Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1961/1962
Serie B
29-10-1961 - Giornata: 8 - Monza - Città di Monza


Simmenthal-Monza - Alessandria US 1 - 1 (0 - 1)
RETI: 74. Facchin [Si] 39. Vitali A.[A]

Alessandria US Arbizzani Luciano, Melideo Rocco, Giacomazzi Giovanni, Schiavoni Antonio, Bassi Giampiero, Verga Adelio, Vanara Elio, Migliavacca Giancarlo, Cappellaro Renzo, Vitali Alessandro, Bettini Sergio All.: Rava Pietro

Formazione avversaria
SIMMENTHAL-MONZA: Rigamonti, Ramusani, Adorni, Latini, Ghioni, Melonari, Dal Molin, Fontanot, Traspedini, Stefanini, Facchin. All.: Lamanna Hugo.

Arbitro: Francescon Francesco (Padova)
Note
Ammoniti: Melideo [A], Vitali [A], Migliavacca [A], Ghioni [M]. Angoli: 10-2. Spettatori: 3.000 circa. Giornata di sole, terreno in buone condizioni. Inizio gara ore 14,30.

Commento
Soddisfacente esordio di Verga fra i grigi L'ALESSANDRIA CON UN GOL DI VITALI PAREGGIA SUL CAMPO DEL MONZA I piemontesi raggiunti nella ripresa dalla doppietta di Facchin L'Alessandria ha riscattato l'infelice prova casalinga di otto giorni fa cogliendo a Monza dopo aver sfiorato il successo pieno un prezioso pareggio. Un risultato soddisfacente se si considera il brutto momento che i piemontesi stanno attraversando. Costretto a schierare una formazione di ripiego, l'allenatore Rava ha adottato saggiamente una tattica difensiva, affidando a Schiavone il ruolo di battitore libero ed a Vanara quello di ala tornante. Nelle file dei grigi esordiva, con il numero 6, l'ex-fanfullino "Verga, mentre faceva il suo rientro ad interno sinistro il monzese Vitali. Il debutto del primo è stato soddisfacente, mentre il secondo ha avuto il gran merito di realizzare' nei primo tempo la rete sulla quale l'Alessandria ha poi vissuto di rendita, badando unicamente a difendersi. I brianzoli sono scesi in campo privi del nuovo acquisto Fantini e di Borsellini, entrambi febbricitanti. Al centro dell'attacco ha così esordito l'extorinese Traspedini, mentre all'estrema sinistra ha giocato Facchin. Anche il Simmenthal ha adottato uno schieramento prudenziale, tenendo Latini libero in difesa. Il fatto che le due squadre badassero soprattutto a difendersi, unito al modesto rendimento del rispettivi attacchi, ha avuto come risultato un incontro privo di contenuto tecnico e di attrattive spettacolari. I monzesi, è vero, hanno attaccato di più, soprattutto dopo aver subito la rete di Vitali, ma non hanno ottenuto altro che una sterile supremazia territoriale ed un gran numero di calci d'angolo a favore, 11 contro 1 solo per i grigi. I primi a realizzare, però, sono stati proprio 1 piemontesi. Al 39' Cappellaro, pressato da due difensori al centro dell'area monzese, è riuscito a passare il pallone a Vitali, che, appostato sulla destra a pochi passi dalla porta, con un felice tocco ha battuto Rigamonti. Passata in vantaggio, l'Alessandria ha stretto ancor più le sue file in difesa. Per contro, i padroni di casa, nel disperato tentativo di evitare una nuova sconfitta, hanno aumentato la spinta in avanti. Il gioco si è fatto duro e si sono moltiplicati gli scontri fra i giocatori. L'arbitro Francescon, non sempre felice nelle sue decisioni, ha ammonito in questo periodo Melideo, Vitali e Migliavacca e il monzese Ghioni. Per qualche tempo l'Alessandria è parsa in grado di reggere alle sfuriate del locali. Quando non erano gli attaccanti brianzoli a sciupare banalmente le occasioni favorevoli interveniva Arbizzani ad annullare ogni pretesa con miracolose parate. Anche la fortuna ha dato una mano agli alessandrini: al 20' della ripresa un pallone diretto a rete da Melonari colpiva la testa di il mediano crollava a terra mentre la sfera, involontariamente deviata, sibilava sopra la traversa e finiva sul fondo. Nove minuti più tardi, infine, il Simmenthal otteneva il sospirato pareggio: Dal Mollin centrava dalla destra e Facchin di testa metteva in rete. Questa l'ultima