Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1963/1964
Serie B
15-03-1964 - Giornata: 25 - Padova - Silvio Appiani


Padova AC - Alessandria US 5 - 0 (2 - 0)
RETI: 23. Koelbl R. [Pa] , 26. Mariani [Pa] , 49. Mariani [Pa] , 86. Carminati [Pa] 63. aut. Tenente S.[A]

Alessandria US Nobili Natale, Magnifico Libero, Verga Adelio, Migliavacca Giancarlo, Tenente Sergio, Carlini Rino, Sogliano Riccardo, Cesana Angelo, Oldani (II) Tullio, Soncini Antonio, Bettini Sergio All.: Giorcelli Anselmo

Formazione avversaria
PADOVA AC: Bazzoni, Rogora, Cervato, Pestrin, Sereni, Barbolini, Carminati, Mazzanti, Koelbl, Mariani, Abbatini. All.: Montez Oscar

Arbitro: Acernese Giuliano (Roma) [Sani, Rabaglia]
Note
Espulso 82. Soncini Antonio [A]. Rigore parato 86. a Carminati [P]. Giornata piovosa. Terreno pesante. Angoli: 6-4. Spettatori: 7.000 Inizio gara ore 15.00

Commento
Serie B: per i grigi un nuovo passo falso CEDE DI SCHIANTO (0 A 5) L’ALESSANDRIA A PADOVA La formazione piemontese è scesa in campo priva di 4 titolari - Espulso Soncini - Il Padova ha confermato in pieno le sue aspirazioni alla serie A Cinque reti al passivo sono tante e l'Alessandria le ha subite ieri all'Appiani. Sono tutte reti giustamente segnate da uno scatenato Padova che con questo successo vede aumentare le proprie probabilità di risalire nella massima serie. I grigi, tante volte sfortunati, magari sconfitti da avversari assai meno abili, hanno dovuto ieri subire la superiorità della squadra veneta senza riuscire nemmeno ad impegnarla a fondo, dimostrando invece ampia, mente i propri limiti di fronte a. compagini che dispongono di una inquadratura da serie A. Il Padova può contare su un ex azzurro, Pestrin, su un nazionale di Germania, Koelbl, e su Mazzanti, uno dei componenti la rappresentativa juniores della scorsa stagione; inoltre dispone di una serie di elementi di valore come Abbatini, Mariani, Sereni, Rogora ed altri ancora, fino a portare la rosa dei titolari a circa venti elementi. Con un simile impianto, se i giocatori riusciranno a mantenere la forma attuale per qualche settimana ancora, il gioco del Padova dovrebbe essere quasi fatto. Del resto Montez è un ottimista, è sicuro adesso della promozione tanto quanto lo era parecchi mesi fa, quando assunse la direzione tecnica della squadra. Ed ora i grigi. Giorcelli ha esordito ufficialmente come allenatore, ma purtroppo ogni cosa è andata per il verso opposto, risultato compreso. In campo è scesa una formazione di ripiego, priva dei due terzini titolari Melideo e Vanara, di Fara, il giocatore di maggior classe dell'intero complesso, e di Renzo Bettini. Giorcelli ha praticamente distribuito i rimanenti nei vari ruoli, senza avere possibilità di scelta, ed ha sperato che l'improvvisazione di ciascuno e la solita vena di Nobili fossero sufficienti per rimediare un pareggio. L'estro, la vivacità sono mancati a parecchi e Nobili da solo non ha potuto far altro che evitare un aumento clamoroso del passivo con gli ormai consueti interventi miracolisti. Indubbiamente, giocando in casa anche una formazione rabberciata come quella di ieri potrebbe ottenere qualche punto, ma in trasferta, con una difesa vacillante per lo sbilancio determinato sulla destra dal modesto Magnifico, e con un attacco che vive soltanto sulle puntate di Sogliano e Cesana. c'è ben poco da sperare. Ora la situazione nel settore di coda è praticamente cristallizzata, ma per i grigi sono in programma confronti assai impegnativi ed i recuperi dei vari titolari non appaiono nemmeno prossimi. Ieri sì è aggiunta l'espulsione di Soncini a rendere totalmente negativo il bilancio della giornata; è stata una decisione errata, una delle tante del signor Acernese Ecco la descrizione delle reti .valide