Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1963/1964
Serie B
12-04-1964 - Giornata: 29 - Prato - Lungobisenzio


Prato AC - Alessandria US 2 - 0 (0 - 0)
RETI: 55. Taccola R. [Pr] , 59. Ruggiero [Pr]

Alessandria US Nobili Natale, Carlini Rino, Vanara Elio, Migliavacca Giancarlo, Tenente Sergio, Soncini Antonio, Oldani (II) Tullio, Vitali Alessandro, Cesana Angelo, Bettini Sergio, Sogliano Riccardo All.: Giorcelli Anselmo

Formazione avversaria
PRATO AC: Gridelli, De Dura, Bullini, Mazzoni, Rizza, Prini, Veneranda, Taccola Romano, Boninsegna, Azzali (II) Claudio, Ruggiero. All.: Ballacci Dino.

Arbitro: Carminati Ettore (Milano) [Nardone, Vignali]
Note
Angoli: 3-4. Spettatori: 3.000 Giornata soleggiata. Terreno asciutto. Inizio gara ore 15.30

Commento
GRIGI AL PENULTIMO POSTO IN CLASSIFICA L'Alessandria cede al Prato senza nemmeno lottare: 0-2 La squadra piemontese ha disputato un primo tempo fiacco e si è disunita nella ripresa - Facile per i toscani segnare con Taccola e Ruggiero - Il presidente annuncia una multa complessiva di 250 mila lire - Dure parole dell'allenatore Giorcelli Il Prato, la squadra dei dodici pareggi, la compagine che non vinceva dall'ottobre scorso ha sbarrato all'Alessandria il cammino della salvezza. I « grigi » contavano molto su questa trasferta sul terreno degli ultimi in classifica per potersi rifare della sconfitta subita sette giorni prima di fronte al Varese. Purtroppo per loro, sono incappati in una giornata che non si sa bene se definire indisponente o disastrosa. In tutta la gara hanno fatto sì e no tre tiri in porta; un solo atleta, il portiere Nobili, non ha gravi colpe, il resto è stato l'ombra di una compagine che pure aveva ottenuto, anche in questo sfortunato torneo, alcuni lusinghieri risultati. Il presidente dell'Alessandria, dott. Ruggiero, ha comunicato che multerà complessivamente i suoi giocatori per duecentocinquantamila lire. Forse i prossimi giorni porteranno un po' d'indulgenza. E' certo che ieri, negli spogliatoi dello stadio toscano, mentre il dott. Ruggiero stava entrando, si è udita chiaramente una esclamazione: «Vergognatevi!». Poi, l'allenatore Giorcelli ha chiuso la porta ed il resto della dura e meritata reprimenda e, rimasto ovattato, ma non per cotesto meno facilmente immaginabile. L'Alessandria non ha neppure lottato con lo slancio che ci si poteva attendere date le sue attuali condizioni di classifica. L'arbitro di serie A Carminati, di Milano, mandato sul terreno toscano per una gara prevista piuttosto incandescente, non ha avuto alcuna preoccupazione. I «grigi», dopo un primo tempo fiacco, si sono disuniti, la rete di Taccola all'inizio della ripresa li ha convinti dell'impossibilità di risalire la corrente. Ora, a nove partite dalla fine del campionato, la serie C è davanti ai loro occhi come un trabocchetto in cui basta un nulla per cadere. Unica attenuante alla demoralizzante prova dei piemontesi, il comportamento del Prato. Vi è da chiedersi come i toscani si trovino così in basso nella graduatoria se sanno giocare così bene come ieri. Qualcuno accennava al fatto che da quattro mesi alcuni atleti non riceverebbero lo stipendio, ma Ballacci, il quale ha sostituito Ferrerò come allenatore, ha detto che in fatto di pagamenti il Prato è in regola. Se mai, non lo è in fatto di attacchi, poiché i suoi migliori risultati sono rappresentati da una sequenza di 0-0 contro forti compagini quali Verona, Foggia, Brescia, Padova, Cagliari