azione degna di nota Nelle file del grigi si sono particolarmente distinti, insieme ad Arbizzani, Giacomazzi e Schiavone. (La Stampa - Ed. Sport - Alfonso Scotti) Soddisfacente esordio del mediano Verga fra i grigi L’ALESSANDRIA CON UN GOAL DI VITALI PAREGGIA SUL CAMPO DEL MONZA (1-1) L'Alessandria ha riscattato l'infelice prova casalinga di otto giorni fa cogliendo a Monza dopo aver sfiorato il successo pieno un prezioso pareggio. Un risultato soddisfacente se si considera il brutto momento che i piemontesi stanno attraversando. Costretto a schierare una formazione di ripiego, l'allenatore Rava ha adottato saggiamente una tattica difensiva, affidando a Schiavone il ruolo di battitore libero ed a Vanara quello di ala tornante. Nelle file dei grigi esordiva, con il numero 6, l'ex-fanfullino Verga, mentre faceva il suo rientro ad interno sinistro il monzese Vitali. Il debutto del primo è stato soddisfacente, mentre il secondo ha avuto il gran merito di realizzare nel primo tempo la rete sulla quale l'Alessandria ha poi vissuto di rendita, badando unicamente a difendersi. I brianzoli sono scesi in campo privi del nuovo, acquisto Fantini e di Borsellini, entrambi febbricitanti. Al centro dell'attacco ha così esordito l'ex-torinese Traspedini, mentre all'estrema sinistra ha giocato Facchin. Anche il Simmenthal ha adottato uno schieramento prudenziale, tenendo Latini libero in difesa. Il fatto che le due squadre badassero soprattutto a difendersi, unito al modesto rendimento dei rispettivi attacchi, ha avuto come risultato un incontro privo di contenuto tecnico e di attrattive spettacolari. I monzesi, è vero, hanno attaccato di più, soprattutto dopo aver subito la rete di Vitali, ma non hanno ottenuto altro che una sterile supremazia territoriale ed un gran numero di calci d'angolo a favore, 11 contro 1 solo per i grigi. I primi a realizzare, però, sono stati proprio i piemontesi. Al 39' Cappellaro, pressato da due difensori al centro dell'area monzese, è riuscito a passare il pallone a Vitali, che, appostato sulla destra a pochi passi dalla porta, con un felice tocco ha battuto Ripamonti. Passata in vantaggio, l'Alessandria ha stretto ancor più le sue file in difesa. Per contro, i padroni di casa, nel disperato tentativo di evitare una nuova sconfitta; hanno aumentato la spinta in avanti. Il gioco si è fatto duro e si sono moltiplicati gli scontri fra i giocatori. L'arbitro Francescon, non sempre felice nelle sue decisioni, ha ammonito in questo periodo Melideo, Vitali e Migliavacca e il monzese Ghioni. Per qualche tempo l'Alessandria è parsa in grado di reggere alle sfuriata del locali Quando non erano gli attaccanti brianzoli a sciupare banalmente le occasioni favorevoli interveniva Arbizzani ad annullare ogni pretesa con miracolose parate. Anche la fortuna ha dato una mano agli alessandrini: al 20' della ripresa un pallone diretto a rete da Melonari colpiva la testa di Schiavone fra i migliori nella Schiavone; il mediano crollava a terra mentre la sfera, involontariamente deviata, sibilava sopra la traversa e finiva sul fondo. Nove minuti più tardi, infine, il Simmenthal otteneva il sospirato pareggio: Dal Molin centrava dalla destra e Facchin di testa metteva in rete. Questa l'ultima azione degna di nota. Nelle file del grigi si sono particolarmente distinti, insieme ad Arbizzani, Giacomazzi e Schiavone. (StampaSera - Alfonso Scotti) CONQUISTATO DAI “GRIGI” UN PREZIOSO PUNTO SUL CAMPO DI MONZA Un altro punto prezioso è andato ad aggiungersi nella casella della nostra classifica. Saliamo così a nove punti mantenendoci saldamente nel gruppo di testa contro tutte le previsioni. E tutto questo è frutto di indubbia abnegazione e di una carica di volontà degna di elogio, per poco non portavamo a casa addirittura la vittoria: ma non dobbiamo rammaricarci troppo, specie se ripensiamo alla durissima partita che la nostra squadra ha dovuto affrontare. Abbiamo