Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1963/1964
Serie B
01-03-1964 - Giornata: 23 - Cagliari - Amsicora


Cagliari US - Alessandria US 1 - 1 (0 - 0)
RETI: 24. Cappellaro R. [Ca] 33. Oldani (II) T.[A]

Alessandria US Nobili Natale, Melideo Rocco, Vanara Elio, Fara Mario, Migliavacca Giancarlo, Verga Adelio, Sogliano Riccardo, Cesana Angelo, Oldani (II) Tullio, Soncini Antonio, Bettini Sergio All.: Vitto Luigi

Formazione avversaria
CAGLIARI US: Colombo, Martiradonna, Tiddia, Mazzucchi, Vescovi, Longo, Ronconi, Greatti, Cappellaro, Rizzo, Congiu. All.: Silvestri Arturo

Arbitro: Cirone Giuseppe (Palermo) [Dascola, Micillo]
Note
Infortunato Melideo, costretto all’ala dal 17. Ammoniti: Vanara [A], Cesana [A], Martiradona [C]. Angoli: 10-1. Spettatori: 7.000 Giornata soleggiata con forte vento. Inizio gara ore 15.00

Commento
Serie B: Un confronto movimentato ed un punto motto prezioso per i grigi L'ALESSANDRIA CON UNA GARA GENEROSA PAREGGIA SUL CAMPO DEL CAGLIARI: 1-1 Infortunato dopo pochi minuti di gioco il terzino piemontese Melideo - Segnano nel primo tempo Cappellaro e Oldani - Nella ripresa continui attacchi dei rossoblu - Belle parate di Nobili - Scontri tra i giocatori e qualche bottiglietta lanciata dal pubblico Un'Alessandria puntigliosa, a volte un po' rude, ma molto coraggiosa è riuscita a strappare un prezioso risultato di parità allo stadio « Amsicora »: 1-1. Un pareggio tutto sommato meritato, quello degli alessandrini, anche se va tenuto conto che la direzione dell'arbitro ha contribuito - soprattutto nella ripresa - a frenare lo slancio del Cagliari. Va tenuto in considerazione, però, che i grigi al 17' del primo tempo hanno dovuto rinunciare a Melideo. Il terzino piemontese è stato costretto ad uscire dal campo per alcuni minuti a causa di un incidente di gioco, e quando è rientrato è, stato spostato, zoppicante, all'ala destra. Proprio quando i grigi stavano riorganizzando le loro file per la menomazione del loro difensore, il Cagliari ha segnato (24'). C'è stato un fallo di Vanara su un giocatore avversario, quasi sul fondo del campo: ha battuto Martiradonna ed il suo centro è stato raccolto da Cappellaro che, con un preciso colpo di testa, ha battuto da pochi passi Nobili. Gli alessandrini hanno accusato il colpo solo per pochi minuti. Poi si sono portati energicamente all'offensiva e dopo aver sfiorato il pareggio per diverse volte lo hanno raggiunto al 33', con un tiro di Oldani che, tutto solo in area, ha potuto mettere in rete, riprendendo un facile pallonetto respinto difficoltosamente da Colombo. Da quel momento l'Alessandria ha completamente accantonato ogni velleità offensiva; ha stretto nuovamente le sue file e si è chiusa nella propria arca. Il Cagliari ha attaccato in continuità mettendo parecchie volte in pericolo la rete piemontese. Nobili se l'è vista brutta in diverse occasioni, soprattutto per merito di Ronconi e di Cappellaro (traversa di questo ultimo); ma il bravo portiere alessandrino - il migliore fra i grigi - ha superato se stesso. Nella ripresa, la pressione del Cagliari si è fatta quasi disperata e l'Alessandria si è difesa come ha potuto. I grigi comunque riuscivano a conservare il pareggio, forse aiutati un po' dall'arbitro Cirone che, al 37', sorvolava su un plateale atterramento in area di Cappellaro lanciato irresistibilmente a rete e che, al 38' annullava una rete dei cagliaritani, concedendo una punizione a loro favore in area piemontese. Il finale della gara è stato piuttosto movimentato, con parecchi scontri tra i giocatori e qualche bottiglia lanciata in campo dal pubblico. (Stampa Sera - Mario Guerrini) Cirone orchestra Cagliari – Alessandria (1-1) INVASIONE SCONGIURATA Negati ai sardi 4 rigori Il signor Cirone deve dir grazie non una, ma cento volte al pubblico cagliaritano, che ha dato prova di civismo, di maturità sportiva e di saldezza di nervi. E deve dire grazie ai dirigenti della società rossoblu, i quali lo hanno circondato di mille premure nonostante avesse fatto di tutto per non meritarle. Da molti anni seguiamo le vicende del calcio, ma mai, prima di oggi, ci era stato dato di provare tanto disgusto e di sentirci tanto scoraggiati. Non perché il Cagliari ha pareggiato all’Amsicora; a questo, ormai, ci siamo abituati. La partita oggi passa in seconda linea. Il protagonista non è stato il Cagliari o l’Alessandria. E’ stato Cirone, l’uomo che gli sportivi cagliaritani conoscevano come “l’arbitro dal rigore facile”, il quale due anni fa, contro il Cosenza, ne aveva inventati tre. Oggi invece i difensori alessandrini ne hanno commessi quattro, ma netti, sapete di quelli che non ammettono discussioni. In questi casi si indica il dischetto e basta, senza rischiare di provocare le proteste di alcuno. E invece questo strano arbitro, che evidentemente concepisce a modo suo il regolamento del gioco del calcio, è rimasto impassibile di fronte a tutto: ha fatto marciare la partita non sul binari odella regolarità, ma su quello da lui tracciato. Sul pareggio la partita si doveva concludere. Per questo i rigori non li ha visti, per questo ha annullato, a pochi minuti dal termine, un gol di Ronconi, concedendo una punizione a favore del Cagliari. Rovinata. Una partita rovinata da un arbitro che farebbe meglio a scegliersi un altro hobby, se non altro, meno rischioso. Perché se continua ad arbitrare come ha fatto oggi, non sappiamo se avrà sempre la fortuna di trovarsi di fronte ad un pubblico civile, oltre che sportivo, come quello dell’Amsicora. Nessuno ha invaso il campo, nonostante le continue provocazioni (perché provocazioni erano!) di Cirone. Qualche isolato episodi odi intolleranza non basta a mettere in dubbio il senso di civismo del pubblico cagliaritano. Abbiamo voluto dipingere l’arbitro con la massima fedeltà ed obiettività possibili, prima di dirvi della partita, perché tutto quello che è successo sul piano del gioco è meno importante. L’Alessandria non è esistita. Ha fatto solo un tiro dentro lo specchio della porta cagliaritana ed è stato gol: un difensore ha perso la palla, l’ha conquistata Cesana che ha sparato fortissimo; Colombo ha parato in tuffo ma senza trattenere; è piombato come una furia Oldani e ha segnato a porta sguarnita. Per tutto il resto dell’incontro si è assistito, salvo un breve periodo in apertura di ripresa, in cui gli ospiti hanno manovrato bene ma soltanto a centro campo, ad un continuo attaccare del Cagliari, come dimostrano i nove calci d’angolo collezionati, di cui sei nella seconda parte della ripresa. Non serve parlarvi di tattiche, perché soltanto nel primo tempo le due squadre hanno osservato prestabiliti schieramenti: entrambe col libero e l’Alessandria con un interno (Soncini) in posizione di mediano ed un’ala (Bettini) che pendolava a centro campo. In questi primi quarantacinque minuti si è vista anche qualche manovra apprezzabile, come uno scambio Cappellaro – Ronconi, un cross di quest’ultimo e tiro di Congiu di poco a lato. La rete del Cagliari, molto bella, è venuta al 23’: una punizione di Martiradonna battuta all’altezza del calcio d’angolo ha permesso a Cappellaro di girare magnificamente di testa in gol. Poco prima si era infortunato Melideo, che ha giocato all’ala tutto il resto dell’incontro. Al 28’ Cirone entra in scena: Greatti è atterrato in piena area al momento del tiro, ma l’arbitro non si