Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1961/1962
Serie B
22-10-1961 - Giornata: 7 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Genoa CFC 0 - 2 (0 - 1)
RETI: 22. Bolzoni [Ge] , 79. Firmani [Ge]

Alessandria US Arbizzani Luciano, Melideo Rocco, Giacomazzi Giovanni, Schiavoni Antonio, Soncini Antonio, Bassi Giampiero, Oldani (II) Tullio, Migliavacca Giancarlo, Cappellaro Renzo, Bettini Sergio, Vanara Elio All.: Rava Pietro

Formazione avversaria
GENOA CFC: Da Pozzo, Bagnasco, Fongaro, Occhetta, Colombo, Baveni, Bolzoni, Giacomini, Firmani, Pantaleoni, Bean. All.: Gei Renato

Arbitro: Genel Giorgio (Trieste)
Note
Inizio gara ore 14.30

Commento
L'ALESSANDRIA SCONFITTA DA UN GRANDE GENOA Ma il campionato continua — Domani i «grigi» sono impegnati in trasferta contro il Monza La grande illusione è finita. Una gara di tanta importanza quale questa con il Genoa ci aveva tenuti desti per lungo tempo, ci aveva fatto meditare parecchio, finendo per illuderci beatamente in una ondata di fiduciosa speranza. La buona stella che ha guidato il timone della nostra sorte ed una certa consistenza palesata dalla squadra al di là di ogni aspettativa, avevano finito con il prevalere. Invece la gara di domenica, ha ridimensionato le nostre valutazioni, calpestando il nostro orgoglio, irridendo le nostre illusioni. Al termine di questa grande partita (perché, malgrado tutto, si deve ammettere che è stata una grande partita) ci siamo sentiti mesti e delusi, ma in verità non scoraggiati od avviliti per una sconfitta malamente subita ad opera di chi ha compiuto un buon colpo di mano: eravamo invece stati battuti da una squadra più forte di noi, che aveva giocato un bel football, mettendo in evidenza una organizzazione di gioco notevole impostata su uomini dalla sperimentata capacità. Il Genoa è squadra sicuramente estrosa, e ciò spiega l'alternarsi di risultati ottimi con altri meno buoni, ma certo è capace di svolgere gioco superiore allorché trova l'ispirazione e la giornata felice. E così è stato domenica, purtroppo per noi. L'attesa di questo incontro così importante è stata certamente « sentita » dai nostri avversari con la stessa intensità con cui l’abbiamo sentita noi, ma è servita a caricarli convenientemente ad ingigantire le loro possibilità, e rendere più fervida la loro fantasia. Per la nostra squadra invece, malgrado le attenzioni ed i riguardi che le sono stati rivolti e l’apparente calma della vigilia, l’attesa è stata deprimente al punto che in campo i nostri ragazzi erano nervosi, sensibili ad ogni avversità, armati soltanto da una notevole carica agonistica ma non di quella calma che permette, in fondo, di ragionare, di vedere il gioco e di disporsi ad affrontare l’avversario ad armi pari. Solo la grande volontà e lo spirito di bandiera hanno impedito il naufragio della nostra squadra: ed è questo il motivo che ci ha fatto uscire dal campo tristi ma non umiliati. Il pubblico Prima considerazione: il protagonista della partita di domenica è stato il pubblico. Spettacoli di folla sul nostro campo, come quello, di domenica, costituiscono la conferma della vitalità insopprimibile del gioco del calcio e della passione con la quale lo stesso è seguito. I nostri tifosi si sono riversati in massa dalla città e dalla provincia riportandoci col ricordo ai fasti di una passata epoca tornata improvvisamente attuale e palpitante: hanno portato la ventata della loro passione e del loro tifo in urto tradizionale con i tifosi genoani altamente euforici venuti da Genova con tutti i mezzi. Per l’esattezza erano quasi cinquemila i seguaci della squadra rossoblu muniti di decine di bandierine, pronti all'incitamento ed anche a menare le mani. Alcuni incresciosi episodi di pugilato abbastanza violento, si sono verificati, ma, tutto ciò è scritto nel destino di una tradizione che non si spegne e bisogna accettarlo come un fatto prevedibile ma non emendabile. In tribuna all'inizio v’è stato un violento