trovato a Monza una squadra che, come giustamente è stato detto, aveva la rabbia in corpo. Disperati per quel quattro a zero subito la domenica prima a Roma contro la Lazio, i monzesi si sono buttati nella lotta con lo slancio dei gladiatori. Umiliati poi dopo venti minuti di attacchi furiosi, del gol subito, hanno reagito con tale foga e vigoria che la partita è divenuta praticamente un combattimento. Non ricordiamo infatti di aver assistito in questi ultimi tempi ad una partita dell'Alessandria tanto vigorosa e colma di botte. Il martellamento cui è stata sottoposta la nostra difesa, la rudezza degli attacchi e degli scontri uomo a uomo, denotavano anche troppo chiaramente che il pareggio doveva essere conquistato ad ogni costo. Per questo dobbiamo, in ultima analisi, compiacerci per quanto è stato ottenuto. Dopo la sconfitta della prima partita a Lucca, abbiamo vinto a Novara (2-0), abbiamo vinto a Prato (4-0), abbiamo pareggiato a Monza. Dei nove punti di classifica, cinque sono stati conquistati fuori casa. Tutto questo ci deve consolare perché è indice di una particolare solidità della squadra e di una sicura tenuta. Quando le compagini rendono ugualmente in casa e fuori, o meglio, più sui campi esterni che sul proprio, v’è sempre da considerare come lieta sorpresa il campionato che stanno disputando: c’è sempre tempo a raccogliere punti in casa, l’essenziale è prenderne fuori. Giacomazzi capitano. Prima di qualunque cenno di commento alla partita, è doveroso per lo sportivo conoscere ancora qualcosa su Giacomazzi. Sabato sera una telefonata da Milano gli aveva lasciato il fiato mozzo: il figlio suo maggiore (10 anni) era caduto, mentre giocava con gli altri ragazzi, da un balcone alto oltre sette metri. Disperazione e timore. Precipitatosi a Milano, il nostro capitano aveva trepidato accanto al figlio per tutta la notte volendo conoscere l’esito degli esami che riscontravano numerose fratture nel ragazzetto. Ma alle undici di domenica era già a Monza ad attendere la sua squadra. Volle giocare e fu come sempre il migliore, esempio per tutti, anche per gli avversari. Ad un certo momento si protese agganciando una palla impossibile e respingendola al volo, con tale arte, che lo stesso pubblico scattò in un generale battimani di ammirazione. E pensare che si trattava di pubblico ben diverso dal nostro! Non criticone verso i proprii giocatori, ma di continuo scatenato contro arbitro e squadra avversaria con una parzialità feroce! Noi non aggiungiamo altro su Giacomazzi: diciamo soltanto che dovremo ricordarci per sempre di lui. Forse non avremo mai più un giocatore che ad un certo momento costituisca anche un simbolo per la squadra. Ma ora l'abbiamo: gli sportivi gli vogliono bene per questo e vedono proprio in lui personificata la tradizione di agonismo e di cuore che trascende lo spirito mercenario delle squadre di calcio. Rientro di Vitali e debutto di Verga. L’esordio di Verga, conseguente ad un momento di pausa del nostro Soncini in non perfette condizioni fisiche, è stato abbastanza positivo. Il ragazzo ha « sentito » naturalmente la responsabilità della partita ed ha giocato piuttosto preoccupato. Per questo ha alternato momenti veramente buoni, con altri di incertezza nei quali non trovava sopratutto il ritmo. E’ stata per lui una durissima prova. Trovare sempre la posizione di centro campo, rientrare in fase difensiva, scambiarsi rapidamente di posto, di fronte ad una squadra che assaliva ad ondate rabbiose la nostra difesa, abbandonando ogni pretesa stilistica e puntando unicamente sulla velocità e sulla forza d’urto, era difficile per qualunque giocatore di esperienza. Lo stesso Bassi è stato impegnatissimo senza soste spesso quasi in difficoltà, benché Schiavoni non l’abbia mai abbandonato giganteggiando in area come un gladiatore (a proposito di Schiavoni perché ci fa provare ogni tanto dei brividi di paura per volere, anche nei