Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1961/1962
Serie B
05-11-1961 - Giornata: 9 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Bari US 1 - 1 (0 - 0)
RETI: 80. Cappellaro R.[A] 61. Catalano [Ba]

Alessandria US Arbizzani Luciano, Melideo Rocco, Giacomazzi Giovanni, Schiavoni Antonio, Bassi Giampiero, Verga Adelio, Vanara Elio, Migliavacca Giancarlo, Cappellaro Renzo, Cantone Bruno, Vitali Alessandro All.: Rava Pietro

Formazione avversaria
BARI US: Bandoni, Baccari, Mupo, Macchi, Magnaghi, Mazzoni, Sacchella, Catalano, Virgili, Giammarinaro, Visentin. All.: Allasio Federico

Arbitro: Angonese Aurelio (Mestre)
Note
Inizio gara ore 14.30

Commento
NOTE POCO LIETE SUGGERITE DOPO IL PAREGGIO CON IL BARI Note poco liete malgrado il pareggio giunto a proposito a toglierci da una situazione veramente imbarazzante. Si stava infatti profilando questa eventualità: la squadra che fuori di casa coglie i migliori successi imponendosi per la solidità della sua impostazione difensiva, stava per essere clamorosamente sconfitta sul suo campo da un Bari certamente non irresistibile e non dotato di uomini dalle grandi possibilità. E sarebbe stato un vero peccato perchè si sarebbe compromessa quella buona posizione di classifica guadagnata con tanta fatica, ed ancora si sarebbe creata una situazione psicologica terribile sia nei giocatori che nel pubblico nei confronti delle future partite da disputarsi in casa. Ben giunto quindi il pareggio a rasserenare un poco l'ambiente, ma non risolutivo però per aumentare il nostro ottimismo. E ' stata purtroppo la peggior partita disputata dalla nostra squadra nel campionato attuale, partita che ha superato in scadimento tecnico anche la prima giocata a Lucca con una piena sconfitta per noi, come pure quella casalinga contro il Genoa e che il lettore ben ricorda. E così, nel giro di pochi giorni, sono riemersi tu tti i più gravi problemi che, è vero, non erano stati dimenticati, ma che davano la impressione di non essere così impellenti come appaiono ora: Senza idee Quando affermiamo che il Bari non è poi quella grande squadra che sulla carta poteva apparire non dobbiamo però dimenticare i nomi di giocatori di gran pregio che la compongono (Virgili, Catalano, Gianmarinaro, Sacchella, Mazzoni, ecc.), soprattutto sotto l'aspetto economico: si tratta infatti di una squadra che è costata centinaia di milioni. Se la consideriamo sotto questo aspetto, la questione diventa naturalmente più ottimistica per noi, dal momento che abbiamo uomini che fanno miracoli p u r avendo uno scarso valore di mercato. Ma non sempre queste considerazioni sono valide o si possono tenere presenti, specie nei momenti d'orgasmo o di stizza durante la partita. Certo è che domenica abbiamo constatato ancora una volta, in modo poi più evidente degli altri, che i nostri ragazzi entrano in campo con i nervi a fior di pelle, emozionati come ragazzini, in condizione cioè di rendere assai meno di quanto possano consentire le loro capacità. Se vogliamo scendere ad una analisi più particolareggiata della situazione, dovremo affermare che pochi sono i giocatori che si sono salvati nella generale insufficienza di una squadra senza idee. Abbiamo assistito ad un primo tempo con un'unica fisionomia: il Bari proteso all’attacco, sterile fin che si vuole, ma proiettato in avanti, ed una Alessandria sempre alle corde dopo aver rinunciato già in partenza a competere per il dominio della m età campo. L’avversario veniva atteso ai limiti dell'area di rigore e qui contrastato con la solita tecnica dell’uomo libero in seconda battuta. Anche il secondo tempo non cambiava fisionomia: solo dopo che incassammo la rete che poteva significare la sconfitta per noi, vedemmo finalmente la squadra distendersi in un gioco più