e annullate (due per il Padova e una per l'Alessandria) e degli interventi di Nobili. II portiere alessandrino si esibisce dopo trenta secondi di gioco uscendo a valanga su Koelbl, poi sta a vedere un incredibile errore di tiro di Carminati che manda sopra la traversa da distanza ravvicinata. Un minuto dopo è Sogliano che, dopo aver scartato tre difensori, non riesce ad ingannare il portiere Buzzoni che devia il tiro finale. Al 16' ancora Nobili attanaglia una palla alta e rotola assieme al pallone dentro la rete, pressato da Mariani e Koelbl: la rete logicamente è annullata. Dopo il 20' i biancorossi si fanno più aggressivi e Nobili non ha un attimo di pace, fino a capitolare al 24' quando Koelbl tocca appena, deviandola però imparabilmente, una punizione raso terra di Pestrin. Passano quattro minuti e il solito Mazzanti si produce in una discesa sulla destra saltando parecchi avversari e terminando l'azione con un lungo traversone: riprende Mariani con un magnifico tiro al volo da fuori area, infilando di precisione il pallone vicino al palo nell'interno della rete alessandrina. Qualche timida reazione dei grigi, poi in chiusura un'altra marcatura di Carminati annullata per un fuori gioco dello stesso giocatore. Si riprende a giocare e dopo cinque minuti giunge la terza rete. Mazzanti lancia Mariani che scambia con Koelbl, inganna Nobili in uscita e mette in rete a porta vuota. I biancorossi sembrano non voler più forzare e i grigi tentano qualche attacco; Sogliano al 10' raccoglia di testa un traversone, si aiuta un poco con le mani e segna, ma l'arbitro anche questa volta non convalida. Al 18' il solito Mazzanti si porta fin sulla linea di fondo. poi fa un lungo traversone che supera tutti i difensori e gli attaccanti appostati dentro l'area piccola, per finire su un piede di Tenente che nel tentativo di spazzar via colpisce maldestramente e scodella il pallone in rete. Ancora interventi eccellenti di Nobili e poi, al 37', l'espulsione di Soncini, reo di aver calciato lontano il pallone dopo aver commesso un fallo. Infine, a tre minuti dal termine, rigore per il Padova causa un atterramento di Mariani: batte Carminati facendoselo respingere da Nobili, ma i difensori grigi non recuperano a tempo ed è ancora Carminati che calcia in porta segnando l'ultima e quinta rete. (Stampa Sera - Giorgio Viglino) 5-0 all’Alessandria TIRO A SEGNO DEL PADOVA L’Alessandria ha resistito 23’. Poi il Padova è dilagato e per Nobili hanno avuto inizio i guai. I padroni di casa hanno messo a segno 5 gol; due sono stati annullati, uno dei quali per un inesistente fuori gioco. Il Padova ha disposto dell’avversario come ha voluto. Il risultato non è mai stato in forse. Gli ospiti si sono palesati ben poca cosa: è un complesso dalle limitate risorse tecniche che affida tutto il suo gioco all’improvvisazione e alla volontà. In difesa la squadra ospite ha dimostrato dei preoccupanti sbandamenti specie in Tenente e nei due terzini. A centro campo non è mai esistita mentre all’attacco il solo Sogliano si è impegnato fino allo stremo delle sue forze alla ricerca di un corridoio utile per giungere fino a Bazzoni. La squadra di Montez ha vinto facilmente ed ha palesato un’ottima condizione in tutti i reparti. I difensori non hanno faticato molto a contenere le sporadiche proiezioni offensive dei grigi. A centro campo il Padova ha presentato finalmente il Pestrin dei giorni migliori. Coadiuvato da Mazzanti, forse troppo ricercato nel palleggio ma sempre presente, l’ex romanista ha disputato la sua migliore partita in maglia biancoscudata. Il suo primo tempo è stato esemplare. all’attacco buone le prestazioni di Koelbl e di Mariani (che ha sostituito all’ultimo momento l’indisposto Cavicchia) mentre Carminati è apparso molto impreciso nella conclusione. Al 15’ il Padova segna con Abbatini ma l’arbitro annulla per fallo sul portiere dello stesso giocatore. Il gol è nell’aria e giunge al 23’; Pestrin quasi dal calcio d’angolo batte una punizione per fallo di Tenente su Rogora: il tiro del mediano, molto forte e tagliato, viene toccato di punta da Koelbl che rende vano il tuffo di Nobili. 