momenti più difficili. allungare il pallone al portiere?). Vitali è riapparso in campo tra la curiosità generale. Monza è la sua città, il pubblico lo conosce, è pronto ad applaudirlo, ma anche... a fare il contrario. Collocato a centro campo con funzioni di distributore del gioco, nel primo tempo ha fatto le cose belle che sa fare lui. Fino al momento della rete costituì il cervello della prima linea, trovandosi sempre al posto giusto. La rete segnata da lui fu appunto il frutto della sua intuizione. Smarcatosi abilmente in area ricevette il pallone da Cappellaro e con rapidità e tocco esatto insaccò in alto senza possibilità per nessuno di contrastarlo. Sul finire del primo tempo arretrò in difesa e lo vedemmo anche nella nostra area respingere come un difensore. Purtroppo il secondo tempo ha denunciato che le condizioni fisiche e la sosta di tante domeniche non gli potevano consentire di svolgere ancora quel gioco. Si spostò all’ala sinistra dove ebbe ancora qualche spunto, ma in fase conclusiva gli mancò la forza necessaria di resistere. Purtroppo negli ultimi minuti ebbe un paio di occasioni nelle quali poteva segnare il gol della vittoria, ma non era più il Vitali del primo tempo. Accanto a lui Bettini si prodigò fino allo spasimo, ma, come già ci era parso nella precedente partita, ha rivelato un notevole calo di forma. Quando non punta a rete di forza e con scatto, gli è perché ha perduto lo smalto dei momenti buoni. Cappellaro e Vanara sono stati molto bravi: gladiatore il primo, con le idee sempre chiare, anche se troppo solo, intraprendente il secondo ed in continuo movimento: nel primo tempo un suo tiro al volo sparato nella posizione di ala sinistra e parato per un soffio da Rigamonti, meritava miglior sorte. Migliavacca Arbizzani ed il pubblico. I due uomini più meritevoli della squadra sono stati senza dubbio Migliavacca ed Arbizzani. Migliavacca ha disputato certamente la miglior partita di questo campionato. Nella posizione di mediano è insuperabile. Dotato di una resistenza fisica assolutamente superiore, allorché imbrocca la partita con passaggi precisi e dosati diventa un giocatore coi fiocchi. Domenica è stato talmente continuativo e sicuro, da meritarsi l’incondizionato elogio di tutti i compagni. Dietro di lui Arbizzani ha disputato una partita da grande campione: a lui dobbiamo il merito di aver evitata la sconfitta. L’abbiamo visto compiere parate alte e basse con sicurezza prodigiosa. Giustamente Scotti su « Stampa sera » ha parlato di « miracolose parate » ed il brillante Caminiti che, oltre ad essere un caro amico, ha anche un gusto squisito nell’esprimere le proprie opinioni, su « Tuttosport » si è così espresso : « Arbizzani è stato oggi esemplare in porta e nelle uscite: il portiere è tornato alle prodezze della stagione trapanese, quando ai suoi voli d’angelo battevano le mani i ragazzi scalzi delle « saline ». A questo proposito, riteniamo doveroso rivolgere ancora una volta una preghiera al nostro pubblico. E’ stato ormai constatato che il nostro portiere fornisce stupende prestazioni fuori casa, mentre è spesso incerto e tentennante nelle partite casalinghe (e come lui alcuni giocatori quali Oldani, Vanara, Migliavacca, ecc.): ciò significa che questi ragazzi sono fragili nel morale. Una critica (od una ingiuria) che pervenga loro dal pubblico amico, li rende nervosi, paurosi, tremanti. E’ necessario che il tifoso tenga conto di questo ed apprezzi questa sensibilità. Giocatori del genere dimostrano di non temere e di essere insensibili alle più volgari ingiurie del pubblico esterno che naturalmente gli è nemico; se poi soffrono per quanto sentono in casa gli è perché sono attaccati ai colori ed anche al pubblico per il quale giocano. La nostra è una preghiera: lasciate che giochino, bene o male, senza umiliarli. Fate che si sentano intorno una atmosfera di fiducia e renderanno certamente di più. (Il Piccolo 3 novembre 