manovrato e quindi più aperto, alla ansiosa ricerca di un pareggio che avrebbe significato salvezza. Ora, vien lecito chiedersi, si può pensare che questo finale la squadra avrebbe condotto se non avesse incassato il gol? Senza dubbio no, in quanto i nostri uomini sarebbero rimasti abulici ed indirizzati unicamente su di una posizione di difensiva per nulla incoraggiante e certamente distruggitrice di ogni spettacolo e di ogni agonismo. Sono questi i motivi che ci fanno maggiormente rabbia : che la squadra non possegga grandi giocatori od artisti della palla, siamo d'accordo, ma che anche questi uomini, per motivi veri si mettano in condizione di non poter fornire il meglio di se stessi è altrettanto illogico oltre che negativo ai fini di poter vedere. in essi e nel pubblico quella carica agonistica indispensabile per « voler » vincere. Questa nuova formazione A proposito di pubblico, dobbiamo ancora una volta ritornare su questo spinoso argomento per osservare che il nostro è veramente uno dei pubblici più difficili che si possa incontrare. Basta pensare che anche durante la partita, quando le critiche sono ormai inutili e bisognerebe rinviarle al dopo, oppure anticiparle al prima, la maggioranza degli sportivi, crea netta l ’impressione di essere convenuto per giudicare, criticare od irridere al primo errore. Il tifo passa in secondo ordine, e pensare che il tifo serve proprio per galvanizzare il giocatore ed a guidarlo sulla via dell'entusiasmo. E così domenica, il primo a fare le spese di questa atmosfera particolare è stato il povero Cantone. Noi sappiamo con certezza quante migliaia di persone abbiano fatto pressione perchè il ragazzo tornasse nelle file dei grigi, perchè anche troppi erano convinti delle ottime qualità del giocatore. Sceso in campo domenica purtroppo per sopperire ai troppi vuoti che si erano formati, Cantone è stato vittima di se stesso ed anche del pubblico. Al primo passaggio sbagliato, abbiamo con amarezza sentito critiche e sarcasmi. E li ha sentiti anche lui. Noi non sappiamo fino dove potranno giungere i mezzi e le capacità di questo ragazzo, nè vogliamo affermare che possa costituire una felice soluzione a tanti problemi, ma siamo convinti che egli possa rendere molto di più di quanto ha reso domenica. E gli manca ancora il ritmo e la grinta, possiede sicuramente un buon tocco di palla ed una chiara visione di gioco. Domenica giocava con il timore di sbagliare ed allora si liberava della palla prima del tempo, si affrettava quando non poteva, si attardava quando era impellente un rapido tocco. Potrà egli avere ancora la prova di appello? Sarà in condizioni di spirito per affrontarla? Noi ce lo auguriamo e vorremmo che tu tti si orientassero sull'idea di una paziente attesa dal momento che non dobbiamo scoprire un nuovo Angelillo. Altrettanto dicasi per il buon Verga, sceso in campo non per rivelarsi campione ma per sostituire al meglio Soncini degente in ospedale perchè operato di appendicite. La prima linea è vissuta sulla prodezza di Cappellani solo come sempre ma validissimo alfiere delle nostre azioni offensive. Vitali si è battuto con volontà conducendo anche alcune azioni buone, ma denunciando limiti di resistenza che sono purtroppo conseguenza di condizioni fisiche pressoché stabilizzate. Vanara è sempre il giocatore più discusso, non solo dagli sportivi, ma dagli stessi giornalisti. Lunedì abbiamo letto con stupore i commenti più disparati: vi è chi l’ha considerato come il più intraprendente e chi l’ha osservato come l'uomo dal gioco più evanescente. Chi ha ragione? Forse l'allenatore che lo mette in squadra non avendo un uomo più in forma per poterlo rimpiazzare. Gol tragico Mentre la partita infuriava sullo zero a zero, è venuta quella rete beffarda che ci ha