Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1963/1964
Serie B
05-04-1964 - Giornata: 28 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Varese FC 0 - 1 (0 - 1)
RETI: 4. aut. Soncini A.[A]

Alessandria US Nobili Natale, Carlini Rino, Vanara Elio, Migliavacca Giancarlo, Tenente Sergio, Soncini Antonio, Oldani (II) Tullio, Vitali Alessandro, Bettini Lorenzo, Bettini Sergio, Sogliano Riccardo All.: Giorcelli Anselmo

Formazione avversaria
VARESE FC: Lonardi, Soldo, Maroso, Ossola, Beltrami, Cucchi, Spelta, Marchioro, Traspedini, Pasquina, Vetrano. All.: Puricelli Hector. D.T.: Busini Antonio

Arbitro: Di Tonno Antonio (Lecce) [Costantino, Monno]
Note
Ammoniti: Ossola [V], Soncini Antonio [A], Tenente [A]. Angoli: 6-5. Spettatori: 6.000. Pomeriggio con sole primaverile ma ventilato. Fondo attaccaticcio. Inizio gara ore 15.30 Nota: secondo il Corriere dello Sport l’autore dell’autorete sarebbe Carlini

Commento
UN’AUTORETE DECIDE ALESSANDRIA-VARESE: 0 A 1 Soncini ha deviato involontariamente nella propria porta un tiro di Pasquina dopo appena 3' di gioco - Per tutto il resto della gara vani attacchi dei padroni di casa per rimontare lo svantaggio - Il portiere varesino ha sventato due pericolosi tiri di Sogliano - Incidente a Carlini I grigi dall'inizio del campionato affrontano ogni partita con il disperato proposito di vincerla, perché la loro posizione in classifica non ammette cedimenti, e ad ogni occasione accusano così un handicap psicologico notevole nei confronti dell'avversario di turno; ieri a questo svantaggio solito se n'è aggiunto un altro di natura ben più reale, una autorete dopo tre minuti di gioco, che ha finito per regalare al Varese il successo finale. Per gli alessandrini sono stati 87 minuti di inseguimento, di lotta disperata attuata a volte in modo fin troppo deciso con interventi sugli avversari da far paura. Nulla da fare, e per rispondere a quella massa di attacchi c'è voluto da parte del Varese qualcosa di più dell'abilità indiscussa dei suoi giocatori; c'è voluta molta, ma molta, fortuna. Le occasioni per giungere al pareggio son state parecchie ma sempre c'è stato qualcosa o qualcuno pronti ad evitare l'insuccesso. Ci si è messo Lonardi su due tiri da distanza ravvicinata di Sogliano, ed ha avuto la sua parte pure l'arbitro Di Tonno negando un rigore evidentissimo su un mani di Ossola. Giocando protesi all'attacco i grigi si sono più volte scoperti alle spalle e contro giocatori veloci e intraprendenti come Pasquina, Vetrano, e Traspedini hanno corso non pochi pericoli. Sono venuti a galla i limiti di Tenente e Migliavacca, ma d'altro canto i rilievi positivi sono ben più numerosi. Vanara, Soncini, e l'anziano Carlini, sono stati eccellenti nell'appoggiare le azioni dei compagni di prima linea, pronti peraltro a recuperare sui contropiede avversari. In attacco Sogliano è apparso il più incisivo e il più preciso nelle conclusioni, Renzo Bettini è riuscito ad impegnare a fondo un paio di avversari e Sergio Bettini, schierato nel suo giusto ruolo di mezz'ala, ha dato un rendimento costante; piuttosto in ombra Oldani, isolato, avulso dal gioco in una posizione troppo statica di estrema, e decisamente nullo Vitali. In definitiva qualche segno di ripresa da parte alessandrina s'è visto. Domenica a Prato nel confronto con l'ultima in classifica dovrebbe rientrare Fara e forse sarà sufficiente quel recupero per dare ai grigi la possibilità di tornare vittoriosi dalla difficile trasferta toscana. La prova di ieri del Varese non può dar luogo a giudizi di sorta. I lombardi si son trovati in vantaggio quasi senza accorgersene, ed hanno condizionato la propria tattica alla rete ottenuta in apertura di gioco. Ne è venuto fuori un Varese irriconoscibile, tutto arroccato in difesa, con uomini che non essendo abituati a quel gioco spazzatutto hanno finito per commettere parecchi errori, rischiando più volte di essere raggiunti. Ed ecco la cronaca delle fasi più