendo, col passare degli incontri, una funzione sempre più importante e decisiva. Avevamo affermato nelle nostre note delle precedenti settimane che ci attendevamo di più da un giocatore della sua statura, proprio perchè era da noi considerato essenziale l’importanza del suo gioco. E già domenica nel primo tempo avevamo notato un miglioramento che ci aveva fatto sperare in una prossima rivelazione di gran gioco del nostro De Angelis, migliorato nettamente rispetto alle precedenti prestazioni. Poi, di colpo, lo vedemmo portar fuori mentre gemeva per il dolore. E così, un altro grave varco si è aperto nelle nostre file. Speriamo che Rava riesca a tamponare la falla con i pochi uomini a sua disposizione. Una valida mediana Note liete per il resto della squadra. Finalmente in netto progresso il nostro Melideo per il quale attendevamo con pazienza il momento buono. La sua partita di domenica è stata una completa sin tesi fra la volontà e la classe crescente. Non aveva un compito facile di fronte a quegli avanti scatenati, mal ha assolto con bravura. Fra i difensori diremo questa volta che la partita di maggior spicco è stata disputata da Schiavoni. Noi ricordiamo le promesse che fece questo serio ragazzo al suo arrivo: fu un ritorno polemico col quale voleva cancellare il brutto ricordo dell’altro anno nel quale, pure prodigandosi con tutte le sue forze, non si guadagnò la fiducia sufficiente per restare in squadra. Con l’incontro di domenica Schiavoni si è tolta una bella e personale soddisfazione. Ha disputato una gara veramente completa nel suo ruolo di uomo libero, pronto sempre ed in posizione, forte nel gioco alto, preciso nei rilanci. Egli ha finalmente dimostrato di essere in possesso di un notevole mestiere ed anche di una esperienza non comune che gli con sentono di trovare facilmente la posizione e di contrastare l’avversario con ottima scelta di tempo. Ci auguriamo che questa riuscitissima partita sia un valido incentivo per lui e gli abbia fatto superare e correggersi dalle ultime scorie. Accanto a lui un Bassi in continuo crescendo, incollato al suo uomo con una costanza che lascia veramente stupefatti. Questo ragazzo venuto alla ribalta di colpo, si sta volta per volta dimostrando una gran de p rom essa in quel ruolo di centromediano così importante e delicato ed anche sempre più avaro di nuove rivelazioni. Bassi è diventato l’uomo nuovo di questa nostra squadra e dovrà darci ancora molte soddisfazioni. Per Soncini non c'è che da ripetere quanto già detto: ha ritrovato il gioco e con esso è venuta fuori la classe. Il centrocampo è tutto suo, la sua manovra è lo stantuffo che tiene in vita tutta la squadra. Forse il segreto del buon funzionamento e rendimento della compagine sta proprio nell’ottima impostazione della mediana, il reparto certamente più omogeneo e sicuro. Noi ci auguriamo che si mantenga in forma e sappia conservare il modulo di gioco assegnatole, perfezionando con l'esperienza movimenti, scambi, coperture e rilanci: solo con tale valido telaio potremo continuare sulla giusta via ora intrapresa. Migliavacca, Giacomazzi e la televisione L'incontro di domenica ha ancora m esso in evidenza come la nostra prima linea disponga di uomini in buona forma. Per intanto diciamo subito che la partita disputata dal Migliavacca è stata assai proficua ed utilissima, anche se il gioco o scuro svolto, a volte non appare in tutta la sua importanza. Noi riteniamo che Migliavacca sia stato compreso e che saggiamente si sfrutti la parte utile e più redditizia del suo gioco. E così, lo abbiamo visto giocare arretrato, alle volte alle spalle di Soncini macinare chilometri, tenere il suo uomo, affrontare l ’avversario