Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1963/1964
Serie B
29-03-1964 - Giornata: 27 - Napoli - San Paolo


Napoli AC - Alessandria US 1 - 1 (1 - 0)
RETI: 4. Canè [Na] 74. Vitali A.[A]

Alessandria US Nobili Natale, Carlini Rino, Verga Adelio, Migliavacca Giancarlo, Tenente Sergio, Soncini Antonio, Oldani (II) Tullio, Vitali Alessandro, Bettini Lorenzo, Bettini Sergio, Sogliano Riccardo All.: Giorcelli Anselmo

Formazione avversaria
NAPOLI AC: Pontel, Gatti, Mistone, Corelli, Garzena, Montefusco, Juliano, Emoli, Canè, Ronzon, Tacchi All.: Molino Giovanni

Arbitro: Sbardella Antonio (Roma) [Racca, Tosi]
Note
Angoli: 3-4. Spettatori: 30.000 Cielo nuvoloso, temperatura ideale. Terreno in discrete condizioni. Inizio gara ore 11.00

Commento
Un punto prezioso per i grigi nel torneo di serie B L'ALESSANDRIA PAREGGIA A NAPOLI (1-1) ED I CALCIATORI AZZURRI SONO MULTATI Coraggiosa rimonta dei piemontesi, in svantaggio dopo quattro minuti - Vitali segna nella ripresa dopo una lunga serie di attacchi - In serata la decisione dei dirigenti napoletani - Multe di 45 mila lire per giocatore, di 95 mila lire per Garzena, autore di un gesto scorretto verso il pubblico L'Alessandria puntava al pareggio nel confronto di ieri col Napoli allo stadio San Paolo ed ha raggiunto l'obbiettivo (1-1), sfiorando addirittura il successo, che avrebbe meritato per la superiorità di gioco e di attacchi dimostrata nel corso dei novanta minuti. I grigi hanno disputato una gara generosa, ed il loro merito e maggiore se si considera la partenza sfavorevole: dopo quattro minuti di gioco, infatti, il Napoli era già in vantaggio grazie ad una magnifica punizione di Canè. Il brasiliano (l'unico elemento di reale valore dell'undici azzurro, ma stranamente ignorato dai compagni al punto che i tifosi azzurri parlano di «boicottaggio» nei confronti del negretto) ha battuto Nobili con una staffilata imparabile da 35 metri; il pallone ha sfiorato la barriera e si è infilato quasi all'incrocio dei pali. Sullo slancio il Napoli ha insistito all'attacco, sospinto dal l'incitamento dei trentamila spettatori accorsi malgrado lo strano orario (si è giocato, come è noto, alle ore 11) imposto dalla festività pasquale. E' stato proprio in questo momento critico che i piemontesi hanno dato prova di carattere, di sicurezza nei propri mezzi. La difesa, apparsa un po' titubante nei primi minuti quando Migliavacca stentava a bloccare Canè e gli altri parevano a disagio di fronte ai continui spostamenti degli avversari (Emoli, schierato alla mezz'ala, era subito retrocesso a guardia di Vitali, ma i quattro avanti - Juliano, Canè, Ronzon e Tacchi - erano sempre in movimento), si è organizzata attorno al « libero » Tenente, ed immediatamente il comando del gioco è passato agli atleti in maglia grigia. Vitali, autore di una prestazione di rilievo (a parte il goal del pareggio) di fronte al suo vecchio pubblico, ha assunto una posizione molto avanzata in linea con Renzo Bettini ed Oldani, costringendo così Emoli a restare indietro, e di conseguenza l'attacco del Napoli privo dell'appoggio dell'ex juventino ha perso molta della pericolosità iniziale. A centro campo ha preso rilievo il lavoro di Sergio Bettini, mentre anche Sogliano partiva da posizione leggermente arretrata per inserirsi poi nelle puntate offensive. II Napoli si faceva pericoloso ancora al 13' con il solito Canè, ma Nobili si opponeva con una magnifica deviazione in angolo alla nuova e pericolosissima staffilata del brasiliano. Dal quarto d'ora l'Alessandria ha cominciato a premere con maggiore insistenza ma i grigi operavano soprattutto con lanci alti verso il centro sui quali Renzo Bettini era in difficoltà, preso nella morsa del rude Garzena (scaduto poi nella ripresa, al punto da perdersi in atteggiamenti scioccamente polemici verso il pubblico che lo « beccava ») e del « libero » Corelli. Dal 22' al 26' usciva Emoli per un