salienti. Subito in apertura l'unica segnatura della giornata: è il 3' e Carlini atterra Vetrano sul limite dell'area; l'arbitro accorda la punizione a due calci, che Marchioro batte appoggiando su Pasquina che spara verso rete. Nobili scatta verso il pallone, ma la sfera urta nella schiena di Soncini, cambia direzione e si infila in rete. Partono i grigi al contrattacco quasi con rabbia ma difettano nel concludere a rete, malgrado il prodigarsi di Renzo Bettini, il più attivo in questo periodo. Al 20' due mischie consecutive in area del Varese si concludono con un nulla di fatto. Al 21' Oldani scende sulla sinistra scarta due avversari poi smista al centro dove Vitali si fa precedere da un avversario: riprende la palla Sogliano a non più di tre metri dalla porta, ma nemmeno lui riesce a concludere. Ancora un intervento mancato di Oldani al 29', poi al 40' la prima parata eccezionale di Lonardi che riprende un colpo di testa battuto da Sogliano. I grigi tornano in campo con rinnovata energia e la prima azione è loro con Lonardi che non blocca un tiro di Oldani ed è quindi messo in difficoltà da Sogliano. Riprende poi quota il Varese e Nobili deve esibirsi in un paio di parate impegnative. Da questa offensiva varesina che dura circa un quarto d'ora Carlini ne esce con un sopracciglio spaccato. Al 21' Renzo Bettini spara a rete: Ossola parte in tuffo forse per colpire di testa, ma devia invece con un gomito in angolo; l'arbitro anziché concedere il lampante rigore fa battere il corner. Brivido al 25' con Marchioro che si trova solo davanti al portiere: Nobili riesce a parare ancora una volta. E' poi la volta di Traspedini ad eludere la guardia dei difensori, ma al 30' e 35' Migliavacca, e poi anche Tenente, lo bloccano con classiche cinture. Ancora qualche azione dei grigi e poi a 2' dal termine la seconda grande occasione per Sogliano. Giunge un cross dalla destra, e l'alessandrino lo riprende al volo, a quattro metri dalla porta: sembra goal sicuro, ma Lonardi si avvita in aria e con una mano devia in angolo. La rincorsa dei grigi è finita, purtroppo senza alcun esito. (Stampa Sera - Giorgio Viglino) 1-0 ad Alessandria (tafferugli in tribuna) VARESE “A FREDDO” (AUTOGOL DI CARLINI) Malgrado il commovente agonismo, i grigi, che per tutta la gara hanno dato l’anima per capovolgere il risultato, non sono riusciti a rimontare un fortunoso gol dei varesini, segnato all’inizio della partita. Per l’Alessandria non si deve però parlare solo di sfortuna, ma anche di responsabilità imputabili ad alcuni avanti i quali hanno fallito non meno di tre occasioni d’oro che, se messe a segno, avrebbero certamente indirizzato la gara su binari più giusti. Un rigore negato dall’arbitro ha ulteriormente falsato l’incontro, perché se non la vittoria dei grigi, almeno un pareggio avrebbe meglio rispecchiato l’andamento della partita. E’ stata, comunque, una gara combattuta e alla maggior tecnica del Varese l’Alessandria ha contrapposto un acceso agonismo. Si sono viste così veloci azioni, che continuamente capovolgevano il fronte di attacco. Il Varese è una squadra ordinata e dotata di una certa tecnica ed il suo punto di forza è senz’altro il dispositivo difensivo, contro il quale hanno invano cozzato le trame offensive del quintetto avanzato grigio. Nel secondo tempo i biancorossi hanno contenuto brillantemente le reiterate folate offensive dei grigi, spronati da Nobili portatosi sulla linea di metà campo. Non c’è stato nulla da fare per i locali e a loro la sconfitta è apparsa certamente una beffa. Al 4’ il Varese ha segnato l’unica rete della gara: su punizione dal limite di Pasquina, il pallone veniva deviato da Carlini che spiazzava Nobili. Dopo l’infortunio i grigi iniziavano il loro forcing ma i tiri di Soncini e Vanara finivano fuori. Al 26’ una travolgente azione di Vitali faceva scattare la folla, ma il tiro finale di Bettini I era deviato in angolo da Lonardi. Al 30’, su cross di Bettini II, la palla finiva