in seconda battuta, inseguire l'ala alle spalle di Giacomazzi, spezzare l'azione avversaria ai limiti dell'area, coprire l’uscita di Melideo, proteggere il portiere, ed altro ancora. Tutte queste cose, fatte bene, non soltanto con diligenza, ma anche con perfetta scelta di tempo, sono di gran lunga superiori a quelle più appariscenti della mezz’ala che avanza e, vista la disposizione di gioco, con lungo passaggio trova il compagno pronto a scattare a rete. Non è questo il gioco migliore di Migliavacca, ma non si deve dimenticare quell’altro di cui abbiamo detto. Probabilmente anche lui è un mediano: ma, così impostato, copre quel ruolo anche nell’interesse degli altri. Ancora ottima la prestazione di Cappellaro, in (crescendo Bettini in piena forma, degno di plauso Vanara che finalmente ha unito alla voglia di giocare, anche l'abnegazione e lo spirito di sacrificio: nel secondo tempo lo vedemmo più volte tornare, inseguire l’avversario, bloccarlo, prodigarsi insomma fin o al limite della sua resistenza. Anche questo ragazzo sta imparando che al calcio si gioca passando anche dalla scuola del sacrificio. Tutto normale per il resto della squadra: di Giacomazzi diciamo soltanto che è sempre il migliore, stupendo atleta, indomito combattente. Se pensiamo a certi terzini che ci fanno vedere in televisione alla domenica sera, militanti nelle squadre miliardarie ci vien da sorridere ed anche da considerare amaramente come sia decaduto il calcio italiano. Abbiamo ancora negli occhi il gioco, la tecnica di Giacomazzi visto poche ore prima, ed il vedere aspiranti alla gloria tipo Bozzao, Gatti ed altri, proprio ci rattrista. Stupenda e quasi miracolosa la parata di Arbizzani allo scadere del tempo: fu quello il momento cruciale per noi. In un attimo poteva sbocciare il pareggio, come un fiore amaro, senza che nessun o avesse il tempo di accorgersene. Il resto della partita di Arbizzani, la cui forma è sicuramente buona, mentre il m orale è ottimo, fu discreto. Lo preferimmo comunque nella partita di Novara. Giornalisti al buio di notte Noi non siamo abituati ad arrabbiarci nè lo vogliamo fare, ma questa volta proprio non ne possiamo fare a meno. Causa della no stra arrabbiatura è il sig. Luigi Bertoldi inviato de « La Notte » di Milano: noi sappiamo che si tratta di un giornale che scherza volentieri, ma non ci piace assolutamente che, per il dispetto di veder perdere il Brescia, ci si lasci prendere la mano offendendo volgarmente la nostra squadra con frasi del genere: « difesa dotata di atleti tecnicamente fuori fase ... si giocava il primo tempo quando già l'Alessandria ha cessato di esistere. Sparita e volatilizzata come squadra è rimasta in campo con undici « tamburellisti », intenti a spedire il pallone in tribuna, negli spalti o comunque in fallo laterale ». Ma forse questo signor Bertoldi sul campo non c’era e fa quindi lo spiritoso per i suoi lettori. E tale sospetto ci viene nel leggere come descrive l’azione del nostro gol. Paria di punizione contro l ’Alessandria, di Carradore che dà un colpetto alla palla per indirizzarla sul punto del fallo dove Di Bari dovrà battere e di... Cappellaro che intercetta il pallone andandosene di bel trotto verso la porta. Anche i bambini in fasce sanno che si tratta di Vanara, tutti hanno visto. Solo il sig. Bertoldi non ha visto: se non ha visto non c'era e quindi è un bugiardo. Se c’era ed ha visto dimostra di essere totalmente un in competente. Meglio quindi che si rechi sulle piazze ad assistere alle numerose partite di tamburello che tutti i circoli dopolavoristici organizzano. Sono offese che stonano perchè dette con cattiveria: e noi da buoni sportivi non le sopportiamo perchè