colpo alla gamba destra, ma i piemontesi non riuscivano ad approfittare dell'attimo di sbandamento degli avversari. Le uniche difficoltà per Pontel sono state provocate al 27' da un tiro di Renzo Bettini sfuggito in velocità a Mistone. Il secondo tempo si è aperto con due belle azioni del Napoli, entrambe sciupate da Tacchi al momento della conclusione, poi è tornata in avanti l'Alessandria, portando anche i terzini sulla linea di metà campo. Si iniziava il momento migliore dei piemontesi: al 7' Renzo Bettini metteva a lato al termine di una mischia, al 10’ una punizione di Tenente veniva respinta dalla barriera, al 14' scattava ancora Renzo Bettini ma si allungava troppo la palla e Pontel in uscita poteva sventare la minaccia. Contropiede del Napoli al-20' e sicura parata di Nobili su una deviazione di testa di Canè, poi l'Alessandria si riportava sotto, ed al 30' pareggiava. Dopo un calcio d'angolo la palla era respinta dalla difesa azzurra, ma veniva nuovamente rilanciata in area napoletana; Renzo Bettini la sfiorava di testa deviandola verso sinistra dove, quasi sul fondo, Vitali la agganciava al volo infilandola in rete. La reazione del Napoli era ben contenuta dalla difesa grigia, ma al 35' si è temuto che la sfortuna giocasse un brutto tiro agli atleti di Giorcelli. Nobili usciva su Canè costringendolo ad alzare oltre la traversa un cross di Tacchi, ma restava a terra: il brasiliano, nello slancio, era finito con tutto il suo peso sulla gamba sinistra del portiere, procurandogli una distorsione. Nobili era portato fuori a braccia, pareva che Sogliano dovesse sostituirlo fra i pali, poi si riprendeva e restava al suo posto sino al termine. Nei minuti finali l'Alessandria sfiorava la vittoria. Al 39' Bettini Sergio concludeva una manovra Vitali - Oldani con una girata sulla rete esterna ed al 42' lo stesso Vitali, scattato benissimo in area, era anticipato di un soffio da Emoli al momento del tiro. La gara finiva così sull'uno a uno, con fischi al Napoli ed applausi ai grigi. Per l'Alessandria un punto prezioso, ma soprattutto il confortante rilievo che la squadra è viva, ed è pronta a lottare nel duro finale di campionato che l'attende. Il Napoli non deve temere la retrocessione, ma i tifosi sono delusi per la mancata promozione in serie A. Ieri sera i dirigenti, riunitisi per esaminare il comportamento della squadra nelle ultime gare, hanno preso gravi provvedimenti nei confronti dei giocatori. Sono stati sospesi i pagamenti dei ratei d'ingaggio ancora da saldare, e verranno multati di 45 mila lire gli undici scesi in campo contro l'Alessandria. A carico di Garzena è stata decisa una ulteriore multa di 50 mila lire per aver compiuto un atto scorretto nei confronti del pubblico, lanciando il pallone con stizza verso le gradinate. (Stampa Sera - Bruno Perucca) Dopo il pareggio (1-1) con l’Alessandria puniti i giocatori del Napoli TUTTI MULTATI! Quando anche un’Alessandria senza capo né coda si prende il lusso di portar via un punticino da Forigrotta, c’è da pensare seriamente a quello che sarà il fututo della squadra azzurra. L’incontro di ieri era preventivato tra quelli facili, non presentando infatti nessuna difficoltà sul piano tecnico né su quello agonistico. Era troppo poca cosa l’undici grigio per poter impensierire un Napoli che aveva dato l’impressione di essere in netta ripresa. E quando Canè, dopo appena 4’ di gioco mandò il pallone alle spalle del bravo Nobili, l’impressione che la “grande astinenza” dosse finita divenne un’assoluta certezza per il numeroso pubblico che aveva affollato il San Paolo, anche a quell’ora insolita. Invece quel gol del negretto fece l’effetto contrario sugli azzurri, che ebbero un periodo di propulsione in cui mancarono le buone occasioni ma poi, man mano, andarono calando di tono fino a permettere, gli ospiti, di uscire dalla loro metà campo e rendersi pericolosi. Insomma, si ebbe netta la sensazione