Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1963/1964
Serie B
09-02-1964 - Giornata: 16 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Brescia AC 1 - 2 (0 - 0)
RETI: 65. Vanara E.[A] 78. Raffin [Br] , 82. De Paoli [Br]

Alessandria US Nobili Natale, Melideo Rocco, Vanara Elio, Soncini Antonio, Tenente Sergio, Verga Adelio, Vitali Alessandro, Fara Mario, Cesana Angelo, Bettini Lorenzo, Bettini Sergio All.: Vitto Luigi

Formazione avversaria
BRESCIA AC: Brotto, Fumagalli, Di Bari, Rizzolini, Vasini, Bianchi, Favalli, Vicini, De Paoli, Raffin, Pagani. All.: Gei Renato

Arbitro: Monti Fabio (Ancona) [Faenza, Troise]
Note
Recupero della gara sospesa il 05.01.1964 Espulso: 85. Soncini Antonio [A]. Ammoniti: Pagani [B], Bianchi [B], Favalli [B], Cesana [A]. Nel secondo tempo Di Bari [B] per infortunio si spostava all’ala. Angoli: 5-5. Spettatori: 15.000 circa Giornata soleggiata, Terreno allentato. Inizio gara ore 15.00

Commento
SERIE B: 18° risultato positivo dei lombardi, ora secondi assieme al Cagliari ANCORA IL BRESCIA! 2-1 AD ALESSANDRIA (MA E’ STATO FORTUNATO) I « grìgi » hanno dominato a lungo, segnando per primi con Vanara - Nel finale, reti « impossibili » di Raffin e De Paoli per gli ospiti - Espulso Soncini - Di Bari infortunato -1 tifosi bresciani guidati dal sindaco Ciro Boni Gli spettatori presenti ieri al «recupero», vinto per 2 a 1 dal Brescia contro l'Alessandria, hanno lasciato lo stadio Moccagatta con la sensazione, giustificata, di avere assistito ad un incontro dai colpi di scena difficilmente ripetibili. Prima la sorpresa di vedere i piemontesi aggredire ed a tratti addirittura dominare la squadra-rivelazione del torneo di Serie B, chiaramente a disagio sul terreno fangoso; quindi un accenno di reazione del Brescia, presto smorzatosi sia per l'insistenza degli avversari sia per un infortunio al proprio terzino Di Bari passato all'ala con scarsi risultati; nella ripresa, ancora attacchi dell'Alessandria e goal del difensore Vanara, proiettatosi all'attacco, e poi - quando la serie positiva del Brescia pareva ormai interrotta - la clamorosa ed incredibile rimonta dei lombardi, favoriti da grossolani errori della retroguardia dei « grigi ». Infine un ripicco fra Raffin e Soncini con l'espulsione del secondo. I giocatori alessandrini ed i loro sostenitori erano costernati, a fine partita. In effetti se una squadra ieri doveva vincere, questa era in maglia grigia: gli atleti di Vitto hanno infatti esercitato una lunga prevalenza di attacchi, hanno saputo fare del terreno difficile un alleato, con una manovra più sbrigativa di quella degli avversari, hanno pure creato un maggior numero - non grande, comunque - di occasioni da rete. Più che una superiorità tecnica, quella dei « grigi » è stata una dimostrazione di volontà e di orgoglio da parte di tutto il complesso, tanto è vero che nessuno si è elevato sui compagni in quanto a rendimento individuale. Il Brescia per lunghi periodi è parso chiaramente in difficoltà: chi segue spesso i lombardi diceva che quella di ieri è stata una delle loro partite peggiori, e non è difficile credervi. In tal caso, però, ha ragione Vitali che negli spogliatoi af fermava: « Non ci sono dubbi, è l'anno dei bresciani. Sanno giocare, e quando sono in giornata sfavorevole, hanno la fortuna che li sorregge. Andranno di certo in serie A ». Ieri, comunque, la formazione di Gei ha dimostrato di avere un impianto di gioco semplice ma solido, ed ha confermato di fare le cose migliori in attacco. La difesa, pur