tutti sconvolti. Abbiamo voluto rivederla al lunedì nella ripresa televisiva e ci siamo convinti che il portiere ha avuto un attimo di esitazione fatale. Non portandosi sulla traiettoria della palla Arbizzani si è messo in condizione di non poter rimediare allorché constatò con disperazione che il pallone si abbassava per entrare in rete. E' stato un attimo in cui il destino beffardo ed una sua esitazione si sono fusi per tradirlo. Per fortuna alla fine si è un poco riabilitato con una difficile parata in tuffo, ma rimane purtroppo il ricòrdo amaro di quell’attimo. Avanti a lui ottima la prestazione di Giacomazzi, buona quella di Melideo nel prim o tempo, calato però verso la fine. Schiavoni e Bassi sicuri e bravi come sempre ,vere colonne di una difesa costretta a sopportare un urto duro e continuo. Un elogio particolare merita Migliavacca che ha condotto un'ottima partita. Il felice momento di forma che sta attraversando, gli permette di muoversi bene per tutto 1'incontro con idee chiare e buona impostazione di gioco. Il buon Migliavacca dopo tante amarezze, sta vivendo il suo grande momento. Peccato che non sia un periodo ottimo per tutta la squadra. Ma viene ora, propizio, questo intervallo al campionato che ci consentirà di rivedere la posizione di ciascuno e di ricuperare qualche nostro uomo di importanza vitale per la compagine. Qualcuno si affaccia già sul campo e comincia a sgambettare: nella pochezza dei mezzi c'è da rimediare in parte alle mancanze. Nessuno vuole miracoli: solo un poco di serenità. La serenità degli umili, la fiducia di chi li guarda, la speranza di chi li segue (Il Piccolo, 11/11/1961, Barbagrigia) Un'occasione persa dalla squadra di Allasio L'ALESSANDRIA NEL FINALE RAGGIUNGE IL BARI: 1 A 1 Pareggiare a stento (anche se è andato per primo in vantaggio) contro una Alessandria in critiche condizioni come quella attuale, non è stato certo una impresa eccezionale da parte del Bari, ieri al «Moccagatta». L'Alessandria attuale, con quattro uomini base fuori condizione o ammalati (Soncini, De Angelis, Bettini e Plzzolito), è una compagine che vive sul filo del rasoio. Resiste però la formazione piemontese, anche se a volte dà l'impressione di arrabattarsi alquanto per evitare il risultato negativo. Né sarebbe logico e giusto chiedere di più alla squadra grigia: sta attraversando un periodo critico ed irto di difficoltà, nelle sue condizioni altre compagini sarebbero già colate a picco. L'Alessandria invece continua bravamente a tenere un ritmo notevole e a difendere con decoro, in attesa di momenti migliori, una posizione di classifica più che dignitosa. Dal Bari, francamente, ci si attendeva di più. Quando si hanno in squadra due mezzeali del valore di Catalano e Giammarinaro, un mediano della forza di Mazzoni ed un'ala come Sacchella, si ha il dovere, giova ripeterlo, il dovere di mettersi in evidenza. Invece il Bari dà costantemente l'impressione di tirare a campare, di vivacchiare sul goal carpito all'avversario in un momento d'indecisione. La formazione biancorossa accusa forse più del dovuto il complesso dell'handicap che la Lega le ha inflitto, e perciò gioca come in sordina, quasi seguendo una traccia già segnata. Ma se continuerà a perdere per strada le occasioni come quella di ieri, il Bari potrebbe finire per trovarsi seguendo quella traccia in Serie C. Un vento freddo e forte ha avversato la gara per tutto il primo tempo poi, nella ripresa, la violenza delle folate è scemata e si è visto un po' di gioco. Poche note di cronaca nei 45' iniziali. La prima tocca al Bari che al 21' impegna Arbizzani con una sventola di Catalano: il portiere piemontese non trattiene e Schiavoni mette in angolo. Al 34' un gran tiro da lontano (oltre 35 metri) di Schiavoni sospinto dal vento, costringe