Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1961/1962
Serie B
08-10-1961 - Giornata: 6 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Modena FC 1 - 1 (0 - 1)
RETI: 78. rig. Cappellaro R.[A] 45. Vetrano [Mo]

Alessandria US Arbizzani Luciano, Melideo Rocco, Giacomazzi Giovanni, Schiavoni Antonio, Bassi Giampiero, Soncini Antonio, Oldani (II) Tullio, Migliavacca Giancarlo, Cappellaro Renzo, Bettini Sergio, Vanara Elio All.: Rava Pietro

Formazione avversaria
MODENA FC: Balzarini, Barucco, Cuttica, Thermes, Ottani, Giorgis, Leonardi, Venturelli, Pagliari, Goldoni, Vetrano. All.: Malagoli Vittorio

Arbitro: Rancher Marcello (Roma)
Note
Inizio gara ore 15.00

Commento
UN ARBITRAGGIO INFELICE COSTRINGE I GRIGI AL PAREGGIO COL MODENA Intensificati gli allenamenti in vista dellincontro col Genoa Un poco delusi e un poco soddisfatti d’avere evitato il peggio, ce ne siamo ritornati a casa dopo la più scorbutica delle partite viste disputare quest’anno. Eravamo troppo lieti per quanto osservato a Prato, per essere preparati ad accettare un risultato così scarso: l’euforia ci aveva conquistati, è vero, ma non tolto il lume della ragione. Era stato tutto così logico e naturale, che legittima era l’aspettativa di una piena e sonante vittoria. Invece abbiamo vissuto addirittura per molto tempo l’atmosfera della sconfitta, inattesa, come tragica beffa che ci veniva a sorprendere quando non potevamo aspettarcelo, come gli agguati tesi in aperta e piatta pianura. Quale la ragione di tanto stupefacente risultato? A nostro avviso le ragioni sono molte e cercheremo di esporle brevemente senza fronzoli o polemiche. Intanto compiaciamoci però della magnifica posizione che pur sempre abbiamo in classifica ed ammettiamo che nessun tifoso, anche il più ottimista, avrebbe pensato all'inizio del torneo che avremmo avuta questa soddisfazione. Nell'economia del Campionato il punto non conquistato non ha fondamentale importanza. Basta superare il dispetto per la vittoria mancata e pensare al domani. E’ sufficiente questa considerazione perchè buon umore e fiducia tornino in noi. Gli indesiderabili . Potrebbe essere il titolo di un film od il romanzo d’appendice del nostro settimanale, ed è invece un amaro desiderio verso determinati personaggi che purtroppo turbano il regolare svolgimento delle partite. E’ indubitabile che il protagonista della partita di domenica è stato l’arbitro. Purtroppo è ormai invalsa l’abitudine di mandare ad arbitrare direttori provenienti dalle serie inferiori a titolo dì esperimento per promuovere poi i più meritevoli: e così domenica siamo serviti da banco di prova. Le conseguenze sono note: dopo venti minuti di gioco veramente scintillanti, la nostra squadra si era già meritati applausi e consensi da tutti. Il portiere del Modena, in giornata veramente eccezionale aveva, parato i tiri magnifici di Vanara, Giacomazzi e Bettini, ma la rete stava per maturare da un momento all'altro. Fu Vanara per primo ad essere atterrato violentemente mentre entrava in area. L’arbitro... fischiava la punizione contro di noi. Pochi minuti dopo, su di una palla alta, Cappellaro di slancio la difendeva, entrava in area con un solo avversario al fianco. In quel momento sbucò come una catapulta un altro difensore: il nostro centravanti fu preso in mezzo e letteralmente sollevato e poi buttato a terra: nulla. L’arbitro rimase indifferente. E sarebbe stato una gran cosa segnare in quel momento particolare, mentre la squadra girava bene ed era lanciata con lo stesso spirito con cui giocava a Prato. E tutto ciò supera facilmente l’argomento contrario che qualcuno ha portato, e cioè che il rigore concesso per un fallo molto discutibile, compensò il danno subito all'inizio dall'Alessandria. Se infatti la squadra fosse andata in vantaggio, ben diversa