sogna di indicare il dischetto del rigore. Subito dopo, su servizio di Mazzucchi, Cappellaro gira ancora bene di testa, ma questa volta la palla va a stamparsi sulla traversa. Uno show. La ripresa è stata tutto uno show del signor Cirone. Le due suqdre hanno abbandonato, dopo il primo periodo iniziale tutti gli accorgimenti tattici e la partita ha assunto un volto soltanto: il Cagliari che attaccava con tutti i suoi effettivi e l’Alessandria che faceva massanella propria area di rigore. Tiri di Greatti al 9’, di Rizzo al 14’, di Martiradonna al 18’, di Tiddia al 23’, di Mazzucchi al 29’, tutti fuori di pochi centimetri. Nobili para a terra due punizioni di Cappellaro al 30’ e al 31’. Quindi il gran finale di Cirone: che annulla un gol di Ronconi, non vede un “mani” di Fara su tiro di Mazzucchi, né gli atterramenti in piena area ai danni prima di Congiu e poi di Cappellaro, quest’ultimo agganciato quando aveva davanti a sé tutto lo specchio della porta. (Corriere dello Sport – Milvio Atzori) I GRIGI REUCI DALLA PROVA DI CAGLIARI Finalmente una buona notizia, portataci domenica sera dalla radio mentre attendevamo con rassegnazione, lo confessiamo, la conferma di un altro insuccesso. Un punto portato a casa da un campo difficile come quello di Cagliari, per di più in un momento in cui quella squadra non ha ancora rinunciato alle speranze di un’eventuale promozione, è certamente prezioso, costituisce un soffio di ossigeno per chi fatica a respirare l’aria della salvezza. Pur facendo sempre parte del gruppetto delle cinque squadre in lotta per non retrocedere, possiamo almeno dire di essere ora nella condizione più alta di questo gruppo, con 17 punti in classifica, seguiti ad un punto da Parma e Simmenthal, a 14 punti dal Prato e Cosenza. Si aggiunga poi che al punto utile si unisce un momento di ritrovata fiducia il che costituisce elemento indubbiamente necessario per mantenere in vita almeno le speranze. Clima burrascoso. La dimostrazione che la nostra squadra ha fatto il dover suo sta proprio nel comportamento che i padroni di casa e pubblico hanno tenuto nel finale della partita. Convinti di fare un sol boccone dell’Alessandria i cagliaritani quando, con il passare dei minuti, si avvidero nel secondo tempo che il vincere diventava sempre più improbabile, si buttarono all’attacco rabbiosamente e soprattutto con impressionante continuità. Il finale è stato addirittura burrascoso, con un susseguirsi di scontri fra giocatori ed il lancio da parte del pubblico di bottiglie sul campo. In questa ultima fase il Cagliari ha sempre attaccato creando numerose situazioni di pericolo per la nostra rete, colpendo anche una traversa: ma è emerso ancora una volta su tutti il bravissimo Nobili che ha superato se stesso per tutte le prestazioni delle ultime partite dimostrando una sicurezza ed uno stato di forma insieme ad un coraggio addirittura commoventi. Qualche corrispondente locale ha voluto mettere in evidenza per questa ultima fase della gara che l’Alessandria e riuscita a conservare il pareggio forse aiutata un po’ dall’arbitro Cirone che al 37’ del secondo tempo avrebbe addirittura negato un rigore alla squadra locale: non siamo in grado di smentire o di confermare questa circostanza, ma riteniamo doveroso ricordare che la nostra squadra dal 17’ del primo tempo ha giocato praticamente in dieci uomini perché il bravo Melideo si è infortunato tanto che fu costretto ad uscire dal campo per un po’ di minuti rientrando poi per giocare, sempre zoppicante, all’ala destra. Il nostro primo tempo E fu proprio in seguito all’incidente sofferto da Melideo, nei minuti successivi, mentre la nostra squadra cercava di riorganizzarsi