scontro che ha coinvolto tutti coloro che ebbero la sventura di sedere in quel determinato punto: anche le persone più composte ed educate possono reagire nell'eccitazione del momento. Per fortuna nulla di grave: tutto passa sotto l’ampia bandiera di un tifo intramontabile, come le grandi passioni. La realtà invece è un’altra: che l’incasso è stato notevole, superiore alle previsioni, e tutto ciò va naturalmente a beneficio dell’Alessandria che avrebbe bisogno dì registrare un pubblico del genere almeno una volta al mese. Tutto ciò conferma che la squadra è seguita con affetto dagli sportivi che nei momenti particolari corrono intorno a lei a portarle l’incoraggiamento sincero. E questo ci consola e ci fa bene sperare per l’avvenire dei nostri colori. La formazione in campo L'esame tecnico della partita suggerisce alcune considerazioni che ci paiono di fondamentale importanza. Abbiamo raccolto da alcune fonti commenti di tifosi contrari alla formazione che era stata adottata da Rava, in particolare per la prima linea. Diciamo subito che non è per difendere nessuno, ma soltanto per stabilire gli esatti termini della questione, che vogliamo affermare come te critiche siano infondate dal momento che nessun altro giocatore era in quel momento a disposizione dell'allenatore. Vitali non è ancora in condizioni di giocare: lo strappo subito lo ha fatto calare fisicamente in modo vistoso. Ha ripreso contatto con la palla solo al mercoledì nell'incontro amichevole con il Pro Vercelli e non poteva sicuramente affrontare una partita come quella contro il Genoa. De Angelis comincia solo ora a rieducare con esercizi fisici l’arto offeso. Marmo è indisposto da tempo e quindi lontano dal campo di gioco. Unica soluzione abbozzata da Rava in un tempo dell’allenamento era costituita dal tentativo positivo di far giocare Schiavoni mezzala e Pizzolito nel ruolo di mediano essendo i due giocatori in perfetta forma. Ma il destino avverso ha privato, ancora una volta la squadra di Pizzolito al quale, il giovedì seguente, si è riacutizzato lo strappo rendendolo del tutto inservibile. Il buon Cantone, che stava raggiungendo un grado di forma notevole, è stato richiamato per un mese al servizio militare! Gli undici uomini a disposizione dell'allenatore erano quindi quelli messi in campo, ne si poteva disporli diversamente. Purtroppo alcuni di questi ragazzi sono venuti meno alle previsioni. Oldani che aveva fatto un magnifico rientro in squadra nella partita con il Prato, si è appena salvato nel successivo incontro con il Modena, per calare poi del tutto domenica contro il Genoa. Controllato da un terzino esperto e scattante come Fongaro si è subito invischiato in un gioco senza mordente che inutilmente ha migliorato con le sue puntate a centro campo. Bettini ancora una volta costretto dalla necessità a giocare mezzala si è spremuto in un gioco impreciso e disordinato. Sappiamo tutti che egli è un’ala e ci auguriamo che possa al più presto riprendere il suo posto: ma è anche nostra impressione che non si tratti soltanto di ruolo, ma anche di condizione. Bettini è infatti sensibil mente calato di forma, tanto che non opera più le azioni in profondità con la chiarezza di idee di un tempo. Vanara e Cappellaro hanno lottato dando tutto ciò che potevano. I mezzi fisici di Vanara sono limitati e non crediamo che egli sia in grado di rendere di più, a meno che possa giocare con una prima linea più organizzata e tutta in linea. Cappellaro ha mancato una rete di testa che era assai facile: per il resto si è comportato bene come sempre. Ma non si deve dimenticare che egli non è centravanti da contropiede (tipo Fanello per intenderci) ma piuttosto da manovra: egli gioca in funzione della squadra e non per se stesso, così che deve avere la possibilità di operare gli scambi necessari e di essere aiutato. Nel modo in cui si è svolta la partita domenica, Cappellaro dovette vedersela quasi sempre da solo rimanendo purtroppo isolato a