sarebbe stata la sorte della partita. Raramente gli inviati dei vari quotidiani hanno concordemente stigmatizzata l’opera d’un arbitro, come è avvenuto questa settimana. « Evidentemente l’aria della B non si confà all'arbitro Rimoldi, che lo scorso anno era in cima alla lista dei migliori del torneo di serie C... ha cominciato male all'avvio ed ha... finito in crescendo, sempre negativamente parlando. Dei novanta minuti a disposizione per la contesa, le due squadre ne hanno utilizzati si e no settanta per giocare; gli altri venti li hanno spesi nel discutere con l’arbitro » (Così Barletti su « Stampa sera» di lunedì). « I difensori si ritengono avvertiti: fin che capitano arbitri come quello di oggi, brutalizzino pure comodamente gli attaccanti avversari, ma stiano bene attenti a non commettere nemmeno il più innocente fallo di mano se non vogliono assicurarsi la massima punizione » (Così Caserza su « Tuttosport »). « Il signor Rimoldi ha commesso un numero imprecisabile d’errate valutazioni di falli e con la sua approssimativa direzione ha danneggiato il buon andamento dell’incontro» (Così S. L. sul «Corriere d’informazione»), E così tanti altri. E’ amaro per noi riportare questi commenti, ma ci pare doveroso, nell’interesse di tutti e soprattutto degli sportivi. Quei venti minuti! La visione di quel magnifico inizio della nostra squadra è ancora viva in noi: in quel periodo, col suo gioco fresco ed intraprendente avrebbe meritato di vincere per avere costantemente attaccato costringendo il Modena a difendersi ed a reagire unicamente con sporadiche azioni di contropiede. Vedemmo in quel periodo scendere anche Giacomazzi con la sua autoritaria sicurezza, allungare palle precise in avanti, e tirare a rete con rara precisione. Vedemmo un ottimo Vanara, dinamico e ficcante, un Oldani scattante filtrare fra i difensori con sicurezza, un Bettini, possente e lucido, un Cappellaro mobile e sempre pronto al tiro. Poi, per le parate del bravo Balzarini, e per i rigori mancati soprattutto, la squadra cominciò ad innervosirsi ed a perdere la calma. Il gioco si fece più involuto, la ricerca dell’uomo più faticosa. Bettini calò di tono, Soncini perse il bel ritmo iniziale. Sappiamo quanto sia importante il gioco di Soncini per la nostra squadra. La sua prestazione deve purtroppo essere sempre maiuscola, altrimenti tutto il meccanismo della compagine ne risente. Ed infatti, all'inizio del secondo tempo, nonostante tutto il suo impegno, l’Alessandria riuscì a dare soltanto a tratti la impressione di poter colmare lo svantaggio tanto più che la difesa del Modena, organizzatissima nel lavoro di interdizione e di copertura, non lasciava varchi aperti in quanto tutta la squadra badava quasi esclusivamente a difendersi. Ed i minuti passavano purtroppo veloci. Il bel gioco era stato dimenticato, l'ansia del pareggio si faceva sempre più impellente, l’ombra della sconfitta si agitava minacciosa. Quando l’arbitro decretò il rigore per quel fallo probabilmente involontario, comprendemmo che, se pure tardivamente intendeva renderci giustizia. Si aveva una speranza. Il solito comizio durato parecchi minuti, e poi finalmente il buon Cappellaro che si appresta a tirare la massima punizione. Un gioiello di intelligenza (lo rivedemmo lunedì per televisione al rallentatore, insieme ai clamorosi atterramenti sofferti da Vanara e dallo stesso Cappellaro), rincorsa, finta e palla nell'angolo opposto. Ritornò un poco di sereno sui volti di tutti. Rete beffarda Era infatti venuta a nostro danno al 43’ la più beffarda delle reti a capovolgere il risultato: alla mezz'ora, il Modena, se pure piano piano, si era fatto coraggio cominciando ad abbozzare qualche azione in contropiede. E poi, ecco l’azione apparentemente più innocua: scende sulla destra Venturelli e vediamo con stupore