impostando un nuovo sistema di gioco in dieci uomini, che il Cagliari riuscì a segnare per mezzo di Cappellaro. Forse se l’incidente non fosse avvenuto la nostra squadra non avrebbe subito quella rete: ma il primo tempo era destinato a dimostrare la generosità e la forza d’animo della nostra squadra che finalmente aveva ritrovato se stessa. Dopo pochi minuti dalla rete subita (24’) i nostri uomini si sono portati all’attacco con una energia e volontà disperata sfiorando il pareggio per diverse volte. Già però al 33’ e cioè a nove minuti di distanza Oldani riusciva a pareggiare. E’ stata una rete bella ed abile che soltanto un giocatore tecnico ed estroso come Oldani poteva segnare. Riprendeva una respinta corta del portiere Colombo che poco prima aveva parato con difficoltà, controllava bene il pallone, entrava in area tutto solo e segnava facilmente. Il primo tempo finiva con i nostri uomini padroni del campo e della situazione. Peccato che successivamente l’Alessandria abbia abbandonato ogni intenzione e pretese offensive. I grigi si sono chiusi nella loro area tentando ancora una volta di difendere il pareggio. Questa volta è andata bene a differenza di molte altre, ma noi siamo sempre perplessi che il sistema sia buono ed indovinato. Un pareggio tutto sommato meritato e guadagnato con volontà e generosità: questa comunque la morale della partita di domenica, secondo il commento dei corrispondenti di Cagliari portati, per ovvie ragioni a simpatizzare per la squadra locale (Il Piccolo, 7 marzo 1964 - Filade) RISULTATI: Brescia – Potenza 2-0 Catanzaro – Simmenthal Monza 1-1 Cosenza – Prato 2-0 Lecco – Foggia 1-1 Padova – Triestina 1-0 Palermo – Venezia 0-0 Pro Patria – Parma 1-0 Udinese – Varese 0-0 Verona – Napoli 0-0 CLASSIFICA: Foggia p. 30, Brescia (-7), Verona 29, Padova, Varese 27, Cagliari, Lecco* 26, Napoli* 25, Pro Patria 24, Potenza 23, Triestina, Udinese, Catanzaro 22, Palermo, Venezia 20, Alessandria 17, Parma, Simmenthal Monza 16, Prato, Cosenza 14. * = una gara in meno. Brescia 7 p. di penalizzazione. MARCATORI: 12 reti: De Paoli (Brescia), 10 reti: Raffin (Brescia), 9 reti: Pagani (Brescia), Bagnoli (Catanzaro), Nocera (Foggia), Muzzio (Pro Patria), 8 reti: Innocenti (Lecco), Gilardoni (Napoli), Carminati (Padova), Maestri (Palermo), Porro (Triestina). Il punto sul campionato Il Foggia non molla! Anche la trappola Lecco non ha funzionato. La capolista, così, ha conseguito il suo diciassettesimo risultato utile consecutivo e, quel che più conta, ha mantenuto il comando della classifica. Infilata quasi a freddo da Bertucco, i rossoneri non hanno perduto la testa. Dopo due minuti Valadè ha pareggiato il conto. Poi Moschioni ha alzato la saracinesca. Preziosissimo anche il pareggio del Napoli, che a Verona ha ribadito di aver trovato un morale a prova di bomba. I partenopei hanno innalzato una vera e propria barricata e hanno resistito bravamente agli assalti anche quando erano in dieci per l’espulsione di Tacchi. Il Brescia, intanto, continua nella sua marcia verso la vetta. Ieri, pur in non brillante giornata, ha liquidato anche un gagliardo Potenza, con una doppietta di Pagani. Nuova battuta d’arresto, invece, per il Cagliari costretto al pareggio casalingo dall’Alessandria e da un arbitraggio-disastro. Ancora una volta gli attacchi di Palermo e Udinese hanno fatto cilecca. Venezia e Varese, così, hanno potuto portar via un preziosissimo punto. In extremis il Catanzaro ha riacciuffato il pareggio contro il Monza. Il fondo campo ed il vento hanno disturbato notevolmente questo incontro, che avrebbe dovuto essere rinviato. Meritatissimo il successo del Cosenza contro il Prato. (Corriere dello Sport)