1961 - Barbagrigia) Simmenthal Monza 1 – Alessandria 1 (0-1) ARBIZZANI STUPENDO Più che di partita, pensiamo, di debba parlare di battaglia. Non si può infatti definire diversamente il comportamento dei ventidue atleti che si sono affrontati al San Gregorio. Complice il poco autoritario sig. Francescon, si è assistito ad una serie di falli, di azioni intimidatorie che solo per puro caso non si sono trasformate in incidenti. Anteposte queste necessarie note, diciamo che entrambe le squadre avevano liberato un uomo. Tra gli ospiti Schiavone giocava libero, mentre Migliavacca era su Stefanini, e Vitali faceva da raccordo a centro-campo. Tra i locali, invece, Latini era in appoggio a Ghioni e Stefanini gioca di raccordo. Non sappiamo bene in base a quali criteri i tecnici abbiano deciso per queste soluzioni; di positivo c’è che all’atto pratico i due liberi si sono rivelati ben poco adatti al loro compito. Vuoi Schiavone che deve sempre palleggiare prima di rinviare; vuoi Latini che, nella ripresa, si è dimostrato assai più utile in funzione di mediano di attacco. Il Simmenthal è in piena crisi ed i giocatori hanno giocato oggi allo spasimo per vedere di raggiungere la vittoria, ma un Arbizzani stupendo si è posto sulla loro strada e lo svantaggio del gol di Vitali li ha resi un po’ troppo nervosi impedendo di raggiungere quel risultato positivo che, forse quanto a impegno, meritavano. L’Alessandria non ha detto molto di più del Simmenthal, se si eccettuano l’ottimo Arbizzani e il meraviglioso Cappellaro per la prima mezz’ora. Si parla di singoli perché, infatti, il gioco è stato assolutamente latente. I migliori Melonari e Facchini tra i locali; Arbizzani, Cappellaro e Vitali tra gli ospiti (Corriere dello Sport) RISULTATI: Brescia - Lucchese 2-0 Como - Messina 0-0 Cosenza - Sambenedettese 1-0 Genoa - Lazio 2-0 Napoli - Bari 0-0 Parma - Verona 0-2 Prato - Catanzaro 3-0 Pro Patria - Novara 1-0 Reggiana - Modena 3-0 CLASSIFICA: Genoa p. 13; Lazio 11; Pro Patria 10; Alessandria, Messina, Modena, Napoli, Prato, Reggiana 9; Brescia, Como, Parma, Verona 8; Catanzaro 7; Cosenza, Simmenthal Monza 6; Lucchese, Novara 5; Sambenedettese 4, Bari (-10) -3 Bari 10 p. di penalizzazione. MARCATORI: 6 reti: Cappellaro (Alessandria), 5 reti: Firmani (Genoa), 4 reti: Morrone (Lazio), Gratton (Lucchese), Ciccolo (Messina), Pagliari (Modena), Muzizo (Pro Patria). Il punto sul campionato A Marassi l’ha spuntata il Genoa. Una zuccata di Firmani ed un grave infortunio a Carosi hanno condannato la Lazio alla prima sconfitta. E, con i biancazzurri ridotti in dieci, Giacomini ha vibrato il colpo di grazia. Il primato, ora, è tutto del Genoa, un Genoa che si è dimostrato, proprio nella partitissima, squadra completa e ben organizzata. L’altro big-match della giornata è finito con un pareggio bianco. Per il Bari il punto guadagnato a Fuorigrotta fa bene soprattutto al morale. I galletti stanno rialzando la cresta. Indubbiamente la poderosa campagna-acquisti di ottobre ha dato un volto nuovo ai biancorossi. Il Napoli, piuttosto, non riesce a trovarei l passo. Ed è il momento, invece, di svegliarsi. Bravo, a Como, è stato il Messina. Mannocci ha presentato un complesso amalgamato e bello a vedersi. E’ mancato però ai siciliani un pizzico di precisione. Dal Sinigaglia, insomma, questo Messina poteva uscire con i due punti nel carniere. Il clima di campanile ha stuzzicato l’orgoglio della reggiana. Greatti, il mattatore del derby emiliano, ha trascinato i granata verso un rotondo successo. Il Catanzaro, al contrario, ha continuato sulal falsariga delle precedenti gare casalinghe. Ed è stato bloccato dal Prato. Il Cosenza si è giovato del rientro di Perli e dell’esordio di Compagno: la Samb (che sembra destinata a buscare di misura), è stata piegata proprio da uno spunto di Perli. Lucchese, Verona e Simmenthal sono le deluse della giornata (Corriere dello Sport – Giuseppe Pistilli)