che nessuno dei nostri è pronto ad affrontarlo, così che, con tutta libertà, egli effettua un tiro-cross che passa filante davanti tutta la nostra area: qualcuno dei nostri entra deciso ma sbaglia l’entrata. E’ difficile stabilire con certezza chi fu il difensore che non colpì nel segno: certo è che il portiere, spiazzato da tal manovra, tentò di tuffarsi da pochi metri allorché Vetrano, dal lato opposto, raccoglieva la palla indirizzandola comodamente in rete. « Una autentica beffa questo gol che premiava, dei due antagonisti, il meno meritevole »: così leggeremo il lunedì rinnovando la nostra amarezza, ma questa è la verità. I più bravi CASSA DI RISPARMIO DI ALESSANDRIA Per favorire i correntisti, che nelle giornate d i chiusura degli sportelli intendono comunque eseguire versamenti d i denaro o assegni, entrerà in funzione nei prossimi giorni un SERVIZIO di CASSA CONTINUA consistente in un moderno impianto installato nella facciata prospiciente la via Dante. L’utilità pratica del servizio, che viene svolto gratuitamente, è ora divenuta d’attualità in modo particolare con la chiusura degli sportelli bancari nella giornata di sabato, perchè l’impianto garantisce anche in detto giorno la trasmissione di ordini ed evita la custodia a domicilio dei valori spremendosi in azioni massacranti e rallentando cosi la manovra. Conseguenza: sovente l’azione, al momento di concludersi, trovava i varchi chiusi e gli uomini di purità ormai strettamente marcati. Ora attendiamo di vedere una grande partita con il Genoa. Ma di questo parleremo sabato prossimo. Trascorreremo una domenica finalmente tranquilla trastullandoci alle notizie delle imprese della nostra nazionale. Un poco di tifo anche per la nazionale non stona, ma solo un poco, anche perchè le nostre riserve di passione le abbiamo tutte esaurite al seguito dei nostri grigi. BARBAGRIGIA Questa partita era vivamente attesa: lo abbiamo subito notato nel pubblico, ansioso già alla vigilia, incredulo quasi di vedere la sua squadra in posizione così ambita in classifica, inondato dalle notizie liete della superba prestazione di Prato. Per questo il pubblico ha sofferto e poi è rimasto un poco deluso. Quell’inizio folgorante aveva mostrato come la squadra fosse in magnifiche condizioni atletiche e morali, come la paura di un ritorno ai bei tempi non fosse usurpata. Ma la morale è sempre quella: basta un nonnulla, una decisione errata, un gol mancato anche per una violenza subita, perchè tutto si capovolga, e la resistenza fisica stessa del giocatore ne esca menomata. Ma fra i nostri ragazzi, vi è sempre qualcuno che rimane fedele al suo gioco, che non subisce influenze della buona o della cattiva sorte. E così, dobbiamo dire, è stato ancora per il nostro Bassi che si è nuovamente rivelato ottimo sotto tutti gli aspetti. Abbiamo notato come il pubblico lo applauda spesso con simpatia: è un affetto che si merita. E con Bassi abbiamo ammirato anche i terzini e le nostre ali veramente meritevoli di un elogio. Schiavoni e Migliavacca si sono prodigati intensamente per tutta la partita fornendo un utile appoggio alla prima linea oltre che a svolgere i consueti compiti di copertura. Forse però il nostro quadrilatero, allorché si spense la vena ispiratrice del bel gioco, ha abusato nel portare la palla, più che a farla viaggiare spremendosi in azioni massacranti e rallentando cosi la manovra. Conseguenza: sovente l’azione, al momento di concludersi, trovava i varchi chiusi e gli uomini di purità ormai strettamente marcati. Ora attendiamo di vedere una grande partita con il Genoa. Ma di questo parleremo sabato prossimo. Trascorreremo una domenica finalmente tranquilla trastullandoci alle notizie delle imprese della nostra nazionale. Un poco di tifo anche per la nazionale non stona, ma solo un poco, anche perchè