3’ dopo i padroni di casa bissano: è Mariani ad insaccare con un tiro al volo di sinistro scoccato dal limite. Al 39’ Carminati raccoglie di testa un tiro di Pestrin e scuote per la terza volta la rete del portiere grigio ma inspiegabilmente l’arbitro annulla per fuori gioco dello stesso giocatore. Nella ripresa al 4’ il Padova porta a tre il suo vantaggio: è ancora Mariani autore del punto. Al 10’ il gol annullato di Sogliano. Al 18’ la quarta rete: Mazzanti scende sulla destra poi tira con forza verso Nobili: Tenente nel tentativo di rinviare incespica sul pallone e lo getta alle spalle del proprio portiere. Al 36’ l’arbitro espelle con un provvedimento troppo affrettato Soncini. Il giocatore aveva protestato. Al 41’ l’ultima rete della giornata: Abbatini viene falciato in area, il calcio di rigore è battuto da Carminati; Nobili respinge ma riprende lo stesso giocatore che questa volta non ha difficoltà ad insaccare. (Corriere dello Sport – Oddone Nordio) SI FA DURA E DIFFICILE LA LOTTA PER NON RETROCEDERE Amarissima sconfitta e tragico momento. Dicevamo sabato scorso che la classifica della domenica avrebbe detto se possiamo continuare a sperare. Lo possiamo unicamente perché altre squadre disperate come noi hanno subito tracolli come noi. Innanzitutto il S. Monza perdente per 5-0 in casa sua con il Cagliari, e poi il Prato sconfitto per 3-0 a Verona, e poi il Parma che si è accontentato del pareggio casalingo con il Napoli. Siamo quindi sempre ed ancora 5 squadre agganciate allo stesso destino delle quali due sole si salveranno: quali sono queste due? Ecco il motivo della speranza, ecco l’interesse che ancora alimenta, come un soffio di vita per chi è morente, questo ingrato campionato di calcio. Anche il Prato, ultimo a 15 punti, ha motivo di sperare perché non si sente ancora solo ed in utile comparsa in un dramma senza protagonisti. Ma intanto, con il 5-0 di domenica noi siamo piombati a terra con il morale e nella stima degli altri. Perdere in questo modo, sia pure di fronte ad un fortissimo Padova da serie A, significa crollare senza scuse od attenuanti. E la classifica ci indica detentori del triste primato delle reti incassate: 36 reti subite, mentre ne ha incassate 31 il Prato, 33 il Cosenza, 35 il Parma e 31 il S. Monza (malgrado le 5 di domenica). Anche questo è un brutto sintomo: solo noi ed il Prato (per le reti segnate che sono solo 12) siamo detentori - fra le derelitte - di un primato. Ci consola un poco la chiamata di Nobili nella nazionale di Serie B. Quanta stima si è guadagnata questo fragoroso ragazzone, impetuoso, ma sempre pronto e sicuro. Peccato che il suo esempio non basti. Il bel gioco degli altri. Da qualche tempo torniamo sconfitti ma lasciando dietro di noi una schiera nutrita di gente che ci guarda con simpatia e ci giudica con paterna bonomia. Non credo che questo ci giovi, specie perché vien sempre come conseguenza di una sconfitta. Domenica a Padova la nostra squadra è andata letteralmente alla deriva, costretta - e questo è anche il vero motivo - a giocare senza gli uomini del suo solito impianto difensivo. Eppure abbiamo sentito dire, e poi lo abbiamo letto, che da molto tempo a Padova attendevano una giornata di bel gioco: ebbene, domenica l’Alessandria avrebbe favorito la realizzazione di questo desiderio. L’Alessandria ha permesso al Padova di trasformare