Bandoni ad un gran balzo per evitare il goal-beffa e due minuti dopo Cappellaro manda di testa un palmo oltre la traversa correggendo un centro teso di Giacomazzi. Sprazzo di vitalità da parte degli avanti baresi (tra i quali è appannatissimo Virgili) al 44': Sacchella gira al volo verso la rete, ma la palla esce un metro a lato della porta di Arbizzani. Offensiva iniziale grigia nella ripresa, ma dopo cinque minuti il Bari si scuote e comincia a premere. Tira fuori Virgili al 6' ed all'8' poi (al 15') passa, Giammarinaro si sposta a destra per battere un corner: sulla parabola scatta bene di testa Catalano ed infila mentre Arbizzani, immobile, è nettamente sorpreso. Si sveglia l'Alessandria, spronata dallo svantaggio. I grigi abbandonano la tattica prudente e si spingono in avanti con vigore (anche se con un po' di disordine). L'esordiente Cantone emerge in questo periodo per la continuità del suo lavoro di spola e di avvio, imitato da Migliavacca che si prodiga in uno spossante va e vieni. Il Bari è messo in soggezione e pasticcia alquanto in difesa finendo (al 34') per subire le conseguenze della propria incertezza difensiva. Rimessa laterale di Migliavacca, il terzino Mupo cerca di allungare al proprio portiere alzando però a parabola e Bandoni è costretto ad un'uscita azzardata: si scontra perciò con Vitali, respinge a casaccio la sfera sulla quale si avventa Cappellaro che infila in rete con un tiro violentissimo. Sullo slancio insistono i grigi ed allora viene alla ribalta il mediocentro barese Magnaghi (attenzione, ha 20 anni o poco più) con tutta una serie di ottimi interventi. Al 38' Vitali sfiora l'incrocio dei pali con un bel colpo di testa; lo imita poco dopo Cantone, toccando però debolmente tra le braccia di Bandoni. Al 43' ultimo brivido per l'Alessandria. Su perfetto lancio di Mazzoni, va via in corsa Catalano e stanga da venti metri. Arbizzani si riabilita per il goal incassato volando sulla sfera e deviandola a lato a pugni chiusi. (La Stampa Sera Giuseppe Barletti) RISULTATI: Alessandria-Bari 1-1 Brescia-Verona 0-3 Cosenza-Prato 1-1 Lazio-Como 1-1 Lucchese-Pro Patria 3-2 Messina-Napoli 2-0 Modena Genoa 0-0 Novara-S. Monza 0-1 Parma-Catanzaro 0-0 Sambenedettese-Reggiana rinv CLASSIFICA: Genoa p. 14; Lazio 12; Messina 11; Alessandria, Modena, Pro Patria e Parma 10; Reggiana, Verona, Catanzaro, Prato, Como, Napoli 9; Brescia, S. Monza 8; Lucchese, Cosenza 7; Novara 5; Sambenedettese 4; Bari —2 Penalizzazione 10 punti ** Sambenedettese e Reggiana MARCATORI 6 gol: Cappellaro (Alessandria) 5 gol: Firmani (Genoa), Gratton E. (Lucchese), Morrone (Lazio) 4 gol: Campanini (Prato), Ciccolo (Messina), Facchin (Monza), Greatti (Reggiana), Muzzio (Pro Patria), Pagliari (Modena) 3 gol: Bolzoni (Genoa), Catalani (Reggiana), Catalano (Bari), Francescon (Lucchese), Mentani (Novara), Pinti (Lazio), Postiglione (Verona), Rambone (Catanzaro), Taccola (Prato), Volpi C. (Reggiana) Il punto sul campionato Nono stante il pareggio, senza reti, sul campo del Modena, il Genoa si è mantenuto, in solitaria, in vetta al campionato: gli emiliani hanno messo in difficoltà, con un gioco aggressivo e veloce la compagine capolista. E' stata fermata sul pareggio anche la Lazio, in casa, dal Messina: vantaggio dei padroni di casa con Morrone, pareggio di Govoni da parte degli ospiti. Vittoria e terzo posto in solitaria per il Messina che, grazie a Lazzotti e Radaelli ha sconfitto il Napoli. Grossa delusione per i tifosi bresciani che hanno visto la propria squadra sconfitta dal Verona che ha trionfato senza riserve. Tra Lucchese e Pro Patria hanno vinto i padroni di casa al termine di una gara molto incerta e vivace. Con una rete segnata da Facchin, sul finire della partita, il Monza è riuscito a battere il Novara.