le nostre riserve di passione le abbiamo tutte esaurite al seguito dei nostri grigi (Il Piccolo, 14/10/1961, Barbagrigia) L'ALESSANDRIA SU RIGORE RAGGIUNGE IL MODENA: 1-1 Lo «strano» arbitraggio del signor Rimoldi - Ottimi interventi iniziali del portiere emiliano Balzarmi - Mezz'ora di gioco scintillante dei «grigi», poi la partita diventa scialba e nervosa Evidentemente l'aria della serie B non si confà all'arbitro Rimoldi, che lo scorso anno era in cima alla lista dei migliori nel torneo di serie C. Ieri Rimoldi, alle prese con una non certo facile Alessandria-Modena, ha cominciato male all'avvio ed ha,., finito in crescendo, sempre negativamente parlando. Del novanta minuti a disposizione per la contesa, le due squadre ne hanno utilizzati sì e no settanta per giocare; gli altri venti li hanno spesi (segnatamente gli emiliani, ed era logico che così fosse) nel discutere con l'arbitro. Ed è proprio questo ohe rimproveriamo al signor Rimoldi (oltre a tre o quattro altre faccende di cui parleremo più avanti), poiché non è ammissibile che ogni decisione arbitrale debba risolversi in un comizio. Gli altri punti no di Rimoldi sono stati due a scapito dell'Alessandria ed uno avverso al Modena. In due occasioni l'ala Vanara e il centravanti Cappella), palla al piede e lanciati in goal, sono stati messi a terra con interventi tanto chiari quanto fallosi: ed in nessuna delle due circostanze Rimoldi ha decretato il giustificatissimo rigore. La massima punizione Invece è stata accordata ai grigi (che così hanno raggiunto il pareggio) al 83' della ripresa quando, durante una sarabanda alessandrina quasi ai limiti dell'area, un pallone probabilmente innocuo ha urtato casualmente la mano di un difensore emiliano. Ancora un ultimo appunto: non finga Rimoldi di controllare il tempo che una squadra perde con i mezzucci che tutti ormai conoscono, per poi fischiare la fine dell'incontro al 90' spaccato; la cosa, oltre tutto, sa di beffa per gli sportivi, che da parte loro si sentono già così poco propensi ad andare d'accordo con gli arbitri. Tralasciando l'arbitraggio, Va uno a uno » con il quale si è chiuso Alessandria-Modena è più o meno giustificato. I grigi, dopo mezz'ora di gioco scintillante (e tre grandi parate di Balzarini), si sono disuniti, hanno perso vigore e lucidità. Forse si sono anche scoraggiati, dimenticando che le gare si risolvono favorevolmente anche all'ultimo minuto, purché grinta e mordente non vengano meno. Il Modena, dal canto suo, ha manovrato come si supponeva, con brevi e veloci contropiede, badando soprattutto a difendersi. Non ha lasciato una grande impressione l'undici emiliano, ma la compagine ha ama sua fisionomia ben dellneata, scarna e potente, che poco concede alla platea e molto al lato positivo della gara. Tre minuti dopo il via, il primo fatto clamoroso. Bettini lancia Vanara che entra in area e «vola», falciato alle spalle da Baracco. L'arbitro fischia...il fallo contro i grigi. Trascorrono meno di due minuti e stavolta la palla buona è per Cappellaro che si svincola da Ottani, avanza in area e cade a terra prima dì tirare, nettamente sgambettato. Rigore? Nemmeno per sogno! Si va avanti con i piemonte si in bella evidenza ed il Modena tutto accartocciato in difesa. Due volte scende minaccioso Giacomazzi e tira con violenza, ma con poca fortuna. Al 15' Balzarmi di scena: azionissima Schiavoni-Soncini-Migliavacca-Bettini che spara una cannonata dal limite, Balzarmi vola tra i pali e para. Replicano ancora. i grigi (e davvero il loro è gioco piacevole) con Soncini-Migliavacca-Oldani-Vanara-Bettini che però conclude a lato. Lo slancio dell'Alessandria fa presagire il goal imminente (che non verrà). Al 21' c'è una punizione di Bettini che mette in moto Mìgliavacca e poi Giacomazzi: il capitano scocca un tiro secco, diagonale