e così via. Ieri, però, l'attacco ha funzionato, e lo si è visto subito. Il vecchio, per modo di dire, Prini, il quale ha soltanto trentadue anni e ricorda ancora nel tocco e nella visuale del gioco il periodo aureo della sua carriera, quando era nella Fiorentina e nella Lazio, ha iniziato come stopper .su Cesana: vedendo però che il centrattacco avversario arretrava, lo ha quasi trascurato, spingendosi in appoggio alle facili offensive dei pratesi. I «grigi» avevano Tenente «libero», Migliavacca a ridosso del numero 9 Boninsegna, il ventunenne centravanti prestato dall'Inter ai protesi: i due terzini piemontesi erano molto fuori forma e Sogliono e Bettini troppo arretrati. Hanno difeso fortunosamente il pareggio nel primo tempo, facilitati da un tiro fuori bersaglio di Taccola al 21', da un palo di Boninsegna al 26' e dall'annullamento di un goal per fuori gioco allo stesso Boninsegna al 30'. Per tutta risposta sono apparsi minacciosi solamente con una puntata di Cesana fuori bersaglio. Nella ripresa, gli sbandamenti della difesa e la scarsa incisività della prima linea alessandrina hanno portato alla conclusione inevitabile. Al 10" minuto il mediano Mazzoni serviva Azzali, che rimetteva al centro. Taccola, di destro, al volo, spediva in rete. Cinque minuti dopo Tenente si impaperava in un duello con Ruggiero e l'ala, che svolgeva prevalentemente compiti di metà campo, scattava avanti, arrivava in area e batteva Nobili per la seconda volta. Nel bilancio dei «grigi» un tiro al volo di Bettini che scuoteva la rete esterna della porta difesa dal rientrante Gridelli. Poi, la rassegna¬ ta attesa del fischio finale dell'arbitro. Forse l'importanza della gara, decisiva agli effetti della salvezza per entrambe le squadre, forse le assenze di Fara, grande promessa, del vivaio alessandrino, di Renzo Bettini e Melideo, hanno influito sul morale degli atleti. Non è questa, però, l'Alessandria che può e deve difendere le possibilità di rimanere in B. Una tradizione sportiva come quella dei « grigi » merita di essere servita con maggior convinzione. (La Stampa - Ed. Sport - Paolo Bertoldi) 2-0 all’Alessandria PRATO RIVINCE DOPO 6 MESI Il Prato ha rotto l’incantesimo. Dopo oltre sei mesi è tornato alla vittoria, ha conquistato due punti ed anche se le probabilità di salvezza sono microscopiche servono a tener viva la fiamma della speranza. Ballacci ha presentato una nuova formazione. Ormai è abitudine che il Prato cambi volto di partita in partita; questa volta ha messo in campo il migliore possibile considerati gli uomini a disposizione, in particolare per la prima linea. Si è avuto un attacco del tutto inedito: il tecnico non si era mai deciso ad utilizzare in casa Boninsegna al centro della prima linea; l’ha fatto in questa occasione e finalmente deve essersi accorto che è l’unico elemento valido per coprire con intelligenza, molta buona volontà e sicurezza di tiro il difficile ruolo. Boninsegna non figura fra i marcatori ma ne sarebbe stato degno: le occasioni più propizie sono tutte scaturite dal suo piede. Nella ripresa il Prato si è assicurato la gara in 4’. Al 10’ Taccola ha insaccato al volo un preciso cross di Mazzoni. Al 14’ Ruggiero bruciava in velocità due avversari e insaccava di prepotenza con un imprendibile tiro trasversale. (Corriere dello Sport) L’ALESSANDRIA A PRATO SI E’ ARRESA SENZA LOTTARE Questa volta siamo anche mortificati: perdere si, ma almeno con dignità ed orgoglio. Ora si incomincia a