navigare nel mare tempestoso di una difesa organizzata e mobile. Migliore del solito invece la prestazione di Migliavacca che ha percorso un numero infinito di chilometri in un gioco esasperante di copertura. Queste nostre considerazioni sono naturalmente frutto di valutazioni personali e non troveranno certo tutti i lettori d’accordo, ma riteniamo di essere abbastanza nel giusto. Gli uomini della retroguardia Note assolutamente positive, ancora una volta per Bassi nella mediana. Avevamo affermato che molto dipendeva, per l’esito dell’incontro, dal come si svolgeva il duello Bassi-Firmani. E così è stato: il nostro giovane centrosostegno ha lottato con una tenacia ed una precisione con lo sfuggente centravanti Firmani, da destare viva ammirazione. Purtroppo è stato tagliato una sola volta ed è uscito il primo gol. Ma per il resto la sua partita costituisce sicuramente la miglior prestazione che in campo grigio abbia fornito la partita di domenica. Accanto a lui, un Soncini sfocato: è strano come questo nostro forte mediano delle cui capacità nessuna dubita, alterni di continuo cose ottime con altre insufficienti. Forse la posizione di Bettini mezzala contribuisce a rendere più incerta la sua azione: ma domenica abbiamo notato come Soncini non seguisse neanche tempestivamente le marcature che gli erano state assegnate. Molto bravo Schiavoni che continua a dimostrarsi elemento di ordine e molto redditizio. Assai in difficoltà i nostri terzini nel contrastare due ali insidiose e mobili come Bolzoni e Bean. Melideo si è ben ripreso nel secondo tempo dopo alcune manovre sbagliate che lo costringevano ad inseguimenti repentini. Giacomazzi a sua volta non è riuscito con la classe e l’esperienza a contenere il Bolzoni: non si è compreso tra l’altro il suo arresto nell'azione che fruttò ai genoani il secondo gol. Arbizzani ha alternato buoni interventi ad incertezze pericolose: si è molto discusso sul suo comportamento nell'azione del primo gol. Partendo dal fatto che Bean aveva probabilmente voluto tirare a rete, allorché ebbe la palla da Firmani, liberatosi da Bassi, effettuando invece un traversone verso la destra, si è osservato giustamente che Arbizzani non doveva correre verso l’avversario dal momento che poteva sapere che non sarebbe giunto in tempo ad impadronirsi della palla; per di più, gettandosi in avanti e non sul fianco, creò un ostacolo limitato all'ala che stava tirando a rete. Vorremmo anche vedere il nostro portiere migliorare nella presa: qualche pallone sfugge infatti al suo controllo. A questo proposito, abbiamo notato che già questa settimana ha iniziato un particolare sistema di allenamento proprio per ovviare a questo inconveniente. Queste le nostre impressioni sull'incontro di domenica. Il lato positivo è però altrettanto evidente: la nostra squadra ha giocato con il cuore in mano. Ciascuno ha dato tutto quanto poteva, anche se ha sbagliato, anche se ha giocato male. Dopo l’incontro abbiamo visto qualche lacrima sui volti abbattuti e prostrati dalla lotta. Tutto ciò ci ha un poco consolato, perchè è indicativo di un costume e di una fervida e sincera fede nella propria bandiera. Il campionato continua Le nostre riserve hanno giocato mercoledì a Monza contro le riserve del Simmenthal ottenendo un'risultato di parità. Speriamo che questo sia di buon auspicio. Il grande incontro di domenii deve ormai passare in archivio il Campionato continua con le sue esigenze e le sue necessità. Non ci dobbiamo certo perdere di animo, ma pensare invece che la nostra squadra è più viva che mai ben decisa a cogliere buoni successi. Il momento è certo delicato, specie per la scarsezza di uomini. Non sappiamo infatti quali modifiche apporterà Rava nella squadra. Egli si è recato personalmente a Monza mercoledì per vedere all'opera alcuni uomini fra cui Vitali. Non possiamo prevedere se il giocatore verrà impiegato, ma certo, se appena sarà possibile immetterlo in squadra ciò verrà senz’altro fatto. Il