sui piedi di Oldani, solo in area: un attimo di indugio e l’occasione sfumava. Al 33’ Vitali sbagliava anche lui nettamente sprecando un centro di Soncini, quando era solo e ben piazzato in area varesina. Così al 42’ un indugio di Vanara di sventare l’ennesima minaccia alessandrina. Nel secondo tempo i grigi insistevano all’attacco, mentre i varesini si limitavano a portare rare azioni di contropiede. Al 21’ si aveva l’episodio del rigore: Ossola su tiro di Soncini fermava nettamente il pallone con il braccio, in piena area, ma l’arbitro diceva recisamente “no”, malgrado le forti proteste dei grigi. Al 28’ Marchioro riusciva, su indovinato passaggio di Vetrano, a presentarsi a tu per tu con Nobili. Questi si tuffava sui piedi del varesino e bloccava il pallone. Poi i grigi ritornavano all’attacco: falliva Bettini I al 32’, mentre successivamente Lonardi riusciva a neutralizzare una stangata di Sogliano, sferrata da tre-quattro metri. Il commovente finale dei grigi non veniva premiato ed il Varese usciva vincitore, mentre sugli spalti si accendevano discussioni e tafferugli tra i tifosi. (Corriere dello Sport – Giovanni Camagna) UNA PARTITA CHE NON SI DOVEVA PERDERE E’ finita proprio male: tante speranze ed illusioni, ed anche tanta buona volontà, sono finite in nulla. Partita disgraziata e disperata giocata con poco criterio e molto cuore, sufficiente a supplire le deficienze tecniche indubbiamente notevoli che si erano palesate gia nei primi momenti della gara. Partita che non si doveva perdere per nessun motivo e che invece si è perduta per l’unico motivo imprevedibile e non ovviabile: la deficienza di gioco e l’errore nostro più che la bravura dell’avversario. Diciamo subito: questo Varese è una squadra con i fiocchi, meritevole di riguardo ed anche della posizione in classifica che occupa. Non è soltanto baldanzosa e piena di grinta, ma anche tecnicamente ben congegnata, affiatata ed ottimamente allenata. Dire che ha demeritato la vittoria è farle torto ed essere troppo partigiani. Diremo invece che noi non meritavamo una dura beffa per motivi morali (l’autorete) ed agonistici (la volontà profusa da tutti). Ora la situazione è veramente disperata. Si profila un finale di campionato terribile per le squadre in lotta per non retrocedere, e noi ci siamo proprio dentro, con l’acqua alla gola, affannati e timorosi. Nessuno può prevedere come andrà a finire. Certo è che solo dopo l’ultima partita in calendario, probabilmente, potremo sapere se siamo salvi o meno. Anche il Cosenza ed il Parma ora hanno avuto un momento di ripresa, sufficiente a portarli al nostro fianco. Tutto da rifare quindi, tutti alla pari. Ed il S. Monza è ad un solo punto, pienamente lanciato anch’egli nella lotta. Persino il Prato ritiene d’aver motivo di sperare anche se la sua situazione e la più precaria. Non ricordiamo un campionato colmo di angoscie come questo con la precisa caratteristica di farci crollare ogni qualvolta si profila un momento di resurrezione. Quel pareggio di Napoli che ci aveva fatto coltivare tante speranze, e già necessariamente dimenticato, come gli episodi che non lasciano tracce. Ora attendiamo, domenica per domenica, che maturi il definitivo responso senza più commenti: tanto sono inutili, e per di più, sempre fuori tempo. L’autorete fatale e l’abulia di Oldani. Fu un brutto colpo: quel pallone deviato nella nostra rete dopo soli tre minuti di gioco, mozzò a tutti il respiro. Ma si presentava la possibilità di rimediare alla beffa perché rimaneva ancora tutta la partita da giocare. Ma cominciarono a trascorrere i minuti e vedevamo una squadra arrancare, presa in velocità da un avversario scattante e spinto dalla molla dell’entusiasmo. A noi parve che si creasse uno squilibrio troppo notevole fra la prestazione di alcuni uomini e quella d’altri: da un lato, il solito Vanara ormai autore di un grande campionato e riscoperto in qualità di terzino di attacco (il Facchetti della serie B), lo