tenendo conto dell'infortunio a Di Bari, ha dato l'impressione di fare confusione nei marcamenti, malgrado annoveri elementi di valore come il libero Rizzolini, lo scattante centromediano Vasini. Molto bene si diceva di Bianchi, il mediano ventunenne che è stato un po' l'anima del Brescia nella corrente stagione, ma ieri egli non ha fatto molto, assorbito in parte dal controllo del tecnico Fara. E' comunque in prima linea che i lombardi hanno le individualità migliori. Favalli (ieri impiegato poi in difesa), Pagani e De Paoli (autore dell'impossibile goal della vittoria) sono delle punte pericolosissime; alle loro spalle Raffin ha ieri giocato malissimo, sbagliando direzione e misura dei passaggi, ma la dinoccolata mezz'ala ha il merito di aver segnato un goal, e di aver dato il via al secondo. A centro campo, meglio di lui ha certamente fatto l'ex sampdoriano Vicini. Proprio Raffin e Vicini sono gli unici due rinforzi che Gei ha voluto questa estate: il Brescia ha infatti condotto una campagna-acquisti molto prudente (che ha permesso di ridurre di oltre 100 milioni il disavanzo sociale), e l'operato dei dirigenti è stato premiato dal rendimento della squadra. Attorno al Brescia, poi, si fa sentire l'entusiasmo dei tifosi. Ieri ne sono giunti ad Alessandria almeno duemila e tutti su vetture private, non essendosi potuta allestire la solita « carovana » per lo sciopero degli autoservizi. E' stata un'allegra invasione; nei ristoranti - tutti zeppi - si sentiva solo il dialetto lombardo. Come sempre, nelle trasferte, la comitiva dei sostenitori era capeggiata dallo sportivissimo sindaco prof. Ciro Boni, il quale ha avuto tanta parte nell'organizzare la società dopo le dimissioni del presidente Carlino Beretta, tre anni or sono. L'attuale presidente. Nico Ranzanici, ha rinunciato a seguire la squadra perché troppo emotivo, e ieri .ha veramente fatto bene a restare a casa. Un ultimo dato testimonia il rinnovato fervore attorno ai bresciani, ed è quello degli abbonati: 8500. La cronaca della partita dà meglio di ogni commento, il quadro delle emozioni che essa ha offerto. L'inizio è stato prudente da ambo le parti (Verga e Rizzolini i due difensori liberi), poi i «grigi» hanno preso il sopravvento, muovendosi con maggiore dinamismo sul fango. Il primo quarto d'ora ha visto la prevalenza dei piemontesi, poi, al 16' Nobili deve uscire su Favalli e riceve una botta di striscio al capo. Intanto, in uno scontro con Renzo Bettini, il bravo difensore lombardo Di Bari aveva riportato una botta al fianco e stentava a reggersi in piedi: alla mezz'ora il difensore si è spostato definitivamente all'ala destra, rimpiazzato a guardia di Vitali dall'ala Favalli. Un brutto colpo per il Brescia, già a disagio sotto il generoso incalzare degli alessandrini. Brotto è costretto ad una respinta di pugno su un corner rientrante di Vitali, quindi - al 35' - lo stesso Vitali opera un bello scambio con Renzo Bettini, ma il tiro conclusivo è troppo debole. Un minuto dopo Fumagalli con un acrobatico intervento precede Fara in area. Il primo tempo si chiude con l'Alessandria all'attacco e con un bisticcio fra Vitali e Favalli sedato dall'arbitro Monti, generosissimo nelle ammonizioni. Nella ripresa la fisionomia della gara non cambia. L'Alessandria attacca con i terzini sulla metà campo e Di Bari, l'infortunato del Brescia, fa il gioco degli avversari arretrando (forse per le sue abitudini di difensore) e portandosi dietro Vanara che per poco, al 13', non va in goal. Brotto para a terra un tiro