che i partenopei mollassero completamente convinti di avere ormai in pugno l’incontro e che gli ospiti non avessero tanta forza penetrativa da impensierire Pontel; quando invece si accorsero che i rischi divenivano sempre più gravi, gli azzurri non ebbero più la forza e lo scatto iniziali, sicché rimasero vittime della loro stessa presunzione. Non riuscirono a reagire e l’Alessandria passò meritatamente ma passò, con un gol dell’ex Vitali che da pochi metri scavalcò Pontel con un pallonetto. E così anche la modesta Alessandria riuscì a lasciare il San Paolo con il suo bravo punticino in carniere, prodigo regalo pasquale di un Napoli ormai rassegnato e inconcludente che rischia, per la sua mancanza di carattere di finire davvero nei bassifondi della graduatoria. Non è davvero il caso di drammatizzare, questo è vero, ma è il gioco stesso della squadra, la sua rinunzia al combattimento, la mancanza di impegno da parte dei giocatori, che induce a mettere le mani avanti, ad ammonire di non battere questa strada. Prendete l’incontro odierno come punto di riferimento e tiratene le somme. Né ci si venga a dire che un solo incontro non può far testo: il Napoli di oggi è lo stesso di ieri, con tutti i suoi difetti più o meno appariscenti, in tutta la sua essenza di squadra incapace di far gioco e di far gol. Avrebbe potuto fare un sol boccone di un’Alessandria scesa in campo già col timore di prenderle e quindi guardinga e rinunciataria. Ebbe anche il piacere, o la fortuna di andare in vantaggio dopo solo quattro minuti con una punizione battuta sapientemente dal negretto Canè. Sarebbe bastato continuare sullo slancio, tenendo il campo con la stessa autorità e disinvoltura. Invece nemmeno il tempo di vedere la traversa della porta di Nobili, che respingeva un altro bolide di Canè (12’) che d’incanto la pressione scemò. E si ritornò sullo standard normale: si trascurarono le marcature, si indugiò nel passare la palla, iniziò la sarabanda dei passaggi sbagliati e si dette spazio all’avversario. L’Alessandria che fino a quel momento non si era neppure sognata di affacciarsi in area azzurra, comprese via via che il diavolo non era tanto brutto come si dipingeva, e tentò l’avventura del gol. Ci riuscì proprio con quel Vitali che per due anni era stato una delle punte avanzate azzurre: la legge dell’ex si fece rispettare anche questa volta. Juliano ha fatto rimpiangere l’assenza di Rosa, Gatti ha confermato di essere in periodo no, Ronzon e Montefusco hanno giocato su di un piano nettamente inferiore alle loro possibilità, Garzena e Mistone sono apparsi stranamente nervosi e discontinui, Tacchi infine è stato addirittura controproducente. Dal marasma generale, perciò, i soli Emoli, Corelli e Canè si sono salvati: quest’ultimo in particolare è stato forse l’unico ad essere esente da appunti, tanto più che è sempre stato mal servito dai compagni se non addirittura ignorato. Quanto all’Alessandria, crediamoci sia ben poco da dire: la squadra è quella che è. Intanto il pareggio di ieri ha spinto Scuotto a punire tutti i giocatori (Corriere dello Sport – Francesco Degni) DOPO IL PREZIOSO PAREGGIO CONSEGUITO A NAPOLI Che baldanzoso spirito i “grigi,, si apprestano ad affrontare il Varese Appassionante lotta in coda alla classifica - La partita di domani al «Moccagatta» inizia alle ore 15,30 - Rientrerà Elio Vanara Forse siamo giunti al momento buono: una improvvisa ondata di entusiasmo ci riporta a galla, dimostrando ancora una volta come le vicende del calcio siano alterne cd imprevedibili. Forse inizia la riscossa verso la salvezza. Diciamo soltanto forse perchè vogliamo limitarci a sperare quasi come se, per scaramanzia, il lasciarci portare a facili entusiasmi potesse essere deleterio. In verità questo punto preziosissimo arriva come il miglior regalo pasquale per questa affannata A- lessandria che tiene in pena tutti i suoi tifosi. E con ciò siamo a