scalpitante Nobili, il prezioso Carlini (più forte però in fase di rilancio), dall’altra il già stanco Vitali, l’arruffone Sogliano (ci spiace dirlo, ma non è uomo da serie B) , il pigro Bettini e l’ inconsistente Oldani. Di Oldani, abbiamo peste e corna questa settimana. E veramente abbiamo a che fare con il più strano ed indefinibile giocatore. Sono cinque anni ormai che sentiamo dire da tutti che è un uomo di classe, che avrà un avvenire quando si deciderà a sacrificarsi; e noi per primi abbiamo sempre accettata questa versione, diciamo cosi, ufficiale. Ma ora cominciamo a stufarci ed a non credere più in questa leggenda. Quando i giudizi si perpetuano per anni, ma non si trasformano mai in realtà, diventano barzellette o leggende. Classe fin che si vuole, ma è certo che questa ormai non basta più. Oldani non esploderà mai più, almeno in Alessandria, e quando infilerà partite negative come quella di domenica, ci sentiremo per sempre depressi e senza speranze. La colpa è di tutti. Si e vero, a cominciare dall’arbitro con quegli atteggiamenti napoleonici, che ci ha negato il più sacrosanto dei rigori (fallo in area con pallone diretto in porta), ma la colpa è di tutti: non basta l’agonismo, c’è di mezzo qualcosa di più. Non si possono sbagliare gol già fatti come si è sbagliato domenica. Quando si cade in simili errori, è giocoforza perdere. Al che si aggiungono le imprecisioni di Tenente, il gioco al rallentatore di Soncini, il gioco approssimativo di Migliavacca. Non è critica ancora la nostra: siamo gli stessi che manifestammo l’entusiasmo sabato scorso. E’ dall’inizio del campionato che affrontiamo ogni partita col disperato proposito di vincerla, perché la classifica non ammette tentennamenti, ma sempre si presenta un intoppo psicologico nei confronti dell’avversario che fa commettere sciocchezze decisive. E domenica le sciocchezze sono state troppe (Il Piccolo, 11 aprile 1964 - Filade) RISULTATI: Brescia – Venezia 3-0 Cagliari – Triestina 0-0 Foggia – Verona 1-0 Padova – Lecco 1-0 Parma – Cosenza 2-1 Potenza – Catanzaro 1-1 Pro Patria – Prato 2-1 Simmenthal Monza – Palermo 0-1 Udinese – Napoli 0-0 CLASSIFICA: Foggia p. 38, Padova, Verona 36, Varese 35, Cagliari* 33, Lecco, Brescia (-7) 32, Triestina 29, Pro Patria, Potenza, Napoli, Catanzaro 28, Palermo 26, Udinese 24, Venezia 23, Parma, Alessandria, Cosenza 20, Simmenthal Monza 19, Prato 16. = una gara in meno. Brescia 7 p. di penalizzazione. MARCATORI: 14 reti: De Paoli (Brescia), 10 reti: Raffin (Brescia), Bagnoli (Catanzaro), Nocera (Foggia), Carminati (Padova), Maestri (Palermo), Muzzio (Pro Patria), 9 reti: Pagani (Brescia), Innocenti (Lecco), Gilardoni (Napoli). Il punto sul campionato Il Foggia ha messo un piede in A! Con un gol del redivivo Nocera (tornato a segnare dopo otto giornate) i rossoneri di Pugliese hanno superato in bellezza il più duro ostacolo posto sulla loro strada; ora, con due lunghezze di vantaggio sugli inseguitori e con un calendario favorevole il bel sogno dovrebbe quasi essere una realtà. Nell’altro scontro diretto della giornata il Padova ha liquidato di misura e con un certo affanno il Lecco, portandosi al secondo posto. Sempre più gagliardo il Varese, passato anche sul campo dell’Alessandria grazie ad una autorete. Perentoria la vittoria del Brescia, che non appare intenzionato a rientrare tra le quinte. Il Cagliari, invece, ha fornito una nuova deludente prova sul proprio campo. Il “bunker” della triestina ha fatto perdere la bussola ai rossoblu, che hanno fallito almeno tre gol facilissimi. Nuova impresa corsara del Palermo, passato ieri in casa del Simmenthal. In seguito a questa sconfitta la posizione dei brianzoli si è ulteriormente aggravata. Spacciato, invece, il Prato, sfortunato a Busto Arsizio. Giusti i pareggi nelle due partite tranquille della giornata. Il Napoli ha resistito in dieci agli assalti dell’Udinese, mentre il Catanzaro ha riacciuffato in extremis il Potenza. (Corriere dello Sport)