di Vitali, quindi - al 20' - i grigi segnano. Soncini lancia Vanara, appostato ai limiti dell'area lombarda. Di Bari non può ostacolarlo, ed il terzino piemontese scatta, aggira Fumagalli, precede l'intervento di Vasini e batte Brotto con un tiro a fil di montante, sulla sinistra del portiere. I tifosi ospiti, sugli spalti, zittiscono ed abbassano le loro bandiere. Il Brescia ha una reazione, neppure troppo convinta, e l'Alessandria compie l'errore di ripiegare in difesa, dopo aver fallito il secondo goal su un contropiede condotto da Cesana e Vitali, il cui traversone, con Brotto attirato, non trova nessuno pronto a deviare in porta. Al 32', i lombardi pareggiano. Punizione dalla sinistra, Nobili esce a vuoto (ha detto negli spogliatoi di essere stato ostacolato da due compagni), nasce una mischia, dopo un batti e ribatti la palla arriva a Raffin che spiazza con una finta Vanara, retrocesso in porta, e realizza di piatto con il destro. La botta è dura per i grigi che non trovano la forza di reagire. Insiste ancora il Brescia, e dopo cinque minuti arriva il secondo goal. Cross lungo di Pagani, due difensori piemontesi falliscono l'intervento, Raffin sbuca solo davanti a Nobili e devia in rete. Il portiere, con un bellissimo colpo di reni, riesce a toccare la palla che va verso il fondo, ma ad un metro dal montante è raggiunta da De Paoli che con un fortunato tiro ad effetto azzecca l'angolo opposto, proprio all'incrocio dei pali. Per i lombardi è la diciottesima gara utile consecutiva, è il secondo posto in classifica alla pari col Cagliari. A fine partita Nobili ha poi sostenuto che Raffin era .in fuori gioco, ma dalla tribuna non si è avuta questa impressione. I « grigi » tentano ancora qualche attacco nei minuti finali, ma ormai il Brescia ha ripreso fiducia. Al 37’' parte Raffin in contropiede. Soncini lo contrasta ed i due vanno a terra. Il bresciano, per la stizza, getta una manciata di fango sul volto dell'avversario e Soncini gli restituisce il « regalo. L'arbitro, sbagliando, vede soltanto la reazione dell'alessandrino e lo espelle. E' l'ultima emozione della partita. (La Stmpa - Bruno Perucca) Il Brescia passa (2-1) ad Alessandria DE PAOLI UNA RETE IMPOSSIBILE L’Alessandria, dopo essere andata per prima in vantaggio, è stata sconfitta dal Brescia, ancora una volta sugli scudi dopo questa ennesima prestazione conclusasi a suo favore. Il primo tempo si era chiuso a reti inviolate, ma ampie possibilità di successo permanevano per entrambe le contendenti, anche se il Brescia era in una giornata non particolarmente felice. I gol sono fioccati tutti nella ripresa a partire dal 20’, e forse se l’Alessandria non avesse segnato, la partita si sarebbe conclusa con il risultato ad occhiali, poiché il Brescia aveva mirato in gran parte a difendersi. La rete segnata da Vanara ha messo le ali ai piedi delle rondinelle, che una prima volta, approfittando di una maldestra uscita di Nobili, hanno pareggiato, ed hanno quindi consolidato il bottino tra il tripudio dei tifosi lombardi quattro minuti dopo. Il nuovo insuccesso ha risospinto l’Alessandria nei gorghi della retrocessione, con una selva di incognite per l’immediato futuro e proprio alla vigilia della impegnativa trasferta di Potenza. Dopo alcuni tiri non insidiosi di Fara e Bettini I, Nobili nella prima mezz’ora di gioco è dovuto intervenire due volte a valanga su Bianchi e Pagani. Ma, tutto sommato, la superiorità dell’Alessandria appariva evidente e oslo la quadrata difesa ospite non permetteva ai grigi di