quota venti, sempre in testa al famoso quintetto dei disperati. Il Cosenza con passi da gigante si è affiancato a noi mentre perde quota sempre più il Prato sconfitto in casa anche domenica ed il Parma che nulla poteva fare a Verona. Anche lo scivolone casalingo del Monza è di notevole importanza perchè mantiene ad una lunghezza di distanza da noi questa nostra rivale. La nostra squadra era partita per tentare il pareggio a Napoli, e l’obiettivo è stato raggiunto. I pareri in proposito sono assai discordi ma noi preferiamo ascoltare quello più qualificato di Perucca inviato speciale de « La Stampa » a Napoli (e ci fa piacere che il quotidiano torinese abbia usato questo riguardo alla squadra piemontese inviando un giornalista qualificato fino a Napoli) il quale ha scritto: ’’L'Alessandria ha sfiorato addirittura il successo, che avrebbe meritato per la superiorità di gioco e di attacchi dimostrata nel corso di 90 minuti. I grigi hanno disputato una gara generosa, ed il loro merito è maggiore se si considera la partenza sfavorevole: dopo 4 minuti di gioco, infatti, il Napoli era già in vantaggio grazie ad una magnifica punizione di Canè”. Ci fa specie invece che certi giornali del Sud, non riuscendo a nascondere il dispetto provato per l’incapacità della propria squadra a vincere una partita considerata ’’facile” abbiano iniziato il resoconto con queste e- spressioni: ”Se anche una squadra senza nè capo nè coda come l’Alessan- dria è riuscita a pareggiare a Fuori- grotta, significa che il destino della squadra azzurra è ben delineato” (a Corriere dello Sport »). Ma anche il nostro « Tuttosport », limitandosi a pubblicare la corrispondenza di un certo signor Masiello (la cui origine napoletana è inequivocabile) ha così esordito: ’’Ridotto ad uno straccio, senza cuore e senza mordente, il Napoli ha superato anche i limiti della decenza e, se non fosse stato per la scarsa consistenza dell’attacco alessandrino, anche la giornata di Pasqua si sarebbe conclusa con un’ennesima sconfitta della squadra partenopea”. Come si vede nessun riconoscimento per la nostra squadra, ma soltanto rammarico di gente orgogliosa senza meriti e senza umiltà. II momento di Vitali Dicevamo sabato scorso che il ritorno di Vitali in squadra era da considerarsi positivo ed utile sotto molti aspetti, auspicandoci che gli venisse accordata fiducia: così è stato ed egli non è venuto meno al suo impegno morale. E’ stato autore di una prestazione di rilievo, facendosi anche rimpiangere dal suo vecchio pubblico napoletano, giocando addirittura in posizione molto avanzata, facendo il suggeritore agli uomini di punta che erano Renzo Bettini ed Ol- dani, e contribuendo anche alla riuscita di una bella partita giocata da Sergio Bettini nel ruolo di mezz’ala. La rete segnata da Vitali è stata anche questa volta un capolavoro di a- stuzia e di tecnica. Dopo un calcio d’angolo la palla era respinta dalla difesa azzurra ma veniva nuovamente rilanciata in area napoletana: tocco di testa di Renzo Bettini che la deviava verso sinistra, dove, quasi sul fondo, Mar si trovava appostato Vitali che la agganciava al volo e la infilava in rete. L’infortunio di Nobili Le notizie pervenute sulla prestazione dei nostri uomini sono abbastanza buone, da Carlini a Verga, tornato in squadra nel ruolo di terzino, più riposato dopo il turno di libertà avuto la settimana scorsa, da Miglia- vacca a Tenente, abbastanza autoritario, da Soncini a Sogliano che giocando finalmente nel ruolo di ala sinistra, a lui più congeniale, mostrava buoni spunti ed anche un gioco più sbrigativo e più utile alla squadra. Nei minuti finali l’Alessandria sfiorava addirittura la vittoria. Al 39’ Sergio Bettini girava sulla rete esterna con una fucilata, concludendo una bella manovra Vitali-Oldani, mentre al 42’ 10 stesso Vitali scattava autorevolmente in area venendo anticipato di un soffio da Emoli al momento del tiro. E ciò va