a nostra volta non usiamo rivolgere la minima critica astiosa verso alcuna squadra avversaria. Chi ci legge, sa che non è nostro costume. Domani a Prato Domani a Prato: ripensiamo ancora alla durissima partita disputata lo scorso anno su quel campo e mentre proviamo un brivido ecco che ci troviamo nuovamente ad affrontare un compito veramente arduo. Per di più la nostra squadra è priva di uomini validi a causa d egli infortuni subiti. Come rimpiazzerà Rava l'infortunato De Angelis? Non abbiamo sufficienti elementi per fa re previsioni. Sappiamo che è guarito Pizzolito il quale ha ripreso gli allenamenti e giocato con le riserve, ma per la verità egli può interessare la mediana che, come s’è visto, in questo momento funziona molto ben e tanto che non è pensabile che qualche uomo venga sostituito. Il problema della sostituzione di De Angelis rimane invece in tutta la sua complicata urgenza. Il buon Rava troverà sicuramente una soluzione. Noi desideriamo soltanto vedere undici ragazzi lottare come domenica scorsa. Questo ci basta, perchè significherà abnegazione e fede (Il Piccolo, 30/09/1961, Barbagrigia) Nonostante l'infortunio occorso a De Angelis PREZIOSO SUCCESSO DEI GRIGI SUL BRESCIA: 1-0 L'altra faccia dell'Alessandria. Domenica scorsa la compagine di Rava aveva vinto a Novara con una condotta di gara ragionata, cogliendo a volo i momenti favorevoli. Ieri i grigi hanno battuto (per uno a zero) un Brescia quadrato e ricco di classe, con una partita ardente, combattuta fino allo spasimo. Hanno poi difeso il risultato, nei venti minuti finali, con un vigore esasperato dall'inferiorità numerica cui li aveva costretti l'uscita dal campo di De Angelis, portato a braccia negli spogliatoi dopo una maligna pedata del bresciano Bettoni, un'ala che ha dimostrato durante l'arco dei 90 minuti doti esemplari di guastatore. Per la terza volta in quattro domeniche l'Alessandria ha così terminato il confronto ridotta in dieci, ma stavolta ha saputo fronteggiare l'offensiva finale dei rivali che — anche per la inattesa superiorità numerica — stavano gettando nella mischia tutte le loro energie. Quattro atleti alessandrini (sugli altri, quasi tutti meritevoli d'elogio) hanno particolarmente contribuito a portare in salvo la vittoria: il libero Schiavoni, che non ha fallito un intervento; il terzino Giacomazzi, sempre piazzatissimo nei momenti cruciali, autoritario e disinvolto; Soncini, che ha respinto due volte quasi consecutive la palla del pareggio mentre stava per varcare la linea del goal, il portiere Arbizzani, che al 46' della ripresa, in pieno recupero, a dieci secondi dal fischio di chiusura, ha deviato con un balzo portentoso, a pugni chiusi un preciso pallone indirizzato a rete dalla testa di Carradori, appostato a non più di cinque metri da lui. Il Brescia, tranne che nei minuti conclusivi, è apparso <imballato, lento ed indeciso. Poco si è visto Lojodice, quasi niente ha potuto fare il centroavanti De Paoli, controllato spietatamente dal giovane Bassi, mentre il faticoso lavoro di Rizzolini e Carradori non ha mai trovato lo sfogo di un compagno che ne mettesse a frutto i continui suggerimenti. Poco chiare e senza brio le battute iniziali della gara. Il primo tiro degno di nota è di Cappellaro al 10': fuori di un metro. Al 13' altra occasione per Cappellaro che spara alle stelle. Il centroavanti grigio si dà molto da fare ma è scarsamente aiutato e cozza contro il muro difensivo bresciano sempre attento, composto dall'exlaziale Carradori, dall'ex-romanista Stucchi e da Rizzolini. Al 28' è Bettini che sfiora la traversa con un sinistro azzeccato. Pian piano il Brescia viene alla ribalta e domina la metà campo. La difesa