concretare. Dopo il riposo, il Brescia si presentava in campo con Di Bari all’ala destra per l’infortunio subito nel primo tempo, mentre l’arbitro, per frenare il gioco duro, ammoniva Pagani, Bianchi e Cesana. L’Alessandria rimaneva all’attacco fino al 20’ quando un lungo lancio di Soncini pescava Vanara libero, non avendo avversari da controllare, in piena area di rigore. Il giovane terzino alessandrino riusciva a controllare il pallone e infine sparava a rete con un tiro angolatissimo che sorprendeva Brotto sulla sinistra. Segnata la rete, i grigi arretravano in difesa, ed ecco il Brescia, che fino ad allora aveva combinato ben poco di buono, portarsi all’attacco. Al 33’ i lombardi ottenevano il gol del pareggio con Raffin, il quale riusciva a farsi luce in una furibonda mischia creatasi dopo un’uscita a vuoto di Nobili. Al 37’ De Paoli raddoppiava per gli ospiti: cross lungo di Pagani intercettato da Raffin, che tirava a rete. Ribatteva Nobili e il pallone sembrava già oltre la linea di fondo, quando giungeva De Paoli come un fulmine e da posizione impossibile segnava la rete della vittoria. Al 39’ veniva espulso Soncini, quindi la fine, tra il tripudio dei tifosi lombardi e la delusione degli accorati sostenitori alessandrini. (Corriere dello Sport – Giovanni Camagna) LA SFORTUNATA PARTITA DEI “GRIGI” COL BRESCIA Non è facile raccontare fatti o avvenimenti con la serenita obbiettiva del cronista quando in noi pesa un senso di ingiustizia, che svaga il pensiero e induce a reazioni incontrollate. Non è giusto però lasciarsi trascinare dall’impeto perché tutto sommato le cose hanno una loro logica anche se talvolta sembra difficile dare una qualsiasi spiegazione. Parlare di sfortuna e di ingiustizia nella gara col Brescia sarebbe dire cosa vera ma insufficiente a giustificare del tutto la sconfitta. Quali ne sono stati i motivi? L'Alessandria, è cosa ormai nota, ha sempre giocato molto bene con le squadre di maggior levatura, sia per una punta di sano orgoglio provinciale, sia perché gli avversari di maggior rango, danno per natura al gioco un livello tecnico più elevato che spinge, quasi trascina la nostra compagine a giocare bene e a mettere in mostra tutti i suoi lati migliori. Cosi è stato domenica: l'Alessandria, per nulla intimidita dalla fama del Brescia, ha cominciato ad attaccare con molto impeto sì da costringere gli avversari quasi in permanenza nella loro metà campo per tutto il primo tempo. In questo primo periodo i grigi hanno fatto anche mostra di bel gioco: in particolare le due ali, Vitali e Sergio Bettini con la loro mobilità hanno creato situazioni favorevoli da rete riuscendo a far filtrare in area palloni molto pericolosi che non sempre la difesa del Brescia è riuscita a controllare. Il primo tiro a rete era di Sergio Bettini che al 7’ sparava una cannonata da posizione frontale che Brotto tratteneva con difficoltà. Poi al 16’ un pericolo per la rete dell’Alessandria, che Nobili con audace uscita riusciva a sventare buttandosi nei piedi di Favalli lanciato a rete. Le puntate in avanti del Brescia erano però di breve durata, perché gli attaccanti grigi coadiuvati al centro campo da Fara e da Renzo Bettini, face vano impeto contro la difesa del Brescia che non riusciva a svincolarsi dalla stretta. Al 26’ sfumava un’altra bella occasione per segnare: questa volta era Renzo Bettini che da posizione favorevole tirava fuori bersaglio. La partita comunque alla fine del primo tempo sembrava volgere decisamente in favore all’Alessandria, anche perché