a maggior merito dei nostri uomini se si considera che pochi minuti prima, e cioè al 35’, si era temuto che la sfortuna giocasse un brutto tiro alla nostra squadra: infatti Nobili era uscito su Canè costringendolo a tirare da posizione scomoda, alzando la palla oltre la traversa. Ma Nobili era rimasto a terra perchè nello slancio Canè era finito con tutto 11 suo peso sulla gamba sinistra del nostro portiere che veniva portato fuori a braccia: pareva che Sogliano dovesse sostituirlo fra i pali, ma il bravo Nobili si riprendeva e tornava immediatamente al suo posto. A dispetto di quanto i corrispondenti napoletani hanno scritto, possiamo riferire con assoluta certezza che la gara finiva con i fischi al Napoli da parte del pubblico, ma molti applausi ai nostri giocatori. La difficile partita di domani: il Varese ’’Per l’Alessandria un punto prezioso, ma soprattutto il confortante rilievo che la squadra è viva, ed è pronta a lottare nel duro finale di campionato che l’attende”: il duro finale comincia probabilmente domani. Giunge infatti il Varese. Squadra ambiziosa ed anche squadra-sorpresa che, salita dalla Serie C ha disputato un campionato impressionante per freschezza e potenza: oggi si trova a 33 punti in piena lotta per la promozione. Nessuno può nascondersi come questa compagine scenda ad Alessandria per vincere, lanciata com’è nella grande speranza del salto in Serie A. Noi a nostra volta, reduci da due successi che ci hanno imbaldanziti, non dobbiamo assolutamente interrompere questo momento buono e favorevole, ma cercare invece di rafforzare la posizione di una classifica ancora molto incerta. La partita di domani sarà quindi emozionante e tirata fino all’ultimo. Se la spunteremo avremo un motivo di più per confidare nella nostra buona stella. (Il Piccolo - Filade) RISULTATI: Cagliari – Brescia 3-1 Catanzaro – Pro Patria 1-1 Cosenza – Udinese 1-0 Lecco – Potenza 0-0 Prato – Varese 0-2 Simmenthal Monza – Foggia 1-2 Triestina – Palermo 1-3 Venezia – Padova 2-0 Verona – Parma 1-0 CLASSIFICA: Foggia, Verona p. 36, Padova 34, Varese 33, Cagliari, Lecco 32, Brescia (-7) 30, Triestina 28, Potenza, Napoli, Catanzaro 27, Pro Patria 26, Palermo 24, Venezia, Udinese 23, Alessandria, Cosenza 20, Simmenthal Monza 19, Parma 18, Prato 16. * = una gara in meno. Brescia 7 p. di penalizzazione. MARCATORI: 12 reti: De Paoli (Brescia), 10 reti: Raffin (Brescia), Bagnoli (Catanzaro), Maestri (Palermo), Muzzio (Pro Patria), 9 reti: Pagani (Brescia), Nocera (Foggia), Innocenti (Lecco), Gilardoni (Napoli), Carminati (Padova). Il punto sul campionato La “caccia ai tre” è cominciata. E’ toccato al Padova, stavolta, il primo colpo. Gliel’ha mollato il Venezia, in un derby che, alla vigilia, non sembrava proibitivo. Ma, questa, è stata una domenica strana, nient’affatto rispettosa dei pronostici. Il Lecco, ad esempio, avrebbe potuto liquidare il Potenza ed invece ne è stato bloccato inesorabilmente. Ed il Verona avrebbe dovuto fare un sol boccone del misero Parma ed invece si è salvato in extremis con un gol di Maioli. Tutto, dunque, è andato per il verso del Foggia, del Cagliari e del Varese. Il Foggia, con la limpida vittoria di Monza, è praticamente più in A che in B. Il che sta appunto a dimostrare che la prudenza va bene solo fino ad un certo punto e, in particolare, che il Foggia avrebbe potuto scatenarsi, senza troppe paure, anche in trasferta. Il 2-1 di Monza, adesso, gli consentirà di affrontare in piena serenità le partitissime con Verona e Brescia. Il suo vantaggio è tale che gli basteranno una vittoria e un pareggio per essere sicuro (o quasi) della promozione. Intanto il Padova è minacciato dal Varese e dal Cagliari. Soprattutto il Cagliari (che potrebbe avere dalla CAF il 2-0 di Lecco e, peraltro, sta attraversando un periodo di gran forma) è l’antagonista più pericoloso e qualificato del Padova. In coda, il Prato è spacciato. (Corriere dello Sport)