Monza è a quota cinque: sta disputando un campionato appena discreto, non certo con lo slancio dell’anno scorso. Ma la dura sconfitta subita domenica a Roma contro la Lazio, sarà certo uno sprone per rifarsi in casa. E noi... arriviamo sempre a tempo. Partiremo domenica mattina, ancora una volta con le nostre ansie e le nostre speranze. Ci auguriamo di vedere molti alessandrini al seguito, come già avvenne a Novara: è sempre un gran conforto vedere dei volti amici! A proposito di volti amici: domenica sera abbiamo salutato Fanello, che affrontando tutte le ire della sua società venne da noi a ritirare il cannoncino d’oro che alcuni tifosi (Achille Martinengo in testa) gli hanno donato. V’era nel suo occhio lucido di pianto una grande malinconia. Anche a lui la nostra cara Alessandria ha lasciato un indelebile ricordo ed una nostalgia inguaribile. Tutto ciò ha un significato: il foot-ball da noi è costume, crea affetti genuini come le parentele intessute dal sangue di varie generazioni. (Il Piccolo, 28/10/1961, Barbagrigia) NETTA VITTORIA DEL GENOA AD ALESSANDRIA Due a zero per il Genoa e tanti saluti ai bel sogno del grigi di ritrovarsi in vetta alla classifica od almeno al secondo posto, dando per scontato il successo della La zio nella gara casalinga che opponeva i romani al Simmenthal. L'illusione dell'Alessandria e dei suoi tifosi è durata 22 minuti, sino al momento in cui Bolzoni, con una sciabolata di destro in piena corsa, ha scagliato nella rete piemontese (vuota per l'assurda uscita di Artizzani) il primo pallone rossoblu. Poi tutto è filato sul binari tracciati dai Genoa, che ha badato a difendersi con eleganza e sicurezza, attaccando con ficcanti contropiede cui però — e questo si chiama essere in forma — prendevano spesso parte anche i due laterali rossoblu, oltre alla finta mezz'ala Giacomino Il piano tattico congeniato da Gei sta dando i suoi frutti. Il Genoa è sempre più saldo in difesa, dove il lavoro di Colombo viene enormemente facilitato dalla onnipresenza di Occhetta e Baveni; in fase offensiva, entrando in piena condizione Firmani, ogni manovra si va semplificando, mentre acquista peso e continuità l'opera delle due estreme, Bean e Bolzoni, entrambe pericolose negli affondi ed abili nel tiro in goal. Non ha deluso l'Alessandria sotto il profilo agonistico. I grigi hanno dato sul campo tutto quanto avevano, ma stavolta, davvero, il compito è apparso superiore alle loro forze. Presi singolarmente, i reparti dell'Alessandria non vanno male, ma quando le linee sono chiamate a fondersi in intesa armonica, ecco che cominciano i pasticci. Mlgliavacca, mezz'ala che gioca arretrata, non ce la fa a reinserirsi in prima linea, Bettini, appare sciupato nel ruolo di mezz'ala, anche perché Vanirà all'estrema sinistra è assolutamente nullo oltreché pericolosamente (ed inutilmente) falloso contro ogni avversario che si trovi sul suo cammino. La mediana si regge abbastanza bene finché gli avversari attaccano con manovre lente e discontinue ma, presa d'infilata, perde di ritmo e di sicurezza. Queste comunque sono impressioni strettamente legate al confronto con il Genoa e l'avversario che ieri i grigi si sono trovati dinnanzi era davvero troppo grande per dar loro modo di fare bella figura. Il campo è gremito da ventimila spettatori quando Bolzoni mette a segno la prima rete Genoa ad Alessandria Genel (una discreta direzione, la sua) dà il segnale di Inizio. Bandieroni rossoblu sventolano a decine sugli spalti: il gran tifo genoano si è ridestato e si fa vedere e sentire. In tribuna gli animi si riscaldano subito e per qualche minuto volano pugni e sventole che Lol e Ferkins manco si sognano di avere nel loro repertorio. Il Genoa tiene Occhetta libero a stretto contatto con Colombo ed arretra Giacomini. Tra i grigi il compito di Occhetta lo svolge Schlavoni, Al 9* si fa luce Cappellaro sulla destra, poi stanga rasoterra di sorpresa e Da Pozzo è bravo a bloccare in tuffo. Replica il Genoa