al 30’ il terzino del Brescia Di Bari si infortunava restando pressoché nullo all’ala sostituito da Favalli. In difesa. Il secondo tempo Nella prima parte della ripresa le speranze di vittoria si rinvigorivano; Vanara, che non aveva più preoccupazioni per l’improvvisata ala Di Bari, si spingeva sovente all’attacco e questa sua generosa azione, veniva coronata da successo al 20’ quando su lancio di Soncini, il terzino scattava superando Fumagalli e tirando imparabilmente a rete. Gioia sugli spalti, entusiasmo dei giocatori una cosa molto bella insomma, un omento indimenticabile che rende ancora più amaro il sapore della sconfitta . E si ritorna al quesito: perché abbiamo perso? Abbiamo perso perché abbiamo avuto paura di vincere. Dopo la rete di Vanara il Brescia non avrebbe avuto una reazione molto pericolosa se i grigi fossero stati coscienti della loro forza e avessero continuato ad attaccare con impeto per i restanti 25 minuti. Invece non è stato così; la rete di Vanara è sembrata ai grigi, non una conseguenza di quanto si era fatto fino a quel momento, m a una cosa insperata, quasi miracolosa; così invece di continuare ad attaccare pe r ottenere una seconda rete, l’Alessandria si è chiusa alla difesa di qualcosa che sembrava esageratamente bello e prezioso, e com’è naturale il Brescia ne ha approfittato. Al 32’ Raffin, sfruttando una uscita a vuoto di Nobili, segnava da pochi passi, e nel conseguente sbandamento della difesa grigia si creava 5 minuti dopo altra occasione a Raffin sul cui tiro Nobili salvava alla disperata consentendo all’accorrente De Paoli di segnare da posizione quasi impossibile. (Il Piccolo, 15 febbraio 1964 - Filade) RECUPERI: Padova – Catanzaro 5-0 Simmenthal Monza – Triestina 0-2 Venezia – Foggia 1-2 Verona – Varese 3-1 CLASSIFICA: Foggia p. 27, Brescia* (-7), Cagliari* 24, Verona, Varese 23, Padova* 22, Napoli, Catanzaro 21, Lecco, Pro Patria, Udinese, Triestina 20, Potenza 19, Venezia 17, Palermo 16, Alessandria 14, Simmenthal Monza, Prato 13, Parma, Cosenza* 12. Ogni * = una gara in meno. Brescia 7 p. di penalizzazione. MARCATORI: 10 reti: Raffin (Brescia), Muzzio (Pro Patria), 9 reti: Nocera (Foggia), 8 reti: De Paoli (Brescia), Maestri (Palermo), Porro (Triestina), 7 reti: Bagnoli (Catanzaro), Gilardoni (Napoli), Carminati (Padova) Il punto sul campionato Foggia e Brescia. Il volo continua. Le due magnifiche protagoniste del campionato non conoscono ostacoli e continuano ad inanellare risultati utili. A serie del Foggia è giunta a 14 partite, quella del Brescia a 18! (il record del Messina 1962-63 è così battuto). I rossoneri hanno dato una lezione di gioco anche al Venezia, conseguendo un successo ben più sonante dello striminzito 2 a 1. Con l’identico punteggio il Brescia è passato ad Alessandria, rimontando però lo svantaggio. Insomma la squadra di Gei si era limitata a controllare la partita. Poi, subito il gol di Vanara, si è arrabbiata. In quattro minuti Raffin e De Paoli hanno capovolto il risultato. Pioggia di gol nella domenica-recupero: 17 in cinque partite (di cui tre appannaggi odelle squadre viaggianti). La terza vittoria esterna è stata conquistata dalla Triestina a spese di un irriconoscibile Simmenthal Monza, ripiombato in piena zona minata. Senza attenuanti la sconfitta di un Catanzaro-kamikaze in casa del Padova. Cinque gol sul groppone, contro una squadra che sinora ne aveva realizzati soltanto 11 in 17 partite! Infine il Verona ha liquidato con un secco 3-1 un Varese in fase calante. (Corriere dello Sport)