il gioco del calcio in uno spettacolo che mandò in estasi i deliranti suoi spettatori. La causa? E’ stato il fatto di aver affrontato il Padova a viso aperto. Se ciò torna sotto l’aspetto morale ad onore della nostra squadra, ai fini pratici s’è rivelato un fallimento. Ma era troppo facile prevederlo. Ed allora, ci chiediamo, se era così facile pensarlo, perché si è adottata questa tattica suicida? Noi non sappiamo cosa aggiungere di fronte ad un atteggiamento volontario che ha portato al disastroso risultato. La guida tecnica dov’è? Dicevamo qualche tempo fa che non è sufficiente la buona volontà e l’agonismo dei giocatori per salvarsi, ma che occorre un impianto tecnico con determinati valori. Ora aggiungiamo che senza guida tecnica è inutile tentare di salvarsi. Una squadra che annaspa in fondo alla classifica e che viene mandata a Padova ad affrontare la capolista ”a viso aperto” è come se fosse rimasta a casa risparmiando tempo e denaro. Perché tutto questo? Perché evidentemente si gioca ormai alla giornata senza una guida precisa. Noi non sappiamo nulla di Giorcelli, se non che è un ragazzo serio e volenteroso. Ma a giudicare da come sono andati in campo gli uomini rimaniamo almeno perplessi. E si noti che la squadra ha giocato in modo gagliardo e non rinunciatario, dando vita a spunti vivaci Ma evidentemente tutto questo non basta. I nostri ragazzi fanno tutto il possibile e dimostrano attaccamento ai colori. Ma se manca la direzione si anticipa il gioco dei dilettanti. (Il Piccolo, 21 marzo 1964 - Filade) RISULTATI: Foggia – Catanzaro 1-0 Palermo – Brescia 1-0 Parma – Napoli 2-2 Potenza – Cosenza 1-1 Pro Patria – Triestina 0-1 Simmenthal Monza – Cagliari 0-5 Udinese – Lecco 2-2 Venezia – Varese 0-0 Verona – Prato 3-0 CLASSIFICA: Foggia, Verona p. 33, Padova 32, Varese 30, Cagliari, Lecco, Brescia (-7) 29, Potenza, Napoli, Triestina 26, Pro Patria, Catanzaro 24, Udinese 23, Palermo 22, Venezia 21, Simmenthal Monza 18, Parma, Cosenza, Alessandria 17, Prato 15. * = una gara in meno. Brescia 7 p. di penalizzazione. MARCATORI: 12 reti: De Paoli (Brescia), 10 reti: Raffin (Brescia), 9 reti: Pagani (Brescia), Bagnoli (Catanzaro), Nocera (Foggia), Innocenti (Lecco), Gilardoni (Napoli), Carminati (Padova), Maestri (Palermo), Muzzio (Pro Patria). Il punto sul campionato Nel momento più delicato del suo campionato, il Cagliari si è messo finalmente al gran galoppo: è andato a vincere clamorosamente (5-0) a Monza. Ma quel che più conta è che ha finalmente ritrovato il gioco riproponendolo così autorevolmente la sua candidatura alla promozione. Come nelle previsioni Foggia, Verona e Padova non hanno fallito l’occasione e così hanno mantenuto le posizioni di privilegio. Nette le affermazioni di Padova (5-0 ad un ‘Alessandria sempre più nei guai) e di Verona (3-0 al Prato, la cui serie negativa si allunga spaventosamente). Il Foggia, invece, ha marciato ancora a corrente alternata, piegando il Catanzaro con un gol avventuroso di Patino. Il primato, evidentemente, logora, anche se i diciannove risultati utili consecutivi sembrerebbero dire il contrario. Scivolone-bis, invece, per il Brescia, caduto anche a Palermo dopo Catanzaro. Un gol-gioiello di Maestri ad un minuto dal termine ha spinto ancora indietro la squadra-miracolo del campionato. Impennata d’orgoglio del Napoli, che solo per uno svarione di Montefusco ha dovuto lasciare a Parma un punto d’oro. Un bel passo avanti anche per il Cosenza, che con il pareggio di Potenza ha riacciuffato Parma ed Alessandria. Occasionissima sciupata dal Lecco che si è fatto rimontare due gol ad Udine, mentre il Varese ha colto l’ennesimo 0-0 a Venezia. La triestina ha colto a Busto Arsizio un clamoroso ma meritato successo. (Corriere dello Sport).