perdere senza lottare, proprio nel momento di maggior lotta, quando gli altri stringono i denti per dare il massimo delle loro prestazioni. Di quell’ormai famoso quintetto, il Parma ha preso la testa portandosi a 22 punti con una preziosa vittoria sul Catanzaro, il S. Monza ha strappato un punto a Venezia risalendo a quota 20 e noi, sconfitti amaramente insieme al Cosenza facciamo gruppo a quota 20 con due soli punti di vantaggio sul Prato che si è portato, a nostre spese, a quota 18. Era dall’ottobre scorso che il Prato non coglieva più una vittoria sul proprio terreno, ma siamo giunti noi, svogliati e rassegnati a fornirgliene l’occasione. E così il cammino verso la salvezza è stato tristemente sbarrato domenica, con i nostri uomini incappati in una giornata che non si sa se definire indisponente o disastrosa. E così, mentre i tifosi da casa attendevano notizie con ansia, convinti almeno di palpitare per uomini volonterosi e caparbi, una squadra ridotta ad ombra e composta di gente fiacca e senza idee andava alla deriva. Meglio e allora attendere il resto del campionato con rassegnata serenità che spasimare per chi non avverte l’orgoglioso anelito di difendere una bandiera. Tutti colpevoli. In tutta la gara si sono visti da parte dei nostri avanti, forse tre tiri in porta, anche questi senza convinzione. Non un solo giocatore si è salvato dal disastro: forse il solo Nobili non ha commesso gravi pecche, gli altri erano ombre vaganti in attesa della fine di una partita da dimenticare. « Vergognatevi » ebbe la forza di gridare il povero Giorcelli chiudendo la porta dello spogliatoio, poi seguirono le rampogne dei dirigenti, le multe ed i provvedimenti del caso. E pensare che, pur giocando fiaccamente, i nostri uomini erano riusciti a contenere i disordinati attacchi di una squadra di disperati come il Prato, per tutto il primo tempo. Bastava aggiungere un poco di mordente ed un punticino almeno sarebbe stato portato a casa. Invece avvenne esattamente il contrario. Il secondo tempo. Qualche critico qualificato, di passaggio da Prato per mancanza di lavoro (la serie A a riposo), si e chiesto come i toscani si trovino così in basso nella graduatoria se sanno giocare bene come hanno giocato domenica nel secondo tempo. E questa può essere l’unica attenuante da concedere alla demoralizzante prova dei nostri uomini. Ma i nostri terzini erano troppo fuori fase per poter resistere: nel secondo tempo gli sbandamenti della nostra difesa e la totale inconsistenza della nostra prima linea portarono alla conclusione inevitabile. Al 10’ Azzali aveva rimesso una buona palla al centro e di qui Taccola ,al volo, spediva in rete. Seguirono momenti di orgasmo e di confusione indescrivibili. Passarono solo 5 minuti e già veniva segnata la seconda rete. Era Tenente che si impaperava in un duello con l’ala sinistra Ruggiero, la quale, pur giocando sempre a metà campo, di fronte ad una occasione così propizia non poteva ritrarsi. Scattava avanti, arrivava in area e batteva Nobili. Da quel momento, ad eccezione di un tiro al volo di Bettini uscito fuori di poco, la rassegnata attesa del fischio finale dell’ottimo Carminati (che non si è mai trovata una partita più tranquilla da arbitrare). Problemi tecnici. Diciamo subito che a questo punto di problemi tecnici non ne esistono più. Non è più questione di impostare la squadra in questo o quel modo. Spiace soltanto che nel momento più importante siano venuti a mancare uomini importanti