alessandrina è impegnata più volte ma se la cava benone. I grigi passano sul finire del tempo, al 43' Vanara è atterrato quasi al limite e Cappellaro batte la punizione mentre i bresciani hanno fatto barriera: il tiro, violentissimo, sfiora una spalla di Carradori e si infila nell'angolo più alto della rete di Brotto. Ripresa, cominciano i guai per l'Alessandria. All'8' Bassi esce per quattro minuti a farsi ricucire un sopracciglio spaccato. Il Brescia aumenta il ritmo e fa pressione. Para Arbizzani su De Paoli, sbaglia De Paoli da solo. Gli azzurri ottengono tre angoli di seguito ma non sanno approfittarne. Al 20' Arbizzani con un volo orizzontale blocca un forte tiro da lontano di Carradori. Da notare che nel Brescia i migliori tiratori sono i mediani, mentre gli avanti legati dallo stretto controllo dei piemontesi, non riescono quasi mai a svincolarsi ed a puntare a rete. Al 28' Bettoni sistema De Angelis e l'Alessandria si chiude come un riccio. La partita vive a sussulti, taluni piuttosto violenti, con qualche atleta che dà segni di nervosismo. Brivido per i tifosi grigi al 30'. Punizione di Carradori, tiro improvviso di Stucchi avanzato in area avversaria (mentre Arbizani è uscito a vuoto) e salvataggio — con rinvio — di Soncini sulla linea bianca, La palla arriva a Vanara che s'impappina: gliela toglie Bettoni, la fa passare tra le gambe di Arbizzani dietro il quale, mezzo metro prima del goal! spunta Soncini che libera. Sono momenti di grande tensione, la gara è apertissima e vibrante. Tutto il Brescia va all'arrembaggio e l'Alessandria (meno il povero De Angelis) si difende a denti stretti. Un episodio: sul disco del rigore in area grigia, il centravanti Cappellaro ostacola, saltando di testa, l'azione offensiva del centromediano avversario Stucchi. Passano lenti i minuti, Bettini e Cappellaro tentano qualche azione di alleggerimento, ma è sempre il Brescia a premere. Gran finale: al 38' un secco rasoterra di Recagno scivola sotto le mani protese di Arbizzani, ma la palla va a lato; risponde Cappellaro con un pallone alto, da lontano. Conclude Carradori al 46' con il colpo di testa già descritto. I grigi abbracciano festanti Arbizzani per il miracolo dell'ultimo minuto. (La Stampa Sera Giuseppe Barletti) RISULTATI: Alessandria-Brescia 1-0 Catanzaro-Messina 0-0 Cosenza-Bari 1-0 Genoa-S. Monza 1-0 Lucchese-Napoli 0-1 Modena-Lazio 0-1 Novara-Como 0-0 Parma-Reggiana 2-0 Pro Patria-Prato 2-1 Sambenedettese-Verona 1-0 CLASSIFICA: Napoli, Reggiana, Genoa p. 6; Parma, Alessandria, Lazio 5; Modena, Verona, Simmenthal Monza, Prato, Catanzaro, Messina, Pro Patria Como 4; Brescia, Lucchese, Cosenza, Sambenedettese 3; Novara 1; Bari —8 Penalizzato di 10 punti MARCATORI 3 gol: Campanini (Prato), Cappellaro (Alessandria), Catalani (Reggiana), Ciccolo (Messina), Pagliari (Modena), Taccola (Prato) 2 gol: Ardit (Cosenza), Bonacchi (Bari), Crespi (Pro Patria), Dal Molin (Monza), Facchin (Monza), Firmani (Genoa), Fraschini (Napoli), Muzzio (Pro Patria), Postiglione (Verona), Rambone (Catanzaro), Volpi C. (Reggiana), Zavaglio (Verona) Il punto sul campionato La quarta giornata del campionato di Serie B ha visto la Reggiana incassare la prima sconfitta stagionale per mano del Parma: i ducali si sono imposti con le reti di Moriggi e Panara. Ne hanno approfittato il Napoli, unica squadra della Serie B a non aver ancora subito reti, vittorioso a Lucca, di misura, grazie alla rete di Fraschini, il Genoa che, con lo stesso punteggio maturato al Porta Elisa, ha avuto ragione del Monza. Ora sono tre le squadre al comando della classifica: Napoli, Reggiana e Genoa. Primo punto stagionale per il Novara che ha pareggiato, 0-0, contro il Como.