ed al 13' Arblzzani è al lavoro su tiro secco di Bolzoni lanciato da Firmani. Brivido per i liguri al 19': punizione dì Soncini, palla da Oldani a Cappellaro, saetta violenta, mezzo metro a lato (e forse Da Pozzo era in ritardo). Tre minuti dopo, il primo punto rossoblu. Fongaro allunga da metà campo a Firmani che Bassi non riesce ad anticipare: tocco a Bean che centra rasoterra, palla verso destra, arriva di volata Bolzoni che fulmina a bersaglio mentre Arbizzani, chissà perché, era uscito di porta. Replicano i grigi e Da Pozzo si esibisce in una bella bloccata su scatto di Cappellaro. Lo stesso centravanti segna al 24' ma con un vistoso fallo di mano e pertanto nessuno protesta sulla rete annullata. Il Genoa non accelera il tono di manovra ma si disimpegna egregiamente al 30', quando Arblzzani precede in tuffo Firmani dopo una nitida azione di Bean. Sul finire del tempo tre angoli per l'Alessandria, tutti senza esito. Appena iniziata la ripresa, il Genoa sflora il secondo goal: scatto e centro di Bolzoni, saetta di Giacomini, alta di pochi centimetri. L'Alessandria ora spinge con folate rabbiose, anche Schlavoni avanza a sostegno degli attaccanti, ma sono i grigi a correre un serio perìcolo (9') quando Bolzoni e Firmani, in mezzo all'area piemontese, si ostacolano a vicenda su un facile pallone. Si dà da fare subito dopo Cappellaro (che però 1 compagni servono poco e male, con passaggi alti a sbilenchi) un cui tiro pericolosissimo viene respinto di piede dal portiere rossoblu. Blocca Arbizzani al 19' un diagonale di Pantaleoni e tre minuti appresso una gran legnata di Firmani, da circa 35 metri, pone in difficoltà il portiere alessandrino che para in due tempi, a fatica. L'Alessandria non disarma e continua a premere, ma sono poche le idee buone e scarsi 1 suggerimenti par Cappellaro, unico che potrebbe far breccia nella difesa genoano. Il Genoa al scatena al 27' con Firmani che supera uno dopo l'altro Schlavoni, Bassi e Arblzzanl ma finisce, sbilanciato, per calciare contro l'esterno della rete. Al 33' il Genoa passa ancora. Doppio scambio, benissimo, tra Occhetta e Bolzoni poi l'ala (commettendo un falletto astuto?) va via a Giacomazzl che si ferma a chiedere l'Intervento dell'arbitro. Non si ode fischio alcuno. Bolzoni prosegue l'azione, giunge alle soglie dell'area, sul lato esterno, scorge Firmani tutto solo, liberissimo, al centro e gli rifila la palla. Per <Eddle> è un gioco far secco Arblzzanl con un preciso tiro di destro. Le ultime repliche dei « grigi » sono ormai senza smalto, ma i genoani non si fidano delle apparenze e chiamano anche Firmani e Bean a dar man forte alla difesa. Eccesso di prudenza? Sara, ma forse le partite si vincono proprio cosi. (La Stampa Sera Giuseppe Barletti) RISULTATI: Alessandria-Genoa 0-2 Bari-Lucchese 3-0 Brescia-Reggiana 2-1 Catanzaro-Sambenedettese 1-0 Como-Napoli 1-1 Lazio-S. Monza 4-0 Modena-Messina 1-0 Novara-Cosenza 3-1 Parma-Pro Patria 2-1 Prato-Verona 1-0 CLASSIFICA: Lazio, Genoa p. 11; Modena 9; Alessandria, Pro Patria, Messina, Napoli, Parma 8; Reggiana, Catanzaro, Prato, Como 7; Verona, Brescia 6; Lucchese, Novara, Simm. Monza 5; Cosenza, Sambenedettese 4 Bari —4 Penalizzato 10 punti MARCATORI 5 gol: Cappellaro (Alessandria) 4 gol: Ciccolo (Messina), Firmani (Genoa), Morrone (Lazio), Muzzio (Pro Patria), Pagliari (Modena) 3 gol: Bolzoni (Genoa), Campanini (Prato), Catalani (Reggiana), Gratton E. (Lucchese), Mentani (Novara), Pinti (Lazio), Rambone (Catanzaro), Taccola (Prato), Volpi C. (Reggiana) Il punto sul campionato La Lazio, che è giunta alla settima giornata di campionato imbattuta, e che è stata cinque gare senza subire gol, si è imposta nel secondo tempo contro il volenteroso Monza mantenendosi in vetta alla classifica al pari del Genoa. Al terzo posto il Modena che ha battuto, di misura, il Messina. Il Novara, ormai brillante da tre settimane, non ha faticato a battere il Cosenza la cui dote precipua è stata la prestazione fisica.