come Melideo e Fara. Ci rendiamo finalmente conto dell’importanza che aveva in squadra il nostro valoroso terzino così come fosse determinante la posizione tattica del bravo Fara. Per il resto, l’Alessandria non può dare di più: vi sono uomini come Cesana e Sogliano che non possono certo essere considerati giocatori di serie B, ma che devono pur giocare in mancanza di altri. C’è un Renzo Bettini che è parso più stanco e più vecchio di quanto si potesse pensare: si può al massimo chiedere perché fu acquistato. C’è un Oldani che sta disputando il più inconsistente campionato di questi ultimi anni, c’è un Sergio Bettini che non darà mai di più di quanto dà e che dovrebbe avere ormai persuaso anche coloro che vedevano in lui un tesoro da valorizzare. C’è un Vitali dalle belle fiammate, presto spento perché ormai rivolto all’inesorabile tramonto. Purtroppo da molte domeniche questa malmessa Alessandria non può giocare, al completo: ora si aggiunge anche la svogliatezza, la rassegnazione. Se è così è finita davvero. Ci auguriamo che questo riposo domenicale di domani, riporti forze e fede ai nostri uomini oltre che qualche buona idea allo spaesato Giorcelli. A quanto pare in questo campionato si bruciano, oltre che le speranze, anche molte illusioni d’allenatori: da Sala a Franzosi, da Vitto a Giorcelli: tutti costoro stanno giocandosi le carte per una carriera. E’ giusto tutto ciò? (Il Piccolo, 18 aprile 1964 -Filade) RISULTATI: Cosenza – Cagliari 1-3 Foggia – Brescia 1-1 Lecco – Verona 0-0 Napoli – Triestina 1-0 Palermo – Pro Patria 0-0 Parma – Catanzaro 1-0 Udinese – Potenza 2-0 Varese – Padova 1-1 Venezia – Simmenthal Monza 1-1 CLASSIFICA: Foggia p. 39, Padova, Verona 37, Varese 36, Cagliari* 35, Lecco, Brescia (-7) 33, Napoli 30, Pro Patria, Triestina 29, Potenza, Catanzaro 28, Palermo 27, Udinese 26, Venezia 24, Parma 22, Cosenza, Simmenthal Monza, Alessandria 20, Prato 18. = una gara in meno. Brescia 7 p. di penalizzazione. MARCATORI: 14 reti: De Paoli (Brescia), 11 reti: Nocera (Foggia), 10 reti: Raffin (Brescia), Bagnoli (Catanzaro), Carminati (Padova), Maestri (Palermo), Muzzio (Pro Patria), 9 reti: Pagani (Brescia), Innocenti (Lecco), Taccola Romano (Prato), Gilardoni (Napoli). Il punto sul campionato In bianco il triplice vertice, la grande giornata dei cadetti si è chiusa a tutto vantaggio del Cagliari. I ragazzi di “Sandokan” Silvestri, infatti ,espugnando nettamente Cosenza, hanno compiuto un gran balzo in classifica. Ora sono ad una lunghezza dal Varese e devono recuperare la partita di Lecco! Il Foggia ha tentato di spiccare il volo decisivo, ma il mediano-goleador Bianchi ha tarpato le ali ai pupilli di Pugliese a 11 minuti dal termine. Il Brescia, grazie al suo laterale, ha quindi conservato ancora qualche speranza di rilancio. Giusti i match nulli fra Varese e Padova e fra Lecco e Verona; le squadre venete, insomma, hanno centrato in pieno l’obiettivo. In zona pericolo, impennata d’orgoglio del Prato, tornato alla vittoria dopo sei mesi e a spese di una diretta rivale, l’Alessandria. Sensibile passo avanti del Parma, che ha liquidato con poco merito il Catanzaro, mentre il Simmenthal ha colto un prezioso punto a Venezia, affiancandosi a Cosenza ed Alessandria. Stregata la porta della Pro Patria per il Palermo, mentre il Potenza è stato piegato da due gol dell’udinese Andersson, Infine un bel Napoli, vittorioso ed applaudito nell’incontro con la bestia nera Triestina. (Corriere dello Sport)