che Balzarini, bravissimo, ribatte a pugni chiusi. Tre minuti appresso, ancora l'illusione del goal. Scatto di Vanara e Cappellaro, tocco a Bettini che sopraggiunge di volata e scarica un tiro violentissimo, ad una spanna da terra: si stende fulmineo Balzarini e con una mano devia la sfera che poi Thermos getta in angolo. Su questa manovra l'Alessandria chiude. Plano plano il Modena si fa coraggio e abbozza 11 contropiede. I « gialli » riescono nell'intento al 43'. Scende verso l'area grigia Venturelli (che nessuno affronta), poi effettua un tiro-cross che si spegne davanti alla rete alessandrina; Melideo tenta la respinta e sbaglia, arriva Vetrano e pur trafficando, da due metri spinge in goal. Modena 1 Alessandria 0. Rabbiosa reazione piemontese, con tiro di Oldani che supera Balzarini e finisce fuori d'un soffio. Ripresa Qualche accenno di buona volontà da parte dei grigi mentre i modenesi si specializzano nel polemizzare con l'arbitro e nel tirare in lungo su ogni pallone fermo. Le decisioni di Rimoldi continuano a lasciare stupiti tutti quanti e non servono certo a rendere quieta la partita i calciatori dell'Alessandria diventano nervosi e sbagliano parecchio. L'incontro scade di molto. Al 26' l'Alessandria tenta un affondo pericoloso ma il tiro di Cappellaro, che aveva raccolto dopo un rimpallo su Glorgls, va alto sulla traversa. Bettini e Sonclnl cercano di dare ordine alle manovre di attacco ma con poco costrutto, poiché Cappellaro è sorvegliatissimo e Vanara ed Oldani sono spenti. Al 31' il pareggio. Pressa al limite dell'area emiliana; con una serie di batti e ribatti, la palla va da Melideo a Sonclni, a Vanara, a Mìgliavacca il cui tocco (o era un tiro?) urta di striscio contro la mano di un giallo (Thermos?). Immediato accorrere di Rimoldi che indica il rigore. Le solite discussioni poi Cappellaro s'avvicina alla palla, aspetta che Balzarini si muova e lo infila adagio, dall'altra parte. Confusione e scarsità di idee da questo momento sino al termine. (La Stampa Sera Giuseppe Barletti) RISULTATI: Alessandria-Modena 1-1 Genoa-Como 2-1 Lucchese-Parma 3-0 Messina-Cosenza 3-0 Napoli-Lazio, 0-2 Novara-Catanzaro 3-2 Pro Patria-Brescia 1-0 Reggiana-Prato 1-1 Sambenedettese-Bari 0-0 Verona-S. Monza 0-0 CLASSIFICA: Lazio, Genoa p. 9; Alessandria, Messina, Pro Patria 8; Modena, Reggiana, Napoli 7; Verona, Parma, Como, 6; Lucchese, Catanzaro, Prato, Simmenthal Monza 5; Brescia, Cosenza, Sambenedettese 4; Novara 3; Bari —6 *Penalizzato 10 punti MARCATORI 5 gol: Cappellaro (Alessandria) 4 gol: Ciccolo (Messina), Muzzio (Pro Patria) 3 gol: Campanini (Prato), Catalani (Reggiana), Firmani (Genoa), Gratton E. (Lucchese), Morrone (Lazio), Pagliari (Modena), Rambone (Catanzaro), Taccola (Prato), Volpi C. (Reggiana) 2 gol: Ardit (Cosenza), Arrigoni (Lucchese), Bagnoli (Catanzaro), Bernini (Messina), Bettini S. (Alessandria), Bizzarri (Lazio), Bolzoni (Genoa), Bonacchi (Bari), Calloni G. (Messina), Crespi (Pro Patria), Dal Molin (Monza), Depaoli (Brescia), Facchin (Monza), Flaborea (Como), Francescon (Lucchese), Fraschini (Napoli), Pinti (Lazio), Postiglione (Verona), Vetrano (Modena), Zavaglio (Verona) Il punto sul campionato Due squadre in vetta al torneo dopo sei giornate: Lazio vittoriosa in casa del Napoli, in una gara in cui l'attacco laziale ha mancato parecchie occasioni da rete, con i gol di Morrone e Landoni e Genoa che ha superato, di misura, il Como: a segno Bolzoni e Firmani per i liguri e Ghersetich per gli ospiti. Hanno risalito la china il Messina, che si è imposto in maniera netta, contro il Cosenza e la Pro Patria che ha sconfitto, di misura, il Brescia grazie al gol siglato da Muzzio. Il Novara che in cinque partite non aveva segnato neanche una rete è riuscito finalmente a passare, e per ben tre volte contro il Catanzaro